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Enna (Castruggiuvanni in siciliano) è un comune italiano di 25 574 abitanti[1], capoluogo dell'omonimo libero consorzio comunale in Sicilia.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Enna (disambigua).
Enna
comune
Enna – Veduta
Enna – Veduta
Panorama di Enna dalla Rocca di Cerere
Localizzazione
Stato Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunaleEnna
Amministrazione
SindacoMaurizio Dipietro (lista civica) dal 17-6-2015 (2º mandato dal 6-10-2020)
Territorio
Coordinate37°34′N 14°16′E
Altitudine931 m s.l.m.
Superficie358,75 km²
Abitanti25 574[1] (31-8-2022)
Densità71,29 ab./km²
FrazioniArcera, Borgo Cascino, Bruchito, Calderai, Cooperativa Giove, Corfidato, Geracello, Geraci, Girgia, Granci, Pergusa, Pizzuto, Ramata, Risicallà, Rossi, Rossi Sibbione, San Cataldo, San Giovanni, Sant'Antonino, Scioltabino, Stazione di Enna
Comuni confinantiAgira, Aidone, Assoro, Calascibetta, Caltanissetta (CL), Gangi (PA), Leonforte, Piazza Armerina, Pietraperzia, Santa Caterina Villarmosa (CL), Valguarnera Caropepe, Villarosa
Altre informazioni
Cod. postale94100
Prefisso0935
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT086009
Cod. catastaleC342
TargaEN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 248 GG[3]
Nome abitantiennesi (castrojesi)
PatronoMaria Santissima della Visitazione
Giorno festivo2 luglio
Cartografia
Enna
Enna – Mappa
Enna – Mappa
Posizione del comune di Enna nel suo libero consorzio comunale
Sito istituzionale

Fu denominata Castrogiovanni (Castrojanni) fino al 1927, anno in cui riprese l'antico nome di Enna. La città è stata definita Urbs Inexpugnabilis dai romani per la sua imprendibilità.

Nei tre millenni precedenti è stata roccaforte quasi inespugnabile di siculi, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi e aragonesi. I suoi principali monumenti storici sono il castello, la torre di Federico II, la Rocca di Cerere ed il duomo. È sede dell'Università Kore.


Geografia fisica


Enna sorge nella parte più elevata di un'ampia dorsale montuosa, che svetta sulla valle del Dittaino a 931 m d'altitudine. Tale dorsale, avente forma di V dolce o, secondo altre interpretazioni, di ferro di cavallo[4], si trova proprio nel centro geografico della Sicilia indicato con precisione dall'obelisco della Chiesa di Montesalvo nel quartiere Monte, il cosiddetto antico umbilicus Siciliae[5][6][7][8]. I rilievi che circondano Enna fanno parte della catena dei monti Erei, montagne calcaree e arenacee poco sviluppate in altezza, che costituiscono la maggiore presenza orografica della provincia ennese. Il versante settentrionale del monte su cui Enna poggia è molto ripido con un maggiore dislivello rispetto agli altri ed è ammantato da un ampio bosco. Quello meridionale, invece, è notevolmente urbanizzato, legando fra loro la città alta e quella bassa, che si sviluppa ai piedi dell'altopiano.

Il comune di Enna rientra tra i primi 30 comuni più estesi d'Italia: il suo territorio occupa infatti una superficie di 357,14 km². La porzione centro-occidentale della Provincia, costituita prevalentemente da rilievi aventi altitudine estremamente variabile, compresa tra la minima di 230 m s.l.m. e la massima di 990 m, corrisponde alla cima del monte su cui sorge la città e dove originariamente aveva sede l'acropoli antica. Circa 10 km a sud del centro storico si trova il lago Pergusa, a 677 m s.l.m., caratterizzato da un bacino endoreico, importante luogo di sosta e svernamento per decine di specie di avifauna. Attorno alle rive del lago si snoda l'omonimo circuito automobilistico. I fiumi che scorrono nel territorio di Enna hanno principalmente carattere torrentizio, tranne il Dittaino, affluente del Simeto, ed l'Imera meridionale o Salso. Enna è comunemente suddivisa in due "macro-aree": Enna Alta ed Enna Bassa, cui si aggiunge Pergusa, che ne è una frazione. Tutte e tre le aree sono nettamente separate dal punto di vista geografico.


Enna Alta


Scorcio del centro storico visto dalla Torre Pisana
Scorcio del centro storico visto dalla Torre Pisana
Lo stesso argomento in dettaglio: Enna alta.

Enna Alta sorge su un altipiano tra i 900 ed i 990 m d'altitudine, che svetta isolato al centro degli Erei, dominando la valle del Dittaino a est e la valle del Salso a ovest. L'altipiano ennese ha forma di triangolo irregolare: i versanti settentrionale e occidentale sono i più ripidi e scoscesi, con strapiombi fino a 400 m sulle vallate sottostanti. A sud, invece, si apre il profondo solco vallivo del Pisciotto, storico asse di penetrazione al monte, e altre vallette che si dipartono da esso, lungo le quali si sono sviluppati nei secoli i quartieri popolari, come Valverde. Il centro storico si è da sempre sviluppato sulla parte più alta del monte, nel versante nordorientale; sono presenti pittoresche scalinate tra gli stretti vicoli di matrice araba che scendono, tortuose, dal centro ai rioni più bassi. L'altipiano ennese misura, approssimativamente, 2 km lungo il fronte nord, 1 km in quello ovest e 1,5 km in quello sud. La leggenda vuole che il sito fosse scelto oltre 3000 anni fa dai Sicani, che vi introdussero il culto di Cerere, perché ben protetto come sito militare e roccaforte[9][10][11]. La posizione strategica consentiva di avere una visuale molto ampia del territorio circostante. Di questa presenza rimane testimonianza nella la rocca di Cerere, un'emergenza rocciosa su cui sorgeva il santuario di Demetra (nome greco di Cerere)[12][13].

Il monte ennese, benché isolato, offre 5 sorgenti d'acqua: una è stata inglobata nella Villa Farina, un'altra sgorga dalla viva roccia tra le scalette di via Canalicchio. Sgorga acqua dalla roccia anche nella parete meridionale del Castello di Lombardia. Quest'abbondanza di sorgenti aiutò Enna a resistere ai lunghi assedi tesi al tempo dei Romani e degli Arabi che nell'859 guidati da un traditore cristiano, riuscirono a penetrare nella città attraverso la rete fognaria.[14] Enna alta, fino al primo dopoguerra, fu per lungo tempo l'unico insediamento urbano del capoluogo ereo. La sua saturazione urbana ha portato nel Novecento alla nascita di Enna Bassa.

