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Santo Stefano d'Aveto (San Stêva d'Àveto in ligure[4]) è un comune italiano di 980 abitanti[1] della città metropolitana di Genova in Liguria.

Santo Stefano d'Aveto
comune
Santo Stefano d'Aveto – Veduta
Santo Stefano d'Aveto – Veduta
Panorama di Santo Stefano d'Aveto dalla provinciale per il passo del Tomarlo
Localizzazione
Stato Italia
Regione Liguria
Città metropolitana Genova
Amministrazione
SindacoGiuseppe Tassi (lista civica di centro-destra "Santo Stefano cambia") dal 27-5-2019
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°32′51.78″N 9°27′02.64″E
Altitudine1 012 m s.l.m.
Superficie54,78 km²
Abitanti980[1] (31-5-2022)
Densità17,89 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiBedonia (PR), Borzonasca, Ferriere (PC), Rezzoaglio, Tornolo (PR)
Altre informazioni
Cod. postale16049
Prefisso0185
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT010056
Cod. catastaleI368
TargaGE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 885 GG[3]
Nome abitantisantostefanesi
PatronoNostra Signora di Guadalupe
Giorno festivodomenica successiva al 16 agosto
Cartografia
Santo Stefano d'Aveto
Santo Stefano d'Aveto – Mappa
Santo Stefano d'Aveto – Mappa
Posizione del comune di Santo Stefano d'Aveto nella città metropolitana di Genova
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Il monte Groppo Rosso dominante il paese
Il monte Groppo Rosso dominante il paese

Il territorio comunale è ubicato in val d'Aveto, nei pressi del fiume Aveto, in una conca alpestre dominata dalla sommità del monte Maggiorasca (1.809 m) e del monte Bue (1.775 m). Situato a 1.012 m s.l.m. ad est di Genova, è il comune più elevato della Liguria.

Dal paese e dalle diverse frazioni sono possibili diverse escursioni naturalistiche verso il monte Groppo Rosso (1592 m), al monte Roncalla (1658 m), al Maggiorasca (1804 m), al monte Penna (1735 m) - raggiungibile dall'abitato di Casoni - e al monte Aiona (1702 m); quest'ultimo è raggiungibile dalla frazione di Amborzasco.

Tra le altre vette del territorio il monte Bue (1777 m), il monte Picchetto (1774 m), il monte Croce Martincano (1723 m), il Groppo delle Ali (1698 m), il monte Nero (1676 m), la Rocca del Prete (1666 m), il monte Cantornoro (1654 m), il monte Cerighetto (1527 m), il monte Chiodo (1466 m), il monte Martellina (1443 m), il monte Romezzano (1422 m), il monte di Mezzo (1329 m), il Poggio di Gavadi (1216 m).

Il suo territorio fa parte del Parco naturale regionale dell'Aveto.


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Santo Stefano d'Aveto.

La Liguria viene spesso accostata al clima mite mediterraneo delle sue coste, caratterizzato da inverni miti ed estati non troppo calde, ma non appena ci si addentra nell'entroterra la situazione cambia radicalmente. Grazie alla sua altitudine, Santo Stefano d'Aveto gode di un clima prettamente appenninico, con estati fresche ed inverni freddi e mediamente nevosi. In estate le temperature sono gradevoli e solo in concomitanza di forti ondate di calore si possono superare i 30 °C, le giornate sono spesso raffrescate da temporali pomeridiani e non a caso la val d'Aveto è una delle zone più piovose della Liguria.

Gli inverni non sono particolarmente freddi, sia per l'orientamento a sud, sia per avere alle spalle monti che fungono da riparo dai venti settentrionali, ma la neve può fare comparsa più volte in paese, anche abbondantemente. Salendo di quota, già nella frazione di Rocca d'Aveto la neve è più frequente, fino ad arrivare al Prato della Cipolla e al monte Bue dove le nevicate sono decisamente più frequenti e abbondanti e le temperature possono raggiungere i -15 nelle giornate più fredde (-19 nel 2018). La relativa vicinanza al mare, però, ne fa oggetto di richiami miti e umidi da sud che portano la pioggia in quota anche in pieno inverno. Le nevicate possono protrarsi fino ad aprile, ma in qualche caso possono arrivare fino alle porte dell'estate: negli annali sono ricordate le eccezionali nevicate a Rocca d'Aveto (1.255 metri) nel giugno 2006 in cui caddero 10 cm di neve; il 25 maggio 2013, la coltre bianca ricoprì anche il paese, cosi come nel recente 5 maggio 2019.


