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Pontremoli (Apua in Latino, Puntrémal nel dialetto della Lunigiana) è un comune italiano di 6 856 abitanti[1] della provincia di Massa-Carrara in Toscana. Appartiene geograficamente e culturalmente alla regione storica della Lunigiana.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Pontremoli (disambigua).
Pontremoli
comune
Pontremoli – Veduta
Pontremoli – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Toscana
Provincia Massa-Carrara
Amministrazione
SindacoJacopo Maria Ferri (centro-destra) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate44°22′34″N 9°52′47.64″E
Altitudine236 m s.l.m.
Superficie182,48 km²
Abitanti6 856[1] (30-6-2022)
Densità37,57 ab./km²
FrazioniArzelato, Arzengio, Barcola, Baselica, Bassone, Braia, Bratto, Careola, Cargalla, Casa Corvi, Casalina, Cavezzana d'Antena, Cavezzana Gordana, Ceretoli, Cervara, Dozzano, Gravagna, Grondola, Groppodalosio, Guinadi, La Piagna, Mignegno, Montelungo, Navola, Oppilo, Pieve di Saliceto, Pracchiola, Previdè, San Cristoforo, Succisa, Teglia, Toplecca, Torrano, Traverde, Versola, Vignola
Comuni confinantiAlbareto (PR), Berceto (PR), Borgo Val di Taro (PR), Corniglio (PR), Filattiera, Mulazzo, Zeri
Altre informazioni
Cod. postale54027
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT045014
Cod. catastaleG870
TargaMS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 166 GG[3]
Nome abitantiPontremolesi-Gosciari
Patronosan Geminiano
Giorno festivo31 gennaio
Cartografia
Pontremoli
Pontremoli – Mappa
Pontremoli – Mappa
Posizione del comune di Pontremoli all'interno della provincia di Massa-Carrara
Sito istituzionale

Geografia fisica


Porta Parma
Porta Parma

Pontremoli è il comune più settentrionale della Regione Toscana, adagiato nell'alta vallata del fiume Magra, alla confluenza con il torrente Verde e la Valle del Verde, all'estremità nord-occidentale della regione storica conosciuta come Lunigiana. Il centro si trova in una conca circondata da altorilievi collinari, ed è ubicato su uno dei più antichi percorsi che collegano la Val Padana con la Liguria e la Toscana, un tempo percorso della Via Francigena, ed ancor oggi tracciato di importanti infrastrutture viarie come l'Autostrada A15 e la linea ferroviaria Pontremolese, che collegano direttamente Parma con la Spezia. È diviso in centro storico e Verdeno, la zona abitata costruita in tempi successivi al di là del torrente Verde.

Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Toscana, Stazione meteorologica di Pontremoli e Stazione meteorologica di Passo della Cisa.

Origini del nome


vista del Ponte Cesare Battisti detto ponte della Rosa sul fiume Magra.
vista del Ponte Cesare Battisti detto ponte della Rosa sul fiume Magra.

In merito all'origine del nome, l'ipotesi più accreditata è dal latino "pontem (o pons) (populus) tremula", dovuto alla presenza di un antico ponte, oggi inesistente, sul fiume Magra, probabilmente costruito in legno di Populus tremula (Pioppo tremolo), che già compare nello stemma prima gentilizio, poi comunale, del paese[4]. Altra ipotesi, è che l'aggettivo "tremula" sia dovuto alla precarietà del suddetto ponte, soggetto alle numerose alluvioni che, da sempre, interessano la zona [5].

Di altra origine, più incerta, sono le numerose modificazioni dialettali del toponimo: la posizione di confluenza del torrente Verde, un affluente di destra del Magra che nasce poco distante al Passo dei Due Santi, verso la località montana di Cervara, diede origine alla cosiddetta Valle del Verde, in antico dialetto tosco-ligure vergêma, nome dialettale a sua volta derivante dai dislivelli montani di pietra arenaria dovuti alle numerose frane cui è soggetto il luogo[6]. Con l'espansione urbana del borgo poi, alcune sorgenti e polle d'acqua del suddetto torrente, dette i funtanin, furono chiuse, ma il nome dialettale rimase per sempre conosciuto come funtanin d' vergêma, poi traslitterato in funt'ergêma, quindi funtre-gê-ma, funtrêma-l e riadattata in italiano puntremal, pont-tremal. Il toponimo dialettale si andò formandosi nell'Alto Medioevo, tuttavia, ad oggi, non si sa ancora con certezza se alcuni documenti storici, come il diario di Sigerico di Canterbury, confermino la correttezza dell'interpretazione[7]. Gli abitanti di Pontremoli sono chiamati "gosciari" dagli altri lunigianesi per via della loro abitudine di urlare o avere la voce rauca.


