world.wikisort.org - Italia

Search / Calendar

Piombino (AFI: /[pjomˈbino]/[6]) è un comune italiano di 31 946 abitanti[1] della provincia di Livorno in Toscana. Centro principale della val di Cornia[7] e principale polo dell'industria siderurgica in Toscana, è tra i più importanti porti italiani per traffico passeggeri.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Piombino (disambigua).
Piombino
comune
Piombino – Veduta
Piombino – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Toscana
Provincia Livorno
Amministrazione
SindacoFrancesco Ferrari (FdI) dal 10-6-2019
Territorio
Coordinate42°56′05.37″N 10°31′19.63″E
Altitudine21 m s.l.m.
Superficie129,88 km²
Abitanti31 946[1] (30-6-2022)
Densità245,97 ab./km²
FrazioniBaratti, Colmata, Fiorentina, Populonia, Populonia Stazione, La Sdriscia, Riotorto[2]
Comuni confinantiCampiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto, Follonica (GR)
Altre informazioni
Cod. postale57025 e 57020
Prefisso0565
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT049012
Cod. catastaleG687
TargaLI
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona C, 1 245 GG[4]
Nome abitantipiombinese, piombinesi;[5] piombinate, piombinati (aulico)[5]
Patronosanta Anastasia
Giorno festivo8 maggio
Cartografia
Piombino
Piombino – Mappa
Piombino – Mappa
Posizione del comune di Piombino all'interno della provincia di Livorno
Sito istituzionale

La città conserva testimonianze del suo passato, dalle origini etrusche al Principato di Piombino di cui era la capitale; la sua lunga storia è sintetizzabile nei monumenti architettonici e nelle opere d'arte che si conservano nel centro storico, alla cui realizzazione contribuirono anche Leonardo da Vinci e Andrea Guardi.


Geografia fisica



Territorio


Lo stesso argomento in dettaglio: Promontorio di Piombino.
Veduta aerea della città di Piombino
Veduta aerea della città di Piombino

La città è posta nel tratto di costa sud della Toscana, all'estremità meridionale sull'omonimo promontorio (m. 21), a sud del monte Massoncello (286 m) e chiusa ad est dal monte Vento; è separata dall'isola d'Elba dal canale di Piombino, largo 10 km, che costituisce il tratto di mare che segna il confine orientale tra mar Ligure e mar Tirreno; il litorale all'estremità settentrionale del territorio comunale, che coincide col golfo di Baratti, si affaccia sul mar Ligure, mentre il litorale sud-orientale si affaccia sul mar Tirreno e coincide col tratto nord-occidentale del golfo di Follonica. Nelle vicinanze del golfo era presente il Lago di Piombino, in seguito prosciugato. A livello litoraneo, la città si trova lungo la costa degli Etruschi, corrispondente all'incirca alla provincia di Livorno; il suo territorio fa parte storicamente dell'antica Maremma Pisana, oggi denominata anche Maremma Livornese.

Il promontorio di Piombino, che è situato sul lembo di terra a nord dell'ampio golfo di Follonica, segna il confine geografico-morfologico orientale tra mar Ligure, a nord, e mar Tirreno, a sud, anche se nella comune percezione il confine tra i due mari viene spesso posto molto più a nord, tra Toscana e Liguria. La cima meridionale del promontorio è occupata da piazza Bovio, dalla quale con il cielo limpido si può ammirare tutto l'Arcipelago Toscano e la Corsica. Ad est, vicino al porto, si erge il Monte Vento, un'altura su cui si trova il semaforo di Piombino e la casa del Frasi, un casolare rurale del XIX secolo. In direzione nord si incontra la frazione di Gagno, toponimo che deriva dal latino ganeum («taverna»).


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Piombino.

Presso il dismesso semaforo di Piombino era attiva fino al 31 maggio 1959 la stazione meteorologica di Piombino del Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare, che era gestita dal personale della Marina Militare.

In base alle medie climatiche calcolate per il decennio 1946-1955, la temperatura media annua si attesta a 16 °C, con la temperatura media di gennaio di 8,8 °C e con la temperatura media di luglio di quasi 24 °C.

Le precipitazioni medie annue risultano piuttosto scarse, raggiungendo un valore medio annuo di 494,1 mm ed essendo distribuite in 62,3 giorni di pioggia medi annui; gran parte degli accumuli pluviometrici si verificano in autunno, mentre tra il periodo tardo invernale e le intere stagioni della primavera e dell'estate possono verificarsi periodi di siccità.

L'umidità relativa media annua si presenta piuttosto elevata per la componente marittima mediterranea che influenza il clima.

I venti prevalenti sono di grecale nel periodo compreso tra ottobre e marzo, di ostro nei mesi di aprile, maggio, agosto e settembre e di ponente a giugno e a luglio.[9]


Storia



Età antica


La tomba del bronzetto di offerente nella necropoli di San Cerbone
La tomba del bronzetto di offerente nella necropoli di San Cerbone

I primi insediamenti nel territorio risalgono almeno ai tempi degli Etruschi, quando, sul versante nord del monte Massoncello sul promontorio di Piombino, dove si trovava l'antico Porto Falesia, venne fondata Populonia[10], la città portuale più importante della Dodecapoli etrusca. Successivamente la zona fu romanizzata e per secoli seguì le sorti dell'Etruria romana. Nel 417 circa Rutilio Namaziano testimoniò la decadenza della zona nel De reditu suo, dove cita Populonia come città «morta», abbandonata dopo le invasioni barbariche del IV secolo. Il poeta descrisse anche il porto Falesia, citando per la prima volta il nucleo originario di Piombino, oggi Portovecchio.


Alto medioevo


Sembra ormai accettato che il nome Piombino derivi da Populino, cioè piccola Populonia. Infatti Populonia è profondamente legata alla nascita di Piombino; durante il medioevo Populonia fu spesso attaccata e depredata. Populonia venne saccheggiata nel 546 da Totila, capo dei Goti; nel 573 la città subì l'ennesimo saccheggio, questa volta ad opera dei Longobardi, assalto che costrinse il vescovo Cerbone (San Cerbone) a rifugiarsi all'isola d'Elba. Infatti nonostante Populonia fosse ormai ridotta a piccolo centro e non fosse più l'antica gloriosa città etrusca, era la sede della diocesi. L'ultimo saccheggio subito dall'abitato è registrato nell'anno 809 ad opera degli orobiti, pirati di origine slava che vivevano sui monti del Peloponneso[11]. Fu allora che i pochi abitanti fuggiaschi si spostarono presso il porto Falesia mettendo le basi a quella che sarebbe divenuta Piombino.

