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Villa Lagarina (Vìla in dialetto trentino) è un comune italiano di 3 878 abitanti della provincia autonoma di Trento.

Villa Lagarina
comune
Villa Lagarina – Veduta
Villa Lagarina – Veduta
La Pieve di Santa Maria Assunta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Amministrazione
SindacoJulka Giordani (Lista civica) dal 22-9-2020
Data di istituzione16-10-1920
Territorio
Coordinate45°55′N 11°02′E
Altitudine180 m s.l.m.
Superficie24,13 km²
Abitanti3 878[1] (31-10-2021)
Densità160,71 ab./km²
FrazioniCastellano (Castelàm), Pedersano (Presàm), Piazzo[2]
Comuni confinantiArco, Cavedine, Cimone, Drena, Isera, Nogaredo, Pomarolo, Ronzo-Chienis, Rovereto, Trento
Altre informazioni
LingueItaliano
Cod. postale38060
Prefisso0464
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022222
Cod. catastaleL957
TargaTN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 675 GG[4]
Nome abitantivillani
PatronoSanta Maria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Villa Lagarina
Villa Lagarina – Mappa
Villa Lagarina – Mappa
Posizione del comune di Villa Lagarina
nella provincia autonoma di Trento
Sito istituzionale

Comune di antica origine, importante centro della Vallagarina, situato sulla Destra Adige. Vi è situata la monumentale chiesa arcipretale dedicata a Santa Maria Assunta di fondazione medioevale, ricostruita nel 1600. Il tessuto urbano conserva dimore nobiliari erette nel corso degli ultimi secoli.

Da sempre centro agricolo (viticoltura), ha incrementato nel secondo dopoguerra l'estensione delle aree dedicate alle attività commerciali, artigianali e altresì industriali.

Nel territorio del comune di Villa si trova anche il Lago di Cei.


Geografia fisica


Importante centro situato nel mezzo della Vallagarina, sulla sponda destra del fiume Adige, si trova a 4 km a nord di Rovereto e circa 22 a sud di Trento. Immediatamente a nord di Villa Lagarina si innalza la catena del monte Bondone, dove è situato anche il piccolo lago di Cei, a 12 km dal capoluogo comunale. Fanno parte del comune anche le frazioni di Castellano, Pedersano e Piazzo.


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Feudo di Castellano e Castelnuovo .
Eduard Gurk, particolare da Il porto di Villa Lagarina sull'Adige, Autunno 1840, olio.
Eduard Gurk, particolare da "Il porto di Villa Lagarina sull'Adige", Autunno 1840, olio.

Lungo i secoli, dal Medioevo, Villa Lagarina era indicata nei documenti come la Villa di Villa. Peraltro, il documento più antico della sua storia risale ai secoli 900-500 a.C., alla prima Età del ferro: due fibbie provenienti da una tomba, ora conservate nei musei di Rovereto e di Trento. Al Tardo impero romano (200-476 d.C.) risalgono invece i reperti dei quali riferisce l'archeologo Paolo Orsi rinvenuti nell'inverno 1881 "poco oltre la chiesa decanale". Del periodo romane sono state rinvenute in loco numerose monete d'argento e di bronzo coniate in un periodo che va dall'imperatore Augusto (dal 27 a.C. al 14 d.C.) ad Aureliano (dal 270 al 275 d.C.).[5]

È nell'anno 1190, ottocento anni fa, che "la villa di Villa", entra da protagonista documentata nella Storia, quando sulla piazza dove nel frattempo era stata eretta la Pieve venne convocata una solenne riunione dei capifamiglia di tutto il comune di Lagaro. In quella assemblea il plebato e i suoi consoli accusarono Aldrighetto di Castelbarco, di aver violato i diritti di proprietà di cui godeva la comunità sul monte Cimone. Di quel processo, conclusosi con l'accettazione di un compromesso proposto dai Consoli da parte di Aldrighetto, non esistono documenti diretti, ma testimonianze giurate rilasciate dai signori di Castel Nuovo e di Nogaredo in un altro processo celebrato a Livo in Val di Non per un'altra causa, intentata dai Consoli della comunità di Lagaro, contro l'erede di Aldrighetto, Briano di Castelbarco e Olderico di Piero, signore di Nomi.

