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Pratovalle è una frazione del comune italiano di Loro Ciuffenna, nella provincia di Arezzo, in Toscana.

Pratovalle
frazione
Pratovalle – Veduta
Pratovalle – Veduta
Panorama del borgo di Pratovalle visto da via Poggio a Ronco
Localizzazione
Stato Italia
Regione Toscana
Provincia Arezzo
Comune Loro Ciuffenna
Territorio
Coordinate43°35′02.47″N 11°41′08.81″E
Altitudine566 m s.l.m.
Abitanti27[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale52024
Prefisso055
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleE693
Nome abitantipratovallesi, pratovallini/e
Patronosanta Lucia
Giorno festivo13 dicembre
Cartografia
Pratovalle

Geografia fisica


Il paese di Pratovalle sorge a 566 m s.l.m. in un fondovalle a ridosso del massiccio del Pratomagno, sotto al borgo montano dell'Anciolina. È raggiungibile deviando a San Giustino Valdarno dalla strada provinciale dei Setteponti, che con i suoi 50 km da Reggello conduce ad Arezzo.

Tratto del torrente Agna di Pratovalle nei pressi del paese
Tratto del torrente Agna di Pratovalle nei pressi del paese

Il territorio su cui sorge il paese è di alta collina, caratterizzato da boschi di castagno, roverella e carpino nero e dal torrente Agna di Pratovalle, che prende il nome proprio dal borgo, che poco più a valle dà origine ai cosiddetti "trogòni", caratteristici bacini interconnessi e scavati nella roccia dall'azione dell'acqua.


Storia


Il nome del paese, secondo Silvio Pieri, deriva dal latino petra vallis cioè "valle pietrosa".[2]

Nel XII secolo la zona costituiva la propaggine estrema del casato di Guicciardo da Loro.[3] Nel 1193 è attestata la presenza di un ospedale di proprietà della badia di Santa Trinita in Alpe[4]. Nel 1841, il geografo Emanuele Repetti annotava che Pratovalle «[...] da il nome ad una chiesa parrocchiale (S. Lucia a Prato-Valle) nel piviere di S. Giustino, già di Groppina [...]» e che «Vi ebbe costà dominio nel Medio Evo la badia di S. Trinita in Alpi, detta a Fonte benedetta [...]».[5][6]

La Seconda guerra mondiale provocò molti danni al paese: venne distrutto il tetto della chiesa di Santa Lucia e il parroco di Pratovalle e di Faeto, don Dante Ricci, venne torturato e fucilato su un ponte sopra il torrente Orenaccio[7], che passa vicino a Il Borro, dai tedeschi l'11 luglio 1944 per aver dato assistenza ai partigiani e ai prigionieri di guerra alleati e slavi.[8][9][10]

I/le morti/e pratovallini/e della Seconda guerra mondiale sono ricordati nel monumento ai caduti che si trova nel vicino paese di Faeto[11].

Nel 2015 l'associazione I borghi più belli d'Italia ha inserito l'arco medievale nelle attrazioni del comune di Loro Ciuffenna nella sua guida[12].


Monumenti e luoghi d'interesse


Il mulino di Pratovalle
Il mulino di Pratovalle
Sìlice, strada principale di Pratovalle, all'incrocio con lo Sdrucciolo della Iole
Sìlice, strada principale di Pratovalle, all'incrocio con lo Sdrucciolo della Iole

Architetture religiose



Chiesa di santa Lucia

La chiesa di Santa Lucia fu costruita nel XVIII secolo[13] e restaurata alla fine della Seconda guerra mondiale quando delle bombe avevano distrutto il tetto dell'edificio. Fino al 1974 fu parrocchia autonoma e in tale data fu unita alla parrocchia di santa Maria a Faeto "aeque principaliter" cioè "ugualmente importanti"[14].

L'interno è in stile neoclassico e l'altare maggiore presenta un quadro che rappresenta santa Lucia, la patrona del paese, seduta davanti a una finestra di una stanza buia dalla quale si scorge una collina, solcata da un sentiero irregolare sterrato, che arriva a un borgo, il cui edificio principale è una pieve romanica con un campanile che spicca sul resto degli edifici del paese, molto probabilmente Gropina con la pieve di San Pietro, alla quale la chiesa di Pratovalle apparteneva prima di far parte della parrocchia di San Giustino Valdarno[15]. Esternamente la chiesa presenta murature in pietra e un campanile a vela a due livelli che ospita tre campane a corda, due nel livello inferiore e una in quello superiore.[16]

Facciata dell'ex chiesa della vecchia Compagnia
Facciata dell'ex chiesa della vecchia Compagnia

