Trasaghis (Trasaghis in friulano standard, Trasagas nella variante locale[4]) è un comune italiano di 2 109 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.
Trasaghis comune | |
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La sede del municipio | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Provincia | Udine |
Amministrazione | |
Sindaco | Stefania Pisu (lista civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 46°17′N 13°05′E |
Altitudine | 217 m s.l.m. |
Superficie | 77,85 km² |
Abitanti | 2 109[1] (30-9-2021) |
Densità | 27,09 ab./km² |
Frazioni | Alesso, Avasinis, Braulins, Oncedis, Peonis |
Comuni confinanti | Bordano, Cavazzo Carnico, Forgaria nel Friuli, Gemona del Friuli, Osoppo, Vito d'Asio (PN) |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano |
Cod. postale | 33010 |
Prefisso | 0432 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030124 |
Cod. catastale | L335 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 542 GG[3] |
Nome abitanti | trasaghesi o trasagani |
Patrono | santi Ermagora e Fortunato |
Giorno festivo | 12 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Trasaghis nella ex provincia di Udine | |
Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Trasaghis sorge a 217 m s.l.m. alla destra del fiume Tagliamento, ai piedi del monte Brancot (1.015 m). Oltre al capoluogo fanno parte del comune le frazioni di Alesso con l'estensione di Borgo Oncedis, Avasinis, Braulins e Peonis.
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Il terremoto del 1976 distrusse in maniera grave il comune di Trasaghis. Crollò gran parte del paese, tra cui la chiesa principale dedicata a santa Margherita, di cui si è salvato soltanto il campanile e di cui sono conservate ancora oggi le rovine, mentre poco prima è stata ricostruita la nuova chiesa. Si salvò inoltre, anche se gravemente danneggiata, la chiesetta di S. Michele dei Pagani di Braulins, sorta probabilmente in epoca longobarda e restaurata dagli abitanti del castello di Bragolino nel secolo XIII (la piccola abside semicircolare, in pietra squadrata, presenta le caratteristiche delle costruzioni duecentesche).
A Peonis, dove è in fase di ricostruzione la nuova chiesa parrocchiale sotto progetto dell'architetto udinese Sergio Zanella, è conservato un affresco devozionale, in via Chianet: un trittico con le figure della Madonna con Bambino adorata da sant'Antonio da Padova al centro, e san Giovanni Battista a sinistra, e di san Domenico a destra. Risale alla seconda metà del Settecento ed è attribuito a Biagio Cestari, artista di Osoppo.
In tutto il territorio risorsero case e chiese distrutte durante il terremoto; tra i tanti edifici, da ricordare il municipio (arch. Arnaldo Zuccato) e la chiesa di San Bartolomeo ad Alesso, inaugurata nel 1988 sotto progetto dell'architetto Lorenzo Pevere; degno di nota è anche l'affresco dell'artista magiaro Mèszaros Gyorgj, realizzato nel 2000 sul soffitto della chiesa di San Nicolò di Avasinis. Quest'ultima località fu piegata dall'eccidio del 2 maggio 1945 in cui vennero trucidati oltre cinquanta civili dalle truppe naziste in ritirata.
Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto del 16 febbraio 1928.[5]
«D'oro, al drago di nero, linguato ed illuminato di rosso, alla campagna mareggiata d'azzurro e d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 19 febbraio 1979[5], è un drappo di azzurro.
Medaglia d'oro al Merito Civile | |
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d'alto senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta.» |
Medaglia d'argento al Merito Civile | |
«Centro strategicamente importante dell'Alto Friuli partecipava generosamente alla lotta partigiana, subendo la perdita di numerosi suoi cittadini, tra cui donne bambini ed anziani inermi, e la distruzione di parte del patrimonio edilizio. La popolazione con coraggio, indomito spirito patriottico ed altissima dignità morale sopportava la dura occupazione delle truppe cosacche e le feroci e barbare rappresaglie naziste. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.» — Trasaghis (UD), 1944-1945 |
Abitanti censiti[6]
A Trasaghis, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[7].
La lingua friulana che si parla a Trasaghis rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[8].
Nel film C'eravamo tanto amati, di Ettore Scola del 1974 Stefania Sandrelli dice di provenire da Trasaghis vicino a Peonis.
Trasaghis ed in particolare la sua ridente frazione Avasinis, sono noti per la Festa del Lampone e del Mirtillo organizzata ogni anno dalla locale Pro Loco presieduta da Giuseppina Di Doi. I preziosi frutti di bosco che crescono selvatici lungo le irte e i falsopiani che circondano il paese di Avasinis vengono raccolti nelle albe d'estate dalle donne del paese che trasformano i lamponi e i mirtilli in confetture, grappe, sciroppi ed elisir conosciuti ed apprezzati già nel XIX secolo. Inoltre la festa dei 100 anni del ponte di Braulins che si festeggia a settembre organizzata dall'associazione "Noi di Braulins" che porta turisti da tutto il territorio. Oggi è denominata Festa del Ponte.
Ad Alesso invece, da qualche anno, l'amministrazione Comunale, organizza la sera del 14 agosto, uno spettacolare show di fuochi d'artificio sulle sponde del lago (Lago dei Tre Comuni, detto anche Lago di Cavazzo). Uno spettacolo che con il passare degli anni, non solo è diventato un appuntamento quasi irrinunciabile per tantissima gente che arriva da ogni parte del Friuli e non solo, ma che per coreografia e durata, è forse uno dei più belli in assoluto di tutta la Regione.
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