Nel settore orientale si trova il quartiere Lombardia che prende nome dall'imponente omonimo castello, non lontano dal Duomo di Enna, dai Musei Alessi, Archeologico di Palazzo Varisano, un po' più lontano dal museo "Fede e Tradizione" di recente costituzione nei locali della chiesa San Leonardo Abate, Il centro storico si snoda lungo Via Roma lungo la quale sorgono ampie piazze, tra cui il cosiddetto Belvedere comprendente piazza Francesco Crispi e il viale Guglielmo Marconi fino alla confluenza con via Alessandro Volta; numerose sono le chiese e monumenti. Lungo tale via sorgono le sedi delle principali istituzioni (provincia, comune, prefettura, genio civile), il teatro, banche e assicurazioni. A sud vi sono le aree urbane più basse rispetto al centro storico, Valverde, il quartiere più vecchio, con viuzze strette e tortuose, bagli e ponti, e Fundrisi altrettanto antico.

Lo stesso argomento in dettaglio: Monte (Enna).

Il Monte è il quartiere più moderno ed è attraversato dai viali Armando Diaz e IV Novembre, che si incrociano con via Libertà (terminale della centrale via Roma) in uno dei più trafficati quadrivi della città. Vi si trovano, la Torre ottagonale di Federico II, la Chiesa Santa Maria di Gesù in Montesalvo con l'obelisco che indica il centro geografico della Sicilia, lo Stadio Comunale Generale Gaeta. In questa area, un tempo occupata da un bosco di roveri, dei quali rimane un unico esemplare in Via Cavalieri di Vittorio Veneto, su una motta naturale sorge la ottagonale Torre di Federico II, importante monumento svevo.

Enna deve la nomea di Belvedere di Sicilia in quanto sorge in cima a un monte, in una terrazza naturale che sporge al centro dell'isola, senza catene montuose abbastanza vicine o alte da poter chiudere la vista. Nei giorni più limpidi, lo sguardo spazia ininterrotto, in linea d'aria, per circa 30 km verso nord (si scorge Nicosia, alle falde dei Nebrodi), per altrettanti verso est (fino ad Agira e alla zona industriale di Dittaino) e verso ovest (si intravede Caltanissetta), e per quasi 15 km verso sud (si vede Pergusa ed il suo lago, e Valguarnera Caropepe).

Punti panoramici principali:


Enna Bassa


Lo stesso argomento in dettaglio: Enna Bassa.

Enna Bassa si è sviluppata sulle colline a valle di Enna sul versante sud, ad un'altitudine variabile intorno ai 700 m s.l.m. partendo dal quadrivio Sant'Anna attorno al quale sorgeva un piccolissimo nucleo di case, attorno alla chiesetta di Sant'Anna. Dagli anni sessanta in poi si sono sviluppati gradatamente quartieri residenziali, aree commerciali, uffici e attività varie. La nascita dell'Università ha avuto un ulteriore effetto propulsivo. Nel quadrivio originario si incrociano tre strade statali e una provinciale.


Pergusa


Lo stesso argomento in dettaglio: Villaggio Pergusa.

Pergusa è una frazione della città e dista 10 km dal centro. Ha una popolazione residente assai ridotta (circa mille abitanti) ma è presente una sviluppata edilizia di villeggiatura e buona parte delle strutture ricettive e turistiche quali hotel, bed and breakfast e agriturismi, molti dei quali affacciati sul lago, principale meta turistica della località. La Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa ingloba il piccolo abitato del villaggio e vanta una ricca avifauna che sverna, transita o risiede nell'area. La Riserva comprende il bacino del Lago Pergusa, di 1,8 km² e l'ampia area che lo circonda che comprende la Selva Pergusina, una pineta attrezzata, il giuncheto e altre aree di pregio naturalistico. La frazione dà il nome ad un circuito automobilistico, l'Autodromo di Pergusa, nel quale venne disputata l'unica edizione del Gran Premio del Mediterraneo di Formula 1 il 27 agosto 1961[senza fonte].


Clima


Scorcio di Piazza Vittorio Emanuele avvolta nella nebbia: Enna è il capoluogo di provincia più nebbioso d'Italia.
Scorcio di Piazza Vittorio Emanuele avvolta nella nebbia: Enna è il capoluogo di provincia più nebbioso d'Italia.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Enna e Clima della Sicilia centrale.

Il clima di Enna è caratterizzato da inverni freddi e umidi ed estati calde, anche se meno calde rispetto a tutti gli altri capoluoghi siciliani, per via della sua altitudine. Frequentissima è la nebbia, presente per ben 140 giorni all'anno, che rende Enna il capoluogo di provincia più nebbioso d'Italia.

Il clima più mite ha reso Enna un buon rifugio dalle torride estati siciliane: l'imperatore Federico II di Svevia vi costruì l'omonima torre come residenza estiva.

Le medie si riferiscono al trentennio 1971-2000 per l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia:

ENNA
(1971-2000)
Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 8,38,610,313,219,425,028,128,323,518,113,19,78,914,327,118,217,1
T. min. media (°C) 3,83,24,06,111,315,718,719,215,511,88,05,34,17,117,911,810,2
T. max. assoluta (°C) 18,0
(1991)
19,4
(1998)
22,0
(1996)
24,6
(1998)
30,4
(1994)
39,0
(1998)
41,0
(1988)
39,8
(1999)
33,0
(1988)
29,8
(1991)
23,0
(1999)
21,2
(1989)
21,230,441,033,041,0
T. min. assoluta (°C) −5,0
(1993)
−4,6
(1972)
−5,2
(1993)
−1,4
(1973)
1,6
(1991)
7,0
(1991)
10,4
(1972)
10,8
(1991)
8,6
(1971)
4,2
(1972)
−0,8
(1971)
−4,2
(1991)
−5,0−5,27,0−0,8−5,2
Giorni di calura (Tmax ≥ 30 °C) 000003101000000023023
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) 4420000000021020012
Precipitazioni (mm) 70,456,946,943,222,917,78,225,340,679,373,671,0198,3113,051,2193,5556,0
Giorni di pioggia 887642135688241761966
Giorni di neve 11000000000020002
Giorni di nebbia 191716127312101619185435645140
Umidità relativa media (%) 77757170625654576672778077,367,755,771,768,1

Particolari valori climatici


Si riferiscono al trentennio 1960-1990 secondo l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia.

Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura minima mai registrata (°C) −5,8 −5,0 −5,0 −1,4 0,6 6,8 10,4 11,4 8,4 3,2 −1,0 −4,0 −5,8
Temperatura massima mai registrata (°C) 20,4 19,8 21,8 23,2 30,0 35,0 41,0 38,0 33,0 28,0 22,4 21,2 41,0

La temperatura minima registrata ad Enna dall'ultimo dopoguerra è di -5,8 °C, nel gennaio 1962, valore sfiorato anche nei mesi di febbraio e marzo 1956 con -5,4 °C. L'agosto 1958 fu il più freddo in assoluto, con una minima di 10 °C. La massima è stata registrata nel luglio del 1988, quando il termometro toccò i 41 °C. In assoluto la temperatura più alta registrata in inverno è stata 21,2 °C nel dicembre 1989. Per quanto riguarda le precipitazioni, l'agosto 1999 fu il mese più piovoso, con 253 mm di pioggia caduta, mentre il mese più siccitoso fu il settembre del 1988, quando si ebbero precipitazioni quattro volte inferiori, pari cioè a 58,8 mm.


Origini del nome


Il nome Enna è stato introdotto nel 1927 con il processo di nominazione fascista, che riprendeva ove possibile gli antichi nomi dell'età classica. Fino a quella data infatti il comune di Enna era chiamato in siciliano Castrugiuvanni, italianizzato in Castrogiovanni.

L'origine del toponimo antico potrebbe derivare da un sostrato pregreco, sovente ipotizzato in uno sicano o siculo. Quel che è certo è che in greco antico l'insediamento era noto con il nome di Ἔννα (Énna), successivamente latinizzato presso in Henna (o meno frequentemente Hennae).

Durante la dominazione araba ha assunto invece la nominazione strategico-militare di "fortezza di Enna", cioè di qaṣr (قَصْر)[15]. Il vecchio toponimo siciliano di Castrianni trarrebbe infatti origine nella locuzione Qasr Yānī o Qasryānnih, da intendersi quindi come un cambiamento fono-morfologico di *qasr-enna[16][17] A tal proposito anche Letojanni sembra condividere la medesima desinenza.

Dall'XI secolo fino appunto al 1927, attraverso le contaminazioni linguistiche degli altri popoli che hanno dominato nei secoli l'isola, si è dunque passati, con il tramite della latinizzazione effettuata dai Normanni, alla forma di Castrum Ioannes dalla quale sono poi scaturiti il siciliano Castrianni e l'italiano Castrogiovanni. Entrambe queste forme sono ancora oggi diffuse sotto forma di cognomi.


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Enna.
Palazzo Varisano durante una manifestazione del ventennio fascista
Palazzo Varisano durante una manifestazione del ventennio fascista
Via Roma tra Piazza VI Dicembre e Piazza Umberto I nel settembre 2011
Via Roma tra Piazza VI Dicembre e Piazza Umberto I nel settembre 2011

Enna ha origini incerte antecedenti all'influsso greco risalenti al XIV secolo a.C.: un villaggio, una necropoli e un tempio risalenti al Neolitico sono stati rinvenuti sui colli attorno al Lago di Pergusa, ed in particolare sul colle detto di Cozzo Matrice. Diversi altri insediamenti nascono durante l'età del rame e poi del bronzo sulle colline che circondano l'altura ennese. Tra essi, in parte già indagati, i centri anonimi di Capodarso, Juculia, Contrada Rossi. Nell'XI secolo a.C. genti che possono essere identificate con il popolo sicano, si stabilirono sull'altura. Da recenti ritrovamenti, il primo insediamento può porsi durante l'età del rame lungo la vallata del Torcicoda, il torrente che scaturisce dai pendii meridionali della città, e che da sempre rappresenta la principale via di penetrazione verso l'altipiano.

Durante la dominazione greca la polis certamente aveva già il toponimo Henna che parrebbe di origine preindoeuropea e che, nonostante diverse ipotesi, appare del tutto incomprensibile dal punto di vista etimologico. Era rinomata in tutta la Sicilia per il tempio e il culto di Demetra, la Cerere dei romani. Nel 396 a.C. passò in mano ai Siracusani e nel 212 a.C. ai Romani. Durante la prima guerra servile 136-132 a.C. fu governata dallo schiavo siriano Euno che partendo da questa acropoli conquistò l'intera Sicilia orientale.

Dopo la dominazione romana, Henna diventò un fiorente centro bizantino dell'isola e successivamente arabo. Da questi ultimi fu rinominata Qaṣr Yānī poi, conquistata e riedificata dai Normanni, il nome arabo della città viene foneticamente latinizzato in 'Castrogiovanni'. Nella sollevazione antiangioina del Vespro siciliano, la città ebbe un grande ruolo e riuscì per qualche tempo a divenire libero comune con istituzioni repubblicane. Diventata l'isola aragonese, fu proprio uno degli sovrani aragonesi, Federico III di Sicilia, a fare di Enna, grazie alla sua posizione di città inespugnabile, un centro fiorente, sovente sede della corte, rinnovandone l'architettura con numerosi monumenti in stile gotico catalano, che caratterizzano il centro storico. Sotto la monarchia ispanica e in seguito dei Borbone, la città, che faceva parte del demanio della corona, ancora fiorente nel corso del XVI e XVII secolo, iniziò un lento declino anche per le frequenti carestie. Persa l'occasione di diventare sede di diocesi - fu preferita per la sua posizione geografica e altimetrica Piazza Armerina - con l'unità d'Italia la città riuscì ad inserirsi nel nascente mercato nazionale grazie alla ferrovia che attraversava il suo territorio e che garantiva accessibilità e sbocchi portuali alla produzione delle sue miniere di zolfo.

Nel 1927 Benito Mussolini costituì Castrogiovanni capoluogo di provincia, staccandolo dalla Provincia di Caltanissetta. Esso fu preferito a Caltagirone e a Piazza Armerina, che erano legate a Sturzo e al partito popolare. Esaltandone antichi fasti legati al suo mitico passato classico - il mito di Proserpina innanzitutto - sul finire dello stesso anno ripristinò l'antico nome di Enna.