Ex chiesa della vecchia Compagnia

Una più antica chiesa dedicata a santa Lucia risalente al XVII secolo, detta "della Compagnia", si trovava all'interno del borgo, nell'omonima piazzetta, ed è stata convertita in abitazione e quindi sconsacrata fra il 1975 e 1980. Era la sede della Compagnia, congregazione laica formata dagli uomini del paese fondata nel XVII secolo esistita fino agli anni Cinquanta del XX secolo, avente il compito di guidare le processioni che si svolgevano nel paese in occasione delle feste religiose; l'edificio conserva ancora il piccolo campanile a vela, con campana singola.[17]


Edicole votive

All'interno del borgo, in particolare nella parte medievale del paese, si trovano due madonnini: uno in prossimità dell'arco che dà l'accesso al borgo medievale, e l'altro nei pressi dell'ex chiesa della Vecchia Compagnia. In un terreno di proprietà privata detto "cimitero vecchio", poco fuori il paese, si trova il Madonnino della Peste, risalente al 1631 e così chiamato perché sorge nel luogo dove vennero seppellite le vittime della peste di Pratovalle.[18][19] Sempre in prossimità del paese si trova un altro "Madonnino" che risale alla fine degli anni Sessanta del Novecento.


Maestà di Caneto

Nei pressi del madonnino di Pratovalle si trovano i resti di un'antica cappella documentata già nel XVIII secolo[20][21] crollata negli anni '60 del '900.


Architetture civili



Arco medievale

In fondo a via della Fonte è presente un arco medievale molto caratteristico che dà accesso alla parte medievale del paese.


Cippo a Mario Zamponi

Nei pressi del cimitero si trova un cippo che ricorda il luogo cove venne ucciso il partigiano Mario Zamponi durante la Seconda guerra mondiale. Il testo è il seguente:

Qui cadde

eroicamente

il Partigiano

Mario Zamponi

Pratovalle 11.7.1944[22]


Lavatoi

A Pratovalle sono presenti due lavatoi:


Mulini di Pratovalle

Nell'area del borgo di Pratovalle sono presenti due mulini ad acqua che impiegavano le acque del torrente Agna di Pratovalle:


Parco della rimembranza della Prima guerra mondiale di Pratovalle e Roveraia

Davanti alla chiesa di santa Lucia si trova una piazzetta ombreggiata da cinque cipressi, che in origine erano sette, corrispondenti al numero dei morti di Pratovalle e di Roveraia della Prima guerra mondiale ricordati nel monumento ai caduti posto nel 1925. Il testo del monumento è il seguente: «Pratovalle/ai suoi eroi/1915-18/Verzucoli/Adolfo/Lapini/Paolo/Scolari/Egisto/Fini/Guido/Carri/Santi/Mori/ Giuseppe/Castellucci/Giuseppe/1925». Nel 2022 l'area è stata intitolata, dalla comunità pratovallina, a don Dante Ricci.[27]

Ponte di Annibale
Ponte di Annibale

Ponte di Annibale

Nei pressi del paese, raggiungibile dalla strada che parte dal cimitero, si trova un antico ponte la cui presenza è documentata fin dal 1765[28], che attraversa il Borro di Bagnolo[29][30], su cui è passato Annibale nel 217 a.C.[31][32] Il ponte è situato lungo il percorso del sentiero CAI 39.

Scorcio del borguccio, rappresento nel quadro Chiacchere alla fonte di Pratovalle (1950) di Valentino Ghiglia
Scorcio del "borguccio", rappresento nel quadro Chiacchere alla fonte di Pratovalle (1950) di Valentino Ghiglia

Società



Evoluzione demografica


Secondo il geografo Emanuele Repetti, la popolazione di Pratovalle ammontava nel 1833 a ben 179 abitanti, mentre secondo il censimento della parrocchia di santa Lucia di Pratovalle del 1841[33] il paese aveva 210 residenti. Recentemente il paese ha conosciuto un importante incremento demografico, come dimostra il censimento del 2011 quando il paese contava 27 abitanti.


Tradizioni e folclore


Nella tradizionale processione per la festa dell'Assunta (la sera del 14 agosto), gli abitanti di Pratovalle formano uno dei due gruppi di fedeli che lentamente confluiscono verso Faeto, ivi riunendosi per la messa notturna celebrata in piazza, di fronte all'antica canonica.

Fino alla metà degli anni Sessanta del XX secolo si festeggiava a Pratovalle anche la festa di santa Lucia, patrona del paese. Il 13 dicembre nel pomeriggio veniva celebrata la messa nella chiesa di santa Lucia e successivamente si svolgeva una processione, formata dai pratovallini e guidata dai membri della Compagnia, che arrivava al madonnino di Pratovalle e tornava al paese, mentre oggi viene celebrata solamente la messa.


