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Amandola è un comune italiano di 3 401 abitanti[2] della provincia di Fermo nelle Marche.

Disambiguazione – Se stai cercando l'attore e doppiatore italiano, vedi Vittorio Amandola.
Amandola
comune
Amandola – Veduta
Amandola – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Marche
Provincia Fermo
Amministrazione
SindacoAdolfo Marinangeli dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate42°58′48.36″N 13°21′27″E
Altitudine500 m s.l.m.
Superficie69,5[1] km²
Abitanti3 401[2] (31-8-2020)
Densità48,94 ab./km²
FrazioniBore, Botundoli, Buzzaccheri, Caccianebbia, Campo di Masci, Capovalle, Casa Coletta, Corazza, Casa di Carlo, Casa Innamorati, Casalicchio, Casa Paradisi Inferiore, Casa Paradisi Superiore, Case Staffinati, Casa Tasso, Cese, Ciaraglia, Colle San Fortunato, Colle Turano, Coriconi, Corvellari, Cucchiaroni, Fossacieca, Francalancia, Garulla Inferiore, Garulla Superiore, Le Piane, Marnacchia, Merli, Moglietta, Montane, Paolucci, Paterno, Pucci, Rustici, Salvi, San Cristoforo, San Lorenzo, San Ruffino, Schiti, Scagnoli, Suitullo, Taccarelli, Vena, Verri, Vesciano, Vidoni, Villa Conti, Villa Fiorentina
Comuni confinantiComunanza (AP), Gualdo (MC), Monte San Martino (MC), Montefalcone Appennino, Montefortino, Penna San Giovanni (MC), Sarnano (MC), Smerillo
Altre informazioni
Cod. postale63857
Prefisso0736
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT109002
Cod. catastaleA252
TargaFM
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 283 GG[4]
Nome abitantiamandolesi
Patronobeato Antonio da Amandola
Giorno festivo25 gennaio
Cartografia
Amandola
Amandola – Mappa
Amandola – Mappa
Posizione del comune di Amandola nella provincia di Fermo
Sito istituzionale

Geografia fisica


Profilo della cittadina.
Profilo della cittadina.

Amandola poggia sopra tre colli dell'alta valle del Tenna che prendono i nomi dai castelli che vi erano presenti fin da prima la sua nascita: Agello, Leone e Marrubbione. Il più alto ed abitato è Castel Leone e raggiunge un'altezza di circa 550 m s.l.m.

La città è situata sulla destra del torrente Bora (o Callugo) e a sinistra del fiume Tenna, che la separa dalla zona industriale. Si trova a circa 10 km dalla vetta del monte Castelmanardo (1917 m s.l.m.), appartenente alla catena dei Monti Sibillini, la quale chiude il suo territorio ad ovest. Verso est si apre la valle del Tenna, dove il comune di Amandola arriva fino alle sponde del lago di San Ruffino; a nord e a sud mostra un territorio caratterizzato da elevate e boscose colline e valli solcate da numerosi torrenti.

Il suo territorio è il terzo più vasto della provincia di Fermo dopo la stessa Fermo e il vicino comune di Montefortino; in esso sono presenti 48 frazioni.


Storia



L'età antica


Le scoperte archeologiche dei secoli XX e XXI hanno evidenziato come l'odierno territorio di Amandola, della vicina Comunanza e dell'intero circondario dei monti Sibillini risultasse abitato fin dall'antichità, in particolare dai Piceni e dai Romani, dopo la vittoria conseguita da questi ultimi nella guerra picentina (267 a.C.).

Ai piedi del Monte Amandola sarebbe infatti sorto l'abitato piceno di Cisiana, sintomo della presenza in loco della Gens Caesia, coinvolta nell’allevamento ovino su grande scala, la cui presenza è attestata epigraficamente nel I secolo d.C. in numerosi distretti dell'antico Piceno.

Inoltre, a partire dagli anni '10 del XXI secolo, importanti ricerche e scoperte archeologiche hanno permesso di localizzare l'antica Interamnia Poletina (o Pollentina) Piceni (o Picena) con un abitato posto nell'attuale territorio comunale di Amandola[5]. La ricostruzione è stata significativa, poiché per lungo tempo si è creduto che Interamnia Poletina (o Pollentina) Piceni (o Picena) fosse identificabile con la vicina Comunanza.

Le campagne di ricerca condotte dall'Università di Pisa tra il 2014 ed il 2015 hanno rilevato che, nell'area occupata dalla vicina Comunanza posta sulla sponda sinistra dell'Aso, sorgeva l'antica ed importante città di Novana. Questa assunse dapprima la dignità di forum, venne quindi elevata a praefectura ed infine a municipium, vale a dire il principale centro amministrativo dell'Ager Novanensis, inserito nella Regio V Picenum.

