Palombara Sabina, precedentemente Palombara (Palommara in dialetto locale) è un comune italiano di 12 728 abitanti[1] della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Palombara Sabina comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Città metropolitana | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Alessandro Palombi (lista civica Primavera Sabina) dal 1-5-2015 | |
Territorio | ||
Coordinate | 42°04′N 12°46′E | |
Altitudine | 372 m s.l.m. | |
Superficie | 75,8 km² | |
Abitanti | 12 728[1] (31-8-2021) | |
Densità | 167,92 ab./km² | |
Frazioni | Colle Cianca, Colle Ciollo, Cretone, Marzolanella, Piedimonte, Ponte delle Tavole, Rotavello, Stazzano | |
Comuni confinanti | Guidonia Montecelio, Mentana, Monteflavio, Montelibretti, Monterotondo, Moricone, San Polo dei Cavalieri, Sant'Angelo Romano | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 00018 | |
Prefisso | 0774 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 058075 | |
Cod. catastale | G293 | |
Targa | RM | |
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media)[2] | |
Cl. climatica | zona D, 2 012 GG[3] | |
Nome abitanti | palombaresi | |
Patrono | san Biagio | |
Giorno festivo | 3 febbraio | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Palombara Sabina sorge nella bassa Sabina a 372 metri di altezza sul livello del mare, sulle propaggini nord-occidentali dei monti Lucretili, sovrastata a est da Monte Gennaro.
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Palombara[4] corrisponde probabilmente alla città di Cameria o di Regillum. Nelle campagne della frazione di Cretone sono stati ritrovati alcuni fossili, tra cui quello di un Elephas, custodito presso il Museo Paleontologico dell'Università di Roma La Sapienza.
Nell'VIII secolo il centro sia chiamato Palumba o Palumbus, nome attestato dalla presenza di colombai e dall'allevamento di colombi nella zona. Quindi fu dominio dell'Abbazia di Farfa. Il toponimo Palumbaria risale IX secolo e pare derivare da un fondo dato in enfiteusi conosciuto come casa Palumbi o, secondo altre fonti, da Palumbi farae ("fara di Palumbus" in lingua latina).[5] Nell'XI secolo il paese fu chiamato Palumbaria quando fu feudo del duca Alberico il Longobardo. Nel 1279 fu dei Savelli. Nel 1600 i Savelli vendettero il feudo ai Borghese che ne divennero duchi. Palombara Sabina fu testimone della Campagna garibaldina del 1867.[6]
Nel 1870, Palombara si costituì in comune e cambiò nome in Palombara Sabina.[5]
Nel territorio comunale vi sono anche:
Il borgo corrisponde al centro storico di Palombara, (completamente arroccato su una collina ai piedi di Monte Gennaro) nel punto più alto si trova il Castello Savelli. Il borgo risale all'epoca dell'incastellamento (circa nel X secolo) quando gli abitanti si attorniavano intorno ad un castello per sentirsi sicuri. Venne dapprima costruita una torre di guardia del castello (IX secolo). La torre constava di 8 piani.
La torre fu ampliata, nel frattempo sorse tutt'intorno l'abitato con vie che salgono e s'intrecciano a spirale. Salendo su s'incrocia il Muro del soccorso, lungo circa cento metri, era coperto da merlature alternate a 37 feritoie. Il Muro del Soccorso collegava la torre cilindrica con la Rocca[7]. Le vie, molto strette, consentono di respirare un'aria ferma nel Medioevo, ove le case sono per la maggior parte dei casi originarie dell'inizio della fondazione. Fu testimone nel 1867 della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna guidata dal colonnello Paggi. Il centro abitato è in continua espansione verso le campagne.
Nel centro storico vi è il castello Savelli Torlonia edificato dai Crescenzi Ottaviani che ospita un Museo naturalistico. Dopo il recente restauro (2008) vi è stata inaugurata inoltre l'esposizione permanente delle sculture romane in marmo rinvenute nel 1986 nella località "Formello", una delle quali, raffigurante una figura femminile, è copia di opera dello scultore greco Kephisodotos che rappresenta Eirene (personificazione della Pace).
Abitanti censiti[10]
Questo vestito veniva anticamente indossato dalle donne del paese nel giorno delle loro nozze ed altre importanti manifestazioni[11].