I secoli IX e X hanno lasciato scarse e frammentarie testimonianze. Sulla base della toponomastica locale è stato suggerito che i profughi di Populonia abbiano trovato nella zona tarde sopravvivenze germaniche e precisamente Goti. Ciò spiegherebbe, ad esempio, il toponimo gotico Tolla[12], una collina nei pressi del porto di Piombino.


L'egemonia della Repubblica di Pisa


La duecentesca Casa delle Bifore
La duecentesca Casa delle Bifore

Nel 1022 venne fondato il monastero di San Giustiniano di Falesia nei pressi dell'omonimo porto Falesia, ad opera di sei monaci dell'ordine benedettino, figli del conte Tedice della nobile famiglia che successivamente verrà conosciuta come Della Gherardesca, dotandolo di cospicue rendite fondiarie; è da notare che la presenza del monastero favorì intorno ad esso l'attività di pescatori, naviganti e lavoratori, qua possiamo scorgere l'embrione di quella comunità che diverrà Piombino. Nell'XI secolo, sul promontorio di Piombino erano presenti nella parte a nord i resti della città di Populonia e il ricco Monastero di San Quirico appartenente all'ordine benedettino; a sud il Monastero di San Giustiniano di Falesia, anch'esso benedettino e forse localizzato presso lo scomparso oratorio di Santa Maria di Faliegi, la Rocchetta e lo scalo del porto Falesia. Uberto, abate del monastero di San Giustiniano, cedette in seguito parte dei beni del monastero all'Opera della Primaziale Pisana retta da Ildebrando degli Orlandi e da quel momento la città divenne soggetta alla repubblica pisana, ricoprendo il ruolo di secondo porto: si trattava del porto di Falesia, che prese successivamente il nome di Portovecchio nel 1466, quando fu costruito il Porticciolo della Marina. L'abitato nato in prossimità del monastero, ormai città, divenne un porto fortificato strategico per gli interessi di Pisa, soprattutto come scalo nei traffici con le miniere dell'Isola d'Elba.

L'oratorio di Santa Maria di Faliegi alla fine del XIX secolo
L'oratorio di Santa Maria di Faliegi alla fine del XIX secolo

Il nome Piombino è attestato nel 1114 nella forma Plumbinum e questo ha dato origine alla leggenda secondo la quale il nome deriva dal peso in piombo (in latino plumbum) da pagarsi come dazio portuale, leggenda che però non sembra avere fondamento storico. La città era cinta da mura, dove si aprivano due porte: la Porta a Mare (distrutta) e la Porta a Terra, tutt'oggi esistente. Alla metà del secolo XII la cittadina dominata dall'abbazia si trasformò in libero comune con proprie istituzioni e regolamentazioni. Le rivalità tra la Repubblica di Pisa e quella di Genova portarono tra l'XI ed il XII secolo a conflitti che videro Piombino presa e saccheggiata dai Genovesi. In questo periodo la città fu sotto l'amministrazione di un governatore civile e militare della Repubblica di Pisa, che portava il titolo di Capitano. Nel 1248, durante il governo di uno di questi Capitani, Ugolino Arsopachi, vennero costruiti i Canali di marina. Nel 1376 Papa Gregorio XI visitò Piombino, nel suo viaggio da Avignone a Roma.


Dalla Signoria al Principato di Piombino


Lo stesso argomento in dettaglio: Signoria di Piombino e Principato di Piombino.
Incisione raffigurante il Principato di Piombino, XVII secolo. Si noti la Rocchetta sul promontorio che diverrà piazza Bovio
Incisione raffigurante il Principato di Piombino, XVII secolo. Si noti la Rocchetta sul promontorio che diverrà piazza Bovio

Nel 1399 Gherardo Appiano, ceduta Pisa che la famiglia possedeva dal 1392 ai Visconti di Milano per 200 000 fiorini, riservò per sé e i suoi successori Piombino, che il 19 febbraio del 1399 diveniva Signoria indipendente. Gherardo d'Appiano divenne anche signore di Populonia, Scarlino, Suvereto, Buriano, Badia al Fango e delle isole di Pianosa, Montecristo ed Elba ed edificò la propria residenza a Piombino nella Piazzerella (attuale piazza Bovio).

Erede ne fu il figlio Jacopo II Appiano, minorenne e quindi sotto tutela della madre, donna Paola Colonna: in questo periodo lo stato fu sotto la protezione di Firenze prima, di Siena poi, e infine nuovamente di Firenze.

Morti Jacopo e Paola, nel 1445 governò il principato la sorella Caterina Appiano sposata a Rinaldo Orsini, che divenne cosignore di Piombino fino alla morte nel 1450. Dopo questi seguì Emanuele Appiano, figlio di Jacopo I, che lasciò poi al figlio Jacopo III, il quale incentivò nuove costruzioni militari.

A Jacopo III successe il figlio Jacopo IV, durante il cui governo (tra il 1501 e il 1503) Cesare Borgia occupò Piombino divenendone Signore; alla morte di Alessandro VI tutto tornò nelle mani dell'Appiano. Dopo questi furono signori Jacopo V e suo figlio Jacopo VI: tra il 1548 e il 1557 Cosimo I de' Medici Granduca di Toscana si impossessò dello Stato di Piombino, cedutogli dall'imperatore Carlo V.

Il figlio di Jacopo VI, Alessandro Appiano mantenne il potere per poco, ucciso in una congiura, e gli successe il figlio Jacopo VII, che nel 1594 ottenne il titolo di Principe dall'imperatore Rodolfo II d'Asburgo. Alla sua morte si aprì un periodo trentennale estremamente confuso, eccetto che durante il governo della principessa Isabella Appiano; dopo alterne vicende il principato nel 1634 venne ufficialmente concesso dall'imperatore Ferdinando II d'Asburgo e da Filippo IV di Spagna a Niccolò Ludovisi.

Nel 1706 il principato passò in via ereditaria ai Boncompagni.

Nel 1799 le truppe Francesi penetrano in Italia e nel 1805 Napoleone, assegnò il Principato, insieme a Lucca, alla sorella Elisa Bonaparte Baciocchi: nacque così il Principato di Lucca e Piombino.

Dopo la definitiva disfatta di Waterloo nel 1815, nonostante le richieste del principe Luigi I Boncompagni-Ludovisi di riavere la sovranità sullo stato, venne sancita l'annessione del territorio dell'ex-principato al Granducato di Toscana degli Asburgo-Lorena retto da Ferdinando III.