Storia


Ponte sul torrente Gramizza
Ponte sul torrente Gramizza
La "comuneglia"

Istituzione di origine pre-romana è quella della "comuneglia", unico esempio in Liguria e invece tipica di alcune zone del Trentino. La comuneglia è di fatto una zona montana, che a Santo Stefano d'Aveto va da un certo sentiero orizzontale che taglia tutta la valle fino alle vette. La zona quindi appartiene a tutti i cittadini, una volta solo ai nativi, ora tutti i residenti. Tutti sono proprietari e hanno pari diritti sul territorio e sugli eventuali proventi delle zone interessate dalla comuneglia. In epoche non recenti la comuneglia era gestita da un'assemblea che si riuniva in piazza e votava per alzata di mano.

L'insediamento umano in questa zona probabilmente risale all'epoca preistorica e divenne ben presto centro importante della val d'Aveto, soprattutto per la favorevole posizione geografica, confine tra diverse culture locali, in primis la civiltà dei Liguri. Secondo alcune fonti storiche proprio alle pendici del monte Penna si svolse una delle ultime battaglie dell'Impero romano per la dominazione sui Liguri[5].

Fin dall'epoca longobarda la zona era sotto il dominio dei monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, che fondarono anche il monastero di Torrio.[6]

Nel XII secolo, più precisamente nel 1164, il feudo di Santo Stefano e l'intera valle furono ceduti alla famiglia Malaspina[7] da Federico Barbarossa tramite un diploma imperiale. Questi ultimi dotarono il villaggio e il territorio circostante di numerose fortificazioni e castelli, tra cui l'ancora presente castello malaspiniano presso il paese. Successivamente, nel 1495, i conti Fieschi di Lavagna, già presenti nelle altre valli adiacenti, comprarono il feudo[7] dagli stessi Malaspina e tale vendita a Giovanni Luigi Fieschi fu confermata dall'imperatore Massimiliano I[7] prima e da Carlo V[7] poi.

Nel 1547, a seguito della celebre e storica congiura dei Fieschi, contro la famiglia genovese Doria, il territorio fu assoggettato a questi ultimi, nella persona dello stesso ammiraglio Andrea Doria[7], e inglobato quindi nei territori della Repubblica di Genova. La proprietà del feudo santostefanese passò dal 1649 alla discendenza dei Doria Pamphilj[7]. La nuova dominazione della famiglia Doria causò nel tempo malcontento tra la popolazione locale, a causa dei continui soprusi e malgoverno del feudo, che scatenò una vera e propria insurrezione popolare nel 1796 conclusa con l'uccisione dei padroni del locale castello; i Doria mantennero comunque la signoria santostefanese fino al 1797[7].

Il monte Maggiorasca
Il monte Maggiorasca

Da tale anno con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Santo Stefano d'Aveto rientrò nell'XI cantone, come capoluogo, della giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del V cantone dell'Aveto nella giurisdizione dell'Entella.

Nel 1803 le furono aggregate le municipalità di Amborzasco e Magnasco[7], queste ultime istituite e rese autonome nel 1797 con decreto dell'arcitesoriere dell'impero francese[7] e nel 1804 i comuni di Allegrezze, Alpepiana e Pievetta anch'essi costituiti nel 1797. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel dipartimento degli Appennini. Nel 1805 la frazione di Cabanne venne ceduta[7] al comune di Santo Stefano d'Aveto dalla municipalità di Rezzoaglio.

