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Pieve di Teco (Çeie in ligure[4]) è un comune italiano di 1 294 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.

Pieve di Teco
comune
Pieve di Teco – Veduta
Pieve di Teco – Veduta
Panorama di Pieve di Teco
Localizzazione
Stato Italia
Regione Liguria
Provincia Imperia
Amministrazione
SindacoAlessandro Alessandri (lista civica "Insieme per cambiare") dal 15-4-2008 (3º mandato dal 12-6-2018)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°02′52.8″N 7°54′57.6″E
Altitudine240 m s.l.m.
Superficie40,51 km²
Abitanti1 294[1] (31-5-2022)
Densità31,94 ab./km²
FrazioniAcquetico, Calderara, Lovegno, Moano, Muzio, Nirasca, Saponiera, Trovasta
Comuni confinantiArmo, Aurigo, Borghetto d'Arroscia, Borgomaro, Caprauna (CN), Caravonica, Cesio, Pornassio, Rezzo, Vessalico
Altre informazioni
Cod. postale18026
Prefisso0183
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT008042
Cod. catastaleG632
TargaIM
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 290 GG[3]
Nome abitantipievesi
Patronosan Sebastiano
Giorno festivo20 gennaio
Cartografia
Pieve di Teco
Pieve di Teco – Mappa
Pieve di Teco – Mappa
Posizione del comune di Pieve di Teco nella provincia di Imperia
Sito istituzionale

Geografia fisica


Il territorio geografico di Pieve di Teco si allunga in un breve tratto pianeggiante della media valle del torrente Arroscia, alla confluenza con il rio dei Fanghi e sulle prime pendici del monte Frascinello (1120 m).

Il borgo pievese, situato allo sbocco di tre ristrette valli, è dominato da tre principali monti: il Colle di Teco nella zona settentrionale, il Baraccone (860 m) a ponente ed il Colle di Sant'Antonio (detto, anche, Frascinello) nella zona levantina. Altre vette del territorio pievese il Rocca delle Penne (1501 m), il monte Prearba (1446 m), il monte Ciazza del Bausso (1228 m), il monte Bellerasco (1179 m), la Punta Alto (1082 m), il monte dell'Averna (1042 m), il Poggio di Lovegno (926 m), il monte San Bernardo (815 m), il monte Crocetta (642 m).


Origini del nome


Il toponimo del comune deriva dalle parole in lingua latina di Plebs - comunità o chiesa da cui dipendono altri edifici religiosi rurali - e Theicos, un'antica divinità dei Celti da cui deriverebbe il nome del monte su cui sorge Pieve di Teco.


Storia


Scorcio dei portici del centro storico
Scorcio dei portici del centro storico

Dominio feudale dei marchesi di Clavesana furono questi ultimi ad erigere presso il monte Teco un castello e ancora nella zona della piana, intorno al 1125, un corpo di guardia e un piccolo fortilizio per il controllo dei traffici e delle merci, e di un forse già preesistente borgo sul bordo del pianoro della Ceive.

L'attuale borgo di Pieve di Teco vide la nascita nel 1233 per volontà del marchese Antonio di Clavesana, feudatario del luogo, alla cui fondazione ed edificazione parteciparono diverse comunità valligiane del territorio dell'Arroscia. L'opera prevedeva l'insediamento di circa 200-300 famiglie nel nuovo borgo che fu munito di un nuovo castello e di una nuova chiesa, l'odierno oratorio di San Giovanni Battista. Nel 1370 i benedettini edificarono la prima pieve parrocchiale della Madonna della Ripa, mentre l'attuale collegiata parrocchiale di San Giovanni Battista venne edificata attorno al 1460.

Torre del centro storico pievese
Torre del centro storico pievese

Dal 1386 Pieve di Teco fu sottoposta alla giurisdizione della Repubblica di Genova che conservò l'antico abitato in stile medievale edificato sotto la dominazione dei Clavesana ed erigendola a sede di capitanato. Quest'ultimo fu molto importante per la repubblica genovese, poiché posto alla frontiera con il territorio piemontese, in una zona strategica per il dominio della valle Arroscia.

Per dieci anni - dal 1426 al 1436 - fu occupata da Francesco Spinola, marchese della celebre famiglia genovese, e dopo anni di alternanza nella dominazione feudale, nel 1512, la Repubblica cedette la sovranità su Pieve di Teco alla Casa di San Giorgio. Poiché, tuttavia, l'amministrazione dei possedimenti territoriali si era rivelata antieconomica, la Casa di San Giorgio restituì alla Repubblica tutti i territori che le rimanevano in sovranità, fra cui Pieve di Teco, nel 1562[5].

