Folgaria (così anche in dialetto trentino[5], Folgrait in cimbro[6]) è un comune italiano di 3 170 abitanti nella provincia autonoma di Trento in Trentino-Alto Adige.
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Folgaria comune | ||
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Panorama nei pressi della frazione di Serrada | ||
Localizzazione | ||
Stato | Italia | |
Regione | Trentino-Alto Adige | |
Provincia | Trento | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Michael Rech (lista civica) dal 27-5-2019 | |
Territorio | ||
Coordinate | 45°55′N 11°11′E | |
Altitudine | 1 169 m s.l.m. | |
Superficie | 71,63 km² | |
Abitanti | 3 170[1] (31-10-2021) | |
Densità | 44,26 ab./km² | |
Frazioni | 37[2] | |
Comuni confinanti | Besenello, Caldonazzo, Calliano, Laghi (VI), Lastebasse (VI), Lavarone, Rovereto, Terragnolo, Altopiano della Vigolana | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 38064 | |
Prefisso | 0464 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 022087 | |
Cod. catastale | D651 | |
Targa | TN | |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] | |
Cl. climatica | zona F, 4 141 GG[4] | |
Nome abitanti | folgaretani (folgaràiti) | |
Patrono | san Lorenzo | |
Giorno festivo | 10 agosto | |
Cartografia | ||
Posizione del comune di Folgaria nella provincia autonoma di Trento | ||
Sito istituzionale | ||
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È una nota stazione turistica estiva e invernale che si trova a 1168 m ai piedi del monte Cornetto (a 2060 m nel gruppo della Vigolana), sulla sponda destra del Rio Cavallo, torrente che scende per la valle omonima fino a Calliano.
È composta da sette frazioni principali (Costa, Serrada, Guardia, Mezzomonte, San Sebastiano, Carbonare e Nosellari) a cui si aggiungono frazioni più piccole (Pont, Ondertol, Dori, Molino Nuovo, Forreri, Ca Nove, Molini, Peneri, Fontani, Scandelli, Sotto il Soglio, Carpeneda, Mezzaselva, Erspameri, Francolini, Fondo Grande, Fondo Piccolo, Colpi, Nocchi, Perpruneri, Tezzeli, Morganti, Cueli-Liberi, Buse, Busatti, Dazio, Prà di Sopra e Virti), distribuite nella valle del Rio Cavallo e nell'alta valle dell'Astico (Buse). I due fiumi sono separati dal passo Sommo (1341 m), che è usato come punto di riferimento per indicare l'ubicazione delle varie frazioni.
Il toponimo, menzionato per la prima nel 1196 come Fulgarida, corrisponde al latino *filicāria, da filex "felce"; quindi, con l'aggiunta del suffisso -ēta, significa "felceto". Un'etimologia simile ha Folgarida, altra località trentina in val di Sole[7].
In epoca austriaca, nell'ambito della politica di germanizzazione precedente allo scoppio della grande guerra, fu usata la forma in lingua tedesca Vielgereuth[8].
Già nel XIII secolo l'altopiano di Folgaria era compreso nel feudo vescovile di Beseno, posto sotto il controllo diretto del Principe vescovo di Trento e quindi dell'imperatore d'Austria. Nel 1222 Folgaria appariva, tra le prime in Trentino, come una comunità di gente libera retta da propri organi amministrativi. Per questioni confinarie nel 1285 fece atto di sottomissione ai feudatari di Beseno, i Castelbarco (nel 1315 la comunità si dotò di un proprio statuto comunale, la Carta Ordinamentorurn) da cui si sottrasse nel XV secolo, "concedendosi" alla Repubblica di Venezia, la quale garantì l'autonomia totale e perpetua dalla giurisdizione feudale del castello lagarino. Caduto nel 1510 il dominio di Venezia, Folgaria tornò alla Casa d'Austria; iniziò da quel momento la contesa con la famiglia Trapp, desiderosa di reimporre la dipendenza feudale perduta. La lunga controversia con la comunità montana prese il nome di causa Trappia e fu macchiata da delitti e violenze. Durò oltre duecento anni. In uno scontro armato svoltosi a Carpeneda nel febbraio del 1593 rimasero sul terreno sette folgaretani. In ricordo di quel tragico evento fu eretto un capitello, ancora esistente, conosciuto come il capitello delle sette vedove.
Ancora oggi il comune di Folgaria si fregia dell'appellativo di Magnifica Comunità. Non è dato sapere a quando risalga la concessione vescovile dell'appellativo e delle relative norme di indipendenza e di autogoverno. In tal senso non esistono documenti (l'archivio comunale folgaretano è andato in gran parte disperso e distrutto durante la prima guerra mondiale). Si ritiene sia da far risalire al XII secolo, forse al 1111, a quei Patti Ghebardini che sancirono anche l'istituzione della Magnifica Comunità di Fiemme.[senza fonte] L'autonomia della Magnifica Comunità di Folgaria sarà confermata anche dall'imperatore d'Austria in persona. Di certo si sa quando la Magnifica Comunità di Folgaria cessò di esistere: avvenne nel 1805 nell'ambito della riforma amministrativa e politica introdotta da Napoleone Bonaparte, a discapito dei diritti concessi dal Governo austriaco. Le politiche napoleoniche saranno poi confermate dal Governo bavarese. Di quelle antiche tradizioni di autonomia, di libertà e di autogoverno i folgaretani vanno ancor oggi orgogliosi. La denominazione, utilizzata in via informale, appare a più riprese sugli edifici pubblici e sulla segnaletica toponomastica urbana.
