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Schiavi di Abruzzo è un comune italiano di 651 abitanti[1] della provincia di Chieti, in Abruzzo.

Schiavi di Abruzzo
comune
Schiavi di Abruzzo – Veduta
Schiavi di Abruzzo – Veduta
Veduta del centro abitato
Localizzazione
Stato Italia
Regione Abruzzo
Provincia Chieti
Amministrazione
SindacoLuciano Piluso (lista civica) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate41°48′57.73″N 14°29′05.22″E
Altitudine1 172 m s.l.m.
Superficie45,58 km²
Abitanti651[1] (31-7-2022)
Densità14,28 ab./km²
FrazioniBadia, Cannavina, Casali, Cupello, Salce, San Martino, Taverna, Valli, Valloni
Comuni confinantiAgnone (IS), Belmonte del Sannio (IS), Civitanova del Sannio (IS), Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Poggio Sannita (IS), Salcito (CB), Trivento (CB)
Altre informazioni
Cod. postale66045
Prefisso0873
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT069088
Cod. catastaleI526
TargaCH
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 954 GG[3]
Nome abitantischiavesi
Patronosan Maurizio
Giorno festivo22 settembre
PIL(nominale) 12 mln [4]
PIL procapite(nominale) 14 098 [4]
Cartografia
Schiavi di Abruzzo
Schiavi di Abruzzo – Mappa
Schiavi di Abruzzo – Mappa
Posizione del comune di Schiavi di Abruzzo all'interno della provincia di Chieti
Sito istituzionale

Geografia fisica


Schiavi d'Abruzzo sorge nella propaggine meridionale della regione, al confine con il Molise, dal quale è separata per il tramite del fiume Sente, ed p tradizionalmente considerato parte del Sannio. Il centro comunale è posto a 1172 m s.l.m., su uno sprone nel versante meridionale del monte Pizzuto, non lontano dal fiume Trigno. Il territorio è suddiviso in nove contrade (Taverna, Cannavina, Salce, Casali, Valli, Valloni, San Martino, Badia, Cupello). Numerosi terremoti hanno colpito, nei secoli, il territorio comunale.


Storia


Diversi insediamenti protostorici sono stati rinvenuti nei territori corrispondenti all'attuale Schiavi d'Abruzzo e nelle sue frazioni[5]. Si suppone che la località, situata a poca distanza dall'antica Terventum e da Pietrabbondante, nel VI secolo a.C. si trovasse nel territorio dei Pentri, una delle quattro popolazioni sannitiche di origine Sabella (oltre a Carricini, Caudini e Irpini)[6]. La loro presenza è testimoniata dal ritrovamento di alcuni edifici sacri (i cosiddetti "Templi Italici") nella frazione Taverna, in località Torre. In epoca romana, alcune iscrizioni lasciano intendere che sia stato sede di municipio, ascritto alla tribù Voltrina[7].

Il toponimo Sclavi, che per la prima volta è citato in un documento dell'anno 922[8], è stato associato a una matrice sannitico-spartachista. Attorno al 70 a.C., infatti, il territorio abruzzese fu attraversato dal gladiatore Spartaco alla testa degli schiavi ribelli durante la terza guerra servile, i quali strinsero un'alleanza con i Pentri in funzione anti-romana; da allora i monti su cui si è insediato si chiameranno montes Sclavi, toponimo permanente e costante in tutta la sua storia[7]. Un'altra ipotesi associa il toponimo a una fondazione del borgo da parte di abitanti di origine slava[7].

Ai tempi dei Normanni esso divenne feudo di Roberto da Sclavo. Successivamente, fu possedimento dell'abbazia di san Giovanni in Venere e, dal 1626 sino all'eversione della feudalità nel Regno di Napoli, della famiglia Caracciolo, ramo di Santobuono[9]. Primo conte di Schiavi fu infatti don Alfonso Caracciolo (1603-1660), terzo principe di Santobuono[10]. Anche il borgo di Castiglione Messer Marino era controllato dalla stessa famiglia.