L'attuale territorio comunale di Amandola, nonché gli antichi centri abitati in esso compresi - ossia Cisiana ed Interamnia Poletina (o Pollentina) Piceni (o Picena) - erano dunque compresi nell'Ager Novanensis, ed al suo interno restarono sino al crollo dell'Impero romano d'Occidente.

Mappa dell'antico Ager Novanensis, con la localizzazione dell'attuale città di Amandola e dell'antica Novana (Comunanza)
Mappa dell'antico Ager Novanensis, con la localizzazione dell'attuale città di Amandola e dell'antica Novana (Comunanza)

L'Alto Medioevo


In seguito al crollo dell'Impero romano d'Occidente ed alle invasioni barbariche, l'attuale territorio di Amandola e l'antico Ager Novanensis dovettero piegarsi - nell'ordine - all'invasione degli Ostrogoti (489), alla riconquista bizantina (553) ed infine alla nuova occupazione barbarica dell'Italia operata dai Longobardi (guidati dal re Alboino) a partire dal 568. L'antico Ager Novanensis fu incorporato nel Ducato di Spoleto, facente capo al Regno longobardo.

Documenti dei secoli IX, X ed XI testimoniano che i territori originariamente compresi nell'Ager Novanensis dovettero appartenere in parte al Vescovo di Fermo, ed in parte ai monaci benedettini farfensi, i quali, fuggendo da Farfa in Sabina per sfuggire alle incursioni dei Saraceni, si stabilirono nell'antico Piceno fondando l'odierna città di Santa Vittoria in Matenano.

Con ogni probabilità, la costituzione di nuclei abitativi medievali riferibili ai castelli amandolesi di Agello, Leone e Marrubbione risale proprio ai secoli IX, X ed XI.


Il Basso Medioevo. Le origini di Amandola


Il Libero Comune di Amandola nacque ufficialmente nell'anno 1249, mediante la formale unificazione dei tre preesistenti castelli di Agello, Leone e Marrubbione. Il nome deriverebbe dalla presenza, nell'attuale zona occupata da Piazza Risorgimento, di un meraviglioso albero di mandorlo (chiamato in dialetto fermano la mannola). Per questa ragione, esso è raffigurato nello stemma comunale, unitamente ai tre colli che rappresentano i castelli suddetti.

L'entità politica entro la quale il Libero Comune di Amandola era inserito era lo Stato della Chiesa.

Le mura di Amandola.
Le mura di Amandola.

I primi Statuti comunali di Amandola risalgono al 1265. In seguito il Comune edificò una cinta muraria perimetrale di 2230 metri con 5 porte: Agello, San Giacomo (l'unica ancora esistente, pur se rimaneggiata), Marrubbione, Sant'Antonio e Putei. Le piazze pubbliche erano tre: la Platea Animalium, usata per le fiere del bestiame, la Platea Magna, luogo dove si tenevano le assemblee popolari e i festeggiamenti, la Platea Vallelonga, antica piazza del mercato. Era reputata per la fiorente industria della tessitura tra medioevo e rinascimento.


Dal Rinascimento all'Unità d'Italia


Fra i Signori di Amandola, si ricorda che tra il XIV ed il XV secolo si succedono numerose famiglie e i Signori a dominare su Amandola: i Signori di Varano, il duca Francesco Sforza, Cesare Borgia conosciuto anche come Duca Valentino, Malatesta, Niccolò Piccinino, il condottiero Mostarda da Forlì (XIV-XV secolo).

Alla fine del XVI secolo, per volontà delle autorità pontificie, vennero stipulati importanti accordi tra Amandola e i Comuni circostanti per la definizione dei confini[6].

La centrale Piazza Risorgimento.
La centrale Piazza Risorgimento.

Nel 1798, In seguito alla Rivoluzione francese ed alle campagne napoleoniche in Italia, Amandola subì l'impatto dell'invasione dell'esercito repubblicano francese. A causa di un tentativo di resistenza, essa affrontò quindi un saccheggio, conclusosi con la profanazione del sarcofago del Beato Antonio.

Amandola venne prima incorporata nella Repubblica Italiana napoleonica e, in seguito alla proclamazione dell'Impero francese nel 1804, nel Regno d'Italia napoleonico, con capitale a Milano e governato personalmente da Napoleone Bonaparte.

Dopo la caduta dell'Impero francese di Napoleone Bonaparte, Amandola seguì il processo di Restaurazione innescato dal Congresso di Vienna del 1815, tornando quindi a far parte dello Stato della Chiesa fino all'Unità d'Italia.

Dopo la battaglia di Castelfidardo, ed in seguito al plebiscito del 4 Novembre 1860, Amandola e tutte le Marche proclamarono l'annessione al Regno di Sardegna, per poi confluire nel neonato Regno d'Italia (retto dai Savoia) dal 17 Marzo 1861.