L'abito era cucito in taffetà in caffè, broccati, pizzi e merletti, uniti a volte con spille e fermagli ed impreziosito da coralli e filigrane.
Le stoffe verdi erano utilizzate per la scamiciata (impreziosita da un merletto inamidato), al fazzoletto ed allo zinale di maglia fissa.
Altri colori erano l'oro ed il rosso (i colori predominanti del vestito).
Anticamente le ragazze lo cucivano vicino al fuoco.
Si incominciava ad indossare la scamiciata, poi veniva indossato la camiciola o un semplice panno rosso, poi il busto in broccato, indi veniva indossata la gonna (detta localmente vunnella).
Infine venivano indossati lo zinale ed il fazzoletto che veniva posto sopra le spalle.
La storia di "Palombella" (all'anagrafe Barbara Pasquarelli) fu raccontata per la prima volta dal Cavaliere Franco Pompili quando si celebrò il 100º anniversario di questa persona.
Barbara Pasquarelli fu chiamata Palombella dall'artista francese Jean Baptiste Carpeaux.
L'incontro tra l'artista francese e la cittadina di Palombara avvenne quando lo scultore andò a Trastevere per realizzare delle sculture dal vero.
Nello studio dell'artista si presentò questa ragazza, che all'epoca aveva 16 anni, con un cesto di frutta.
Lo scultore se ne innamorò perdutamente.
Subito ne realizzò uno splendido busto che ottenne un gran successo al "Salon".
Carpeaux indendeva sposarla, ma l'opposizione della madre che voleva la figlia sposata ad un ricco abruzzese mise un freno agli intenti dello scultore francese. Difatti, Palombella sposò il ricco abruzzese. Il Carpeaux si mise così a scolpire incessantemente per dimenticare l'amore, ma già Palombella era ammalata di tisi.
Palombella lo invitò tramite una lettera nel suo giaciglio.
Carpeaux corse da Palombella che gli confidò di aver avuto da poco un bambino.
L'indomani Palombella morì a soli 19 anni e venne sepolta al cimitero di S. Maria del Gonfalone.
Nell'ultima lettera dedicata a Laura Gresini (del 27 marzo 1874) Carpeaux fa un ultimo tentativo di dichiarare il suo amore per Palombella augurandosi alla morte di ricongiungersi a lei.
Dal 2012 si tiene la rassegna Percorso d'Arte a Castiglione - Simposio Internazionale di Scultura e Mostra Coesione presso il Castello Savelli, promossa dal Comune Assessorato alla Cultura e Turismo. Per ogni edizione partecipano artisti dell'Accademia di Belle Arti di Roma e altre nazionalità invitate, installando opere d'Arte permanenti sul territorio.Trenta opere in Travertino Romano sono installate nelle edizioni 2012-2017-2019
È uno dei comuni della città metropolitana di Roma Capitale il cui territorio è compreso nell'area di produzione dell'Olio di Oliva Sabina (DOP).
Palombara Sabina è servita dalle seguenti strade provinciali della città metropolitana di Roma Capitale:
Palombara non dispone di collegamenti diretti con le ferrovie. Tuttavia è vicina alle linee suburbane FL2 Roma-Tivoli (stazione Palombara-Marcellina), e FL1 Orte-Fiumicino (fermata Piana Bella di Montelibretti). Da quest'ultima, ogni 30 minuti circa, parte un bus navetta del servizio urbano di Palombara che al costo di 1,10 euro trasporta i passeggeri fino al paese, transitando sulla SP 35/d Strada della neve per circa 25 minuti. Il servizio navetta non viene però esercitato nei giorni festivi.
A Palombara Sabina vi è l'ospedale del SS. Salvatore sito in piazza Salvo D'Acquisto.[13]
Nel 1872 Palombara cambia denominazione in Palombara Sabina.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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31 maggio 2015 | in carica | Alessandro Palombi | Primavera Sabina | Sindaco | |
Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D. Palombara, fondata nel 1923, che ha disputato campionati dilettantistici regionali. Dal 2020 ha incorporato la società di calcio a 5 Virtus Palombara che nel 2015-2016 raggiunse il suo culmine con il campionato serie B.
Altri progetti
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