Il borgo - in particolare le mura e il castello - subirono nel corso dei secoli innumerevoli invasioni, specie nella guerra tra i Genovesi e il Ducato di Savoia del 1625, e ogni volta i Pievesi dovettero far fronte alla ricostruzione del paese.

Dopo un breve periodo di pace, una nuova contesa nel 1672 tra il feudo di Rezzo (legato a Genova) e Cenova (compresa nel sabaudo marchesato del Maro) fu la scintilla che diede origine ad un nuovo conflitto politico tra la repubblica e il ducato sabaudo. Genova reagì all'ennesimo scontro assoldando truppe di mercenari, provenienti dalla Corsica, che in prossimità della regione detta Savonera affrontarono i Piemontesi procurando loro ingenti perdite. Negli scontri tra le due parti subirono maggiori danni gli stessi abitanti della valle Arroscia che si trovarono proprio nel mezzo dell'attacco. Il ducato sabaudo attaccò a sua volta l'esercito corso-genovese al mattino del 21 luglio 1672 dove, grazie a nuovi rinforzi delle guardie, riuscirono a sconfiggere i mercenari in località Paperera, che da allora assunse la nuova denominazione di Paperera delle Guardie. Una lapide ricorderà ai posteri l'evento bellico, epigrafe che durante la lotta partigiana di Resistenza nella seconda guerra mondiale verrà distrutta.

Il Ducato di Savoia riuscì a conquistare Pieve di Teco nel 1744, ma già nel 1786 la popolazione si scontrò col vicino borgo piemontese di Ormea a causa dei pascoli nel territorio di Viozene. Nel 1794 assistette al passaggio dell'esercito francese diretto in Piemonte che lasciò il borgo e la valle del fiume Impero in rovina. Nell'ambito della prima campagna d'Italia napoleonica è segnalato nelle cronache del borgo il pernottamento a Pieve di Teco del generale Napoleone Bonaparte.

Scorcio della collegiata pievese
Scorcio della collegiata pievese

Con la dominazione francese il territorio pievese rientrò dal 2 dicembre 1797 all'interno della Repubblica Ligure[6]. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del VIII cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del III cantone omonimo nella Giurisdizione degli Ulivi[6]. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte. Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Pieve di Teco del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi Provincia di Imperia, dal 1923). Nel 1862[7] assunse l'attuale denominazione di Pieve di Teco.

Subì alcuni aggiustamenti amministrativi nel 1928 quando al comune di Pieve di Teco furono aggregati i territori dei soppressi comuni di Moano e di Armo[8], e ancora nel 1929 con l'inglobamento di Calderara[9] (quest'ultima assieme a Cartari, fino a quell'anno, costituiva il comune di Cartari e Calderara); la frazione di Cartari venne invece annessa a Cesio, mentre l'ex frazione del soppresso comune, Siglioli, fu unita a Vessalico). Risale, infine, al 1949[10] l'ultima modifica ai confini con la cessione della frazione di Armo per la ricostituzione dell'omonimo ente comunale.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 è stata la sede amministrativa della Comunità montana Alta Valle Arroscia.


Simboli


«D'argento, ai tre monti appoggiati su un prato vecchio, con una croce rossa sulla cima di quello centrale»

(Descrizione araldica dello stemma[11])

«Drappo partito di bianco e di verde...»

(Descrizione araldica del gonfalone[11])

«Il Comune di Pieve di Teco possiede una propria bandiera costituita da due bande verticali di cui una di colore bianco e l'altra di colore verde»

(Descrizione araldica della bandiera dallo statuto comunale[12])

Monumenti e luoghi d'interesse


La chiesa collegiata di San Giovanni Battista nel centro storico pievese
La chiesa collegiata di San Giovanni Battista nel centro storico pievese
Il campanile del complesso della Madonna della Ripa
Il campanile del complesso della Madonna della Ripa

Architetture religiose


Il santuario della Madonna dei Fanghi
Il santuario della Madonna dei Fanghi
Il complesso Rambaldi, già convento delle Agostiniane.
Il complesso Rambaldi, già convento delle Agostiniane.