L'età contemporanea


La storia contemporanea di Amandola ha seguito pedissequamente lo sviluppo della storia d'Italia.

Ai problemi economici e sociali nel nuovo stato post-unitario alla fine del XIX secolo ed all'inizio del XX secolo, seguirono la prima guerra mondiale e l'avvento del fascismo.Durante la seconda guerra mondiale, nel marzo del 1944 le truppe tedesche ingaggiarono un breve conflitto con i partigiani il quale terminò con la fucilazione di 10 uomini, fra i quali Angelo Biondi[7] che venne fucilato nella piazza principale. Nel settembre 1943, giunsero ad Amandola due famiglie di profughi ebrei jugoslavi (otto persone in tutto) in fuga verso il sud. Nonostante il pericolo, l'intero paese, guidato dal capostazione Giuseppe Brutti, si mobilitò in loro aiuto. Fu formata tra gli abitanti una commissione che si adoperò per dare gratuitamente ai profughi - che erano privi di tutto - alloggio, cibo e coperte e tutto quanto essi necessitassero. Quando un delatore rivelò la presenza di ebrei nel paese, essi furono trasferiti nella frazione di San Cristoforo, dove rimasero fino alla Liberazione. Per la loro azione, Giuseppe Brutti e la consorte Elvira Lucci Brutti sono stati insigniti dell'alta onorificenza di Giusti tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem a Gerusalemme.[8].

Negli anni '50 e '60 del XX secolo, Amandola ha conosciuto un notevole sviluppo demografico, commerciale ed economico, arrivando a toccare più di 6.000 abitanti nell'intero Comune.

Nei decenni successivi, tuttavia, si è verificato un decremento demografico, attualmente acuìto dalla conseguenze del terremoto del Centro Italia del 2016 e del 2017.

Amandola resta in ogni caso il Comune più popoloso dell'intera area dei monti Sibillini, a cavallo tra le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.


Monumenti e luoghi d'interesse


La Chiesa di Sant'Agostino.
La Chiesa di Sant'Agostino.
L'Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale
L'Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale

La cittadina presenta un centro storico che attesta la ricchezza del suo passato e soprattutto la fioritura del proprio artigianato. Anche oggi la lavorazione del legno, il restauro e l'antiquariato del mobile, l'arte del merletto, sono presenti e di notevole interesse. Amandola da molti anni si è caratterizzata come centro turistico montano ricco di una efficiente ricettività e con impianti sportivi e ricreativi che rendono piacevole il soggiorno.


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[18]


Cultura


Ristrutturato e ampiamente funzionante, l'antico teatro "La Fenice" ospita associazioni culturali, teatrali, dialettali, che si esibiscono dal vivo. Sono presenti inoltre, numerose associazioni sul territorio amandolese, che variano in ambiti diversi, alcuni dei quali legati alla sensibilizzazione dei cittadini e verso la promozione della cultura stessa. Per anni si è tenuto il festival del teatro, che richiamava centinaia di spettatori.


Cucina


Di seguito vengono descritte alcune specialità culinarie tipicamente picene e marchigiane, diffuse finanche nel territorio di Amandola:


Economia



Agricoltura


L'agricoltura occupa ancora una considerevole porzione della forza lavoro amandolese.

Le attività più diffuse sono:


Artigianato


Tra le attività economiche più importanti di Amandola vi sono quelle artigianali: sono diffuse la lavorazione del legno e del ferro, finalizzate alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, nonché alla produzione di mobili e di arredi.


Industria


In Amandola sono presenti importanti realtà industriali operanti nei settori dell'alimentazione, dell'arredamento, dell'illuminazione, delle lavorazioni meccaniche e della tecnologia.


Terziario


Il settore terziario è molto sviluppato grazie alla presenza di importanti servizi pubblici facenti capo all'ambito territoriale della Provincia di Fermo: si ricordino l'Ospedale Vittorio Emanuele II (facente capo all'ASUR area vasta n. 4 di Fermo), l'Istituto scolastico comprensivo di Amandola, i Comandi Stazione dei Carabinieri e dei Carabinieri forestali, il dipartimento della Polizia stradale ed il distaccamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Amandola è anche sede di uffici locali del parco nazionale dei Monti Sibillini.


Turismo


Ha ricevuto la bandiera arancione dal Touring Club Italiano per le bellezze storico-culturali del luogo, e per il significativo paesaggio che la caratterizzano.

Una vasta porzione del territorio comunale è compresa nel parco nazionale dei Monti Sibillini.