Nel 2004 è diventata sede del quarto polo universitario siciliano.


Monumenti e luoghi d'interesse


Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti di Enna, Via Roma (Enna) e Belvedere di Enna.

Grazie alla sua lunga storia Enna può vantare un notevole patrimonio monumentale. La maggior parte dei luoghi d'interesse sorge lungo l'asse della via Roma che percorre tutto il centro storico della città; l'itinerario parte da piazza Neglia, dove sorge la chiesa di san Tommaso e, passando per le cinque piazze più grandi, termina al castello di Lombardia, il monumento più importante.

Castello di Lombardia, particolare della Torre Pisana.
Castello di Lombardia, particolare della Torre Pisana.

Architetture civili



Palazzo Varisano

Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Varisano.

Palazzo Varisano sorge in piazza Mazzini, a ridosso della chiesa di San Michele; l'edificio è del XVIII secolo, costruito sui resti di una struttura cinquecentesca che lascia ancora traccia di sé nei locali dei piani terreni. Ospita le sale del Museo Archeologico Regionale che espone nelle sue sale pregevoli manufatti archeologici connessi alle antiche società che animarono le contrade del territorio ennese. Il palazzo è appartenuto nel corso dei secoli alle famiglie nobili dei Leto di Capodarso, dei Petroso e dei Varisano, da cui ha preso il nome; negli anni settanta del XX secolo è stato acquistato dalla Regione Siciliana e poi ceduto al Comune di Enna. La struttura viene ricordata nelle cronache storiche poiché il 13 agosto 1863, Giuseppe Garibaldi, vi avrebbe pronunciato il celebre discorso terminato con la frase o Roma o morte.


Palazzo Pollicarini

Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Pollicarini.

Palazzo fortificato in stile gotico-catalano, la cui costruzione è riconducibile ai primi del XVI secolo, si affaccia sulla piazza Napoleone Colajanni. È stato dimora, nei secoli, di numerose famiglie notabili quali i Falanga, i Petroso e i Notarbartolo. È organizzato su più livelli; al piano nobile si trovano i locali di rappresentanza e dimora (tra cui la sala Magna) e al piano terra i locali dei servizi; il locale sottotetto era dedicato alla servitù. Cornici, arabeschi e stemmi caratterizzano la struttura; in particolare la cornice che divide il piano terra dal il nobile è dotata di tre finestre ornate da pizzi in pietra.


Architetture militari



Castello di Lombardia

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Lombardia.

Il castello di Lombardia sorge sul terreno in cui, nel V secolo a.C., sussisteva un santuario dedicato a Cerere. Sostituito da un castrum sotto i bizantini, in epoca normanna si trasformò in castello. Il nome deriva dai fanti lombardi che lo occuparono al seguito della regina Adelaide del Monferrato, moglie di Ruggero I di Sicilia.

Delle 20 torri iniziali, la Torre Pisana è la meglio conservata. In passato sono stati rinvenuti oggetti e resti di varia epoca; dal 2000 al 2002 sono stati eseguiti scavi archeologici[senza fonte].

La posizione del castello offre un panorama vastissimo, che spazia dalle Madonie all'Etna, sono visibili il lago di Pergusa e due i bacini artificiali (Nicoletti e Morello), e buona parte della Sicilia centro-orientale. Un tempo era sede, in estate, di concerti e spettacoli teatrali, presso il vasto recinto di San Nicola o degli Armati che poteva ospitare fino a 5 000 persone[senza fonte].

Non lontano dal castello sorge la Rocca di Cerere costruita in direzione del sole nascente; sin dal primo insediamento del XIV secolo a.C. fu un luogo di culto e divenne parte integrante del vicino santuario: si intravede ancora l'ara sacrificale utilizzata per oltre mille anni, da Sicani, Greci e Romani, per il culto della dea delle messi, Demetra o Cerere. L'area è lo sperone orientale di Enna.


Torre di Federico II

Lo stesso argomento in dettaglio: Torre di Federico II.

La torre, di forma ottagonale, venne fatta costruire dall'imperatore Federico II sui probabili resti del teatro greco. La sua forma ottagonale, che ricalca il modello orientale del sacro Tempio di Gerusalemme, fa pensare che venisse utilizzata per la rosa dei venti. In ogni caso era una torre di difesa per controllare quel versante della città di Enna ch'era esposto ad eventuali assalti dei nemici. La torre sorge in cima a una collinetta alberata. Dalla sua sommità lo sguardo spazia su tutta la città alta e sulle valli sottostanti, fino all'Etna.


Porta di Janniscuru


Lo stesso argomento in dettaglio: Porta di Janniscuru.

La porta di Janniscuru è l'unica rimasta delle 6 antiche porte di accesso alla città edificata nel periodo arabo-normanno, poste lungo le mura di cinta (che in più epoche furono erette) attorno all'urbs inexpugnabilis e di cui rimane lieve traccia sulle pendici del monte. Le altre porte caddero in rovina o furono abbattute quando Enna fu eretta capoluogo di provincia per ampliare le strade di accesso alla città.

La Porta di Janniscuru si trova nel quartiere di Fundrisi, fuori dal circuito turistico ordinario del capoluogo. Si presenta massiccia e con un arco a tutto sesto ed è circondata dalle grotte con necropoli che si arroccano sul monte.


Architetture religiose


Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Enna.

La città è ricca di chiese e conventi ereditati dal suo lungo passato di dominazione spagnola e borbonica le cui tracce sono evidenti nell'architettura urbana di alcuni dei monumenti più significativi dal punto di vista religioso. Nel Settecento, l'allora Castrogiovanni possedeva ben 133 chiese, all'incirca una per ogni centinaio di abitanti, di cui 400 erano preti[senza fonte]; ne sopravvivono più di 35.


Duomo

Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Enna.
Particolare del presbiterio destro del Duomo, in stile barocco
Particolare del presbiterio destro del Duomo, in stile barocco

Il Duomo di Enna è un notevole esempio di architettura ecclesiastica medievale: costruito nel Trecento e profondamente rinnovato circa due secoli dopo, presenta imponenti colonnati corinzi, tre navate e tre absidi. La facciata è maestosa, con torre campanaria la cui campana è di notevole mole. All'interno pregiate tele e lampadari. Tra le opere custodite, affreschi del Borremans. Il Duomo è il punto culminante delle celebrazioni della Settimana Santa di Enna.