Storia



Età antica


I primi insediamenti umani risalirebbero al I millennio a.C.; ritrovamenti di antichi reperti megalitici antropomorfi, sparsi più o meno in tutta la Lunigiana e meglio conosciuti come statue stele, oggi conservate nel museo dentro il sovrastante castello del Piagnaro, testimoniano la presenza di nuclei abitati almeno fino all'arrivo degli Etruschi, intorno al VII secolo a.C.. I fenomeni di mescolanze tra Etruschi e tribù autoctone, diedero vita a quelle che furono identificate come popolazioni di Liguri Apuani.


L'antica Apua

L'ipotesi che Pontremoli corrispondesse alla leggendaria Apua[8], capitale dei Liguri Apuani, è assai fondata già ai tempi della tradizione umanistica.
Gli Apuani, dopo secoli di resistenza, furono sconfitti dai Romani nel II secolo a.C. e deportati nel Sannio perché con la loro guerriglia impedivano alle legioni l'occupazione del territorio circostante[9]. Una parte di essi però riuscì a ritirarsi verso le montagne, rimanendo nascosta nel folto dei boschi e nelle valli impervie, nei loro primitivi insediamenti.
I resti dell'antica Apua sarebbero stati riconosciuti nei pressi di frazione Belvedere di Saliceto, lungo il corso del fiume Magra, a circa 3 chilometri dall'odierno paese[10].

Il toponimo Apua fu dato dagli stessi antichi romani, ma fu tuttavia ripreso da radici più antiche e di origine incerta. Bisogna inoltre tener presente che gli antichi Liguri indicavano, con un nome, una comunità o un insieme di paesi (vedi ad es. gli odierni Zeri o Zignago o altri luoghi della Liguria)[8]. Nel IV secolo dell'impero romano, Apua fu ripopolata dagli stessi Liguri, a volte chiamata col nome di Abbia.
Oltre alle suddette tribù liguri, Apua ha dato il nome anche alle vicine Alpi Apuane, che però fanno parte del subappennino toscano, posto più a sud, e alla cosiddetta diocesi Apuana.


Età medievale


Evoluzione storica della città
Evoluzione storica della città
Mappa di Pontremoli
Mappa di Pontremoli

A partire dal VI secolo, il primo nucleo abitato del paese, che già cominciava a chiamarsi Pons Tremulus, fu soggetto alla dominazione longobarda e all'abbazia di San Colombano di Bobbio; a questi monaci si deve la costruzione dell'antica chiesa di San Colombano (demolita nel 1913).
Più tardi Carlo Magno, nel 774, donerà all'abate di Bobbio anche la selva di Montelungo, assieme ai territori dell'Alpe Adra della Val Petronio e al borgo marino di Moneglia che diverrà così il porto del feudo monastico.

Nel Medioevo il borgo di Pontremoli crebbe notevolmente soprattutto in relazione all'antica via Francigena di pellegrinaggio verso Roma e che attraversava l'intera Lunigiana procedendo dal Passo della Cisa. Nell'itinerario di Sigerico (scritto alla fine del X secolo), il borgo costituiva la XXXI tappa, ed era definito Pontremel dalla stessa antica arcidiocesi di Canterbury. Più tardi, verso la metà del XII secolo, un altro monaco benedettino, Nikulás Bergsson , provenendo dall'Islanda e diretto a Gerusalemme, seguirà lo stesso percorso annotando la sua sosta in Pontremoli nella sua relazione Leiðarvísir.

Un altro percorso medievale era la Via dei Monti (anche detta Via de Pontremolo) che, attraverso la val di Vara, il Bardellone, Borghetto Vara e Brugnato, collegava Pontremoli all'approdo di Levanto.

Il borgo di Pontremoli, favorito dalla configurazione montuosa del territorio circostante, divenne una repubblica indipendente tra il XII ed il XIII secolo.

Per Alpem Bardonis Tusciam ingressus, si diceva già nell'Alto Medioevo di chi passava dalla «Porta di Toscana»: così i Longobardi avevano definito la regione di Luni e tale la indicò anche il grande imperatore Federico II, che visitò più volte Pontremoli e, nel febbraio del 1249, proveniente da Cremona, si trascinava appresso in catene Pier della Vigna, il fido consigliere caduto in disgrazia e protagonista del magnifico Canto XIII dell'Inferno. Proprio in Pontremoli, «in platea ecclesie Sancti Geminiani» (Piazzetta S. Gemignano) lo fece crudelmente accecare.[11].