Cultura



Arte


Chiacchiere alla fonte di Pratovalle (1950), Valentino Ghiglia
Chiacchiere alla fonte di Pratovalle (1950), Valentino Ghiglia

Due dei figli del pittore Oscar Ghiglia, Paulo e Valentino Ghiglia nel corso del XX secolo hanno frequentato, durante il periodo estivo, il paese. Il secondo ne rimase maggiormente colpito e tra gli anni Trenta e Cinquanta, rappresentò molti scorci di Pratovalle nei suoi quadri:[34]

L'artista Pietro Cioni, allievo di Venturino Venturi a Loro Ciuffenna, visse la sua infanzia a Pratovalle, dove vivevano i suoi nonni, tanto da utilizzare come nome d'arte quello di Pietro Pratovalle.[48] La sua scultura Amor filiale, realizzata fra il 1976 e il 2004, fa parte dell'esposizione permanente di Castagno di Piteccio - Borgo Museo di Pistoia.[49][50]


Letteratura


Nel romanzo Im Schatten der Olivenbäume (2022), in italiano All'ombra degli Ulivi, opera di Martin e Veronika Lackerbauer, che pubblicano con lo pseudonimo di Angelina Bach, la protagonista, Christina, visita il borgo di Pratovalle insieme a Gianmarco, dipendente della tenuta ereditata dal padre in Toscana, lungo il viaggio che i due compiono per raggiungerla.[51][52]


Musica


A Pratovalle viveva il nonno del noto cantautore Renato Zero, il cui vero nome è Renato Fiacchini, infatti la presenza della famiglia Fiacchini nel paese è documentata già nel 1841[33].


Geografia antropica


Poco distante dal paese di Pratovalle si trova il borgo di Roveraia, il cui nome deriva dal latino robur, cioè "rovere"[53]. La presenza del borgo è attestata fin dal medioevo, periodo in cui era presente una torre[54][55]. Durante la Seconda guerra mondiale fu sede di un'importante base partigiana,[56][57][58] motivo per cui fu distrutto per mano dell'esercito tedesco[59]. Inoltre alcuni edifici del nucleo furono bombardati[60]. Successivamente al conflitto fu ricostruito nella sua attuale conformazione e fu abbandonato fra gli anni Sessanta e Ottanta del XX secolo, quando si trasferì l'ultima famiglia residente. Oggi gli edifici del borgo so trovano in stato ruderale.[55][61]

I caduti di Roveraia durante la Prima guerra mondiale sono ricordati nel parco della rimembranza della Prima guerra mondiale di Pratovalle e Roveraia[27], mentre quelli/e della Seconda guerra mondiale sono ricordati/e nel monumento ai caduti di Casamona e Faeto. posto in quest'ultimo paese[11].

Per il recupero del borgo sono stati proposti due progetti:


Economia


Le attività del passato erano strettamente legate alla configurazione del territorio, con un'economia legata alle castagne e allo sfruttamento del legname. Modesti appezzamenti venivano coltivati a cereali e olivo, nei cosiddetti "pianelli" ricavati a ridosso del bosco. Le acque dell'Agna di Pratovalle consentivano il funzionamento del mulino, attivo da secoli, e fondamentale insieme al frantoio da olive per l'economia del borgo.[25] Una fonte molto importante di sostentamento era l'allevamento ovino.

Il clima estivo consente un notevole e regolare ripopolamento stagionale del borgo, grazie all'afflusso di residenti nelle città vicine e al ritorno di molti residenti nel paese. Molto ricca la sentieristica locale.[69]


Infrastrutture e trasporti


Ponte di Pratovalle
Ponte di Pratovalle

Fino agli anni venti del XX secolo era possibile raggiungere il paese solo attraverso dei sentieri sterrati, stretti e tortuosi che collegavano il paese a San Giustino Valdarno, Faeto e Casamona, di cui rimangono alcuni tratti ancora visibili. Nel 1915 il comune di Loro Ciuffenna pubblicò un bando pubblico sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia[70] per la "costruzione di un tratto di strada rotabile che si stacca dalla via provinciale dei Sette Ponti presso Paterna e conduce ai villaggi di Casamona, Faeto e Pratovalle", tratto di strada che non venne mai realizzato molto probabilmente a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale. Nel 1924 venne inaugurata la strada, che terminava a Faeto, costruita utilizzando la dinamite. Successivamente fu realizzato il tratto di strada che collega Faeto e Pratovalle.