Con l'inserimento nel Regno di Sardegna dal 1815, secondo le decisioni del congresso di Vienna del 1814, la municipalità di Rezzoaglio venne soppressa[8] - pur conservandone l'ufficio locale di stato civile fino al 1876[8] - e le località di Rezzoaglio, Rezzoaglio basso, Alpepiana, Brignole, Calcinara, Casaleggio, Costafigara, Isola Rotonda, Ertola, Esola, Garba, Lovari, Molini, Scabbiamara, Vicomezzano, Vicosoprano, Villa Cerro, Villa Piano, assieme alle località di Ascona con una parte del comune di Torrio con confine il punto di dogana di Pietra-Sorello con il Ducato di Parma e Piacenza, con Caselle, Cornaleto, Pareto, Pievetta, Torrini, entrarono a far parte della provincia di Bobbio. Poi, dopo il 1859 e l'Unità d'Italia, nel circondario di Bobbio assegnato alla nuova provincia di Pavia; quindi dal 1923 al 1926 fu ricompreso assieme alle altre località nel circondario di Chiavari. Il rimanente territorio venne aggregato direttamente a Santo Stefano d'Aveto nella provincia di Chiavari sotto la divisione di Genova. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel IV mandamento di Santo Stefano d'Aveto del circondario di Chiavari dell'allora provincia di Genova, nel Regno d'Italia.

Il comune di Rezzoaglio fu nuovamente ricostituito a partire dal 1918[7][9] assieme alle principali frazioni di Alpepiana, Cabanne, Magnasco e Priosa, anche se la scelta della sede comunale causa la fine della prima guerra mondiale e le lungaggini burocratiche, con alterne vicende e ricorsi, vide la sua piena operatività verso il 1921[10].

È legata al territorio di Santo Stefano d'Aveto e al periodo della seconda guerra mondiale la figura del carabiniere Albino Badinelli (medaglia d'oro al merito civile), fucilato dai nazi-fascisti dopo essersi consegnato spontaneamente in cambio di alcuni civili e per risparmiare il borgo dalle fiamme. Badinelli, prima di morire sotto i colpi del fucile, baciando il crocifisso dichiarò apertamente il perdono per i suoi uccisori.[11]

Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Valli Aveto, Graveglia e Sturla.


Simboli


«Inquartato: a) d'oro, ad uno spino secco di nero; b) d'azzurro, a tre bande d'argento; c) troncato d'oro e d'argento ad un'aquila di nero, coronata d'oro; d) d'azzurro, ad un abete sradicato al naturale. In cuore uno scudetto d'argento, caricato da un castello di rosso, torricellato, merlato alla guelfa; sulla torre centrale più elevata un vessillo di bianco, caricato da una croce di rosso. Ornamenti esteriori da Comune»

(Descrizione araldica dello stemma[12])

«Drappo di azzurro…»

(Descrizione araldica del gonfalone[12])

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica nº 2218 del 9 febbraio 1983.[12]


Monumenti e luoghi d'interesse


Il santuario della Madonna di Guadalupe
Il santuario della Madonna di Guadalupe

Architetture religiose


Le parrocchie dipendono dal vicariato di Bobbio, Alta Val Trebbia, Aveto e Oltre Penice della diocesi di Piacenza-Bobbio.[13]

La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nella frazione di Allegrezze
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nella frazione di Allegrezze

Architetture civili



Architetture militari


Il castello locale presso il paese
Il castello locale presso il paese

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[14]


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Santo Stefano d'Aveto sono 33[15], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[16]:

  1. Ecuador, 21

Qualità della vita


La via principale del centro storico
La via principale del centro storico

Nel gennaio 2006 il Comune di Santo Stefano d'Aveto ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001[17]. Il comune è stato insignito della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano[18].


Cultura



Musica



Eventi


Panorama di Santo Stefano d'Aveto
Panorama di Santo Stefano d'Aveto

Ogni autunno, verso la fine del mese di ottobre, lungo le strade di Santo Stefano d'Aveto si svolge la transumanza[19], spettacolare festa strettamente legata alla tradizione agricola e culturale della val d'Aveto. Nel periodo natalizio prendono forma i mercatini di Natale, con prodotti di agricoltura e artigianato locali.


Geografia antropica


Il territorio è costituito dalle frazioni di Allegrezze, Alpicella d'Aveto, Amborzasco, Ascona, Casoni, Casafredda, Cornaleto, Costapelata, Gavadi, Gramizza, La Villa, Montegrosso, Pievetta, Rocca d'Aveto e Villaneri per un totale di 54,78 km2. Confina a nord con il comune di Ferriere (PC), a sud con Borzonasca e Tornolo (PR), ad ovest con Rezzoaglio e ad est con Bedonia (PR).


Economia


Si basa sulla produzione agricola e sul turismo. Nel periodo invernale, grazie agli impianti sciistici e agli anelli di sci di fondo, è meta di sciatori provenienti dal territorio metropolitano, dalla val Fontanabuona, dal Tigullio e dalle altre province confinanti con la Liguria.


