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Licata (A Licata in siciliano) è un comune italiano di 34 110 abitanti[1] del libero consorzio comunale di Agrigento in Sicilia.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Licata (disambigua).
Licata
comune
Licata – Veduta
Licata – Veduta
Panorama di Licata da Castel Sant'Angelo
Localizzazione
Stato Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Agrigento
Amministrazione
SindacoGiuseppe Galanti (lista civica) dal 13-6-2018
Territorio
Coordinate37°06′30″N 13°56′49″E
Altitudine8 m s.l.m.
Superficie179,68 km²
Abitanti34 110[1] (31-8-2022)
Densità189,84 ab./km²
FrazioniMollarella, Torre di Gaffe, Ciotta
Comuni confinantiButera (CL), Camastra, Campobello di Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Ravanusa
Altre informazioni
Cod. postale92027
Prefisso0922
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT084021
Cod. catastaleE573
TargaAG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona B, 604 GG[3]
Nome abitantilicatesi
Patronosant'Angelo
Giorno festivo5 maggio
Cartografia
Licata
Licata – Mappa
Licata – Mappa
Posizione del comune di Licata nel libero consorzio comunale di Agrigento
Sito istituzionale

Geografia fisica



Geologia


La Stratigrafia del sottosuolo di Licata è costituita dalla unità litostratigrafica Formazione Licata (OGNIBEN, 1954) che raggiunge lo spessore di circa 400 metri.


Territorio


Lo stesso argomento in dettaglio: Piana di Licata.

Il territorio comunale, che si estende per 24 km lungo la costa meridionale della Sicilia, è prevalentemente pianeggiante, con alcuni modesti rilievi collinari. In generale può dirsi che la morfologia è fortemente caratterizzata dalla presenza del fiume Salso che ha dato origine ad una pianura alluvionale detta la Piana.

Il centro abitato è posizionato al limite occidentale del Golfo di Gela, ed è disposto a ridosso di una collina detta la Montagna, (monte eknomo).

Il Salso sfocia nel mare di Licata con un estuario che divide quasi a metà l'area urbana. Il territorio di Licata confina ad est con il comune di Butera in coincidenza dal torrente Cantigaglione, che sfocia in località Punta Due Rocche.

Il territorio di Licata si sviluppa per circa 20 km su una costa a con morfologie diverse: ad est della città si hanno litorali sabbiosi, ad ovest suggestive scogliere si alternano a spiagge di ciottoli in un susseguirsi di promontori, baie piccole e grandi, con lunghi tratti di spiagge sabbiose. Il litorale, sebbene segnato in varie parti dall'edificazione selvaggia degli anni settanta e ottanta, conserva caratteri di naturalità che ne fanno uno dei più belli di tutta la costa meridionale della Sicilia, soprattutto per l'alternarsi di ambienti sabbiosi e rocciosi caratterizzati dalla presenza di ampie praterie di Posidonia oceanica.

Tra il 2016 e il 2017 il sindaco Cambiano ha risanato parte della costa eseguendo l'abbattimento di 49 villette abusive su oltre 100 ordinanze di abbattimento della procura di Agrigento.[4]


Spiagge

Cala Paradiso, Licata
Cala Paradiso, Licata
Spiaggia delle Due Rocche
Spiaggia delle Due Rocche

Le spiagge licatesi sono:


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Licata.

Origini del nome


Il nome della città ha subito nei vari secoli molteplici variazioni. Ci si riferisce infatti all'attuale Licata con molti diversi nomi: Alukatos, Limpiadum, Limpiados, Lecatam, Cathal, Katta, Licatam, Leocata, Alicata.