Dal Congresso di Vienna al XX secolo


La città e le fortificazioni di Piombino nel XVIII secolo
La città e le fortificazioni di Piombino nel XVIII secolo

Dopo la fine del Principato e l'annessione al Granducato, il territorio di Piombino fu inserito nel compartimento granducale di Pisa (i compartimenti granducali corrispondevano all'incirca alle odierne province toscane) per poi passare nel 1834 al compartimento di Grosseto.

Nel periodo tra il 1831-1832 iniziò la bonifica del padule di Piombino (lago di Piombino), voluta da Leopoldo II di Lorena.

Nel 1860 il Granducato di Toscana, e quindi anche il territorio dell'antico stato di Piombino, si unirono al regno d'Italia. Lo stesso anno la nuova provincia di Grosseto cedette Piombino e i comuni della Val di Cornia alla provincia di Pisa.

La rivoluzione industriale italiana mosse i suoi primi passi anche a Piombino. I primi insediamenti industriali si ebbero tra il 1860 e il 1870 e nel 1891, per iniziativa degli inglesi R. W. Spranger e J. H. Ramsay, venne impiantata la fabbrica Magona d'Italia. Nello stesso periodo si sviluppò la Società Anonima Alti Forni e Fonderie di Piombino, che qualche anno dopo si fuse con la Società Elba formando un potente trust siderurgico, che assunse dal 1918 la denominazione di Ilva. Piombino si avviava così a diventare uno dei maggiori centri industriali italiani[13]. Nel frattempo le mura vennero quasi totalmente demolite (1903) e la città si espanse oltre il nucleo del centro, verso la zona industriale, l'entroterra, e la zona marina di Salìvoli.

Con l'avvento del Fascismo tutte le funzioni in precedenza svolte dal sindaco, dalla giunta e dal consiglio comunale vennero trasferite ad un podestà. Nell'ottica fascista di un riordinamento amministrativo, nel 1925, per interessamento personale del gerarca Costanzo Ciano, nativo di Livorno, Piombino e molte altre località limitrofe della Val di Cornia e delle zone vicino Cecina vennero inserite nella Provincia di Livorno, ampliandola considerevolmente[14]. In tale occasione Piombino divenne capoluogo del nuovo circondario omonimo[15].


Seconda guerra mondiale


Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Piombino e Movimento operaio a Piombino.

Piombino durante la seconda guerra mondiale subì pesanti bombardamenti essendo sede di importanti industrie siderurgiche. La Battaglia di Piombino, del 10 settembre 1943, è ritenuta dagli storici una delle prime pagine della Resistenza italiana.

I bombardamenti segnarono profondamente la città, obbligando la cittadinanza a trovare rifugio nelle campagne della Val di Cornia. Si salvarono alcune parti delle fortificazioni medievali e alcuni monumenti di valore ambientale e architettonico nei quartieri affacciati sul mare.

Centro storico visto da piazza Bovio. L'edificio più alto sulla destra è il Castello di Piombino
Centro storico visto da piazza Bovio. L'edificio più alto sulla destra è il Castello di Piombino

Simboli


Stemma del comune
Stemma del comune

La testimonianza pittorica più antica che si conosca risale al XV secolo e riporta i colori argento-bianco e rosso, colori della famiglia Appiani; nell'Ottocento si aggiunsero il verde e l'oro.

Nello scudo sono raffigurati un fortilizio con tre torri e una chiesa simbolo della città; ai lati appaiono due ramoscelli, uno di alloro e l'altro di quercia, uniti alla base. Sopra lo scudo si trova la corona, che indica in araldica il titolo di città, conferitole con Regio Decreto nel 1927. Lo scoglio in basso e il mare simboleggiano l'identità di città marinara.


Onorificenze


Titolo di Città
«Regio decreto»
 4 settembre 1927

Il 28 luglio 2000 la Città di Piombino è stata insignita dal Presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi della Medaglia d'Oro al Valor Militare[16] per la Battaglia di Piombino; Piombino fa parte delle Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione. In Toscana, solo la città di Firenze e le province di Massa Carrara e Arezzo condividono questa decorazione. In precedenza, Piombino era stata insignita della medaglia d'argento il 23 marzo 1978[17].

Medaglia d'oro al valor militare
«Sorretta da profondo sentimento patriottico e da antico desiderio di libertà e di giustizia, la città di Piombino sopportò, con esemplare fermezza, dall'8 settembre 1943 alla liberazione, sacrifici, deportazione e distruzioni, offrendo alla causa della Resistenza e della democrazia un elevato tributo di eroismo e di vite umane. Il 10 settembre 1943, i suoi cittadini, consapevoli che dalla riscossa dipendevano le sorti della Patria, animosamente incitarono i militari, in difficili momenti di incertezza e di disorientamento, ad opporsi all'oppressione nazifascista e, dopo aver cooperato, con un ruolo decisivo, all'apprestamento della difesa della Città, allorché cruenta divampò la lotta contro unità tedesche proditoriamente sbarcate nel porto, si unirono a valorosi reparti della Marina e dell'Esercito, contribuendo efficacemente al brillante esito del combattimento ed al ritiro delle truppe nemiche, infliggendo loro grandissime perdite. Quando vana risultò ogni resistenza in campo aperto, i piombinesi organizzarono agguerrite formazioni partigiane che operarono arditamente in Maremma e liberarono la Città e vari paesi della zona, ancor prima dell'arrivo degli Eserciti Alleati. Piombino, 10 settembre 1943 - 26 giugno 1944.»
 28 luglio 2000[17]

Monumenti e luoghi d'interesse


Nel centro storico della città sono presenti numerose testimonianze architettoniche del passato.