Santuario di Papardura

Il santuario di Papardura Superiore è una chiesa arroccata su un'area rocciosa ricca di grotte, alcune visitabili. Presenta un prospetto esterno austero, con rosone, ma all'interno la sua ricchezza decorativa è una notevole espressione del barocco della Sicilia centrale. Vi sono concentrati, un soffitto ligneo intarsiato, dodici statue degli Apostoli, numerose tele e affreschi del Borremans, pittore fiammingo, e stucchi del Seicento della scuola di Giacomo Serpotta.


Chiesa dello Spirito Santo

La chiesa dello Spirito Santo è parte di un antico complesso bizantino, dapprima restaurato nel 1320 ad opera dei frati Minori Conventuali dell'Ordine di San Francesco che vi risiedettero fino al 1393, quando si videro affidati i locali dei palazzi confiscati ai signori Andrea Chiaramonte e Scaloro degli Uberti, poi diventati chiesa e convento di San Francesco d'Assisi.

Essa è sempre stata annessa alla parrocchia di San Bartolomeo Apostolo nonostante agli inizi del Novecento fosse ancora in mani private. È stata riaperta al culto nel 2009 in seguito all'intervento del Comune di Enna e della Venerabile Confraternita dello Spirito Santo, della quale è sede.

Su una roccia vicino alla chiesa si trova un campanile a vela, mentre nella parte posteriore era posta anticamente una torre di avvistamento, data la posizione strategica per la difesa della città, sovrastante la vicina Porta di Janniscuru. La struttura fu parzialmente adattata dai frati minori per le esigenze del convento, costituendo probabilmente anche un refettorio, mentre le celle-dormitori vennero scavate nelle grotte accanto alla chiesa.

Entrando, a sinistra, si trova la cappella dello Spirito Santo, con l'effigie della Trinità portata in processione in diverse occasioni dalla confraternita. La cappella di destra accoglie una statua di Maria Addolorata mentre nella cappella del corridoio laterale destro è stata posta nel 2011 una statua raffigurante il "Cristo alla colonna". L'interno presenta una conformazione simile a quella della Santa Casa di Loreto, con una finestrella che volge lo sguardo verso l'altare maggiore, dove è collocata la Vergine Nera di Loreto. Vi si festeggiano il Triduo e la Solennità della Pentecoste e quella di Maria Santissima Assunta il 15 agosto.


Chiesa di San Leonardo Abate

La chiesa di S. Leonardo abate, conosciuta come "A Chisa 'a Passioni" risale al 1400 come si rileva dagli atti. L'interno ad unica navata è molto semplice ed è costituito da un altare maggiore e da quattro nicchie laterali; in esse si trovano i simulacri dei Santi Cosma e Damiano, della Madonna del Giglio, di San Leonardo Abate e della vergine di Fatima. Nella più importante è contenuto il simulacro dell'Ecce homo, fulcro essenziale per la settimana Santa; in tale periodo è meta di pellegrinaggio. Un campanile medievale sovrasta la struttura. Vi si celebrano le festività dell'Ecce Homo (Domenica delle Palme) e la festa della Madonna di Fatima (13 maggio).


Rocca di Cerere


La Rocca di Cerere è uno dei luoghi più famosi e rappresentativi di Enna, esso lega la città all'antico culto di Cerere particolarmente presente nella zona essendo l'ennese il luogo in cui avvenne il rapimento di Persefone da parte del dio Ade. Il luogo oltre ad essere particolarmente suggestivo per il panorama è ricco di ambienti rupestri e ipogei di varie età.


Villa romana di contrada Geraci


Lo stesso argomento in dettaglio: Villa romana di contrada Geraci.

La villa romana di contrada Geraci è una villa romana situata nei pressi della strada provinciale 78 al bivio Rastello-Ramata, nella tenuta Fontanazza. L'elaborata villa faceva parte di una ricca tenuta di 3,5 ettari, uno dei tanti latifondi storicamente segnalati, ma raramente scavati sull'isola. Si trova a circa 15 km dalla Villa Romana del Casale a Piazza Armerina[18][19][20][21].


Geografia antropica



Urbanistica



Evoluzione architettonica e urbana

Il Palazzo Chiaramonte su Piazza Vittorio Emanuele.
Il Palazzo Chiaramonte su Piazza Vittorio Emanuele.

Poco o nulla si sa della struttura urbana originaria datale dai Sicani che si arroccarono sulla montagna fuggendo dai Siculi che incalzavano da sud; il primo nucleo del Castello di Lombardia fu probabilmente eretto in questa epoca.

Sempre in questo periodo sulla Rocca di Cerere venne eretto il prestigioso Tempio dedicato alla dea delle messi; del pregevole edificio marmoreo parlò Cicerone notando che custodiva 4 preziose statue trafugate dal pretore Verre nel 77 d.C. Una scalinata ancora attraversabile conduce ai resti dell'ara sacrificale. Il grande sviluppo che Henna conobbe con i Greci è corrisposto a uno sviluppo urbano-architettonico di cui rimane scarsa traccia, giacché i Romani, per prendere Henna (che definirono Urbs Inexpugnabilis) operarono stragi, incendi e devastazioni. Ancora visibili sono le antichissime mura di cinta su alcuni costoni del monte.

Poche tracce rimangono dell'Alto Medioevo mentre dopo il Mille, nel pieno della dominazione araba, si costruì una moschea su quella che è la Chiesa di San Michele, innanzi al Duomo e si verificò un boom edilizio. Con i Normanni, e in seguito, Castrogiovanni si configurò come cittadina medievale, con Duomo gotico, numerose e belle torri di difesa, casupole in pietra, viuzze strette e tortuose, un gigantesco Castello, la Torre di Federico e alcune chiese. Le epoche rinascimentale e barocca, tra XVI e XVIII secolo, mutarono profondamente il volto della città: numerose, magnifiche chiese barocche vennero innalzate e le antiche torri di difesa vennero trasformate in campanili. Il Castello cadde in rovina mentre fioriva l'architettura religiosa.