Villa Lagarina, veduta aerea
Villa Lagarina, veduta aerea

Questi processi certificano innanzitutto che sul finire del XII secolo esisteva un comune di Lagaro, che probabilmente comprendeva a Nord anche Cimone ed Aldeno, in grado di gestire con autorevolezza mediante i propri Consoli, la proprietà indivisa comunale di pascoli e boschi.

In secondo luogo siamo informati che le decisioni comuni venivano prese in un'assemblea che si celebrava sulla piazza davanti alla Pieve di Villa Lagarina. I convocati erano i vicini, ossia tutti i capifamiglia possidenti terra da coltivare abitanti le comunità (o "vicus") lagarine, affittuari compresi, nonché i milites (ovvero gli armigeri e i nobili). I partecipanti all'Assemblea, goderono tutti individualmente dei medesimi diritti e doveri, posti sullo stesso piano: una dinamica decisionale assembleare che, modernamente, si potrebbe definire democratica e che armava l'autorità dei Consoli motivandone con forza ed efficacia sanzionatoria l'attuazione delle decisioni, tanto che i singoli Signori vi si sottoponevano senz'altro.

Villa Lagarina, in quell'anno 1190, per conseguenza d'essere sede della Pieve, risulta veramente aver assunto un ruolo di centralità civile e spirituale per tutta la Destra Adige. Sulla piazza si svolgevano i riti civili: le assemblee, le fiere, le feste popolari.[6]

Da quel tempo la storia di Villa Lagarina si svolge nell'intreccio convergente e coinvolgente di tre dimensioni. Innanzitutto vi è quella della lenta evoluzione della vita quotidiana civile, sociale, agricola ed economica in generale, ispirata o condizionata dal momento spirituale-religioso.

La seconda dimensione vede l'interdipendenza delle convivenze con tutti gli altri centri della Destra Adige (Da Aldeno a Nord fino ad Isera e oltre a Sud), regolate dalle norme condivise del ‘'”Comun Comunale”'’, un'istituzione sopravvissuta nei secoli (fino al 1818, quando fu abolita dalla politica accentratrice dell'Austria) che aveva manifestato i primi segni di crisi soltanto nel 1544 quando la sede della comunità fu trasferita da Villa a Pomarolo, ma che ancora nel 1759 aveva saputo rinnovarsi con un nuovo Statuto.

Infine si devono considerare, oltre l'intreccio critico degli accadimenti storici globali che coinvolsero senza tregua la contrada lagarina, le tumultuose vicende dinastiche dei Signori che dominarono e sovente imperversarono sul territorio: tre casate nel corso di 800 anni. Questi furono dapprima i Castelbarco. Dopo che Briano (1192-1234) pose le fondamenta della casata, ricavandone il nome della rocca che dominava Chiusole, l'espansione di questa continuò fino a Guglielmo da Castelbarco che s'impadronì, nel 1300, di tutta la Val Lagarina e oltre, arrivando a levante oltre Folgaria e la Vallarsa e a ponente fino a Castel Penede di Nago. Guglielmo di Castelbarco, legato ai Della Scala e poi, con il declino di questi, con la Serenissima Repubblica di Venezia, fu anche podestà di Verona e il prestigio militare e diplomatico che raggiunse è ben rappresentato dalla sua arca funebre che si erge accanto alla chiesa di Sant'Anastasia.

Con Guglielmo “il Grande” anche Villa passò dai Castel Nuovo ai Signori di Castelbarco e vi rimase per circa 150 anni, fino a quando, nel 1456 sopraggiunse improvvisa l'invasione armata delle terre lagarine dei Lodron, signori delle Giudicarie, sollecitata dal principe vescovo Georg Hack von Themeswald, in funzione di contrasto alla Repubblica di Venezia che presidiava Rovereto. I Lodron presero Castel Nuovo, Castel Corno, le rocche di Castellano e Nomi e acquisirono il dominio della Destra Adige (Feudo di Castellano e di Castelnuovo, di cui Villa fu una delle sedi principali). Il Feudo dei Lodron, come gran parte del Trentino era parte del Principato vescovile di Trento, a sua volta legato alla Contea del Tirolo e quindi al Sacro Romano Impero di Germania prima e all'Impero austriaco poi.