II nome di Licata appare, quasi nella forma attuale, in età normanna: nei secoli XI e XII, si ritrova Leocata, o Licata, assieme alla denominazione colta di Olimpiada, nome di origine greca. Il documento più antico che cita il nome di Licata è un atto di donazione da parte di Ruggiero d'Altavilla a Gerlando, vescovo di Agrigento, dove la città viene indicata con l'appellativo di Limpiadum. In un documento dello stesso anno, proveniente dall'archivio della cattedrale di Agrigento, figura invece con l'appellativo di Lecatam. Il Museo archeologico della Badia custodisce numerosi reperti che documentano l'antica storia della città.

Sul significato del nome sono state formulate molte ipotesi; tra le maggiormente accrediate vi sono la derivazioni dal greco Leucada (Λευκάδα), e quella che ne fa derivare il nome dal saraceno al-Kalata (rupe fortificata, castello, luogo forte). Altre ipotesi meno accreditate farebbero risalire il toponimo a tale Alì, signore del castello della città; da alikis (salsedine); da alik (sale) ed ata (presso) nell'idioma musulmano, con allusione al fatto che la città sorgeva presso il mare e il fiume salato; da alica, da intendersi come un cereale, simile al frumento che abbondava nelle campagne licatesi o come alga, ancora oggi in dialetto chiamata "àlica", di cui il mare di Licata è ricchissimo; da Lica, madre di Dafne, una delle divinità ctonie adorate anche nel territorio di Licata; da Halycon, nome greco del Salso; da Alico, altro appellativo geografico del Salso; da Aluca, città sorta sulle rovine di Finziade; da leon (leone) e cata (presso), con allusione forse a quel leone di grande altezza e di bella fattura, che anticamente era scolpito nella dura pietra della località Stretto, a 9 km dalla città e che secondo il Serrovira fu distrutto nel 1600 dallo spagnolo Emanuele Filiguerra. Secondo Benedetto Rocco, infine, Alicata deriva dall'accusativo del nome greco Halykada (città posta sul Salso).


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Finziade.

Neolitico e Paleolitico


Le origini di Licata risalgono al neolitico stentinelliano (5° millennio a.C.), all'eneolitico di tipo San Cono e alla prima metà del bronzo di tipo castellucciano (2° millennio a.C.) e paleolitico superiore.


Dai Fenici ai Romani


La città risulta frequentata dai Fenici che vi mercanteggiarono tra il XII e l'VIII secolo a.C. Alla fine del VII secolo a.C. i Geloi (abitanti dell'antica Gela) vi edificarono una stazione fortificata a guardia della foce del fiume Salso e nella prima metà del VI secolo a.C. Falaride, tiranno di Agrigento, vi costruì un frourion, un avamposto fortificato. Nel 310 a.C. nei dintorni della città si svolse la battaglia del monte Ecnomo nella quale Agatocle venne battuto dai Cartaginesi. La città cadde nelle mani dei Cartaginesi. Fu liberata nel corso della prima guerra punica dai Romani in seguito ad un'importante battaglia navale, la Battaglia di Capo Ecnomo, nella quale la flotta romana di Marco Attilio Regolo, sconfisse quella cartaginese. Sotto i Romani Licata divenne un grande emporio commerciale.


Dai bizantini ai Borboni


Decreto con il quale il re Ferdinando III concede il titolo di senato. Fondo Librario Antico.
Decreto con il quale il re Ferdinando III concede il titolo di senato. Fondo Librario Antico.

Nel periodo bizantino venne edificato il castello a mare Lympiados. Nell'827 d.C. la città fu conquistata dal cadì Asad e rimase sotto i musulmani per più di due secoli. Fu espugnata dai Normanni il 25 luglio 1086. Federico II annoverò Licata tra le 42 città demaniali della Sicilia concedendole nel 1234 il titolo di "Dilectissima", al quale nel 1447 il re Alfonso I unì quello di "Fidelissima". L'11 Luglio 1553 la città fu assalita e saccheggiata per sette giorni dall'ammiraglio turco Dragut che la distrusse quasi completamente.