Arte barocca ad Enna, scorcio del soffitto ligneo del Duomo.
Arte barocca ad Enna, scorcio del soffitto ligneo del Duomo.

In tale periodo vennero costruiti palazzi baronali e monastici (barocchi) e la città si espanse in tutto il versante centrale e orientale dell'altipiano mentre in quello occidentale, più aspro e climaticamente rigido, vennero confinati i contadini deportati dal feudo di Fundrisi. Intanto, nascevano, nel Settecento, le 7 porte per l'accesso alla città. Con l'Ottocento molte torri, chiese, monumenti, porte e lo stesso Castello caddero in rovina e alcuni scomparvero a causa dell'asportazione delle loro pietre per costruire case ovunque ci fosse posto: tutto l'altipiano fu edificato. Tra gli edifici più pregevoli di quel periodo, figura il Palazzo dei Benedettini, monastero barocco che contiene elementi gotici. Il monastero, caduto in disuso, è stato oggetto di un finanziamento iniziale di 2,7 milioni di euro per consentirne il restauro e ospitare la sede del Rettorato dell'Università di Enna[22].

Dopo il 1927, con l'erezione a capoluogo di provincia e l'insediamento di uffici e dipartimenti, anche in vista della visita di Re Vittorio Emanuele II e di Benito Mussolini, interi quartieri vennero rasi al suolo per far posto a strade diritte e ampie, a piazze e a nuovi palazzi. Enna perse la sua immagine di borgo medievale, che conserva solo in alcuni rioni. L'area del Monte (versante ovest) venne in gran parte stravolta da costruzioni e condomini mentre nasceva il nucleo originale di Enna Bassa e Pergusa.


Aree naturali

Il canneto di Pergusa in primo piano con uno scorcio del lago sullo sfondo.
Il canneto di Pergusa in primo piano con uno scorcio del lago sullo sfondo.

Ad Enna alta sono presenti tre ville con verde: la villa di Torre di Federico ospitante la sveva torre ottagonale, la villa Pisciotto che prende nome dalla porta antica che ivi costituiva l'accesso alla città e un ampio atrio verde all'interno del Castello di Lombardia.

Enna Bassa ha un impianto urbano molto più arioso e i complessi condominiali sono separati da aree verdi.

A 5 km da Enna è sita la Riserva naturale speciale Lago di Pergusa con la Selva Pergusina (area forestale) e l'unico lago naturale della Sicilia interna, dal quale transita la maggior parte dell'avifauna migratoria isolana[23].


Società



Evoluzione demografica


Il Teatro Garibaldi, sede del municipio di Enna.
Il Teatro Garibaldi, sede del municipio di Enna.

(Istat luglio 2009) Abitanti censiti[24]

L'evoluzione demografica registrata a partire dal 1861 e per quasi un ventennio denota il dato di circa 14.000 abitanti. In seguito all'incremento dell'attività mineraria dello zolfo divenne pressoché doppia al 1901.

La tendenza positiva culminò nei 31 879 ab. del 1921 ma il primo decennio fascista segnò un decisivo crollo che ricondusse la popolazione alla soglia dei 22 000 ab. L'erezione a capoluogo di provincia nel 1926 riportò il trend positivo e nel secondo dopoguerra tornò ai livelli precedenti al fascismo, stabilizzandosi.

Dagli anni settanta agli anni ottanta, un lieve calo della popolazione conseguì a un impoverimento dell'economia, con la chiusura delle miniere di zolfo e di vari uffici, finché nel decennio successivo non si ebbe una nuova crescita, anche da associarsi all'espansione di Enna Bassa e dell'università, grazie alla quale nel 2001 è stato registrato il picco storico del numero di residenti, dopo quello del 1921. Dal 2007 si verifica una flessione della popolazione residente attestandosi intorno 27 900 abitanti

Il Comune di Enna ha una densità di popolazione molto inferiore alla media nazionale e regionale, circa la metà. Al 2006, il dato era di 78,94 ab/km², superiore tuttavia a quello provinciale di 55,63 ab/km²[25]. La tendenza generale degli ultimi anni è un lievissimo decremento demografico a Enna alta (che dai 16 662 ab. del 2001 è passata ai 16 543 ab. del 2006) e uno assai più accentuato nelle contrade extraurbane (2 212 ab. nel 2001, dimezzatisi nel giro di 5 anni fino a quota 1 208 ab.), a favore di Enna Bassa che gode al contrario di un aumento della popolazione residente, anch'esso però a livelli trascurabili (9 556 ab. nel 2001, 9 691 nel 2006) e del Villaggio Pergusa (dove i 1 449 abitanti del 2001 sono passati a 1 604 nel 2006).

Dei 27 000 abitanti, la quasi totalità si concentra in una ristretta area urbana comprendente Enna alta, Enna Bassa e il Villaggio Pergusa. Nelle contrade, invece, risiede il 3% circa della popolazione: da ciò si evince che a dispetto di un'area relativamente poco estesa dove risiede il 97% degli abitanti, la minima parte restante si distribuisce su un territorio assai vasto, e pertanto quasi disabitato.


Etnie e minoranze straniere


Gli stranieri residenti nel comune sono 993, ovvero il 3,54% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[26]:


Tradizioni e folclore


Principali eventi fissi
La statua quattrocentesca della Vergine, in processione il per la festa del 2 luglio sulla nave d'oro
La statua quattrocentesca della Vergine, in processione il per la festa del 2 luglio sulla nave d'oro

La patrona di Enna è Maria SS. della Visitazione che si festeggia il 2 luglio: in tale ricorrenza i membri scalzi della omonima confraternita portano, a spalla, la nave d'oro con la statua della Madonna per le vie della città sino ad arrivare alla Chiesa Francescana di Montesalvo dove sosterà per due settimane. La statua della Madonna è adornata con gioielli d'oro offerti da persone devote nell'arco di secoli. Altro appuntamento è l'ultima domenica di agosto con la festa della Madonna di Valverde.

I festeggiamenti della Settimana Santa di Enna hanno come culmine la solenne processione del Venerdì Santo, durante la quale migliaia di confratelli incappucciati percorrono le vie della città.

La festa si svolge durante la prima settimana di maggio e ha il suo culmine la prima domenica, con la benedizione delle acque del Lago. Seguono i giochi pirotecnici e uno spettacolo di musica leggera o teatrale.