Sul territorio comunale, come nei vicini comuni di Lavarone e Luserna, in vista della Grande Guerra (1914 - 1918) furono costruiti tre forti austro-ungarici: il forte Dosso del Sommo (o forte di Serrada), il forte Sommo Alto e il forte Cherle.
Dopo la seconda guerra mondiale la NATO istituì una base missilistica nei pressi del passo Coe: la base Tuono. Negli anni '80 fu dismessa e, dopo anni di abbandono, la Provincia la ricostruì e riqualificò a museo, esponendo missili terra-aria Nike, sistemi radar e altre attrezzature militari degli anni della guerra fredda, a testimonianza del periodo della divisione NATO-Patto di Varsavia. La base Tuono è visitabile con guide che illustrano la sua attività.[9]
L'eccidio di malga Zonta si consumò il 12 agosto 1944, quando l'attività partigiana interessava le aree verso il vicentino con le brigate val Leogra, la Pasubiana e la Fortuna. In un'operazione di rastrellamento a malga Zonta, vicino a passo Coe, quel giorno i nazifascisti sorpresero e fucilarono 14 partigiani e 3 malgari. Tra i caduti vi fu anche Bruno Viola, marinaio, medaglia d'oro della Resistenza. L'avvenimento viene commemorato il 15 agosto di ogni anno con la partecipazione ufficiale dei comuni dell'Alto Vicentino e di Folgaria.
Altro fatto accadde a Carbonare, e ai fatti di Carbonare dell 28 aprile 1945 è stata intitolata la piazza del paese.
Folgaria è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita il 9 maggio 1994 della croce di guerra al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[10]:
Croce di guerra al valor militare | |
«Malgrado la zona venisse considerata dai tedeschi strategicamente essenziale, la cittadinanza del Comune di Folgaria contribuì, sin dall’inizio, con i suoi uomini migliori, alla nascita ed allo sviluppo della Resistenza nel suo territorio. Esponendosi a rischio mortale, concorse alla raccolta, protezione ed avvio verso la Svizzera di numerosi piloti e militari alleati, dispersi o feriti nelle vallate circostanti. Costituitasi la formazione garibaldina con elementi locali, questa provvide, con coraggio ed efficienza, alla raccolta dei lanci di armi dagli aerei angloamericani nell’area di Malga Zonta, attirando la reazione di rappresaglie dei nazifascisti e delle varie polizie ad essi asservite. In vari scontri ed azioni di sabotaggio, i partigiani folgaresi si distinsero per la loro determinazione, mentre la popolazione del Comune, soggetta ad incursioni, rastrellamenti e deportazioni, si comportò con dignità e forza d’animo, in attesa delle radiose giornate della liberazione. Folgaria, 8 settembre – 25 aprile 1945» — 9 maggio 1994 |
Abitanti censiti[11]
La sua popolazione, secondo il censimento del 2011[12], è per il 92,1% di lingua italiana e per il 7,9% di lingua cimbra.
Per quanto riguarda l'artigianato, sono importanti le produzioni di sculture e di paralumi, oltre all'attività di intagli[13].
Il comprensorio sciistico Folgaria Fiorentini consiste in 74 km di piste da sci alpino di varia difficoltà[14]. Gli impianti di risalita sono situati nelle frazioni di Fondo Grande, Fondo Piccolo, Serrada, Costa, Ortesino e Francolini. A Passo Coe è presente un centro per lo sci di fondo con percorsi ad anello di varia difficoltà lunghi fino a 15 km[15].
Il 30 maggio 2002 la 17ª tappa del Giro d'Italia 2002 si è conclusa a Folgaria con la vittoria del russo Pavel Tonkov.
Dal 1974 al 1983 da Folgaria partiva la "Marcia delle Nazioni", una marcia non competitiva con un percorso di 40 km che si concludeva ad Asiago, organizzata in onore dei caduti della prima guerra mondiale.[16] A partire dal 1998 l'iniziativa fu ripresa con la "Marcia dei forti", il cui itinerario tocca le fortificazioni austroungariche di forte Dosso del Sommo, forte Sommo Alto e forte Cherle.[17]
La città ha più volte ospitato il ritiro precampionato di importanti squadre di calcio: la Fiorentina nel 2006, il Parma nel 2007, il Torino nel 2009, il Napoli nel 2010, il Padova nel 2011 e il Livorno nel 2013.
Altri progetti
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