Minusio nel Medioevo era chiamato Menuxio (1061)[1]ed era parte della comunità di Locarno. Durante questo periodo Minusio ottenne via via maggiori autonomie in ambito sociale ed economico. Già nel 1313 risultano 175 capitoli degli statuti viciniali e alcune pergamene conservate negli archivi locali[senzafonte].
La comunità del Locarnese, comprendente una ventina di vicinie o piccole podesterie, fece parte dell'area di influenza della città di Milano fino al 1513. In seguito divenne parte dei baliaggi dei Confederati. Durante questo periodo Minusio divenne un importante snodo per il traffico di soldati mercenari e di varie mercanzie[senzafonte], grazie alla presenza della famiglia di origine urana degli A Pro che edificò la Casa di Ferro, una fortezza-caserma sulle sponde del Lago Maggiore (1558)[1].
La BaronataL'ingresso della villa Elisarion, oggi sede del Centro Culturale Elisarion
Durante il XIX e l'inizio del XX secolo molte personalità di rilievo trovarono ospitalità a Minusio come testimoniano le diverse ville e parchi ancora presenti sul pendio che si apre sul Golfo di Mappo[1]. La Verbanella, ormai demolita, ospitò negli anni 1846-1866 lo scrittore e politico italiano Angelo Brofferio[2], mentre alla Baronata soggiornarono prima, negli anni 1873-1874, il filosofo e anarchico russo Michail Bakunin e successivamente l'anarchico italiano Carlo Cafiero[3]. La Roccabella appartenne inizialmente a famiglie dell'aristocrazia russa e in seguito a quella del politico svizzero Rinaldo Simen[4]. All'inizio del XX secolo il poeta e pittore Elisar von Kupffer fece costruire con il filosofo tedesco Eduard von Mayer la Villa Elisarion sul confine con Muralto[1][5].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
La chiesa di San Quirico
Chiesa parrocchiale dei Santi Rocco e Quirico, del XV secolo[1]
Chiesa-oratorio del Santo Crocifisso in località Cadogno, del XVIII secolo[1]
Chiesa di San Quirico in località Rivapiana, romanica con torre di vedetta, attestata nel 1313[1]
Villa San Quirico e il suo parco pubblico[senzafonte]
Villa Elisarion (ufficialmente Sanctuarium Artis Elisarion[senzafonte], del 1925-1929[1], sede di mostre e conferenze.
Centro anziani Casa Rea, persone di tutte le età possono sfogarsi presso il bocciodromo più vecchio del paese, datato 1874. Casa Rea è munita di un parco giochi per i bambini e di un campo di calcio nelle vicinanze.
Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune. Presidente dell'ufficio patriziale (2017-2021) è Renzo Merlini[7].
Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, Bellinzona 1894, (Rivapiana) 172, 214-215.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 430-434.
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969, 215-218.
Giuseppe Mondada, Quell'Oratorio del miracolo avvenuto oltre 450 anni fa, in Giornale del Popolo, 1990.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 130, 138-140.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Roland Ulmi, Stefan George nel Molino dell'Orso a Minusio, in «Bollettino della Società Storica Locarnese», Tipografia Pedrazzini, Locarno 2004, 35-50.
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