Architetture civili



Aree naturali


Lo stesso argomento in dettaglio: Campasso - Grotta Sgarbu Du Ventu.

Nel territorio pievese è conservato un sito di interesse comunitario (SIC) denominato Campasso - Grotta Sgarbu Du Ventu, istituito con Decreto Ministeriale del 25 marzo 2005, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat).


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[14]


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Pieve di Teco sono 213[15], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[16]:

  1. Albania, 64
  2. Marocco, 53

Qualità della vita


Il Comune di Pieve di Teco ha conseguito, unitamente agli altri comuni della valle dell'Arroscia, su progetto dell'allora Comunità montana Alta Valle Arroscia nel 2006, la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001.[17]


Cultura


Scorcio di un vicolo del centro storico pievese
Scorcio di un vicolo del centro storico pievese

Istruzione



Scuole

Pieve di Teco è sede del seguente istituto scolastico statale, inerente al ciclo scolastico della scuola secondaria di secondo grado:

È inoltre sede dell'unica scuola secondaria di primo grado presente in valle Arroscia, raggruppata con le altre scuole elementari e materne della valle nell'Istituto Comprensivo "G. Gabrielli".


Musei


Eventi


Pieve di Teco è famosa nel ponente ligure per l'evento denominato "CarneValle". Infatti, come "capoluogo" della valle Arroscia, ogni anno, la domenica prima del Martedì grasso, la cittadina organizza ed ospita una goliardica sfilata di carri allegorici, provenienti da tutta la valle. Molto spesso si tratta di trattori o altri mezzi agricoli addobbati rappresentanti umoristicamente fatti e situazioni, locali ma non solo, di particolare risonanza nella zona.

Il personaggio caratteristico in maschera di Pieve di Teco è "Bacì l'Inciaštru", raffigurato come un uomo corpulento, bonario, un po' vanaglorioso, dalla chioma rossiccia e spelacchiata, vestito da clown, che lascia intendere di saper far e aggiustare tutto, ci prova a modo suo, ma combina guai.


Geografia antropica


La frazione di Calderara
La frazione di Calderara

Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle frazioni di Acquetico, Calderara, Lovegno, Moano, Muzio, Nirasca e Trovasta, per una superficie territoriale di 40,51 km²[12].

Confina a nord con i comuni di Armo e Caprauna (CN), a sud con Aurigo, Borgomaro e Caravonica, ad ovest con Pornassio e Rezzo e ad est con Borghetto d'Arroscia, Vessalico e Cesio.


Il borgo


Ancora oggi è ben visibile l'antico borgo storico medievale, a parte le mura storiche di cui rimangono solo alcune tracce nella parte nord dell'abitato pievese. Di pregio artistico, e che richiamano molto il classico stile architettonico ligure, sono i monumentali portici gotici e le case originarie a due piani perfettamente conservate. Alcune di esse furono sopraelevate tra il XVII e il XVIII secolo, conservando però lo stile medievale ligure.

Fino all'inizio del XX secolo era sotto i portici che la maggior parte degli artigiani pievesi svolgeva il proprio lavoro o esponeva la merce nei classici bancali. In particolare si esponevano prodotti legati alla attività agricola, alla pastoriziae calzature; la vicinanza con la valle del Tanaro e il Piemonte contribuì allo sviluppo commerciale ed economico. Alcune di queste antiche attività medievali sono presenti sotto i portici pievesi ancora oggi. Di pregio anche i numerosi portali in pietra e pilastri di antiche logge che, grazie a diversi restauri conservativi, sono stati messi in evidenza.


Frazioni


La frazione di Moano
La frazione di Moano

Economia


Scorcio del centro storico pievese
Scorcio del centro storico pievese

La principale risorsa economica è legata all'agricoltura specie la coltivazione dell'ulivo e della vite. Viene inoltre praticato lo sfruttamento delle aree boschive e l'allevamento del bestiame ovino e bovino.

Nel territorio comunale sono presenti quattro grandi industrie attive nella produzione di serramenti metallici, articoli enologici, articoli per la coltivazione in serra e prodotti alimentari. La precedente e antica fabbricazione calzaturiera è quasi del tutto abbandonata. Rinomata la produzione di aglio, zucchine e rape.