I festeggiamenti iniziano la penultima domenica di novembre e culminano il 4 e 5 dicembre, con processione e giochi pirotecnici.

La festa della Madonna di Valverde ha origini molto antiche (1300 circa). La Vergine di Valverde fu la prima patrona del popolo Ennese, sino al 1412, anno dell'arrivo del simulacro della Madonna della visitazione in città, patrona della città. La festa ha il suo clou l'ultima domenica di agosto tra processione, luminarie, fuochi pirotecnici e concerti.

Quella della Madonna dei carusi è una delle feste più sentite dal popolo ennese. La festa venne istituita per onorare i giovani operai delle miniere e metterli sotto la protezione di Maria. La festa culmina la prima domenica di settembre, con la processione, i giochi pirotecnici e una kermesse musicale: il festival canoro dei bimbi, in piazza Sant'Agostino, tra il sabato e la domenica della festa.

Nel santuario arroccato di Papardura si svolge il 13 e il 14 settembre una delle feste più antiche della città, con la degustazione delle "Cudduredde", la benedizione con una reliquia della Santa Croce, e coincide con la tradizionale fiera di settembre in piazza Europa.

Processione del Simulacro della Vergine sino al carcere, saluto dei detenuti, ritorno e giochi pirotecnici al Belvedere Marconi.


Cultura


Dal 2022 la città fa parte del progetto del Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.[27]


Istruzione



Università

Logo dell'Università Kore di Enna
Logo dell'Università Kore di Enna

L'Università Kore di Enna è la più giovane fra le università siciliane; fondata nel 2005 è l'unico istituto universitario fondato in Sicilia dopo l'Unità d'Italia; gli studenti iscritti sono circa 4 052. È stata presieduta dal prof. Cataldo Salerno.

Oltre alla Kore, è presente il Fondo Proserpina, che effettua da remoto alcuni corsi per conto dell'università romena Dunărea de Jos di Galați.


Musei

Lo stesso argomento in dettaglio: Museo Alessi di Enna.
Monete romane
Monete romane
Lo stesso argomento in dettaglio: Museo Archeologico Regionale di Enna.

Cinema


Alcuni dei film girati ad Enna:


Cucina


Sono tipici dell'ennese alcuni prodotti gastronomici di notevole diffusione. Tra questi:


Economia


Monumento a Mazzini nella piazza accanto al Duomo
Monumento a Mazzini nella piazza accanto al Duomo

L'economia di Enna è stata nei secoli incentrata nella produzione agricola. A partire dal XVIII secolo ha sviluppata l'estrazione dello zolfo. A Pasquasia è stata per secoli praticata l'estrazione dei sali potassici. L'attività mineraria è andata decadendo lungo tutto il XX secolo e verso la fine dello stesso è stata definitivamente chiusa. Una debole attività turistica è sostenuta dalla presenza delle varie aree di interesse archeologico mentre alcune attività commerciali e artigianali si sono insediate nell'area industriale del fiume Dittaino.[28] Enna ha dichiarato nel 2010 un PIL di 16.260 euro pro capite, piazzandosi tra le province più povere.


Turismo


Il turismo di permanenza breve o media si concentra prevalentemente in estate o durante la Settimana Santa di Enna.


Industria


Lo stesso argomento in dettaglio: Polo Industriale di Enna.
Veduta dal Belvedere di Enna, con Calascibetta in primo piano
Veduta dal Belvedere di Enna, con Calascibetta in primo piano

Infrastrutture e trasporti


Enna, situata al centro dell'isola e in posizione elevata, è accessibile soltanto mediante il trasporto su gomma. Sono numerose le autolinee attive tra Enna e le principali città della Sicilia, in gran parte gestite da due tra le maggiori compagnie siciliane d'autotrasporti, aventi sede ad Enna, la SAIS Autolinee e la Interbus. Queste forniscono anche collegamenti con il resto d'Italia e con alcuni paesi d'Europa. Enna è raggiungibile dall'autostrada A19 Palermo-Catania (E932), mediante lo svincolo omonimo in viadotto ,tra i più lunghi della Sicilia. Per raggiungere le due parti, alta e bassa, della città, si deve imboccare la strada statale 117 bis Centrale Sicula.

Il territorio di Enna è attraversato dalla strada statale 117 bis, che la collega a Caltanissetta, dalla strada statale 121 Catanese, che la collega da un lato a Palermo e dall'altro lato a Nicosia ed a Santo Stefano di Camastra, tramite poi la SS 117 Centrale Sicula), dalla strada statale 192 della Valle del Dittaino, che la collega a Catania, dalla strada statale 561 Pergusina, che la collega a Piazza Armerina e a Gela e dalla strada statale 290 di Alimena che la collega a Calascibetta, Alimena e alle Petralie (Petralia Soprana e Petralia Sottana). La strada provinciale 1 assicura gran parte del traffico tra Enna alta ed Enna bassa.

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Enna e Stazione di Dittaino.

Enna è costeggiata a quota più bassa dalla linea ferroviaria Catania-Palermo, che la collega anche a Caltanissetta e Agrigento. La stazione si trova 5 km a valle del centro storico, ma il movimento delle merci avviene principalmente a Dittaino.

Sei linee di autotrasporto pubblico urbano sono attive ad Enna, gestite dalla SAIS. Di queste, una percorre le vie del centro, mentre le altre collegano quest'ultimo ad Enna Bassa e al Villaggio Pergusa.

Lo stesso argomento in dettaglio: Idroscalo di Enna.

Nel 2007 il territorio provinciale disponeva anche di un idroscalo, situato a Leonforte nel lago Nicoletti. L'infrastruttura tuttavia da tempo non è più operativa.


Amministrazione


Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Enna.

Gemellaggi



Sport



Impianti sportivi


Vista delle tribune dell'Autodromo
Vista delle tribune dell'Autodromo

La città possiede alcuni impianti sportivi; a Pergusa ha sede un circuito automobilistico (Autodromo di Pergusa). Nel 1997 ha ospitato il Ferrari Day con la partecipazione di Michael Schumacher ed altri campioni[32].

Pergusa ospita anche tre piscine scoperte comunali, un campo di calcio e vari di calcetto. A Enna Bassa è sita la piscina comunale coperta, la pista di Atletica leggera, corsa e ciclismo intitolata a Tino Pregadio e il Palazzetto dello Sport. Campi di tennis, pallavolo, bowling, bocciodromi e altre strutture sportive si trovano ad Enna alta, sede tra l'altro dello Stadio Generale Gaeta di Enna.


