Vallarsa (Valarsa in trentino[6], Brandtal in tedesco[7], Prånttal in cimbro[8]) è un comune italiano di 1 381 abitanti della provincia autonoma di Trento in Trentino-Alto Adige. Si tratta di un comune sparso, perché sede comunale è la frazione Raossi.
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento centri abitati del Trentino-Alto Adige non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Vallarsa comune | |||
---|---|---|---|
| |||
![]() | |||
Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Luca Costa (Lista civica) dal 22-9-2020 | ||
Data di istituzione | 16-10-1920 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°46′58.08″N 11°07′04.37″E | ||
Altitudine | 724 m s.l.m. | ||
Superficie | 77,87 km² | ||
Abitanti | 1 381[1] (31-10-2021) | ||
Densità | 17,73 ab./km² | ||
Frazioni | Albaredo, Anghebeni, Arlanch, Aste, Bruni, Busa, Bastianello, Camposilvano, Costa, Cumerlotti, Cuneghi, Dosso, Fontana, Foppiano, Foxi, Lombardi, Matassone, Nave, Obra, Ometto, Parrocchia, Piano, Pezzati, Raossi (sede comunale), Riva, Robolli, Sant'Anna, Sega, Sich, Sottoriva, Speccheri, Staineri, Valmorbia, Zanolli, Zocchio
Località: Brozzi, Canova, Corte, Creneba, Geche, Martini, Maso Tomaselli, Molaighe, Molino, Passo Pian delle Fugazze, Perucca, Piazza, Poiani, Prache, Prugnele, Roipi, Streva, Tezze, Zendri[2][3] | ||
Comuni confinanti | Ala, Recoaro Terme (VI), Rovereto, Trambileno, Valli del Pasubio (VI) | ||
Altre informazioni | |||
Lingue | Italiano | ||
Cod. postale | 38060 | ||
Prefisso | 0464 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 022210 | ||
Cod. catastale | L588 | ||
Targa | TN | ||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[4] | ||
Cl. climatica | zona F, 3 520 GG[5] | ||
Nome abitanti | vallarseri | ||
Patrono | San Vigilio | ||
Giorno festivo | 26 giugno | ||
Cartografia | |||
![]() nella provincia autonoma di Trento | |||
Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il comune di Vallarsa non prende il nome da un centro abitato ma dalla valle su cui si estende.
La Vallarsa è una valle scavata dal torrente Leno, che si insinua con un profondo solco fra il Gruppo del Carega e quello del Pasubio (sul Monte Corno Battisti, durante la prima guerra mondiale fu catturato Cesare Battisti).
Nella valle si trovano tre bacini idroelettrici artificiali: il lago di Speccheri a monte dell'omonima frazione e il lago di Busa al centro della valle che convogliano l'acqua alla centrale di Ala mentre il lago di San Colombano, nei pressi di Rovereto ha una centrale propria.
Non è chiara l'origine del toponimo. Un'ipotesi lo sembra far derivare da "Valle" e "arsa", nel senso di "arida" o "bruciata", per via che molti campi erano tenuti per "fare il fieno" quindi d'estate prendevano un colore giallo sabbia. Un'altra tesi invece vuole che il nome derivi dalla radice retica "ars" che significa ripida, scoscesa, com'è appunto la Vallarsa che è invece molto piovosa.[9]
La fondazione dei centri più antichi risale al 1234, quando Giacomo Castelbarco, vi installò una serie di "masi" di coloni.
Nel XV secolo la Vallarsa come tutta la Vallagarina venne invasa dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Nel 1443 i cittadini della valle si recarono dal Doge Andrea Vendramin dove richiesero di mantenere alcuni privilegi già in atto con i Castelbarco. Tali privilegi furono ratificati dal Doge Francesco Foscari. Durante il dominio austriaco il confine fra l'Impero d'Austria e la Repubblica di Venezia correva lungo il Passo Pian delle Fugazze e il Passo di Campogrosso dove ancora oggi sono visibili i cippi di confine e una copia del leone di Venezia scolpito in pietra.
Durante la prima guerra mondiale, la popolazione fu evacuata in territori lontani. Gli abitanti stanziati verso il fondovalle vennero fatti sfollare dagli italiani nel sud e verso la Liguria, mentre quelli che risiedevano all'inizio della valle furono trasferiti nei centri di raccolta austriaci, come quello di Mitterndorf.
Il territorio divenne teatro di battaglia durante la Grande Guerra. A partire dai primi anni del Novecento iniziò la costruzione di diversi manufatti austro-ungarici per la difesa del territorio. Strade, trincee, camminamenti ma anche strutture difensive, le più importanti sono le postazioni sul Coni Zugna, Forte Matassone, Forte Parmesan, Forte Pozzacchio/Valmorbia Werk. In particolare il monte Pasubio è stato teatro di violente battaglie durante la Strafexpedition.
Successivamente, soprattutto in seguito allo sviluppo industriale di Rovereto, il comune subì una massiccia emigrazione, con il conseguente abbandono delle campagne, fino ad allora fonte primaria di sussistenza. Solo in anni recenti si è assistito ad un'inversione di questa tendenza, con l'insediamento anche di famiglie giovani.
Lo stemma di Vallarsa raffigura due orsi che bevono a una fontana, su prato verde e con sfondo rosso. È attorniato dagli ornamenti tipici dall'araldica comunale: fronda di alloro a sinistra, di quercia a destra e corona muraria sopra[9].
