San Nicola Manfredi è un comune italiano di 3 483 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.
San Nicola Manfredi comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | Italia | |
Regione | Campania | |
Provincia | Benevento | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Arturo Leone Vernillo (Sviluppo e solidarietà) dal 4-10-2021 | |
Territorio | ||
Coordinate | 41°04′N 14°49′E | |
Altitudine | 450 m s.l.m. | |
Superficie | 19,22 km² | |
Abitanti | 3 483[1] (31-3-2022) | |
Densità | 181,22 ab./km² | |
Frazioni | Monterocchetta, Pagliara, Santa Maria Ingrisone, Iannassi, Santa Maria a Toro, Toccanisi | |
Comuni confinanti | Benevento, Ceppaloni, Chianche (AV), Montefusco (AV), Paduli, Petruro Irpino (AV), San Giorgio del Sannio, San Martino Sannita, Sant'Angelo a Cupolo, Torrioni (AV) | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 82010 | |
Prefisso | 0824 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 062067 | |
Cod. catastale | I062 | |
Targa | BN | |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] | |
Cl. climatica | zona D, 1 815 GG[3] | |
Nome abitanti | sannicolesi | |
Cartografia | ||
Posizione del comune di San Nicola Manfredi nella provincia di Benevento | ||
Sito istituzionale | ||
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Il territorio comunale, confinante con la provincia di Avellino, è interamente compreso tra i fiumi Sabato e Calore Irpino.
Volendo parlare delle origini del paese, bisogna senza dubbio far riferimento all’edificazione del castello. Le notizie storiche a riguardo si perdono nel tempo, ma è certo che il castello (poi divenuto palazzo baronale) fu già dimora del re Manfredi nel 1251.In quei tempi dimoravano su queste terre circa un centinaio di famiglie, alcune occupavano la zona nei pressi del palazzo, altre abitavano i villaggi vicini, dove oggi si presume sorgano le frazioni del comune di san Nicola Manfredi. Su Vecchi documenti si riportato che Nel 1420 il castello e le terre circostanti erano di proprietà di Antonio Castelloni di Montefuscoli, e nel 1430 erano passate a Guglielmo Grifo e Catarina Castiglione, proprietari delle terre di Montefuscoli, allora confinanti con quelle di San Nicola.Nel 1531 le suddette terre passarono alla famiglia De Magris e precisamente a Giaso De Magris e a sua moglie Emilia Grifa allora signori delle terre di Santa Maria Ingrisone. L’11 agosto del 1536 emilia grifa vendette le terre a Bernardino Carbone di Napoli, riservandosi però il beneficio della ricompera. Il 5 giugno 1537 lo stesso Bernardino Carbone rivendette le terre a D. Giulia Carafa allora marchesa di Quarata, riservando però il vecchio beneficio della ricompera a d Emilia Grifa e Giaso de Magris. Nello stesso giorno infine Emilia Grifa estinse il patto della menzionata ricompera con un documento che prendeva il nome di assenso di pergamena. La signora Giulia Carafa, sciolto il vincolo che incombeva sulle sue terre, fu libera di poterle rivendere a chiunque. Il 25 ottobre, infatti, le rivendette a D. Laudomia Di Aquino di Napoli per la somma di 9200 doc*. Infine il 16 gennaio del 1575 la stessa Laudomia di Aquino, insieme con Eligio della Marra , rivendette le sue terre per 9600 doc a Maddalena Gentile, vedova di Marco Angelo Sozij.madre di Leonardo Aniello e Federico, quest’ultimo signore delle terre di Santa Maria a Toro, Pastene e Sellitti. Da quella data le terre che costituivano San Nicola rimasero per molti anni di proprietà della casa Sozij.
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con il decreto n. 3727 del presidente della Repubblica del 6 agosto 1988.[4]
Abitanti censiti[5]
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