Architetture religiose


Concattedrale di Sant'Antimo
Concattedrale di Sant'Antimo
Cappella della Cittadella
Cappella della Cittadella
Chiesa dell'Immacolata
Chiesa dell'Immacolata
Cappella di San Cerbone
Cappella di San Cerbone
Concattedrale di Sant'Antimo
Edificata nel duecento come luogo di culto di San Michele, fu ampliata ad opera del maestro pisano Piero del Grillo. La facciata in mattoni rossi è sormontata da una serie di archetti pensili che spezzano la severità della costruzione; più in basso un oculo. Il portone è sormontato da una lunetta contenente un mosaico raffigurante l'arcangelo Michele. La tettoia è un manufatto degli anni Trenta, eretto a protezione del mosaico stesso. L'interno della chiesa, originariamente ad una sola navata, è stato oggetto di molti interventi nel corso dei secoli; la navata laterale si è ricavata negli anni Trenta unificando due antiche cappelle. L'altare, del XVII-XVIII secolo, in stile barocco, è sormontato da candelieri portaceri del XVI secolo con in mezzo un crocifisso ligneo della stessa epoca. Il tutto è incorniciato dall'arcone in laterizio a sesto acuto che delimita la cappella maggiore e dove si aprono anche due nicchie che oggi ospitano statue di santi moderne. Molti sono i reperti conservati nell'aula ecclesiale; nella navata uno splendido fonte battesimale marmoreo attribuito ada Andrea Guardi del 1470 circa; a questo artista si devono anche incisioni, stemmi e due acquasantiere, una di esse eretta su un cippo etrusco. Molti quadri raffigurano scene religiose adornano le pareti e sono databili ai secoli dal XVI al XIX. Il chiostro venne eretto intorno al 1470 da Andrea Guardi ed è un classico esempio di chiostro rinascimentale toscano; di grande eleganza, le colonne marmoree sono sormontate da capitelli con motivi floreali l'uno diverso dall'altro; all'interno del chiostro si trova una cisterna costruita in epoca più recente (si pensa nel XVII secolo) e vari stemmi adornano le pareti del chiostro. A completare il complesso ecclesiale del Duomo di Piombino fu eretto il convento nel XV secolo, in sostituzione del precedente, di dimensioni più contenute. Nel 1502 la chiesa fu riconsacrata e dedicata a Sant'Agostino con nuovo ampliamento del convento retto da frati Agostinoani: il convento aveva un porticato, oggi tamponato ma comunque ancora visibile nell'omonima piazza Sant'Agostino.
Chiesa della Misericordia
È uno dei più antichi monumenti religiosi ancora esistenti in città; dedicata inizialmente a san Giovanni Battista, la sua costruzione risale alla prima metà del XIII secolo; si tratta di una chiesa con una sola navata con abside, in stile romanico. Nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi come ad esempio l'apertura delle cappelle sulla destra. Cambiò anche varie denominazioni ed ordini religiosi essendo anche per un periodo sede dei frati francescani. Di epoche successivi i due palazzi (guardando la chiesa) sulla destra e sulle sinistra; il primo, l'antico convento si pensa risalire al XIV secolo e conserva al suo interno un tipico portico in stile tardo romanico e vari stemmi, sia interni che in facciata; l'edificio sulla destra del XVI secolo costruito per volontà di Jacopo VI Appiani fu il principale ospedale cittadino nel Rinascimento, dedicato alla Santissima Trinità e San Giovanni di Dio.
Cappella della Cittadella
Venne realizzata intorno al 1465 su commissione di Jacopo III Appiani da Andrea Guardi, che si ispirò al Tempio malatestiano di Rimini di Leon Battista Alberti. Del Guardi è anche la lunetta del portale con la Madonna con il Bambino e, all'interno, i plutei in marmo bianco, decorati con stemmi degli Appiani. Sull'altare del XVIII secolo è conservata una Madonna con il Bambino in terracotta policroma di Andrea della Robbia.
Cappella della Madonna della Neve
Denominata anche cappella della Madonna del Desco, risale al 1499, con annesso convento del XVII secolo. Era anticamente posta fuori dalle mura urbane, in aperta campagna, ed era sede di un ospedale o lazzaretto resosi protagonista nel corso della grande peste del 1630. Oggi vi si trovano le suore dell'ordine di Santa Madre Teresa di Calcutta.
Chiesa dell'Immacolata
Sede dei frati Francescani, venne edificata nel 1899 con il convento annesso.
Chiesa di Sant'Antimo sopra i Canali
Detta "la Tarsinata", è un antico edificio religioso, risalente al XIII secolo, fu fatto erigere dalla ricca Corporazione dei Marinai. Costruita in pietra alberese, lo stesso materiale di altri monumenti piombinesi dell'epoca, presenta una zona absidale quadrata con monofora a sesto acuto. La torre campanaria, detta torre della Tarsinata, ha mantenuto il suo originale aspetto, salvo la merlatura ghibellina che originariamente doveva essere stata guelfa; sotto di essa, pochi anni fa sono state rinvenute delle antiche ceramiche policrome. Nel XVII secolo vi fu annesso un grande convento intitolato a sant'Anastasia; di esso si conserva ancora il chiostro e alcune epigrafi all'interno. Nel 1805 la Principessa di Piombino Elisa Bonaparte Baciocchi, avendo emesso un decreto sulla sanità, fece sconsacrare chiesa e convento, modificando la struttura fino alla forma e ai volumi attuali, impiantandovi un moderno ospedale. Oggi ciò che resta della chiesa è stato ristrutturato e le altre parti del complesso sono sede di un residence.
Cappella di San Cerbone
La cappella si trova in località Baratti e sorge nel luogo della prima sepoltura di San Cerbone, vescovo di Populonia.
Chiesa di Santa Croce
La chiesa, edificata nel XV secolo, si trova a Populonia e al suo interno si conserva un frammento di affresco che si ritiene possa essere opera del Sodoma.
Monastero di San Quirico
Il monastero di San Quirico era un complesso ecclesiastico benedettino situato alle pendici del Poggio Tondo sul promontorio di Piombino, non distante dalla cala omonima e da Populonia. L'attività di questo monastero durò fino agli ultimi anni del Cinquecento, dopodiché fu abbandonato dai monaci e fu adibito a stalla.

