Il comune si trova nella Val d'Ayas tra il comune di Challand-Saint-Victor a valle e quello di Brusson a monte. Confina a est con il comune di Issime e ad ovest con quello di Emarèse.
Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[6]
Clima
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Storia
Il territorio comunale di Challand-Saint-Anselme costituì una parte importante del grande e ricco feudo che nel Medioevo dette il nome alla nobile famiglia dei visconti di Aosta, divenuti Signori e poi Conti di Challant il 15 agosto 1424.
La parrocchia fu eretta dal vescovo di Aosta Pierre-François de Sales il 6 giugno 1746, ponendola sotto la diretta giurisdizione dell'autorità diocesana. Si scelse come santo patrono Anselmo d'Aosta, detto anche di Canterbury, la cui festa ricorre il 21 di aprile.
Il Comune fu eretto in istituzione autonoma verso la fine del Settecento, ma fin dal 1754 il Consiglio della comunità ottenne di reggersi autonomamente, separato con regie patenti da quello contermine di Saint-Victor.
Nel 1928, con Regio Decreto n.1088 del 26 aprile 1928, entrato in vigore il 31 maggio seguente, il governo fascista unificò i due comuni di Challant-Saint-Anselme e Challant-Saint-Victor in un'unica entità comunale, denominata Challant, con capoluogo Ville, sede comunale nel municipio dell'ex comune di Challand-Saint-Victor, creando grande malcontento nella popolazione. Nel 1939, in ossequio alla parossistica italianizzazione dei topònimi, il nome viene mutato d'autorità, come per 32 altri comuni valdostani, in Villa Sant'Anselmo[7].
Con la caduta del fascismo, l'avvento della Resistenza e della Liberazione, si giunse al primo decreto di autonomia della Valle d'Aosta[8]
Il decreto entrò in vigore il 1º gennaio 1946. Così il Comune ancora riunito, riprese la denominazione di Challant.
Con Decreto del Presidente del Consiglio della Valle d'Aosta n.9469/I del 12 settembre 1946, entrato in vigore dal 20 settembre successivo, vennero ricostituiti a tutti gli effetti i due comuni di Challant-Saint-Anselme e Challant-Saint-Victor.
L'attuale denominazione (con la "d" finale) è stata decisa con legge regionale 9 dicembre 1976 n. 61, sulla base della più antica e più frequente grafìa.
Occorre precisare che i due toponimi "Challant" et "Challand" sono omofoni secondo le regole di pronuncia della lingua francese.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con Decreto del presidente della Giunta Regionale del 24 settembre 2004.[9]
«Inquartato: d'argento al capo di rosso, alla banda attraversante sul tutto di nero, e d'oro all'aquila di nero, membrata e imbeccata di rosso, coronata del campo. Ornamenti esteriori da Comune. Nastro partito dei colori dello Stato e della Regione.»
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di nero.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di Saint-Anselme, con la statua della Madonna nera di Oropa
Santuario di Sant'Anna
Architetture civili
il Mulino di Ruvère[10] e il Mulino di Quinçod, oggi sede dell'IAT Monte Rosa.[11]
A Challand-Saint-Anselme scorre il Ru d'Arlaz, uno dei più importanti canali irrigui della Valle d'Aosta, scavato nel XV secolo per portare le acque dell'Évançon da Brusson fino alle zone esposte a sud del fondovalle, indicativamente all'adret degli attuali comuni di Montjovet, Émarèse e Verrès, molto più aride.[12]
le Miniere di Béchaz sono un'importante testimonianza della storia e dell'economia locale dei secoli scorsi: le miniere di quarzo aurifero furono sfruttate all'epoca dei Salassi, mentre i giacimenti di piombo, rame, oro e argento furono sfruttati in epoca romana[11]
La Fehta da tchivra, (in patois valdostano, la Festa della capra), il primo fine settimana di luglio a Quinçod[14].
Economia
Le attività prevalenti sono l'artigianato edile, la falegnameria, il turismo, l'agricoltura e l'allevamento. Importante è la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, tra i quali gli zoccoli tipici denominati sabot.[15]
Decreto legge luogotenenziale n. 545 del 7 settembre 1945 del principe Umberto II di Savoia, Luogotenente generale del Regno d'Italia. Tale decreto, tra l'altro:
soppresse la Provincia di Aosta e la sua Prefettura, costituita nel 1927, riaggregando i 113 comuni canavesani alla provincia di Torino;
creò una entità amministrativa del tutto particolare denominata “Circoscrizione autonoma Valle d'Aosta”, attribuendo al suo Presidente anche tutte le competenze che erano - e sono attualmente esercitate - dal Prefetto;
ripristinò la denominazione pre-fascista dei Comuni seppure non ancora l'originaria estensione territoriale.
Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp.74-100, ISBN978-88-7032-878-3.
Bibliografia
Amé Gorret, Varale Giovanni, Guida illustrata della Valle di Challant o d'Ayas, Biella, Tipografia commerciale, 1899
Robert Berton, Anthroponymie valdôtaine: familiaire de la communauté de montagne de l'Évançon. Table alphabétique des noms de famille et prénoms des paroisses de: Ayas, Brusson, Challand-Saint-Anselme, Challand-Saint-Victor, Verrès, Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet-Bourg, Montjovet-la-Rivière, Montjovet-Saint-Eusèbe, Quart, Musumeci, 1984
Jean-Auguste Voulaz, Voyage autour du... clocher de Challand-Saint-Anselme, in Lo Falmbò/Le Flambeau, Revue du Comité des traditions valdôtaines, 1989, n.4
Annick Richard. Le district aurifère de Challant (Val d'Aoste-Italie): gitologie, géochimie et métallogénie de l'or. Thèse de doctorat de spécialité, Université scientifique et médicale, Grenoble 1981.
Abbé Louis Bonin, Vallée de Challand - Brusson - Guide et folk-lore, Mondovì, Mondovì Tipografia Commerciale, 1928.
Jean-Auguste Voulaz, Lo fioladjo: une ancienne tradition disparue de nos jours dont le souvenir, bien que terni par le temps, existe encore à Challand-Saint-Anselme, in Lo Falmbò/Le Flambeau, Revue du Comité des traditions valdôtaines, 1986, n. 1, pp.33–39
Jean-Auguste Voulaz, Le moulin de Rivière à Challand-Saint-Anselme, in Lo Flambò/Le Flambeau, Revue du Comité des Traditions Valdôtaines, 1980, n. 2, pp.41–52
Patrizio Vichi, 1929: dal Concordato al plebiscito: Brusson e Challant i comuni più antifascisti d'Italia, Aosta: Vichi, 2010
Jean-Auguste Voulaz (a cura di), La paroisse de Saint-Anselme de Challand: d'après les rapports rédigés par les curés Jean-Barthélemy Davisod (1786), Jean-Pierre Obert (1820), Charles-Emmanuel Bésenval (1883), soit "Etat des paroisses": documents à servir pour son histoire, Pavone Canavese: Pheljna, 1998
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