Note


  1. Dati del censimento Istat del 2011.
  2. Silvio Pieri, Toponomastica della Valle della Valle dell'Arno, A. Forni, 1919. URL consultato il 9 aprile 2022.
  3. Guido Vannini, Rocca Ricciarda, dai Guidi ai Ricasoli. Storia e archeologia di un castrum medievale nel Pratomagno aretino, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2009.
  4. Guido Vannini (a cura di), La Rocca e la domus Guicciardi: strutture del paesaggio tra XII e XIV secolo, in Rocca Ricciarda dai Guidi ai Ricasoli: storia e archeologia di un castrum medievale nel Pratomagno aretino, Società Editrice Fiorentina, 2009, p. 78.
  5. Emanuele Repetti, Prato Valle, Pratovalle, su Repetti on-line, Università degli Studi di Siena, p. 1. URL consultato il 5 giugno 2022.
  6. Emanuele Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, volume quarto, Firenze, Tipi Allegrini e Mazzoni, 1841, pp. 663 - 664. URL consultato il 5 giugno 2022.
  7. Più di sei anni son passati droandi.info, su droandi.info. URL consultato il 23 giugno 2022.
  8. Provincia di Arezzo - Progetto Memoria, su memoria.provincia.ar.it. URL consultato il 23 giugno 2022.
  9. Cippo ai Caduti di Faeto e Casamone | Pietre della Memoria, su pietredellamemoria.it. URL consultato il 23 giugno 2022.
  10. Loro Ciuffenna, su I Massacri di Arezzo 1944. URL consultato il 23 giugno 2022.
  11. Monumento ai Caduti di Faeto, Casamone, Pratovalle e Roveraia | Pietre della Memoria, su pietredellamemoria.it. URL consultato il 3 settembre 2022.
  12. Claudio Bacilieri e Umberto Forte, I Borghi più belli d'Italia, Società Editrice Romana, 2015, p. 331, ISBN 9-771-97260100-7.
  13. Catasto leopoldino, su lorociuffenna.ldpgis.it. URL consultato il 7 luglio 2020.
  14. Libro dei parroci, Archivio storico della diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro.
  15. Santa Lucia a Pratovalle, su Terralauri. URL consultato il 6 giugno 2022.
  16. Chiesa di Santa Lucia, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web. URL consultato il 6 giugno 2022.
  17. Wikimapia - Let's describe the whole world!, su wikimapia.org. URL consultato il 2 novembre 2018.
  18. admin, Il Madonnino di Pratovalle, su Club Alpino Italiano - Sezione Valdarno Superiore, 26 ottobre 2011. URL consultato il 3 giugno 2022.
  19. Angela Boninsegni, Peste e Tabernacoli, in Prato Magno, n. 18, Loro Ciuffenna, Arezzo, comune di Loro Ciuffenna, giugno 2020, p. 9. URL consultato il 3 giugno 2022.
  20. Catasto leopoldino, su lorociuffenna.ldpgis.it. URL consultato il 9 giugno 2021.
  21. Luoghi d'arte e di fede a Loro Ciuffenna. Itinerari fra Chiese, Madonnini, Tabernacoli e Maestà, Aska Edizioni, 2007, p. 44.
  22. Cippo al partigiano Mario Zamponi – Pratovalle | Pietre della Memoria, su pietredellamemoria.it. URL consultato il 16 settembre 2021.
  23. Marta Donati, I Lavatoio del Comune di Loro Ciuffenna, in Prato Magno, n. 21, Loro Ciuffenna (Arezzo), Comune di Loro Ciuffenna, p. 2.
  24. Emanuele Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Cassa di Risparmi e Depositi, 1841, pp. 660 - 661. URL consultato l'8 maggio 2022.
  25. Francesco Ferraro, Anciolina. Storia di un borgo in Pratomagno, San Giovanni Valdarno, Editrice Granducale, 2004.
  26. Elenco dei Mulini in Archivio, su aiams.eu. URL consultato il 6 giugno 2022.
  27. Parco della Rimembranza ai Caduti di Pratovalle e Roveraia nella Grande Guerra | Pietre della Memoria, su pietredellamemoria.it. URL consultato il 3 settembre 2022.
  28. Catasto Leopoldino, su lorociuffenna.ldpgis.it. URL consultato il 24 aprile 2022.
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  64. L'Evidenziatore Del Web: ROVERAIA un progetto ecosostenibile di tutta eccellenza. Tutto quello che cerchi in un semplice click notizie, news, società, economia, video incredibili,, su L'Evidenziatore Del Web, mercoledì, marzo 07, 2012. URL consultato l'8 giugno 2022.
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  70. Italia, Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, s.n.!, 1915. URL consultato il 5 novembre 2019.

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