L'origine è da ricollegarsi al Medioevo. Il nome del paese compare nelle mappe nel XII secolo quando viene chiamato Gambarum. Le sue case sono attorniate attorno al castello che risale al XIII secolo.[5] Una stima del 1320 valutò il paese 5 once, 29 tarì e 19 grani. Le notizie successive vanno ricercate nel 1308. Nel 1309, nel 1323 e nel 1326 per le decime ai monaci Gamerarri, de Gamerario e Gamararus. Nel XV secolo fu feudo di Raimondo d'Annecchino, nel XVI secolo di Giovanni Maria d'Annecchino, poi di Giovanni Crispano, indi venne venduto a Giuseppe Mellucci per 500 ducati, poi fu del marchese Odoardo Benedetti, nobile della provincia dell'Aquila, infine il 14 aprile 1777 dei Mascitelli di Atessa che furono gli ultimi baroni.[6]
Simboli
Lo stemma del comune di Gamberale è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 15 maggio 1957.[7]
«D'argento, al gambero di rosso. Ornamenti esteriori di Comune»
Onorificenze
Medaglia d'argento al merito civile
«Centro strategicamente importante, occupato dalle truppe tedesche impegnate a bloccare l'avanzata alleata sulla linea Gustav, subiva la perdita di numerosi suoi concittadini, vittime delle mine anti-uomo sparse sul territorio, di violenti cannoneggiamenti e fucilazioni. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio e di amor patrio. 1943/1944 – Gamberale (CH).» —8 settembre 2005[8]
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa di San Lorenzo Martire, ad un'unica navata con campanile a ridosso su di un lato. È in stile moderno ed ha coronamento a capanna.[9]
Chiesa di Sant'Antonio. Si trova nella frazione Piano d'Ischia. È stata costruita nel secondo dopoguerra. L'interno è ad un'unica navata con tre campate con volta a botte e presbiterio. La facciata è semplice con coronamento a capanna.[10]
Fontane scolpite da Ananas Kmielauskas, artista lituano. La fontana di Atteone, al centro del paese, la fontana del lupo e dell'agnello, la fontana di Alfeo ed Aretusa e la fontana di Aci, Galatea e Polifemo che si trova nella contrada Piano D'Ischia.
Monumento all'alpino, che si trova al passo della Forcella; anche questo scolpito dallo scultore lituano Kmielauskas.
Casa Pollice. È sita in piazza San Lorenzo presso uno degli ingressi al paesello abruzzese. L'edificio è a tre piani. La prima costruzione del palazzo viene fatta risalire al XVI secolo. Unico segno d'interesse del palazzo è il portale in pietra calcarea inserito in due contrafforti al centro della facciata principale.[11]
Castello di Gamberale. È sito nella parte più alta del centro storico a Piazza Castello. Attualmente, all'interno, una delle sale è adibita a sala riunioni del comune del paese stesso. La struttura è in stile medievale costruito, verosimilmente su una preesistente chiesa. Un'iscrizione della facciata principale il castello è stato restaurato nel 1881 grazie a Pasquale Bucci, altri restauri sono dovuti alla distruzione della seconda guerra mondiale e del terremoto del 1984, quest'ultimo restauro donò al castello l'attuale aspetto pseudo-medievale. Le grondaie fanno penetrare tracce di umidità all'interno. Le facciate esterne sono intonacate di bianco che fanno da contrasto alle parti in pietra. La torre è provvista di merlatura in pietra.[12]
Società
Evoluzione demografica
Il comune è interessato da un rapido processo di spopolamento, in corso ininterrottamente dal secondo dopoguerra.
Abitanti censiti[13]
Gamberale e la vicina Pizzoferrato sono famose al livello regionale per la presenza di due impianti da sci sui Monti Pizzi, a circa 1 600 ms.l.m.. Il primo impianto di sci fu quello costruito a Gamberale al passo della Forcella.
Gamberale e la sua storia (1), su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 15 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
Gamberale e la sua storia (2), su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 15 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
Chiesa di S. Lorenzo Martire, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 15 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
Chiesa di S. Antonio, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 13 aprile 2013. URL consultato il 13 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
Casa Pollice, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 13 aprile 2013. URL consultato il 13 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
Castello, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
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