La cupola della concattedrale e il Castello del Piagnaro
La cupola della concattedrale e il Castello del Piagnaro

La sua collocazione strategica fece di Pontremoli l'obiettivo di numerose contese tra varie Signorie italiane o straniere.
Il borgo passò sotto il dominio di diverse famiglie aristocratiche, fra cui quella dei Malaspina (nel 1319) e quella degli Antelminelli (nel 1322). All'inizio del XIV secolo la rivalità tra le fazioni di guelfi e ghibellini culminò con la costruzione del grande campanile per separare i campi dei contendenti.
Nel 1331, Pontremoli fu venduta da Giovanni I di Boemia a Mastino II della Scala, signore di Verona, e successivamente (nel 1339) passò ai Visconti di Milano. Nel 1404 la proprietà del borgo passò alla genovese famiglia Fieschi, per ritornare poi nel 1433 nuovamente sotto il governo del duca di Milano Filippo Maria Visconti che la donò alla figlia Bianca Maria come dote per le sue nozze con Francesco Sforza.


Età moderna


Palazzo Comunale
Palazzo Comunale

Nel 1495 Pontremoli venne saccheggiata dalle truppe di Carlo VIII re di Francia, nonostante il territorio fosse dominio di Ludovico il Moro, nuovo Duca di Milano. Il saccheggio avvenne in occasione della funesta[12]discesa in Italia del re francese alla conquista del Regno di Napoli[13]. Ricordo di questo evento è la targa recentemente affissa alla base del campanile della vicina frazione di Mignegno.

Come altre aree dell'Italia settentrionale, alla sconfitta di Ludovico il Moro anche Pontremoli divenne un possedimento francese, dal 1508 al 1522.

Nel 1526, nel quadro delle conquiste dell'imperatore Carlo V il paese fu concesso in feudo ai Fieschi che tuttavia, a seguito alla loro congiura contro Andrea Doria, ne furono spogliati e Pontremoli fu conferito a Ferrante I Gonzaga.
Pontremoli (circa 6.000 abitanti) rimase quindi controllato da un governatore spagnolo, fino a quando non venne acquistata dalla Repubblica di Genova nel novembre 1647 con i feudi imperiali di Giovagallo e di Castagnetoli, con la promessa di ratifica reale della Spagna entro sei mesi e la relativa approvazione imperiale al prezzo di 200.000 pezzi da otto. Tuttavia, alla scadenza dei sei mesi, Genova rescisse il contratto.

Tre anni dopo, Filippo IV di Spagna, nella sua qualità di Duca di Milano, vendette Pontremoli al granduca Ferdinando II de' Medici per la somma di 500.000 scudi. La città entrò quindi a far parte del Granducato di Toscana e rimase in questa condizione fino al 1847, ad eccezione del periodo napoleonico dal 1805 al 1814.
Con le riforme leopoldine nel 1777 Pontremoli divenne una comunità autonoma, sebbene sempre all'interno del Granducato di Toscana, e nel 1778 divenne ufficialmente una città. Nel 1797 divenne sede vescovile, rimasta autonoma fino al 1988, quando vi fu la creazione della nuova Diocesi di Massa-Carrara-Pontremoli, con gli stessi confini della provincia civile di Massa Carrara.
L'intera zona venne gravemente danneggiata da un terremoto nel 1834.

Nel 1847 Pontremoli e il suo territorio vennero annessi al ducato di Parma, in attuazione del trattato di Firenze del 28 novembre 1844, e vi rimase fino al 1859 e all'Unità d'Italia[14]


Simboli


Lo stemma di Pontremoli è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 6 marzo 1939[15] e concesso, assieme al gonfalone, con decreto del presidente della Repubblica dell'11 maggio 2004.[16]

«Di rosso, alla torre di argento, murata di nero, merlata alla ghibellina di quattro, munita di barbacani, posta a destra, chiusa di nero, finestrata di tre, dello stesso, poste una, due, essa torre unita al ponte di tre archi, di argento, murato di nero, unito al fianco sinistro, con l'impalcato in banda abbassata, l'arco a destra, di maggiore ampiezza, quello a sinistra più piccolo, quello di mezzo, di misura intermedia, torre e ponte fondati sulla campagna di azzurro, fluttuosa di argento, il ponte sormontato dalla corona all'antica di sette punte visibili, d'oro, la torre sormontata dalla stella di cinque raggi, dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.