Tra Seicento e Settecento la città si sviluppò sempre più all'interno della cinta muraria interamente ricostruita e si vestì di nuove e prestigiose architetture lungo l'asse del vecchio e nuovo Cassaro. L'antico porto divenne il "Regio Caricatore" di grano al quale approdavano velieri provenienti da tutto il Mediterraneo.

Il 10 Luglio del 1806 re Ferdinando III concesse il titolo di senato alla città di Licata e l’onore della toga ai giurati senatori.[5]

Nel 1820 Licata si sollevò contro i Borboni. La resistenza contro il re di Napoli fu guidata dal patriota Matteo Vecchio Verderame che fondò nel suo sontuoso palazzo una delle prime logge massoniche della Sicilia. Dopo lo sbarco di Garibaldi, Licata inviò un proprio drappello di uomini armati al seguito di Menotti e ospitò Nino Bixio, nel palazzo del marchese Cannarella, il 20 luglio 1860.


Nel regno d'Italia


Passata la Sicilia sotto il governo piemontese, fu di stanza a Licata in qualità di comandante della 9ª compagnia del 57º reggimento di fanteria, Edmondo De Amicis, l'autore del libro "Cuore". Nel 1870 Licata costruì a sue spese il ponte sul fiume Salso e nel 1872 il porto commerciale aprendo poi le strade di collegamento con le miniere di zolfo che determinarono la sua fortuna economica. La città divenne residenza abituale di facoltose famiglie e di numerose sedi consolari. Vennero edificati parecchi palazzi e ville liberty, alcune progettate da Ernesto Basile ed affrescate da Salvatore Gregorietti. Nel 1881 venne raggiunta dalla ferrovia proveniente da Canicattì[6], importante veicolo di trasporto dei prodotti zolfiferi dell'interno. Lo zolfo alimentava ben cinque raffinerie, la più grande delle quali, costruita nel 1912 dalla Ditta Alonso & Consoli di Catania, era forse la più importante d'Europa. Il 28 febbraio 1911[6] fu aperta la prima tratta della ferrovia a scartamento metrico tra Canicattì e Naro, il 4 dicembre 1911[6] fu raggiunta Camastra, infine il 7 ottobre 1915[6] il treno arrivò a Licata. Mulini, oleifici, fabbriche di ghiaccio, pastifici, nonché il grande stabilimento chimico della Società Montecatini e i primaticci della fertile piana costituivano le fonti del benessere di Licata.

Il 9 luglio 1943 sbarcò a Licata la 3ª divisione di fanteria USA nella spiaggia di Mollarella, 5 chilometri a ovest di Licata[7][8]. Sulle coste di Licata ebbero luogo le operazioni di sbarco della JOSS Force USA 3rd Infantry Division guidata dal Generale Lucian King Truscott, con a capo il generale Patton sbarco degli Alleati.[9][10][11][12][13]

Onorificenze

Titolo di Città

[14]


Simboli


Stemma di Licata
Stemma di Licata

Lo stemma di Licata è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 7 dicembre 1939.[15]

«Aquila di nero, al volo abbassato, caricata in petto d'uno scudo d'azzurro, al castello torricellato di quattro pezzi d'oro e finestrato di nero, sorgente dalla campagna di azzurro, ondata di nero e di argento. Corona murale della città. Titolo: Diletta; motto: Alicata.[16]»

Lo stemma è una scultura lignea raffigurante l'“aquila sveva” (da alcuni erroneamente confusa con l'“aquila aragonese”). Essa rappresentava l'emblema della potenza imperiale e veniva riconosciuta come distintivo d'onore delle città demaniali fedeli a Federico II di Svevia. La rocca merlata, circondata dal mare, dalla quale si alzano quattro torri dorate di diversa fattura e altezza (il regio castello a mare di San Giacomo, il Castel Nuovo, il bastione armato di Mangiacasale e la torre Gioietta), rappresenta la città stessa delimitata da due distinti rami del fiume Salso che le conferivano la forma di un'isola.[17]

Il gonfalone consiste in un drappo di rosso.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Villa Bosa.
Villa Bosa.
Acropoli di Licata con lo sfondo Castel Sant'Angelo.
Acropoli di Licata con lo sfondo Castel Sant'Angelo.
Vista di Licata dal Mare
Vista di Licata dal Mare

Architetture civili



Architetture militari



Aree archeologiche


Vari sono i ritrovamenti archeologici; tra questi l'ipogeo Stagnone Pontillo, la necropoli a grotte artificiali di monte Petrulla, la Grangela (opera idraulica di epoca preellenistica), il phrourion di Falaride (fortezza di epoca greca).