Infrastrutture e trasporti



Strade


Il centro di Santo Stefano d'Aveto è attraversata principalmente dalla strada statale 654 di Val Nure che gli permette il collegamento stradale con le frazioni del comune di Rezzoaglio. Dalla strada statale 586 della Valle dell'Aveto, primaria arteria viaria della valle omonima, dipartono la provinciale 28 di Pievetta e la provinciale 72 di Alpepiana per raggiungere le altre frazioni e località del territorio santostefanese e rezzoagliese.


Mobilità urbana


Dal comune di Chiavari un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Santo Stefano d'Aveto e per le altre località del territorio comunale.


Amministrazione


Il municipio
Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 giugno 1985 12 giugno 1990 Emilio Fugazzi Indipendente Sindaco
12 giugno 1990 24 aprile 1995 Emilio Fugazzi Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Maria Antonietta Cella Uniti per il nuovo
(lista civica)
Sindaco
14 giugno 1999 4 giugno 2004 Maria Antonietta Cella Uniti per il nuovo
(lista civica)
Sindaco [20]
4 giugno 2004 14 giugno 2004 Daniela Brindicci Comm. pref.
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Cristoforo Campomenosi Montagna unita
(lista civica)
Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Giuseppe Maggiolo Montagna unita
(lista civica)
Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Maria Antonietta Cella Dai voce alle idee
(lista civica)
Sindaco [21]
27 maggio 2019 in carica Giuseppe Tassi Santo Stefano cambia
(lista civica di centro-destra)
Sindaco [22]

Altre informazioni amministrative


Santo Stefano d'Aveto fa parte dell'Unione dei comuni montani dell'Alta Val d'Aveto, di cui ospita la sede.


Sport



Calcio


La squadra di calcio del comune è la Polisportiva Val d'Aveto, nata nel 1993.


Rally


Il paese è sede di partenza e arrivo delle Ronde dalla Val d'Aveto, che si disputa sulla strada per il monte Penna. Dal 2017 accoglie i due giorni del Rally della Lanterna e Rally della Val d'Aveto, che con il nuovo format, riprende molte strade storiche del rally, su tutta la valle.


Impianti sciistici


L'impianto di risalita Rocca d'Aveto-Prato della Cipolla
L'impianto di risalita Rocca d'Aveto-Prato della Cipolla
Il Prato della Cipolla
Il Prato della Cipolla

Santo Stefano d'Aveto, grazie agli impianti di risalita posti nella vicina frazione di Rocca d'Aveto, è stata dagli anni cinquanta in poi una florida stazione sciistica che attirava sciatori e turisti dall'intera Liguria e dalle vicine Emilia e Lombardia. Gli impianti erano costituiti da una bidonvia e due sciovie posti sulle pendici del monte Bue. Dopo alcuni anni di scarso innevamento e di crisi economica della società proprietaria degli impianti (di cui il comune deteneva la quota di maggioranza) nel 1993 essi sono stati chiusi ad eccezione del piccolo skilift del Pratobello che conta di una breve pista baby con illuminazione notturna ed innevamento artificiale tuttora attiva.

Dal 26 dicembre 2008, a fronte di investimenti atti allo sviluppo del turismo montano della Regione Liguria, a Santo Stefano d'Aveto è attiva una nuova seggiovia, un nuovo skilift (2009) ed un marciapiede mobile con snowpark sulle pendici del monte Bue costruiti per rilanciare il turismo invernale ed estivo. Ad aggiungersi alla costruzione di questi impianti è stata anche effettuata la ristrutturazione e l'ingrandimento del rifugio del Prato della Cipolla. La società che gestisce gli impianti è la Santo Stefano Servizi S.r.l. che ha dato in appalto la costruzione della seggiovia alla Doppelmayr Garaventa S.p.A..

