Casamona (già Casa di Mone) è una frazione del comune italiano di Loro Ciuffenna, nella provincia di Arezzo, in Toscana.
Casamona frazione | |
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Cappella del palazzo Forzoni Accolti | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Arezzo |
Comune | Loro Ciuffenna |
Territorio | |
Coordinate | 43°34′23.38″N 11°40′51.06″E |
Altitudine | 631 m s.l.m. |
Abitanti | 20 (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 52024 |
Prefisso | 055 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | casamonese, casamonesi[1] |
Cartografia | |
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Il borgo di Casamona sorge a 631 m s.l.m. sulle pendici meridionali del massiccio del Pratomagno.
Il territorio su cui sorge il paese è di alta collina, con boschi prevalentemente formati da roverella e denso sottobosco.
Si ignora chi fosse il Mone o Simone da cui il borgo ha tratto il nome, forse un membro della famiglia dei conti Guidi.[2] Dal XVI secolo appartenne con la vicina Faeto al comune di Anciolina. Nel XVII secolo a Casamona la famiglia Forzoni Accolti fu proprietaria dell'omonimo palazzo, che costituisce tuttora l'edificio più vasto e maestoso del borgo. La cappella del palazzo fu costruita nel 1697. Presso il palazzo ebbe sede per molti anni un importante frantoio da olive, le cui macine tuttora conservate in loco recano scolpita la data dell'ultimo rifacimento, nel 1682.[3] Nel periodo fra le due Guerre mondiali il palazzo appartenne alla famiglia dei Valenti- Forzoni Accolti.[4]
Cappella gentilizia del palazzo Forzoni-Accolti costruita nel 1697 che, al suo interno, ha un altare in pietra serena e un crocifisso ligneo. La cappella è proprietà privata ed è stata restaurata nel 2019.[4]
Palazzo costruito nel XVII secolo dalla famiglia Forzoni-Accolti, della quale si riconosce lo stemma familiare all'esterno del palazzo. Presso il palazzo ebbe sede per molti anni un importante frantoio da olive, le cui macine tuttora conservate in loco recano scolpita la data dell'ultimo rifacimento, nel 1682.[4]
All'esterno del paese è presente il lavatoio pubblico, che è il frutto di un riadattamento di un edificio preesistente. Nell'archivio storico di Loro Ciuffenna, fra i documenti relativi alle Sedute del Magistrato per gli anni 1815-1816 si trova la deliberazione di un restauro della fonte pubblica di Casamona nel 1815, con la precisazione che verrà trasformato un antico tabernacolo affrescato, la cui presenza è documentata almeno dal 1765 nel Catasto Leopoldino[5], ormai in cattive condizioni. Successivamente si riscontrano lavori alla fonte di Casamona nel 1837 e nel 1869. Non abbiamo una data precisa sulla loro costruzione, le testimonianze raccolte risalgono agli anni Trenta del Novecento e riportano già la presenza del lavatoio. Il lavatoio è stato restaurato nel 1958 come indicato sopra il portale d'ingresso.[6]
Nella tradizionale processione per la festa dell'Assunta (la sera del 14 agosto), gli abitanti di Casamona insieme a quelli di Faeto formano uno dei due gruppi di fedeli che lentamente confluiscono verso Faeto, riunendosi al gruppo proveniente da Pratovalle per la messa notturna celebrata in piazza.
Le attività del passato erano strettamente legate alla configurazione del territorio, con un'economia legata alle castagne e allo sfruttamento del legname. Modesti appezzamenti venivano coltivati a cereali e olivo, nei cosiddetti "pianelli" ricavati a ridosso del bosco. Una fonte molto importante di sostentamento era l'allevamento ovino. Significativo il ruolo economico rivestito storicamente dal frantoio, la cui attività è cessata prima dell'ultima guerra.
Molto ricca la sentieristica locale[7].
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