Architetture civili


Palazzo Comunale di Piombino
Palazzo Comunale di Piombino
Veduta di piazza Bovio
Veduta di piazza Bovio
Palazzo Comunale
In antico "palazzo dei Priori" o "della Comunità", fu eretto nel 1444 da Nanni di Magio per volontà degli Anziani piombinesi che fino a quell'anno si riunivano nell'antico Palazzaccio, costruzione a noi non pervenuta situata probabilmente all'angolo con via "Trapalazzi", attuale via Giuseppe Garibaldi. Nella parete destra dell'atrio è incassata una colonna di epoca romanica, mentre nella volta affrescata si trovano gli stemmi del Comune, degli Appiani, del Ludovisi e dei Buoncompagni-Ludovisi. La sala consiliare contiene un affresco nella lunetta sopra la porta d'ingresso raffigurante la Madonna con Bambino o Madonna del Latte, datata 1575 e attribuita al pittore senese Giovanni Maria Tacci. Alla sinistra dell'ingresso, una statua in marmo del XV secolo, opera dei maestri Ciolo e Marco da Siena, della scuola di Giovanni Pisano, raffigura sempre una Madonna con Bambino. Inoltre nella sala si trovano vari quadri raffiguranti i principi di Piombino e i Granduchi di Toscana, inseriti in una serie storica che va dal XVII al XIX secolo. Infine, completano la collezione della sala uno stemma degli Appiani e una testa leonina risalente probabilmente al XII secolo. La Torre dell'Orologio risale al 1598; il 20 gennaio di quell'anno infatti i Priori di Piombino ne affidarono al Maestro Francesco di Leone la costruzione. L'orologio e la campana bronzea risalgono agli inizi del XVII secolo; nella nicchia si trova una Madonna con Bambino. Il palazzo, così come la torre, fu soggetto ad un pesante e contestato intervento di restauro nel 1935 diretto dall'architetto senese Giovanni Bellini.
Casa delle Bifore
Detta anche palazzo di Martino di Brancaccio o Casa Minelli, è l'unica testimonianza in Piombino di architettura civile duecentesca. Edificata presumibilmente tra il 1284 ed il 1289, forse da un cittadino guelfo, risente delle influenze dell'arte pisana. Originariamente era merlata. Acquistata negli anni ’80 del Novecento dal Comune di Piombino, fu oggetto di un accurato restauro ad opera dall’architetto Italo Insolera. Dal 1990 è sede dell'Archivio storico del Comune di Piombino.
Piazza Bovio
La scenografica piazza è posta sulla punta del promontorio di Piombino, con una terrazza pedonale, dotata di balaustra con panchine. Dalla piazza la vista spazia su tutto l'Arcipelago toscano e nelle giornate limpide si può arrivare a scorgere la Corsica. All'estremità della piazza si trova un piccolo faro, in stile neomedievale, mentre fino agli anni Venti vi aveva sede una fortificazione detta la Rocchetta, come documentano le vecchie cartoline d'epoca.
Palazzo Appiani
Fu la prima residenza della famiglia Appiani. Databile alla metà del Trecento, detto anche Palazzo Vecchio o Palazzo Vecchio di Piazza, attualmente ospita la sede dell'Istituto di Biologia ed Ecologia Marina e del Museo del mare. Le segrete, perfettamente conservate, sono databili al XIII secolo. Nei saloni al piano terreno spesso si tengono anche delle mostre.
Piazzetta del Mare
L'antico bastione di San Bartolomeo fu edificato nel 1212; da esso si può godere un'ampia vista sul canale di Piombino e sull'antico porticciolo di Marina.
Fonti di Marina
Si trovano in prossimità dell'antico porticciolo di Marina, al di fuori della perduta Porta a Mare, e furono realizzate nel 1248. Si tratta di una sorgente naturale e l'acqua sgorga attraverso teste marmoree di animali (tre draghi ed un cavallo, con la quinta andata perduta alla fine del XIX secolo), forse opera giovanile di Nicola Pisano. anticamente la fontana era detta anche delle "serpi in amore", per un bassorilievo raffigurante due serpenti. La fonte è sormontata da una grande volta a tutto sesto. Adiacenti ad essa, nella metà del XV secolo la comunità fece edificare i Lavatoi Pubblici, demoliti negli anni Trenta del XX secolo.

A Baratti si trova anche la Casa Saldarini.


Architetture militari


Il Torrione
Il Torrione
Il Castello
Il Castello
Torrione
Risalente al 1212, era la porta principale di accesso alla città verso terra, unica testimonianza dell'età comunale di Piombino. Detta anche di Sant'Antonio o porta Inferi, era probabilmente dotata nella parte più alta, nell'arco, di una o più campane, utilizzate in caso di ricorrenze particolari o pericoli.
Rivellino
Edificato nel 1447, venne aggiunto al Torrione come fortificazione di forma semicircolare, per una migliore difesa dalle artiglierie. Eretto sotto la Signoria di Rinaldo Orsini, marito di Caterina Appiani, rappresenta il simbolo della resistenza piombinese nel lungo ma vano assedio posto alla città nello stesso anno di costruzione del fortilizio ad opera di Alfonso V d'Aragona. Un tempo doveva essere circondato da un fossato e munito di ponte levatoio.
Cittadella
Il complesso architettonico era come una vera e propria "città nella città", che creava una corte signorile rinascimentale, con il palazzo, la chiesa, il pozzo e altri edifici adibiti alla corte; fu edificato dall'architetto fiorentino Andrea Guardi dal 1465 al 1470, per volontà del principe piombinese Jacopo III Appiani. Originariamente fortificata e munita di porta (oggi scomparsa), comprendeva la residenza dei principi (Palazzo Appiani), una cappella gentilizia dedicata a Sant'Anna, una cisterna e le strutture adibite alla corte e ai servitori. Il Palazzo Principesco ha subito il più grande scempio che la storia locale abbia potuto narrare: fu infatti indegnamente ed inspiegabilmente demolito nel 1959 per far posto alla villa del direttore dell'Ilva, la grande industria siderurgica cittadina. Mario Bucci, critico e storico dell'arte, scrisse a tal proposito: «È andato distrutto di recente e non si rimpiangerà mai abbastanza di non averlo avallato, o di non averlo comunque impedito».[18] La Cappella della Cittadella, o di Sant'Anna, è un piccolo tesoro rinescimentale, costruita tra il 1465 e il 1470 sotto la direzione ai lavori di Andrea Guardi, con una facciata interamente in marmo. Si trova dietro alla chiesa un edificio usato nei secoli per vari funzioni, fra tutti quello di dépendance del palazzo principesco, che è oggi una villa privata. Completano la piazza una cisterna e il Palazzo dei Servitori e dei Cortigiani. La cisterna, in marmo bianco, è opera del Guardi ed ha sui lati i volti del principe Jacopo III, di sua moglie Battistina di Campo Fregoso, di suo figlio, Jacopo IV, oltre allo stemma del casato. Il palazzo della Corte, restaurato e modificato nel 1805 da Elisa Bonaparte, ospitava i servizi, i servitori e tutto il personale che operava a palazzo. Ospita oggi il Museo Archeologico. La Cittadella era anticamente fortificata; adesso sono visibili soltanto le mura perimetrali alla città, ovvero quelle che davano sulle campagne e sul lato-mare; perduti sono invece la porta e i bastione rivolti verso la città, demoliti nel 1805 da Elisa.
Castello di Piombino
Trae origine dalla iniziale struttura del "Cassero pisano" del XIII secolo, costruito ad est della città e successivamente ritoccato da Leonardo da Vinci durante il riordinamento delle difese cittadine. In seguito divenne fortezza Medicea a pianta stellare tra il 1552 e il 1557, per volere di Cosimo I de' Medici. Di notevoli dimensioni, è oggi oggetto di scavi archeologici e vi ha sede il museo della Città.
Mura Leonardesche
Gli interventi che Leonardo da Vinci aveva progettato per Piombino erano molto più importanti di quelli che vennero realizzati; i disegni e progetti sono oggi conservati nella Biblioteca Nazionale di Madrid; comunque sono rimasti ancora visibili i suoi interventi nella realizzazione delle mura: in via della Fortezza appena dietro il Museo archeologico del territorio di Populonia e nell'omonima e limitrofa via Leonardo da Vinci.
Semaforo di Piombino
Edificato dalla Regia Marina e dismesso nella seconda metà del Novecento, si conserva sotto forma di ruderi sulle prime propaggini sud-orientali del promontorio, in posizione dominante rispetto al porto.