Onorificenze


Pontremoli è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[17]:

Medaglia di bronzo al valor militare
«La Città di Pontremoli, fiera del suo passato antifascista, invitò i suoi figli alla lotta per la difesa della Patria e per la libertà. In venti mesi di sofferenze atroci, di privazioni, di rastrellamenti, di deportazioni, di devastazioni, di lutti e di rovine, temprò lo spirito del suo popolo al sacrificio più alto e più puro, contribuendo così alla resurrezione della Patria. Il sacrificio e il sangue dei suoi caduti resteranno nel tempo a perpetuo ricordo e insegnamento della indomita fierezza delle sue genti.»
Titolo di Città
«Decreto del Capo del Governo»
 6 marzo 1939[15]

Monumenti e luoghi d'interesse


Sullo sfondo il castello del Piagnaro
Sullo sfondo il castello del Piagnaro
Duomo di Pontremoli vista interna
Duomo di Pontremoli vista interna
Uno dei chiostri della Santissima Annunziata
Uno dei chiostri della Santissima Annunziata

Architetture religiose


Nel comune di Pontremoli ci sono complessivamente 47 chiese censite dalla CEI, tra oratori e chiese parrocchiali.


Architetture militari



Architetture civili



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[24]


Cultura



Musei



Tradizioni e folclore



Cucina


Fra le principali specialità del posto si trovano:


Musica


Pontremoli ha dato il natale e l'ospitalità ad alcuni importanti personalità legate alla musica.


Astronomia



Economia



Infrastrutture e trasporti


La stazione ferroviaria
La stazione ferroviaria

Strade


Pontremoli è raggiungibile in auto uscendo all'omonimo casello lungo l'Autostrada A15 Parma-La Spezia, oppure percorrendo la Strada statale 62 della Cisa. Per il trasporto su strada Pontremoli è servita sia per i trasporti urbani sia per quelli extraurbani dai mezzi dell'azienda CAT, che la collegano alle altre città e paesi della Lunigiana, a Massa e Carrara e alla Spezia.


Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Pontremolese.

La stazione ferroviaria di Pontremoli si trova lungo la linea Parma-La Spezia, percorsa da numerosi treni regionali tra i due capilinea ed anche da alcuni convogli a media percorrenza. Tale linea è anche conosciuta come Pontremolese, proprio perché Pontremoli è il centro più importante che si affaccia su questa ferrovia e si trova in posizione quasi equidistante tra le due città capolinea. Nel territorio comunale era presente anche un'altra piccola stazione denominata Grondola-Guinadi, ormai dismessa e relegata ad impianto di servizio in prossimità dell'accesso alla lunga galleria di valico (Galleria del Borgallo).


Amministrazione


Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
22 ottobre 1985 30 maggio 1990 Gianpiero Bertoni Democrazia Cristiana Sindaco [27]
30 maggio 1990 24 aprile 1995 Enrico Ferri Partito Socialista Democratico Italiano Sindaco [27]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Enrico Ferri Centro Cristiano Democratico Sindaco [27]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Enrico Ferri Forza Italia Sindaco [27]
14 giugno 2004 8 agosto 2006 Marino Bertocchi lista civica Sindaco [27]
8 settembre 2006 29 maggio 2007 Girolamo Bonfissuto - Comm. straordinario [27]
29 maggio 2007 1º febbraio 2011 Franco Gussoni lista civica Sindaco [27]
1º febbraio 2011 17 maggio 2011 Valerio Massimo Romeo - Comm. pref. [27]
17 maggio 2011 6 giugno 2016 Lucia Baracchini lista civica di centro-destra Cara Puntremal, PdL Sindaco [27]
6 giugno 2016 5 ottobre 2021 Lucia Baracchini lista civica di centro-destra Cara Puntremal, FI Sindaco [27]
5 ottobre 2021 in carica Jacopo Maria Ferri lista civica di centro-destra Cara Puntremal, FI Sindaco [27]

Gemellaggi



Sport


Calcio

Ha sede nel comune la società G.S. Pontremolese 1919, che ha disputato campionati dilettantistici regionali

Pallacanestro

La società Polisportiva Pontremolese milita in promozione.

Ciclismo

La 2ª tappa del Giro d'Italia 2004 si è conclusa a Pontremoli.