Altre attrattive



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[19]


AIRE

Licata è il primo comune italiano non capoluogo per numero di iscritti all'AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all'estero), con 16 236 iscritti (ISTAT, 1 gen 2017)[20].


Tradizioni e folclore



Il Venerdì santo

Particolare del Cristo morto
Particolare del Cristo morto

Le funzioni della Settimana santa trovano il culmine nella processione del Venerdì santo, che si sviluppano in diverse fasi per tutto l'arco della giornata.

La prima processione, che si svolge di notte, parte dalla chiesa di San Girolamo, nel cuore della Marina. Il simulacro del Cristo che l'indomani sarà posto sulla croce, posizionato su una lettiga e accompagnato dalla Madonna Addolorata, viene trasportato in una cappella appositamente allestita. Nella tarda mattinata e nel primo pomeriggio, la processione di un'altra statua, rappresentativa del Cristo portatore della croce, percorre i corsi principali e, sostituita da quella collocata nella cappelletta durante la notte, prosegue fino alla crocifissione.


Sant'Angelo

Fercolo con l'urna contenente le reliquie di Sant'Angelo, durante la processione del 5 maggio.
Fercolo con l'urna contenente le reliquie di Sant'Angelo, durante la processione del 5 maggio.

Il 5 maggio è la festa del patrono, Sant'Angelo Martire, centro della festa è la seicentesca chiesa di Sant'Angelo, nel cuore barocco del centro storico.

Le giornate sono movimentate soprattutto dalla lunga fiera che si apre un paio di giorni prima della festa e si conclude il 6 maggio. La fase più coinvolgente è la processione della pregevole urna argentea seicentesca che custodisce i resti del Santo accompagnata da quattro ceri, macchine lignee seicentesche portate da diverse categorie di lavoratori.


Altre feste religiose


Cultura



Istruzione



Cucina


Nella tradizione culinaria licatese, come invero accade anche nel resto della Sicilia e del Meridione d'Italia, in genere la preparazione di una specifica pietanza accompagna una particolare ricorrenza o evento della vita.


Geografia antropica



Quartieri



Economia


L'economia è prevalentemente basata su agricoltura e pesca. Un terzo settore di grossa rilevanza è il turismo sviluppatosi negli ultimi anni, grazie alla creazione di numerose infrastrutture turistiche-ricettive tra villaggi turistici, alberghi, resort e B&B distribuiti lungo la riviera di Ponente e Levante.

Il porto
Il porto

Grande rilevanza ha avuto nei secoli il porto: nell'antichità è stato un importante punto di riferimento nel Mediterraneo per lo smistamento di merci, soprattutto del grano; in tempi più recenti, nella prima metà del Novecento, è stato largamente impiegato per la commercializzazione dello zolfo proveniente dalle miniere della Sicilia centro-meridionale.

Il porto licatese fu uno dei primi porti intermodali dell'isola, in quanto il sistema portuale era combinato al sistema ferroviario, grazie alla creazione di una linea di raccordo che collegava la stazione centrale con le stazione marittima e stazione porto.

Le numerosi merci in prevalenza zolfifera venivano smerciati attraverso questa nuova rete realizzata verso la fine dell'800. La linea rimase attiva fino agli anni '80 dismessa per via della forte concorrenza del gommato. L'ultimo treno merci in partenza dal porto commerciale di Licata, fu il diretto Licata-Bologna.