Torri costiere

Torre Mozza, nel Parco costiero della Sterpaia
Torre Mozza, nel Parco costiero della Sterpaia

Siti archeologici


La necropoli delle Grotte
La necropoli delle Grotte

Si trovano nel comune di Piombino i siti archeologici della necropoli di Baratti e Populonia, che insieme formano il Parco archeologico di Baratti e Populonia.


Aree naturali


Fanno parte del circuito dei parchi della Val di Cornia:

Altri parchi:


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[19]


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2020 la popolazione di Piombino è per circa il 90,13% di cittadinanza italiana. La popolazione straniera residente ammontava a 3 223 persone, il 9,87% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[20]

  1. Romania, 616
  2. Marocco, 610
  3. Ucraina, 484
  4. Senegal, 465
  5. Albania, 196
  6. Nigeria, 118

Religione


La maggioranza della popolazione[21] è di religione cristiana di rito cattolico, Diocesi di Massa Marittima-Piombino.


Tradizioni e folclore


Il Carnevale Piombinese è una tradizione quasi secolare della città di Piombino. Fino al 1992 è stato caratterizzato da carri allegorici rappresentanti i rioni, da cortei mascherati e dal pupazzo tradizionale, Cicciolo. Quest'ultimo, il Re del Vino, rappresentato storicamente come un ubriaco, il giorno del martedì grasso viene "bruciato" in piazza Bovio a simboleggiare la fine del Carnevale con la sua euforia e allegria. Cicciolo è accompagnato alla sua "triste fine" dalla caratteristica vedova inconsolabile.

Dal 1993 al 2007, il Carnevale Piombinese è stato ridotto alle sole sfilate di Cicciolo, tradizione tenuta in vita dal Comitato Festeggiamenti. Dal 2008 grazie all'apporto della nuova Pro Loco di Piombino il Carnevale è risorto e al Cicciolo, ancora realizzato dai volontari del Comitato Festeggiamenti, si sono di nuovo aggiunti i carri allegorici, maschere a terra e veglioni a tema.[Chiarire con fonti terze autorevoli la rilevanza della manifestazione]


Cultura



Biblioteche e archivi



Musei


L'anfora di Baratti
L'anfora di Baratti
Il chiostro dove ha sede il museo diocesano d'arte sacra
Il chiostro dove ha sede il museo diocesano d'arte sacra

Scienza


In località Punta Falcone è in funzione dal 1975 l'osservatorio astronomico gestito dalla Associazione Astrofili di Piombino. Costruito nel 1976 sui ruderi della batteria navale "Sommi Picenardi", fu allestito nei locali che ospitavano il "telemetro". Attualmente è costituito da una cupola dotata di un telescopio Schimdt-Cassegrain da 36 cm, da una sala in cui si trovano numerosi telescopi di ultima generazione tra questi un Ritchey-Crétien anch'esso da 36 cm e da una sala sotterranea ricavata dai locali di servizio dell'antica batteria.


Media



Stampa


Radio


Televisione

A Piombino è nata una delle primissime reti televisive private italiane, Telepiombino, nel 1973. Dopo aver iniziato come televisione via cavo, passò successivamente alla trasmissione via etere, restando attiva fino ai primi anni Ottanta.


Teatro


Film girati a Piombino

Letteratura


A Piombino è ambientato Acciaio, primo romanzo della scrittrice italiana Silvia Avallone, che narra delle vicende di due ragazze adolescenti che vivono e crescono all'interno della realtà operaia metallurgica piombinese.


Cucina


I piatti principali della cucina della città e del suo comprensorio sono naturalmente a base di pesce, infatti la cucina piombinese è conosciuta per il ricco pescato dai fondali della costa e dell'Arcipelago Toscano e in città è presente un mercato-asta del pesce. Le specie presenti son crostacei e molluschi, pesce pregiato e pesce azzurro; tra i piatti tipici ci sono il polpo lesso, lo stoccafisso con patate, il baccalà alla livornese, le acciughe alla povera, le triglie alla livornese e il cacciucco.

Per quanto riguarda la cucina di terra, sono tipiche le zuppe, le ricette a base di selvaggina (come il cinghiale) e le verdure come il carciofo violetto, a cui viene dedicata la "sagra del Carciofo" a Riotorto. Vi sono però anche piatti tipici che naturalmente risentono della tradizione gastronomica di altre parti della Toscana come: i tortelli,torta di ceci, carciofi fritti, pasta e ceci, panzanella.

Nelle campagne e colline di Piombino sono presenti molte aziende vinicole che producono vini e oli extravergine di oliva. La città di Piombino fa parte del circuito città del Vino[27], disponendo nel suo territorio comunale molte aziende vinicole che negli ultimi anni hanno ricevuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali. Tra i vini della Toscana si producono vini IGT e DOC Val di Cornia Piombino bianco, riserva, rosato e rosso.

Fra i dolci si ricordano anche la schiaccia campigliese, i frati, il castagnaccio, i cenci (durante il periodo del Carnevale), la schiaccia di Pasqua durante il periodo pasquale.