Della nuova, rivoluzionata situazione prese primieramente atto l'assemblea della regola generale che domenica 15 febbraio 1456 fu convocata davanti alla Pieve di “villa di Villa” le cui decisioni vennero documentate in un atto notarile.[7]

Iniziò allora la lunga, complessa vicenda dei rapporti di Villa Lagarina con la casata dei Lodron, con l'intervento dei tanti personaggi controversi ma dominata nella memoria positiva dalla personalità del principe vescovo Paride Lodron. Il potere di quella famiglia si mantenne, nel bene e nel male, per scemare quindi decisamente, fino al 1750 quando le riforme introdotte nell'impero da Maria Teresa d'Austria ridussero i poteri dei signori feudali a vantaggio e garanzia dei diritti dei cittadini e delle comunità. Poi, l'arrivo dell'armata francese di Napoleone Bonaparte in Val Lagarina, nel 1796, cancellò drasticamente ogni residuo di potere feudale.

Quando, dopo la sconfitta del Bonaparte a Lipsia nell'ottobre 1813, allontanati i Francesi, gli Austriaci rioccuparono la Val Lagarina, il Trentino fu accorpato alla provincia del Tirolo (1816), al quale era già federalmente legato fin dal XV secolo. Già era stata posta fine ai principati di Trento e Bressanone, e quindi l'intera vita pubblica sotto il dominio asburgico fu radicalmente riformata secondo la logica dell'accentramento statale che fagocitò e azzerò le autonomie delle quali in Val Lagarina si godeva democraticamente da sempre. Il Comun Comunale fu sciolto nel 1818 dal Governo austriaco e i beni furono ripartiti fra i Comuni interessati. Peraltro una legge del gennaio 1805 aveva già definito le regole del Comun comunale "illecite combriccole di popolo", facendone presagire la soppressione. Il capoluogo della provincia si collocò lontano, ad Innsbruck, dove si radunava la Dieta, un parlamento provinciale composto da 52 persone che rappresentavano i quattro stati: i nobili, il clero, nonché i cittadini e i contadini.

Il dominio diretto dell'Austria sulla regione durò 105 anni, fino alla sconfitta inflittale dall'Italia a conclusione della prima guerra mondiale nel novembre 1918 e il definitivo passaggio al Regno d'Italia a seguito del Trattato di Versailles (1919).[8]


Monumenti e luoghi d'interesse


Parco Guerrieri Gonzaga

Un ampio parco romantico, tra i più suggestivi e ben conservati del territorio trentino, cinge la nobile dimora settecentesca fatta costruire dai conti Festi di Brauenfeld nell’abitato di Villa Lagarina. Francesco Maria Giuseppe Lodron, grande appassionato di botanica e giardini nonché proprietario della residenza estiva di Minnesheim, agli inizi dell'Ottocento cede la proprietà, già completa di serra e di giardino, al barone Sigismondo Moll, alto funzionario nel periodo napoleonico che dopo la Restaurazione la elegge a luogo di ritiro e di studio.

Egli modifica lo spazio che si apre dietro il palazzo dando così vita ad un rigoglioso giardino all'inglese ricco di corsi d’acqua, viali curvilinei e macchie boschive, alternate armoniosamente al prato raso e ad elementi architettonici. All’area verde lavora, apportando migliorie e abbellimenti in chiave artistica, anche il pittore di corte degli Asburgo Eduard Gurk, presente a Villa Lagarina negli anni 30-40 dell'Ottocento. Risparmiato dai disastri della Prima guerra mondiale, il complesso entra per successione nei possedimenti dei marchesi Guerrieri Gonzaga, che ancora oggi ne custodiscono il fascino.

Il meraviglioso giardino, delimitato da alte mura, si sviluppa davanti al palazzo in una sorprendente successione di ambienti. Un primo spazio aperto scandito dalle geometrie delle siepi topiate che fiancheggiano la monumentale limonaia (fig.2) lascia spazio al vasto giardino paesaggistico in cui esemplari di platano, tiglio e ginkgo si aggiungono ad ippocastani e alberi monumentali tipici della vegetazione trentina quali querce, faggi e aceri; anche un peccio dell’Himalaya, una criptomeria del Giappone e alcuni esemplari di liquidambar orientale fanno bella mostra della loro elegante imponenza. In questo quadro vivace si susseguono radure a prato, collinette, viali alberati e avvallamenti sapientemente irrigati da un ben congegnato sistema di irrigazione volto anche ad alimentare una parete rocciosa con cascatelle, un lavatoio e alcune fontane.


Architetture religiose



Architetture civili e militari


Castellano, Il castello di Castellano
Castellano, Il castello di Castellano
Castello di Castellano
Castello di Castellano

Altro



Piazze e fontane

Il Lago di Cei, dalla sponda settentrionale
Il Lago di Cei, dalla sponda settentrionale

La piazza dedicata a Sigismondo Moll costituì probabilmente il più antico centro commerciale di Villa. È dominata dalla facciata orientale del palazzo che fu dei baroni de Moll e arricchita da una monumentale fontana eretta nel 1773. Nel 1879 questa venne ampliata per essere utilizzata come lavatoio. La data del 1911, incisa sulla targa, non rappresenta l’anno della sua costruzione, bensì l’anno in cui venne parzialmente rinnovata. La fontana presenta un bacino di forma semicircolare con un pilastro quadrangolare ad angoli smussati, sormontato da un capitello ingentilito da decorazioni floreali. Il secondo blocco, quadrangolare, in pietra calcarea e usato come lavatoio, fu aggiunto nel 1879. Questo secondo bacino venne progettato da Domenico Sandonà, il quale abitava nel grande palazzo a sud della piazza proprio di fronte alla fontana. [11].

Nella vicina piazza Riolfatti si trova un'altra notevole fontana monumentale risalente agli inizi del XVI secolo, poi rimaneggiata nel Settecento, decorata da un capitello che fa da basamento ad un putto. Come tutte le altre di Villa anche le vasche di questa furono adattate a lavatoio. Questa fontana, che in origine diede nome alla piazza, ora è diventata centro d'attrazione turistica e di manifestazioni folcloristiche. Qui si celebrano in estate i fasti della popolare "Festa dell'Anguria", una tradizione che sopravvive per merito della Associazione del Borgoantico.

Un'altra rilevante fontana si trova accanto a quella che fu la Canonica dell'antica Pieve di Villa Lagarina, ridotta ormai al rango di ex Parrocchia. Davanti all'edificio, svuotato di funzioni spirituali, rimane una vasca in pietra bianca sobriamente scolpita, accompagnata da due colonne in pietra, decorate da motivi di foglie d'acanto.

L'ultima fontana rilevante è quella della Contrada Valtrompia, sulla piazza Scrinzi, costruita nel 1880 su progetto di Domenico Sandonà. Il capitello, posto all'apice di essa, rappresenta una testa di medusa, mentre la bocca d'acqua ha la forma di testa di leone.


Aree naturali



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[12]


Tradizioni e folclore


A Villa Lagarina si svolgono quattro eventi il cui ricavato che viene destinato a sostegno di iniziative meritevoli sul territorio lagarino e per la Chiesa della Comunità.


Economia


Industria cartiera nel 1980, foto di Paolo Monti
Industria cartiera nel 1980, foto di Paolo Monti

Infrastrutture e trasporti


Villa Lagarina è facilmente raggiungibile grazie all'Autostrada A22, con il casello di Rovereto Nord.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1946 1955 Giuseppe Dorigotti Sindaco
1956 1974 Carlo Baldessarini Sindaco
1974 1985 Marco Giordani Sindaco
28 giugno 1985 7 giugno 1990 Giuseppe Cont Democrazia Cristiana Sindaco
7 giugno 1990 5 giugno 1995 Giuseppe Cont Democrazia Cristiana Sindaco
5 giugno 1995 15 maggio 2000 Mariano Giordani Lista civica Sindaco
15 maggio 2000 23 maggio 2005 Mariano Giordani Lista civica Sindaco
23 maggio 2005 16 maggio 2010 Alessio Manica Lista civica Sindaco
30 maggio 2010 15 dicembre 2013 Alessio Manica Lista civica Sindaco
15 dicembre 2013 4 maggio 2014 Alessio Manica Lista civica Vicesindaco
5 maggio 2014 22 settembre 2020 Romina Baroni Lista civica Sindaco
22 settembre 2020 in carica Julka Giordani Lista civica Sindaco

Gemellaggi


Villa Lagarina è gemellata con[13]:


Variazioni



Sport



Atletica leggera


Società di Villa Lagarina e dintorni è la Lagarina Crus Team (ex Crus Ottica Guerra Pedersano), una squadra di atletica leggera dilettantistica, con sede a Pedersano, tra le più vincenti in regione, rivale storica della controparte roveretana "U.S Quercia Trentingrana". A Villa Lagarina è organizzato il Cross della Vallagarina, gara di corsa campestre che è inclusa nel circuito internazionale dei Cross Country Permit Meeting dell'European Athletic Association[17].