Società sportive


La principale squadra di Enna è l'Enna Calcio SCSD, che ha all'attivo due partecipazioni alla Serie C. Nella stagione 2019-2020 milita in Eccellenza e gioca le partite interne allo Stadio Generale Gaeta. Altra società calcistica presente in città e nata precisamente a Pergusa nel luglio 1981 è l'A.P.D. Lagoreal 1981, con trascorsi nel calcio dilettantistico e giovanile.[senza fonte]

La città possiede due squadre di rugby. Le, Aquile Enna militante nel Campionato di serie C1 regionale e l'Amatori Enna militante nel Campionato di serie C2 regionale. Entrambe giocano le partite interne nel Campo Comunale di Pergusa.

Unico team sportivo cittadino in categoria maggiore è la squadra di pallamano maschile Haenna. Fino all'estate del 2006 in Serie A era presente la squadra di pallamano femminile, la De Gasperi Enna, che ha vinto lo scudetto nel 1999 e nel 2002 e due, Coppa Italia, nel 1998 e nel 2000; in seguito la squadra è fallita dedicandosi solamente al settore giovanile.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 4 novembre 2022. URL consultato il 28 novembre 2022.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Enna: la guida completa, su paesionline.it. URL consultato il 26 gennaio 2020.
  5. Monumento, Chiesa e convento di Montesalvo.
  6. Viaggi Sicilia, su viaggisicilia.net (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2014).
  7. Rete comuni italiani, su rete.comuni-italiani.it.
  8. Tuttocittà
  9. Sulla storia antica della Sicilia discorsi di V. N, Volume 1, pag. 618, Vincenzo Natale, 1843
  10. Il Mediterraneo con le sue isole e golfi: opera originale francese recata in italiano e annotata da Guglielmo Villarosa, pag. 41, Clément Pellé, Dalla tipogradia e litografia del Guttemberg, 1841
  11. Enna e provincia: laghi, torri e castelli: Morgantina, Piazza Armerina, la villa romana del Casale, pag. 24, Touring Editore, 2001
  12. Sicilia esoterica, Marinella Fiume, Newton Compton Editori, 2013
  13. Scritti minori, pag. 205, Antonio Giuliano, L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 2001
  14. Denis Mack Smith, Storia della Sicilia medievale e moderna, Edizione Laterza, 1968, p. 10.
  15. Anche l'etimologia di Cassaro rimanda alla stessa voce araba, che è traducibile come "grande edificio in pietra, castello, palazzo, fortezza".
  16. Cfr. Encyclopaedia of Islam, s. v. « Ķaṣryānnih » (U. Rizzitano, il quale si è basato sugli ampi e documentati studi di Michele Amari, espressi in special modo nella sua Storia dei musulmani di Sicilia).
  17. Questa locuzione non starebbe, come si è inteso erroneamente in passato, per "roccaforte di Giovanni" cioè per qaṣr yūḥannā (قَصْر يُوحَنَّا). Giova denotare che il nome di "Giovanni" sia yūḥannā per gli arabofoni cristiani, mentre yaḥyā (يَحْيَى) tra quelli musulmani.
  18. Enti per i palazzi e le ville di Sicilia - Palermo - Villa Geraci, su cricd.it. URL consultato il 22 dicembre 2020.
  19. Enna, completati i lavori della Villa romana di Gerace, su Giornale di Sicilia. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  20. ARCHEOLOGIA - Completata la sistemazione di Villa Gerace, su pti.regione.sicilia.it.
  21. Archeologia, completata la sistemazione di Villa Gerace, su Corriere dell'Economia, 10 settembre 2019. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  22. Finanziata la ristrutturazione del palazzo Benedettini, su vivienna.it.
  23. provincia.enna.it, http://www.provincia.enna.it/areeprotette/Pergusa.html. URL consultato il 19 giugno 2019.
  24. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  25. Agenda 21 Enna
  26. Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 18 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
  27. Città di Caltanissetta - Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera n.136/2020 del 30/10/2020, su Città di Caltanissetta. URL consultato il 14 aprile 2022.
  28. Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 18.
  29. La città di Todi ufficialmente gemellata con Enna, su vivienna.it, 28 aprile 2020. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  30. Enna: gemellaggio con Gharb, Costa del Sol e Kastoria, su vivienna.it, 11 dicembre 2006. URL consultato il 5 aprile 2020.
  31. SiciliaNews.org: The Leading Sicilia News Site on the Net[collegamento interrotto]
  32. Ferrari a Pergusa?

Bibliografia



Voci correlate



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Collegamenti esterni


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[de] Enna

Enna ist eine Stadt und Gemeinde in der italienischen Region Sizilien und Hauptstadt des Freien Gemeindekonsortiums Enna mit 26.658 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019). Die Stadt hieß bis 1926 Castrogiovanni. Sie wird auch Belvedere (Aussichtspunkt) oder aufgrund ihrer strategisch wichtigen, zentralen Lage im Inselinneren Nabel Siziliens genannt.

[en] Enna

Enna (Italian pronunciation: [ˈɛnna] (listen) or [ˈenna];[3] Ancient Greek: Ἔννα; Latin: Henna, less frequently Haenna), known from the Middle Ages until 1926 as Castrogiovanni (Sicilian: Castrugiuvanni [ˌkaʂʂ(ɽ)ʊddʒʊˈvannɪ]), is a city and comune located roughly at the center of Sicily, southern Italy, in the province of Enna, towering above the surrounding countryside. It has earned the nicknames belvedere (panoramic viewpoint) and ombelico ("navel") of Sicily.

[es] Enna

Enna es una ciudad italiana ubicada en el centro de la isla de Sicilia. Fue capital de la provincia de Enna hasta el reemplazo de esta por el Libero consorzio comunale di Enna. Cuenta con una población de unos 30 000 habitantes.

[fr] Enna

Enna, connue dans l'Antiquité sous la forme Henna et au Moyen Âge sous le nom de Castrugiuvanni, est une ville italienne dans la province de même nom en Sicile.
- [it] Enna

[ru] Энна

Э́нна (итал. Enna, сиц. Castrugiuvanni, Enna) — коммуна в Италии, в регионе Сицилия, в провинции Энна.



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