Il principale episodio storico che, dopo l'unità d'Italia (1861), vide protagonista Schiavi d'Abruzzo fu la rivolta contro gli amministratori del 23 settembre 1921, durante la quale furono dati alle fiamme mobili e registri comunali; all'indomani della rivolta i carabinieri, giunti da fuori il paese, arrestarono i rivoltosi e li condussero al carcere di Lanciano.

Nel corso della seconda guerra mondiale, il territorio schiavese si trovò non lontano dalla linea Barbara e divenne presto una trincea-osservatorio per le truppe tedesche[11], che si resero protagonisti di uno scontro a fuoco con la popolazione locale, durante la quale si contarono alcune vittime e danni materiali[12]. Nel 1943 alcuni anarchici nei territori di Schiavi d'Abruzzo, Salcito e Trivento diedero vita ad una formazione partigiana denominata Banda Porfirio.


Simboli


Lo stemma e il gonfalone del comune di Schiavi di Abruzzo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 luglio 1991[13].

«Stemma di azzurro, alle tre torri di rosso, merlate alle guelfa di tre, mattonate di nero, chiuse d'azzurro, ordinate in fascia, la torre centrale più alta e più larga, sostenute ognuna da due mezzelune rovesciate, unite centralmente con le punte, d'argento, le mezzelune sostenenti la torre centrale più grandi, esse torri accompagnate in punta dalla cometa d'oro, posta in banda abbassata, formata dalla stella di sei raggi e da quattro code, la stella posta sotto lo spazio che divide la torre centrale e la torre di sinistra, le code unite con la parte terminale, due alla mezzaluna di destra sostenente la torre centrale, le altre due alla mezzaluna di sinistra sostenente la torre di destra, il tutto accompagnato in capo da quattro mezzelune, rovesciate, d'argento, due centrali e unite con le punte, due laterali poste una a destra in sbarra, l'altra a sinistra in banda. Ornamenti esteriori da Comune.[14]»

Nello stemma sono raffigurate le tre antiche torri di ingresso al paese[7]. Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.

Vista dalla passeggiata panoramica La Rotonda
Vista dalla passeggiata panoramica "La Rotonda"
Municipio
Municipio
Via Umberto I, una delle vie principali del paese
Via Umberto I, una delle vie principali del paese
Tempio italico di Schiavi
Tempio italico di Schiavi

Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Chiesa di San Maurizio

Si trova nel borgo antico, affacciata su piazza Vittorio Emanuele. Era di origini medievali, ma per problemi statici è stata rifatta nella metà dell'Ottocento. Si conserva la cantoria lignea di Francesco d'Onofrio. La chiesa era la cappella baronale dell'antico castello, demolito nei primi anni dell'Ottocento, stava più a nord del borgo, in piazza Castello.


Altre chiese



Architetture civili



Altro



Siti archeologici


Templi italici
Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario italico di Schiavi d'Abruzzo.

Nella valle, 200 metri sotto il paese, si trovano i resti di due templi che risalgono al periodo dell'antichità classica, dal III secolo a.C. circa fino al massimo sviluppo dell'Impero romano. Sono conosciuti come "i templi italici", con riferimento alle popolazioni italiche di cui facevano parte anche i Sanniti. Scavi archeologici dei templi sono stati condotti dal Dipartimento dei Beni Archeologici dell'Abruzzo[18].


Società



Evoluzione demografica


La popolazione nel 1861 raggiungeva i 3 657 abitanti. Come le altre regioni rurali dell'Italia meridionale, il paese subì un'emigrazione di massa verso l'America settentrionale e l'America meridionale tra il 1861 e il 1914. L'emigrazione portò a un declino dell'economia agricola. La popolazione arrivò a un picco di 4 526 abitanti nel 1961; è poi vistosamente scesa a causa della forte emigrazione dal paese verso le città più importanti d'Italia (in particolare a Roma) e verso le Nazioni Europee più importanti (Germania, Svizzera) durante il boom economico.[19]

Abitanti censiti[20]


Lingue e dialetti


Il dialetto del paese è conosciuto come "schiavese" e fa parte del sistema dei dialetti meridionali intermedi.


Cultura



Musei



Infrastrutture e trasporti



Strade


Il comune è interessato dalla strada statale 650 di Fondo Valle Trigno, tramite lo svincolo denominato Schiavi di Abruzzo.