Il comune è parte della comunità montana dei Sibillini.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
7 giugno 1985 6 giugno 1990 Luigi Bellesi Indipendente Sindaco [19]
6 giugno 1990 24 aprile 1995 Luigi Bellesi Indipendente Sindaco [19]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Avelio Marini Lista civica Sindaco [19]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Franco Rossi Lista civica Sindaco [19]
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Riccardo Treggiari Lista civica Sindaco [19]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Giulio Saccuti Lista civica Sindaco [19]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Adolfo Marinangeli Amandola 2.0 Sindaco [19]
27 maggio 2019 in carica Adolfo Marinangeli Amandola 4.0 Sindaco [19]

Sport



Calcio


Nel 2013 è stata fondata l'A.S.D. Atletico Sibillini con squadre del solo settore giovanile per poi cambiare denominazione in A.S. Amandola nel 2015.La stessa, nella stagione calcistica 2015-16 si iscrive anche al campionato di Terza Categoria, vincendolo. In virtú di ciò, nella stagione calcistica 2016-17, partecipa al campionato di Seconda Categoria, arrivando a vincere i play-off del proprio girone e di conseguenza va allo spareggio contro la vincente dei play-off del girone g. Seppur perdente ai rigori acquisisce il diritto, per la stagione 2017/18, a partecipare al campionato di Prima Categoria, stabilendo così un record regionale per società ancora in attività: in soli due anni dall'iscrizione alla f.g.c.i. due promozioni consecutive. Nel campionato 2017/18 di Prima Categoria ottiene un lusinghiero 4º posto.


Pallacanestro


La Polisportiva 5 Fonti Basket è dal 1991 il punto di riferimento del basket nei Sibillini. Nel corso della sua storia ha militato nel campionato di Serie D e nel 2004 la squadra Juniores si è aggiudicata il titolo regionale. Oggi si occupa prevalentemente di settore giovanile.


Pallavolo


La "Pallavolo Sibillini", ha ottenuto alla fine della stagione 2010/2011 la promozione in Serie B2. Nel 2014 è retrocessa in serie C.


Motociclismo


Nel 1998 è stato fondato il motoClub "Aquile dei Sibillini" che, con i suoi motoraduni "della Pancetta", è riuscita a portare un gran flusso di moto e di turisti. Particolare afflusso vi è stato nel 2006 quando circa 2000 moto riempivano la piazza di Amandola.


Note


  1. 14º censimento generale della popolazione e delle abitazioni
  2. Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. (IT) Marcello Gaspari, La lingua picena, 2015, p. 21.
  6. Sito SibilliniWeb
  7. Informazioni sull' Episodio di Piazza Risorgimento (PDF), su straginazifasciste.it. URL consultato il 25 novembre 2016. e scheda del partigiano Angelo Biondi (Ceglie Messapica(BR) 30/09/1910; Amandola 02/10/1943)
  8. Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45 (Mondadori: Milano 2006), pp. 72-73, 260
  9. www.comune.amandola.fm.it
  10. www.comune.amandola.fm.it
  11. www.abbaziasanruffino.it/storia-ed-arte-dellabbazia
  12. Adolfo Leoni, La vallata del Tenna - Abbazie e chiese, in La Voce delle Marche, 29 giugno 2021, p. 18.
  13. Adolfo Leoni, La vallata del Tenna - Abbazie e chiese, in La Voce delle Marche, 29 giugno 2021, p. 19.
  14. www.sibilliniweb.it/citta/amandola-casalicchio-abbazia-dei-santi-vincenzo-e-anastasio-san-salvatore-xisec/
  15. Archivio Storico Comunale d'Amandola, Registri delle delibere comunali
  16. Autori Vari, "Annuario del Ministero di agricoltura, industria e commercio". Tipografia nazionale di G. Bertero, Roma, 1904, p. 253
  17. www.beniculturali.marche.it/Ricerca/tabid/41/Dove/Amandola
  18. Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  19. http://amministratori.interno.it/

Bibliografia



Voci correlate



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[de] Amandola

Amandola (im örtlichen Dialekt: Amàndola bzw. La Mannola) ist eine italienische Gemeinde (comune) mit 3471 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Fermo in den Marken.

[en] Amandola

Amandola is a comune (municipality) in the Province of Fermo in the Italian region Marche, located about 70 kilometres (43 mi) south of Ancona, about 25 kilometres (16 mi) northwest of Ascoli Piceno and about 35 kilometres (22 mi) west of Fermo. The town was founded in 1248 by the union of the castles of Agello Leone and Marrubbione, which formed a free municipality.

[es] Amandola

Amandola es una localidad y comune italiana de la provincia de Fermo, región de las Marcas, con 3818 habitantes.

[fr] Amandola

Amandola est une commune italienne d'environ 3 480 habitants, située dans la province de Fermo, dans la région Marches, en Italie central
- [it] Amandola

[ru] Амандола

Амандола (итал. Amandola) — коммуна в Италии, располагается в регионе Марке, в провинции Фермо.



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