Ha origini molto antiche, essendo utilizzato dalla Comunità di Vallarsa almeno dal 1722, ma non ne è noto il significato. Forse si lega alle tradizioni che ritengono il toponimo una deformazione di "Valle degli Orsi", contratto in "Vallorsa". Un'altra leggenda lo crede derivato dallo stemma della famiglia Perempruner, un cui esponente sarebbe stato il primo massaro della Comunità (il cognome sembra infatti un composto dei termini tedeschi Bären "orsi" e Brunnen "fontana")[2].
Abitanti censiti[10]
Sino all'XIX secolo la popolazione di Vallarsa parlava lo slambrot, un dialetto cimbro portato dai coloni di origini bavaro-tirolesi che si insediarono nella zona a partire dal XII secolo. Ancora nel 1821, secondo Francesco Tecini, 2 290 abitanti della parrocchia parlavano questo idioma; ma già nel 1890 un'indagine di Christian Schneller constatava che lo slambrot era scomparso dalla località, e anzi non ne rimaneva nemmeno il ricordo tra la popolazione.
Dell'antico cimbro resta ancora traccia in alcuni termini dialettali, nei cognomi e soprattutto nella toponomastica: su 2 470 nomi di luogo registrati nel comune circa un quarto è di origine germanica.
L'attuale vallarsèro presenta un'impostazione linguistica simile a quella lagarina, un complesso dialettale di transizione tra il trentino centrale, a base lombarda, e il veneto veronese. Vista la posizione geografica, si possono riconoscere anche alcuni tratti del veneto centrale (vicentino)[11][12].
Nel territorio comunale sorgono diversi piccoli centri, anche piuttosto distanti tra loro.
Sede comunale è la frazione di Raossi, situata alla destra del Leno a 724 m s.l.m. Conta circa 170 abitanti e in essa si trovano i principali servizi: oltre al municipio, vi sorgono la scuola dell'infanzia, la scuola primaria, l'ufficio postale, la biblioteca, l'ambulatorio medico, una farmacia e vari esercizi commerciali. Raossi è inoltre sede di una delle nove parrocchie del comune.
Gli altri centri abitati si trovano a varie altitudini, tra i 340 m e i 1 163 metri del Pian delle Fugazze, lungo due impervie rive della valle stessa. Le frazioni sono molte e distanziate fra di loro. Basti pensare che sul territorio esistono 19 tra chiese e cappelle di cui nove parrocchiali, attualmente gestite da un solo prelato.
Oltre alle tradizionali sagre e feste patronali che si celebrano nelle frazioni nel corso di tutto l'anno (talvolta con i soli eventi religiosi, in altri casi con vere e proprie feste di paese) si svolgono in Vallarsa alcune tradizionali manifestazioni.
Sulla sponda destra del Leno, a mezz'altezza, corre la Strada statale 46 del Pasubio che collega Vicenza a Rovereto e qui sorgono i principali paesini della Valle, fra cui appunto il capoluogo Raossi. Sull'altra sponda la strada provinciale 89 Sinistra Leno che sale da Rovereto è interrotta presso Ometto, mentre il progetto originario di un ricongiungimento presso il passo di Campogrosso è ormai abbandonato in quanto dispendioso e difficoltoso.
Dopo un periodo storico in cui la Vallarsa era sede di numerose sezioni politiche, dal 2000 in poi il Comune di Vallarsa è amministrato da rappresentanti eletti all'interno di liste civiche.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1960 | 1970 | Remo Bussolon | Sindaco | ||
1970 | 1980 | Nello Aste | Sindaco | ||
1980 | 1985 | Enrica Rippa | Sindaco | ||
28 giugno 1985 | 5 giugno 1990 | Enrica Rippa | Democrazia Cristiana | Sindaco | [13] |
5 giugno 1990 | 5 giugno 1995 | Paolo Stoffella | Democrazia Cristiana | Sindaco | [14] |
5 giugno 1995 | 15 maggio 2000 | Paolo Stoffella | Lista civica | Sindaco | [15] |
15 maggio 2000 | 12 dicembre 2003 | Geremia Gios | Lista civica | Sindaco | [16] |
18 gennaio 2003 | 10 maggio 2004 | Enrico Negriolli | Comm. straord. | ||
10 maggio 2004 | 17 maggio 2010 | Geremia Gios | Lista civica | Sindaco | [17] |
31 maggio 2010 | 10 maggio 2015 | Geremia Gios | Lista civica | Sindaco | [18] |
11 maggio 2015 | 22 settembre 2020 | Massimo Plazzer | Lista civica | Sindaco | [19] |
22 settembre 2020 | in carica | Luca Costa | Lista civica | Sindaco | [20] |
Il comune di Vallarsa è gemellato con Mitterndorf an der Fischa, luogo ove nel corso della Grande Guerra l'Impero Austroungarico alloggiarono gli sfollati di Vallarsa e dintorni.
Dal 2010 il comune di Vallarsa è gemellato anche con il comune di Carlat in Francia. L'idea del gemellaggio è nata dal comune francese che ha contattato gli amministratori del comune trentino per la presenza di una frazione di nome Bruni. L'assonanza Carlat-Bruni in onore della first lady di Francia Carla Bruni ha permesso ai due comuni di conoscersi. Da parte italiana vi era una certa titubanza circa il gemellaggio, ma una visita dell'amministrazione comunale al borgo francese ha permesso di scoprire che si trattava di due realtà simili in quanto di montagna e molto frazionate. Il 9 luglio 2010 il consiglio comunale di Vallarsa ha votato il gemellaggio che è stato siglato in Francia in occasione della festa nazionale del 14 luglio.
url
(aiuto). URL consultato il 5 giugno 2022.Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 248334610 · GND (DE) 7698912-4 · WorldCat Identities (EN) viaf-248334610 |
---|
![]() |