Eventi


Festival estivo - Tuscany International Festival
Concorso canoro di rilevanza nazionale. La finale si tiene ogni anno a Piombino ad inizio luglio. Gli artisti che si esibiscono live con brani inediti, sono valutati da una prestigiosa giuria, negli ultimi anni presieduta da Dario Salvatori. Presenti sempre importanti ospiti. Nel 2011 è stata inserita la sezione dedicata under 16[28][29].
Visionaria International Film Festival
Nato a Siena nel 1991, dal 2005 si è trasferito a Piombino. L'ultima edizione in terra piombinese ha avuto luogo nel 2013. Tra gli ospiti e giurati si ricordano: Roberto Andò, Pupi Avati, Isa Barzizza, Alessandro Benvenuti, Luciano Tovoli, Daniele Vicari e molti altri. Nel 2006 si è tenuta la proiezione del film documentario Liberate Silvia di Giuliano Bugani e l'incontro con Silvia Baraldini, prima uscita pubblica dopo l'indulto e la scarcerazione. Particolare rilievo nell'ambito delle attività del festival è stata la creazione della sezione Vision Art, dedicata alla videoarte, curata dall'artista Pino Modica.
Altro
Piombino ha ospitato le edizioni 2002, 2004 e 2006 del Dice Workshop[30], conferenza internazionale di Fisica.

Economia



Industria metallurgica


L'importanza della zona è data dalla presenza di giacimenti di minerali ferrosi (Elba); ciò ha portato ad uno sviluppo precocissimo delle attività metallurgiche che sono proseguite nel corso dei millenni, a partire dai periodi etrusco e romano e a seguire fino ad oggi. La zona è sede di importanti siti industriali:

Lo stabilimento JSW Steel Italy
Lo stabilimento JSW Steel Italy
Vista aerea di Piombino con il suo porto
Vista aerea di Piombino con il suo porto

Questi grandi siti industriali hanno contribuito in maniera radicale alla crescita demografica nella città e nel territorio (Val di Cornia) fin dagli inizi del Novecento.


Impatti dell'industria pesante sull'ambiente e sulla salute


Aziende


Tra le altre medie-grandi aziende presenti nel comune di Piombino spiccano:


Turismo


Estremo meridionale della Costa degli Etruschi, negli ultimi anni Piombino ha visto sviluppare l'attività turistica in molteplici tipologie:


Infrastrutture e trasporti



Strade



Ferrovie


A Piombino passa la ferrovia Campiglia Marittima-Piombino Marittima.


Porti


Il porto industriale
Il porto industriale
Stazione di Piombino in piazza Niccolini
Stazione di Piombino in piazza Niccolini

Piombino dispone di una vasta gamma di porti e approdi:


Mobilità urbana


I trasporti urbani ed extraurbani su autobus sono serviti dalla Tiemme Toscana Mobilità che nel 2010 ha inglobato l'ATM, società che gestiva il trasporto pubblico locale e della provincia di Livorno a sud di Cecina.


Amministrazione


I sindaci della città dal 1944 ad oggi sono i seguenti[32]:

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
25 luglio 1944 8 aprile 1946 Luigi Terrosi Vagnoli Sindaco [33]
8 aprile 1946 17 marzo 1951 Luciano Villani Partito Comunista Italiano Sindaco
17 marzo 1951 10 giugno 1951 Liberto Londi Partito Comunista Italiano Sindaco pro tempore
10 giugno 1951 27 novembre 1960 Ivo Mancini Partito Comunista Italiano Sindaco
27 novembre 1960 19 dicembre 1970 Rodolfo Giovannelli Partito Comunista Italiano Sindaco
19 dicembre 1970 7 maggio 1976 Rolando Tamburini Partito Comunista Italiano Sindaco
7 maggio 1976 12 maggio 1983 Enzo Polidori Partito Comunista Italiano Sindaco
12 maggio 1983 15 giugno 1990 Paolo Benesperi Partito Comunista Italiano Sindaco
15 giugno 1990 22 aprile 1995 Fabio Baldassarri Partito Comunista Italiano
Partito Democratico della Sinistra
Sindaco
23 aprile 1995 12 giugno 2004 Luciano Guerrieri Partito Democratico della Sinistra
Democratici di Sinistra
Sindaco [34][35]
13 giugno 2004 24 maggio 2014 Gianni Anselmi Democratici di Sinistra
Partito Democratico
Sindaco [36][37]
25 maggio 2014 8 giugno 2019 Massimo Giuliani Partito Democratico Sindaco [38]
9 giugno 2019 in carica Francesco Ferrari Fratelli d'Italia[39] Sindaco [40]

Gemellaggi



Sport


Calcio
Pallavolo
Tennis

A Piombino sono presenti quattro circoli di tennis:[42]

Nel mese di Settembre in città viene svolto il torneo future "Città di Piombino".

Rugby

L'Etruria Rugby Piombino, Fondata nel 1969, milita in serie C.

Basket
Nuoto e Pallanuoto

A Piombino si svolgono due manifestazioni estive:

La città di Piombino è stata sede dei Campionati europei di nuoto di fondo 2012, svoltisi dal 12 al 16 settembre 2012. La località fu scelta nella riunione del bureau della LEN tenutasi a Stettino nel dicembre 2011.[43] Le gare si sono disputate nel tratto di mar Tirreno prospiciente a piazza Bovio, con arrivo e partenza nella stessa, che è stata anche sede della cerimonia di apertura.[44][45]

Ciclismo

Piombino è stata sede della partenza della 5ª tappa del Giro d'Italia 2011 con arrivo a Orvieto.[46]

Scherma

Ha luogo nel comune la Coppa Perone, campionato regionale di scherma giovanile.

Vela

Sono diverse le gare veliche che nel corso dell'anno vengono organizzate a Piombino. Al porto di Marina di Salivoli si trova lo Y.C.M.S che comprende una scuola di vela e organizza campionati di vela di altura. A Baratti è presente una sede della Lega navale italiana.

Campo d'atletica Luciano Simeone
Campo d'atletica Luciano Simeone
Scacchi

Il Circolo Piombinese Dama e Scacchi è stato campione italiano assoluto UISP nel 1990.