Progressivamente la valenza commerciale ha subito un ridimensionamento cosicché, ad oggi, risultano essere prevalenti le attività legate alla pesca, composta da una flotta di barche di medie e piccole imbarcazioni.

L'attività mercantile si è sviluppata, grazie ad alcune attività produttive locali che utilizzano lo scalo per importare ed esportare i loro prodotti.

È inoltre operativo un porto turistico privato (Marina di Cala del Sole).

Di primaria importanza è la cantieristica navale.

Maestri d'ascia ed antiche tradizioni nella lavorazione delle barche, fanno del porto di Licata uno dei maggiori poli cantieristici del sud Italia. Grazie all'utilizzo delle antiche attrezzature che fanno della cantieristica navale locale un vanto per tutta l'isola e non.


Infrastrutture e trasporti



Strade


I collegamenti stradali tra Licata e altre città siciliane sono assicurati tramite strade extraurbane secondarie:


Ferrovie


La città di Licata è attraversata dalla linea Siracusa-Canicattì. La stazione è situata nel centro cittadino; un tempo da qui si diramava la linea per Agrigento e Naro.


Mobilità urbana


Il servizio di trasporto urbano su gomma è curato dall'azienda Ibla Tour ed è servito da 7 linee che collegano il centro della città con i quartieri periferici, più 2 linee di collegamento nel periodo estivo verso le frazioni della costa.

Il terminal dei bus extraurbani è sito in piazzale Martiri delle Foibe.

Le destinazioni riguardano i collegamenti verso Palermo, Catania, Caltanissetta, Agrigento, Gela, Canicattì, Palma di Montechiaro, Naro, Camastra, Ravanusa, Campobello di Licata, Sommatino, San cataldo, Serradifalco, Riesi, Mazzarino, Barrafranca, Pietraperzia.


Amministrazione


Il palazzo di città, sede del municipio
Il palazzo di città, sede del municipio

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2 maggio 1988 25 maggio 1989 G. Battista Platamone Democrazia Cristiana Sindaco [21]
22 giugno 1989 29 ottobre 1991 Antonino Amato Democrazia Cristiana Sindaco [21]
29 ottobre 1991 31 luglio 1992 Vincenzo Marrali Comm. straordinario [21]
31 luglio 1992 29 giugno 1994 Giuseppe Di Cesare
Salvatore Petralito
Nicola Diomede
Comm. straordinari [21][22]
29 giugno 1994 8 giugno 1998 Ernesto Licata Progressisti Sindaco [21]
8 giugno 1998 10 giugno 2003 Giovanni Saito Casa delle Libertà Sindaco [21]
10 giugno 2003 1º luglio 2008 Angelo Biondi Casa delle Libertà Sindaco [21]
1º luglio 2008 11 giugno 2013 Angelo Graci lista civica Sindaco [21]
11 giugno 2013 12 agosto 2014 Angelo Balsamo lista civica Sindaco [21]
12 agosto 2014 2 dicembre 2014 Dario Cartabellotta Comm. straordinario [21]
3 dicembre 2014 20 giugno 2015 Maria Grazia Brandara Comm. straordinario [21]
20 giugno 2015 11 agosto 2017 Angelo Cambiano lista civica Sindaco [21]
22 agosto 2017 18 maggio 2018 Maria Grazia Brandara Comm. straordinario [21]
19 maggio 2018 17 giugno 2018 Maria Elena Volpes Comm. straordinario [21]
17 giugno 2018 "in carica" Giuseppe Galanti lista civica Sindaco [21]

Gemellaggi



Altre informazioni amministrative


Il comune di Licata fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.6 (Colline litoranee)[23].


Sport


Hanno sede nel comune: la società di calcio Licata, la squadra di pallamano Polisportiva Guidotto e la società di pallacanestro Studentesca Licata.[senza fonte]


Impianti sportivi


È una delle città più importanti a livello sportivo della regione, domina i propri campionati regionali già da tempo, in passato le proprie squadre hanno raggiunto campionati importanti come la serie b.


Galleria d'immagini



Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 4 novembre 2022. URL consultato il 29 novembre 2022.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Roberto Galullo, Licata «sfiducia» il sindaco anti-abusivismo, su ilsole24ore.com, 10 agosto 2017.
  5. Gli amministratori di Licata un tempo erano senatori, ecco il decreto di re Ferdinando III | Qui Licata, su www.quilicata.it. URL consultato il 14 aprile 2018.
  6. Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su Trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 12 / 12 / 2022.
  7. Calogero Conigliaro, Quando Patton espugnò Agrigento, in La Repubblica, 17 luglio 2013. URL consultato il 27 luglio 2017.
  8. http://www.militarystory.org/wp-content/uploads/2015/12/Sicilia-1943.-Da-Licata-ad-Agrigento-10-16-luglio.pdf
  9. (EN) Barbara Tomblin, With Utmost Spirit: Allied Naval Operations in the Mediterranean, 1942-1945, University Press of Kentucky, 8 ottobre 2004, ISBN 0-8131-2338-0. URL consultato il 21 giugno 2017.
  10. Samuel Eliot Morison, Sicily-Salerno-Anzio, University of Illinois press, 2002. URL consultato il 15 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2017).
  11. Military story. Relazione sui fatti d’arme dal 10 Luglio a 2 Agosto 1943 a cura del VII Corpo d’Armata, su militarystory.org. URL consultato il 27 luglio 2017.
  12. https://dait.interno.gov.it/territorio-e-autonomie-locali/statuti/comune-licata, su dait.interno.gov.it.
  13. Licata, decreto 1939-12-07 DCG, riconoscimento di stemma, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 7 aprile 2022.
  14. Blasonatura stemma, su Araldicacivica.
  15. Lo Stemma di Licata, su Comune di Licata.
  16. Il faro è alto 40 metri (vedi sketchup.google.com); è superato in Italia dalla Lanterna di Genova, dal Faro di Punta Penna e dal Faro della Vittoria di Trieste.
  17. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. Fondazione Migrantes. Rapporto Italiani nel Mondo (sintesi) (pag. 5)
  19. http://amministratori.interno.it/
  20. Comune commissariato per infiltrazione mafiosa.
  21. GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 24 luglio 2011.

Bibliografia



Voci correlate



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Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Licata

Licata ist eine Stadt im Freien Gemeindekonsortium Agrigent in der Region Sizilien in Italien.

[en] Licata

Licata (Italian pronunciation: [liˈkaːta], Sicilian: [lɪˈkaːta]; Ancient Greek: Φιντίας, whence Latin: Phintias or Plintis), formerly also Alicata (Sicilian pronunciation: [alɪˈkaːta]), is a city and comune located on the south coast of Sicily, at the mouth of the Salso River (the ancient Himera), about midway between Agrigento and Gela. It is a major seaport developed at the turn of the twentieth century, shipping sulphur, the refining of which has made Licata the largest European exporting centre, and asphalt, and at times shipping cheese.

[es] Licata

Licata (en griego: Φιντίας; en latín: Phintias o Plintis; formalizado como Alicata) es una ciudad ubicada en la costa sur de Sicilia, en la boca del río Salso (antiguamente Hímera), entre las localidades de Agrigento y Gela. Es un importante puerto construido en el siglo XX, que junto con su exitosa pesca, convirtió a Licata en uno de los centros portuarios más importantes de Europa. En el oeste de la ciudad se encuentran unas playas muy pequeñas, separadas por barreras de hasta 40 metros de altura.

[fr] Licata (Italie)

Licata est une ville italienne de la province d'Agrigente en Sicile.
- [it] Licata

[ru] Ликата

Ликата (итал. и сиц. Licata, лат. Alicata) — коммуна в Италии, располагается в регионе Сицилия, подчиняется административному центру Агридженто.



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