La Trappola è una frazione del comune italiano di Loro Ciuffenna, nella provincia di Arezzo, in Toscana.
Trappola frazione | |
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Localizzazione | |
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Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 43°37′08.18″N 11°39′00.04″E |
Altitudine | 851 m s.l.m. |
Abitanti | 13[1] (2011) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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Il borgo è situato in posizione dominante sulla valle del torrente Ciuffenna a 852 m s.l.m. ed è formato da costruzioni in pietra molto fitte costruite sulla roccia. Circondato da boschi di castagni, faggi e abeti bianchi, sorge alle pendici del Pratomagno (1592 m s.l.m.). Dal villaggio è visibile la croce del Pratomagno, così come il monte Cocollo e il monte Amiata.
La Trappola giace lungo uno degli antichi percorsi della transumanza che congiunge i crinali del Pratomagno presso Pozza Nera con la Maremma. Il bestiame veniva portato al Pratomagno a giugno per poi essere riportato in pianura a settembre.
Il nome Trappola, secondo alcuni studiosi, fa riferimento a botole-trabocchetti, a lacci, o a scalino-passo. Le prime notizie storiche sulla Trappola (Trappulanum) risalgono al 1191 quando sorgeva un castello del conte Guido Guerra dei conti Guidi. All'inizio del XIV secolo, la zona fu investita dalle lotte tra guelfi e ghibellini. Nel 1329 il castello fu acquistato dai nobili Ricasoli, prima feudatari e poi proprietari (1777) di una vasta superficie della montagna.[2]
Al centro del paese sono ancora visibili le fondamenta del castello della Trappola. Come scrisse nel 1833 lo storico Emanuele Repetti, il «castel della Trappola, come la Rocca Guicciarda, furono per lungo tempo posseduti con titolo di feudo dai nobili Ricasoli, i quali portano tuttora nel loro blasone scolèito il turrito castello della Trappola».[3]
La chiesa parrocchiale è intitolata a san Iacopo e se ne hanno notizie già dal XII secolo, quando l'allora chiesetta del castello e sue pertinenze vennero vendute il 26 aprile 1184 a Fazio, priore della badia di Soffena.[4]
Al confine del paese, salendo verso la montagna, si trova la "casa del guardia", costruita dai Ricasoli nel 1885 e situata lungo il percorso della transumanza. Essa fu la dimora della guardia forestale fino a quando la comunità montana interruppe l'esercizio a causa delle necessarie opere di manutenzione.
Lungo il sentiero 33, poco fuori dal paese sul percorso della transumanza, sorge una Maestà, ovvero una costruzione che serviva per orientarsi, nonché come sosta e come luogo di preghiera.
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