Mobilità urbana


I trasporti interurbani di Schiavi di Abruzzo vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da Dicarlobus[21].


Amministrazione


Il comune fa parte della comunità montana Alto-Vastese e dell'associazione dei comuni del Trigno-Sinello[22] e aderisce al patto territoriale Basso Sangro-Trigno[23]


Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 31-7-2022 (dato provvisorio).
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. I redditi abruzzesi: prima Pescara, L'Aquila seconda e sempre più ricca, in Abruzzo Independent, 5 maggio 2016. URL consultato il 27 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2019).
  5. Preistoria e storia, su safinim-aps.it.
  6. Davide Monaco, Archaeology of Ancient Samnium, su xoomer.virgilio.it.
  7. Cenni storici, su comune.schiavidiabruzzo.ch.it.
  8. Genealogia dei Lo Schiavo di Monteleone di Calabria, su loschiavo.it.
  9. Genealogia dei Caracciolo di Santo Buono (PDF).
  10. In questo periodo era comune nell'Italia meridionale e in tutta Europa la vendita e l'acquisto di paesi, che spesso rimanevano all'aristocrazia, per molte generazioni, che aveva il potere di imporre tasse e amministrare la giustizia locale, restando sottomessa alla monarchia. Uno studio comprensivo su questo tema è Tommaso Astarita, The Continuity of Feudal Power: The Caracciolo di Brienza in Spanish Naples, Cambridge, Cambridge University Press, 1991. Questo libro è incentrato su un ramo differente della famiglia Caracciolo, includendo un complesso di tre piccoli paesi, simili a Schiavi di Abruzzo, localizzati in Basilicata. I marchesi Caracciolo di Brienza, erano un ramo di uno dei clan più antichi e potenti nel regno di Napoli, ed erano tra le cento più ricche famiglie feudali in quel periodo.
  11. Schiavi d'Abruzzo. Passeggiate nella storia, su blogcamminarenellastoria.wordpress.com.
  12. Episodio di Schiavi d'Abruzzo 02/10/1943 (PDF), su straginazifasciste.it.
  13. Schiavi di Abruzzo, decreto 1991-07-22 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 9 gennaio 2022.
  14. Schiavi di Abruzzo, su araldicacivica.it. URL consultato il 9 gennaio 2022.
  15. Il culto delle acque sacre: la fonte di San Felice o fonte Lattiera a Schiavi d'Abruzzo, su acquesacre.it.
  16. Fonte Lattiera di Schiavi di Abruzzo e "lu pasturavacche", su altovastese.it.
  17. La Fonte Lattiera, situata nella Frazione San Martino di Schiavi di Abruzzo (CH), su altomolise.net.
  18. Beni Archeologici dell'Abruzzo, su beniarcheologiciabruzzo.it (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2013).
  19. Dati sull'emigrazione, su schiavidiabruzzo.com (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2009).
  20. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  21. Dicarlobus, su dicarlobus.com.
  22. https://www.trignosinello.it/, su trignosinello.it.
  23. http://www.bassosangrotrigno.it/, su bassosangrotrigno.it.

Voci correlate



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Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Schiavi di Abruzzo

Schiavi di Abruzzo ist eine Gemeinde in der Provinz Chieti, in der Region Abruzzen, in Italien mit 732 Einwohnern.

[en] Schiavi di Abruzzo

Schiavi di Abruzzo is a hill town in the province of Chieti, Abruzzo, central Italy. It is located in the Apennine Mountains, in the southernmost portion of the Abruzzo region, on border with the Molise region.

[es] Schiavi di Abruzzo

Schiavi di Abruzzo es una ciudad de Italia, en la provincia de Chieti de Abruzos. Ubicada a 56 km del Mar Adriático y a 225 km de Roma, es conocida por sus vistas panorámicas.

[fr] Schiavi di Abruzzo

Schiavi di Abruzzo est une commune de la province de Chieti dans la région Abruzzes en Italie.
- [it] Schiavi di Abruzzo

[ru] Скьяви-ди-Абруццо

Скьяви-ди-Абруццо (итал. Schiavi di Abruzzo) — коммуна в Италии, располагается в регионе Абруццо, в провинции Кьети.



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