Infrastrutture e trasporti



Strade


Il centro di Pieve di Teco è attraversato principalmente dalla strada statale 28 del Colle di Nava, la quale permette il collegamento stradale con Pornassio, a nord, e Cesio verso sud. Nel 2011 è stata aperta una variante al percorso originario, che taglia fuori l'intero abitato transitando in galleria sul lato opposto del torrente Arroscia, riunendosi poi al tracciato preesistente, in direzione del Colle di Nava, mediante un viadotto che attraversa la valle.

Dalla località di Saponiera parte il tracciato della strada statale 453 della Valle Arroscia.


Amministrazione


Palazzo Borelli, sede del municipio.
Palazzo Borelli, sede del municipio.
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
30 maggio 1985 3 aprile 1989 Marco Lengueglia Democrazia Cristiana Sindaco [18]
3 aprile 1989 30 maggio 1990 Luciano Brunengo Democrazia Cristiana Sindaco
30 maggio 1990 24 aprile 1995 Luciano Brunengo Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 23 dicembre 1997 Lucia Casella lista civica Sindaco [19]
23 dicembre 1997 25 maggio 1998 Claudio Sammartino Comm. straord. [20]
25 maggio 1998 28 maggio 2002 Renzo Brunengo lista civica Sindaco
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Renzo Brunengo lista civica Sindaco
29 maggio 2007 12 settembre 2007 Alfredo Delfino Uniti per Pieve
(lista civica)
Sindaco [19]
12 settembre 2007 15 aprile 2008 Piero Raimondi Comm. straord. [21]
15 aprile 2008 28 maggio 2013 Alessandro Alessandri Insieme per cambiare
(lista civica)
Sindaco
28 maggio 2013 12 giugno 2018 Alessandro Alessandri Insieme per cambiare
(lista civica)
Sindaco [22]
12 giugno 2018 in carica Alessandro Alessandri Insieme per cambiare
(lista civica)
Sindaco

Gemellaggi


Pieve di Teco è gemellata con:


Altre informazioni amministrative


Pieve di Teco fa parte dell'Unione dei comuni dell'Alta Valle Arroscia, di cui ospita la sede.


Sport


Lo sport tradizionale a Pieve di Teco è il pallapugno dove esistono due società pallonistiche e un sferisterio, rifatto integralmente nel 2006.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. sito La Casa di San Giorgio, su lacasadisangiorgio.it. URL consultato l'11 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2017).
  6. Fonte dal libro di Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005.
  7. Regio decreto 26 ottobre 1862, n. 942
  8. Regio decreto 14 luglio 1928, n. 1862
  9. Regio decreto 24 gennaio 1929, n. 183
  10. 26 febbraio 1949, n. 73
  11. Fonte dal sito Araldica Civica.it, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  12. Fonte dallo statuto comunale di Pieve di Teco, su comune.pievediteco.im.it. URL consultato il 5 marzo 2015.
  13. Dal sito Mentelocale.it Archiviato il 26 settembre 2007 in Internet Archive.
  14. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 7 aprile 2021.
  16. Dati superiori alle 20 unità
  17. Fonte dal sito Ambiente in Liguria
  18. Si dimette dalla carica amministrativa
  19. Dopo le dimissioni di sette consiglieri la giunta cade per la mancanza del numero legale
  20. Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 3 febbraio 1998 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 40 del 18 febbraio 1998
  21. Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 12 settembre 2007 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 227 del 29 settembre 2007
  22. Il 5 novembre 2014 viene eletto alla carica di presidente dell'Unione dei comuni dell'Alta Valle Arroscia

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На других языках


[de] Pieve di Teco

Pieve di Teco (im Ligurischen: Céve) ist eine norditalienische Gemeinde mit 1346 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Region Ligurien, politisch gehört sie zur Provinz Imperia.

[en] Pieve di Teco

Pieve di Teco (Ligurian: Céve[3]) is a comune (municipality) in the Province of Imperia in the Italian region Liguria, located about 90 kilometres (56 mi) southwest of Genoa and about 20 kilometres (12 mi) northwest of Imperia.

[es] Pieve di Teco

Pieve di Teco es una localidad y comune italiana de la provincia de Imperia, región de Liguria, con 1.435 habitantes.

[fr] Pieve di Teco

Pieve di Teco est une commune italienne de la province d'Imperia dans la région Ligurie en Italie.
- [it] Pieve di Teco

[ru] Пьеве-ди-Теко

Пьеве-ди-Теко (итал. Pieve di Teco) — коммуна в Италии, располагается в регионе Лигурия, в провинции Империя.



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