Impianti sportivi



Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. https://digilander.libero.it/sottilelinearossa74/Web/Stazioni_html/Pontremoli.htm
  5. http://www.comune.pontremoli.ms.it/index.php/turismo/
  6. https://www.ilcorriereapuano.it/2016/12/toponimi-della-valle-del-verde-storia-geomorfologia
  7. Il Corriere Apuano, anno CV n.11, Pontremoli 17 marzo 2012
  8. Dictionnaire geographique universel - Charles Maty, Michel-Antoine Baudrand Pagina interretialis
  9. Caciagli, Giuseppe, "Storia della Lunigiana", Arnera, 1992.
  10. Guida ai misteri e segreti di Firenze e della Toscana, Milano: SugarCo edizioni, stampa 1987
  11. Livio Galanti, nel 1980, inquadrò compiutamente questo importante capitolo della storia locale, associando le ricerche compiute nel 1904 dello storico Giovanni Sforza su alcune cronache piacentine alla successiva scoperta di un'esplicita chiosa trecentesca dell'Inferno posta su un codice della Biblioteca Mediceo-Laurenziana di Firenze. In forza di ciò nel 2002 Pontremoli viene formalmente inserita dal Centro Lunigianese di Studi Danteschi (CLSD) nel novero dei Luoghi Danteschi Lunigianesi e nel 2004 viene affissa un'epigrafe commemorativa per iniziativa del medesimo CLSD e del Lions Club "Pontremoli - Lunigiana", auspice l'Amministrazione Comunale
  12. Provocata dalle rivalità tra i principati italiani ne rivelò la debolezza militare e costituì l'inizio della perdita d'indipendenza, Indro Montanelli, Storia d'Italia
  13. Al ritorno il re francese subì la disfatta nella battaglia di Fornovo
  14. http://www.comune.pontremoli.ms.it/ita/319/1/storia.htm Storia di Pontremoli dal sito del comune
  15. Pontremoli, decreto 1939-03-06 DCG, riconoscimento di stemma e titolo di città, su Archivio Centrale dello Stato.
  16. Pontremoli (Massa Carrara) D.P.R. 11.05.2004 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it.
  17. Istituzioni decorate di medaglia di bronzo al valor militare, su istitutonastroazzurro.it.
  18. L'antica chiesa di San Colombano - SIUSA Sistema informatico unificato per le Soprintendenze archivistiche
  19. Turismo in Lunigiana - La chiesa di San Francesco e l'antica chiesa di San Colombano, su turismoinlunigiana.it. URL consultato il 7 marzo 2019 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2019).
  20. [Massa Carrara. Pievi, p.116]
  21. Il Ponte Zambeccari su Lunigiana.net - Cronaca di un secolo in Lunigiana
  22. Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Edizioni Ares, 2020, p.578 (formato Kindle).
  23. Copia archiviata, su saintcolumban.eu. URL consultato il 31 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2019).
  24. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  25. medievalis.org Archiviato il 17 aprile 2015 in Internet Archive.
  26. musicacittadina.it
  27. http://amministratori.interno.it/

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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Controllo di autoritàVIAF (EN) 139614614 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85041242
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На других языках


[de] Pontremoli

Pontremoli ist eine italienische Gemeinde mit 7099 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Massa-Carrara in der Region Toskana.

[en] Pontremoli

Pontremoli (Italian: [ponˈtrɛːmoli]; local Emilian: Pontrémal; Latin: Apua) is a small city, comune former Latin Catholic bishopric in the province of Massa and Carrara, Tuscany region, central Italy.[3]

[es] Pontremoli

Pontremoli es una comuna y sede episcopal italiana situada en la provincia de Massa-Carrara, en la región de la Toscana, en la mitad norte de la península italiana. La ciudad se encuentra en el valle del río Magra, 40 kilómetros al norte de La Spezia y a unos 75 kilómetros al suroeste de Parma. Desde el 29 de mayo de 2012 su alcalde es Lucia Baracchini, de Lista cívica. El nombre de Pontremoli significa literalmente "puente que tiembla", habiendo recibido este nombre por un prominente puente sobre el Magra.

[fr] Pontremoli

Pontremoli est une commune de la province de Massa-Carrara dans la région Toscane en Italie.
- [it] Pontremoli

[ru] Понтремоли

Понтремоли (итал. Pontremoli) — коммуна в Италии, располагается в регионе Тоскана, в провинции Масса-Каррара.



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