Note


  1. Bilancio demografico anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Comune di Villa Lagarina - Statuto.
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. Roberti G. ‘'La zona archeologica di Rovereto'’', in "Studi Trentini di Scienze Storiche", XXXX, 1961, pag. 111. Orsi P. ‘'Scoperte archeologico-epigrafiche'’, in "Archivio Trentino", Anno II, fasc. II, 188, pag. 270.
  6. Si deve osservare, tuttavia sul finire di quel secolo XII, pur in tutta la sua importanza di centro della comunità, Villa doveva contare un numero esiguo di abitanti se 150 anni più tardi, nel 1339, all'ombra delle Pieve vivevano soltanto 50 persone in un circondario dove Castellano risultava il borgo più popoloso arrivando a contare 300 anime. Cfr. in argomento le note di Antonio Passerini, Le vicende della comunità di Villa Lagarina in: "La nobile pieve di Villa", 1994, Stampalith, Trento, pag. 150-156.
  7. Il notaio era un Ramengo Balachi. In Archivio diocesano tridentino (ADT), Cartella Lodron.
  8. Le complesse vicende storiche di Villa Lagarina, che qui sono state necessariamente riassunte con troppe temerarie semplificazioni, hanno trovato un'esposizione approfondita ed esemplarmente accurata negli studi pubblicati dagli storici Antonio Passerini, Giovanni Cristoforetti e Virginia Crespi Tranquillini ne ‘'”La nobile Pieve di VillaLagarina”'’ citati in Bibliografia. A questi lavori esemplari è indispensabile fare riferimento per acquisire un'adeguata ricchezza d'informazione.
  9. Di questa "fabbrica" lodroniana e delle spese che comportò ne fa accurata narrazione ed esposizione lo storico Antonio Passerini in:Le vicende della comunità di Villa Lagarina in La nobile pieve di Villa, p. 92 e p. 149.
  10. La chiesetta fu ricostruita in seguito sulla destra del rio, sempre a Piazzo, ma in territorio di Villa Lagarina. Questa vicenda è stata accuratamente ricostruita dallo storico don Giovanni Cristoforetti in due puntate pubblicate sotto i titoli ‘'La chiesa di S. Apollonia a Piazzo'’ e ‘'Il restauro della Chiesa di Piazzo'’ nel “Bollettino parrocchiale della Pieve di Villa Lagarina”, 2006.
  11. In merito a questa fontana esiste una petizione del 1888, che chiedeva l'installazione di una seconda bocca, per rendere limpide le acque utilizzate per lavare: i richiedenti facevano presente che circa due terzi del borgo usufruiva di questo servizio.
  12. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. Redazione web, Gemellaggi - Comune di Villa Lagarina, su comune.villalagarina.tn.it. URL consultato il 1º luglio 2016.
  14. Cfr. Censimento 1951: popolazione residente 1249).
  15. Cfr. Censimento 1961: popolazione residente 219.
  16. Cfr. ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
  17. (EN) Results European Athletics Cross Country Permit Races 2010/11, su european-athletics.org. URL consultato il 7 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2011).

Bibliografia




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[de] Villa Lagarina

Villa Lagarina ist eine italienische Gemeinde (comune) mit 3801 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Trient in der Region Trentino-Südtirol.

[en] Villa Lagarina

Villa Lagarina is a comune (municipality) in Trentino, northern Italy, located about 20 kilometres (12 mi) southwest of Trento.

[es] Villa Lagarina

Villa Lagarina es una localidad y comune italiana de la provincia de Trento, región de Trentino-Alto Adigio, con 3.489 habitantes.

[fr] Villa Lagarina

Villa Lagarina est une commune italienne d'environ 3 850 habitants située dans la province autonome de Trente dans la région du Trentin-Haut-Adige dans le nord-est de l'Italie.
- [it] Villa Lagarina

[ru] Вилла-Лагарина

Вилла-Лагарина (итал. Villa Lagarina) — коммуна в Италии, располагается в регионе Трентино — Альто-Адидже, подчиняется административному центру Тренто.



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