Tra la primavera-estate del 2010 è stato appaltato un secondo lotto maggiore di lavori con la costruzione dell'impianto di innevamento artificiale (con costruzione di un laghetto artificiale), la ristrutturazione del rifugio del monte Bue (1780 metri) e una nuova seggiovia biposto in continuazione della prima. Quest'ultima è stata definitivamente completata nel mese di settembre 2010 con l'ufficiale inaugurazione il 9 ottobre[23] alla presenza di cariche istituzionali comunali, provinciali e regionali. Nel prossimo futuro è prevista un'alleanza comprensoriale tra le due regioni confinanti, Liguria ed Emilia-Romagna, e quindi tra il territorio metropolitano di Genova e le province di Parma e Piacenza, per un completo sviluppo e sinergia dell'area sciistica compresa tra i comuni di Santo Stefano d'Aveto, Bedonia e Ferriere.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Il toponimo dialettali è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. Fonte dal sito del Comune di Santo Stefano d'Aveto Archiviato l'8 settembre 2008 in Internet Archive.
  6. La zona immediatamente vicina al sito di Santo Stefano d'Aveto era proprietà del monastero di San Paolo di Mezzano Scotti, frazione di Bobbio, tramite la pieve di San Giovanni di Secenia, chiamata in seguito Pievetta, ora frazione di Santo Stefano. Quando Federico Barbarossa cede la zona di Santo Stefano ai Malaspina non lo fa indicando Santo Stefano, ma indicando Sesegnam cum tota curia. Al tempo dei Longobardi la zona, non piacentina, non apparteneva ai monaci di San Colombano, ai fines Sancti Pauli di Mezzano. A Bobbio, in val d'Aveto, appartenevano i territori piacentini della corte di San Pietro di Torrio - ed Ascona - e l'ospedale di Torio stesso. È impreciso parlare di monastero di Torrio.
  7. Fonte dal sito del Sistema Informatico Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 20 settembre 2010.
  8. Fonte dal sito del Sistema Informatico Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 20 agosto 2010.
  9. 28 aprile 1918, n. 621
  10. Sandro Sbarbaro, Il comune, da Santo Stefano d’Aveto a Rezzoaglio - inediti (1836 -1839), etc. – Il Castello di Santo Stefano (1504 -1839), Lepanto (1571), Feudatari, Banditi & Corsari, Il Principato di Torriglia (1760), la Repubblica Ligure (1801-1803), et altri documenti, sul portale valdaveto.net
  11. Albino Badinelli, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 22 maggio 2018.
  12. Santo Stefano d'Aveto, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  13. Parrocchie e chiese di Santo Stefano d'Aveto ParrocchieMap.it
  14. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato l'8 novembre 2021.
  16. Dati superiori alle 20 unità
  17. Fonte dal sito Ambiente in Liguria
  18. Fonte dal sito del Touring Club Italiano
  19. Per approfondimenti è possibile consultare l'articolo La transumanza, tradizionale festa di fine ottobre a Santo Stefano d'Aveto sul sito Valdaveto.net
  20. Sospensione del consiglio
  21. Dal 7 febbraio 2015 al 7 febbraio 2016 viene eletta alla carica di presidente del Consiglio dell'Unione dei comuni montani dell'Alta Val d'Aveto
  22. iscritto alla Lega
  23. Fonte sull'inaugurazione della seggiovia Prato della Cipolla-Monte Bue dal sito de Il Secolo XIX-Levante

Bibliografia


La frazione di Alpicella d'Aveto sotto la neve
La frazione di Alpicella d'Aveto sotto la neve

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На других языках


[de] Santo Stefano d’Aveto

Santo Stefano d’Aveto ist eine italienische Gemeinde mit 1057 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Region Ligurien, Metropolitanstadt Genua. Die Gemeinde liegt im Naturpark Aveto und ist Träger der Bandiera Arancione des TCI.[2]

[en] Santo Stefano d'Aveto

Santo Stefano d'Aveto (Ligurian: San Stê) is a comune (municipality) in the Metropolitan City of Genoa in the Italian region Liguria.

[es] Santo Stefano d'Aveto

Santo Stefano d'Aveto es una comuna de Italia, de 1.251 habitantes, en la Provincia de Génova, distante de la capital regional cerca de 70 kilómetros.

[fr] Santo Stefano d'Aveto

Saint-Stéphane-d'Aveto (italien: Santo Stefano d'Aveto) est une commune de la ville métropolitaine de Gênes dans la région Ligurie en Italie.
- [it] Santo Stefano d'Aveto

[ru] Санто-Стефано-д’Авето

Санто-Стефано-д’Авето (итал. Santo Stefano d'Aveto) — коммуна в Италии, располагается в регионе Лигурия, в провинции Генуя.



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