Impianti sportivi


Lo Stadio Magona d'Italia
Lo Stadio Magona d'Italia

Di seguito sono elencati i principali impianti sportivi della città:[47]


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Statuto del Comune di Piombino (PDF), su dait.interno.gov.it, p. 5.
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 414.
  6. DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana, su dipionline.it. URL consultato il 19 luglio 2016.
  7. Info su circondariovaldicornia.it Archiviato il 9 maggio 2007 in Internet Archive.
  8. rete.toscana.it, Classificazione sismica in Toscana (pdf) (PDF) [collegamento interrotto], su rete.toscana.it. URL consultato il 17 agosto 2013.
  9. Ministero della Difesa – Aeronautica, Ispettorato delle telecomunicazioni e dell'assistenza al volo (Servizio meteorologico). Fisionomia climatica delle principali località italiane (decennio 1946-1955). Roma, 1961.
  10. del sito resta l'importante necropoli di Populonia.
  11. Chronicon Reginone di Prüm (identico presso la Cronaca Imperiale dell'Annalista Sassone) per l'anno 809: "In Tuscia Populonium, ciuitas maritima, a Graecis qui Orobitae uocantur, depredata est"
  12. Alla forma gotica si contrappone il differente consonantismo del longobardo Zoll (massa compatta di terra o di ghiaccio), passato poi all'italiano come zolla.
  13. Toscana, Guida d'Italia, Touring Club, pag. 430.
  14. R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011, art. 1 s:R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011
  15. R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011, art. 3 s:R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011
  16. Medaglia d'Oro al Valor Militare - Elenco dei decorati, su quirinale.it. URL consultato il 19 luglio 2016.
  17. Concessione della "Medaglia d'oro al valor militare" alla città di Piombino (GU Serie Generale n.228 del 29-9-2000), su gazzettaufficiale.it, Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 28 luglio 2000.
  18. Ivan Tognarini e Mario Bucci, Piombino. Città e Stato dell'Italia moderna nella storia e nell'arte, Piombino, Acciaierie di Piombino, 1978.
  19. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  20. Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato l'8 maggio 2022.
  21. Diocesi di Massa Marittima e Piombino, su diocesimassamarittima.it.
  22. Biblioteche Comune di Piombino, su comune.piombino.li.it.
  23. Archivio Storico Comune di Piombino, su comune.piombino.li.it.
  24. Patrimonio documentario Archivio storico Comune di Piombino, su comune.piombino.li.it.
  25. Il Tirreno | Homepage
  26. Radio Piombino:: FM 98,50 - 91,40 - 91,60 - 91,70 per il Monte Amiata 94,00 - 100,50 - Radio OnLine
  27. Storia e Mission | Terre del Vino Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive.
  28. Al via il festival di Piombino, luglio 2014. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  29. Festival estivo, febbraio 2015. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  30. MIME Attachment workshop DICE2002 Archiviato il 9 maggio 2006 in Internet Archive.
  31. La spiaggia del Parco Naturale della Sterpaia - Bandiera Blu 2008-2017, su comune.piombino.li.it.
  32. Sindaci di Piombino (PDF), su stileliberonews.org.
  33. Nominato dall'Allied Military Government of Occupied Territories
  34. Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  35. Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  36. Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  37. Risultato delle elezioni amministrative del 7 giugno 2009, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  38. Risultato delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  39. Ferrari Sindaco, Lega, FI-UDC, Ascolta Piombino, Lavoro & Ambiente; in quota FdI
  40. Risultato delle elezioni amministrative del 26 maggio 2019 - II turno del 9 giugno 2019, su elezioni.interno.gov.it, 9 giugno 2019.
  41. Flémalle e Piombino celebrano i 40 anni del loro gemellaggio, su iltirreno.gelocal.it, iltirreno.it, 3 luglio 2011.
  42. Impianti sportivi del Comune di Piombino, su comune.piombino.li.it. URL consultato l'8 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2017).
  43. Piombino sarà la sede degli Europei di nuoto in acque libere nel 2012 (PDF) [collegamento interrotto], su piombino2012.it, 12 dicembre 2011.
  44. Piombino sede dei Campionati europei di nuoto 2012 (disciplina Fondo), in Corriereetrusco.it, 20 dicembre 2011. URL consultato l'8 marzo 2012.
  45. Percorso, su piombino2012.it. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2012).
  46. Piombino: la carovana rosa sbarca in città, Corriere Etrusco, 13 gennaio 2011.
  47. Impianti sportivi, su comune.piombino.li.it. URL consultato l'8 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2017).

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 236967764 · SBN MUSL002744 · LCCN (EN) n81022927 · GND (DE) 4383506-5 · J9U (EN, HE) 987007552888605171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n81022927
Portale Maremma
Portale Provincia di Livorno
Portale Toscana

На других языках


[de] Piombino

Piombino ist eine Stadt in der italienischen Provinz Livorno mit 33.348 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019). Die Innenstadt ist mit ihren historischen Elementen vom Mittelalter bis zur Neuzeit als Gesamtensemble fast komplett erhalten. Mehrere fortifikatorische Elemente, wie ein Stadttor mit Barbakane sind teils gut erhalten. Von der Ferne macht Piombino allerdings einen modernen Eindruck, da sich sehr viel Industrie dort angesiedelt hat. Insbesondere das verkehrsgünstig mit eigenem Hafen direkt am Meer liegende Lucchini Eisenhüttenwerk mit Kokerei, zwei Hochöfen (von denen nur einer aktiv ist), einem Oxygenstahlwerk und diversen Walzstraßen dominiert die Ansicht.

[en] Piombino

Piombino is an Italian town and comune of about 35,000 inhabitants in the province of Livorno (Tuscany). It lies on the border between the Ligurian Sea and the Tyrrhenian Sea, in front of Elba Island and at the northern side of Maremma.

[es] Piombino

Piombino es una localidad italiana de la provincia de Livorno, región de Toscana, con 34.825 habitantes.[2] Se encuentra en el cabo homónimo, punto de división entre el mar de Liguria y el mar Tirreno, y el canal homónimo lo separa de la isla de Elba. Esta situado en el lado norte de la Maremma. Es el Centro principal de Val di Cornia y polo principal de la industria del acero en la Toscana , es el segundo puerto en la Toscana después del de Livorno . La ciudad conserva numerosos testimonios de su glorioso pasado, desde los orígenes etruscos hasta el Principado de Piombino, del cual fue la capital; Su larga historia puede resumirse en los monumentos arquitectónicos y las obras de arte que se conservan en el centro histórico, a cuyo esplendor también contribuyeron Leonardo da Vinci y Andrea Guardi .

[fr] Piombino (Italie)

Piombino est une ville italienne d'environ 35 000 habitants, située dans la province de Livourne en Toscane. Piombino fait face à l'île d'Elbe dont la ville est séparée par le canal de Piombino, large d'une dizaine de kilomètres.
- [it] Piombino

[ru] Пьомбино

Пьомби́но (итал.  Piombino) — коммуна с 33 499 жителями в итальянской области Тоскана в провинции Ливорно. Главный центр Валь-ди-Корния и главный центр металлургической промышленности в Тоскане, это второй порт Тосканы после Ливорно.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии