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Ceglie Messapica (Cègghie in dialetto locale, fino al 1864 chiamata Ceglie, dal 1864 al 1988 chiamata Ceglie Messapico) è un comune italiano di 18 664 abitanti[1] della provincia di Brindisi in Puglia. La cittadina vanta il riconoscimento di città d'arte e terra di gastronomia.[4]

Ceglie Messapica
comune
Ceglie Messapica – Veduta
Ceglie Messapica – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Puglia
Provincia Brindisi
Amministrazione
SindacoAngelo Palmisano (Fratelli d'Italia) dal 5-10-2020
Territorio
Coordinate40°39′N 17°31′E
Altitudine298 m s.l.m.
Superficie132,02 km²
Abitanti18 664[1] (31-8-2022)
Densità141,37 ab./km²
Comuni confinantiFrancavilla Fontana, Martina Franca (TA), Ostuni, San Michele Salentino, Villa Castelli
Altre informazioni
Cod. postale72013
Prefisso0831
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT074003
Cod. catastaleC424
TargaBR
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 542 GG[3]
Nome abitanticegliesi
Patronosant'Antonio da Padova
Giorno festivo13 giugno
Cartografia
Ceglie Messapica
Ceglie Messapica – Mappa
Ceglie Messapica – Mappa
Posizione del comune di Ceglie Messapica nella provincia di Brindisi
Sito istituzionale

Il territorio si caratterizza per i trulli, le masserie, gli oliveti secolari e le grotte carsiche.


Geografia fisica



Territorio


Il territorio comunale si estende per 132,02 km2[5] nella parte meridionale dell'altopiano delle Murge tra la Valle d'Itria e il Salento, in una zona collinare al confine con la pianura salentina chiamata Soglia messapica. Il comune si trova a 31 km da Taranto e a circa 35 km da Brindisi; confina con Ostuni (distanza 11 km), Martina Franca (17 km), Villa Castelli (8 km), Francavilla Fontana (14 km) e San Michele Salentino (10 km)[6].


Orografia


Trullo e terrazzamenti nelle campagne di Ceglie Messapica.
Trullo e terrazzamenti nelle campagne di Ceglie Messapica.

Il territorio comunale può essere suddiviso in due macro aree: una, dall'aspetto collinare, si estende sostanzialmente a nord-ovest dell'abitato, si presenta con dolci colline e terrazzamenti con muretti a secco e numerosissimi trulli; l'altra declina lentamente verso la piana salentina. Proprio per questi motivi Ceglie Messapica viene considerata uno degli ultimi lembi meridionali della Murgia. L'altitudine del territorio comunale varia tra i 148 metri s.l.m. della foggia Palagogna e i 385 metri m s.l.m. di Contrada Alfieri[6]. L'abitato invece è posto a un'altezza di 298 metri s.l.m.[8], si estende su due colli, uno dei quali interamente occupato dal centro storico e dalla zona ottocentesca.

Nel territorio sono numerose le forme carsiche (doline, grotte, inghiottitoi, lame): esse hanno un rilevante valore paesaggistico, ambientale, naturalistico ma anche storico-archeologico, in quanto spesso, le grotte in particolare, erano già in epoca preistorica sede privilegiata per gli insediamenti umani. La presenza di diffusi fenomeni carsici è strettamente connessa alle caratteristiche del substrato geologico di questo territorio: ovunque affiorano infatti strati di rocce calcareo-dolomitiche, spessi alcune migliaia di metri e molto fessurate. Le rocce calcaree sono a tratti ricoperte da strati, spesso di esiguo spessore, di "terre rosse", localizzate in particolare nelle aree morfologicamente più depresse, quali le doline e i letti dei principali solchi erosivi.


Grotte

Grotte di Montevicoli
Grotte di Montevicoli
Grotte di Montevicoli
Grotte di Montevicoli
Grotte di Montevicoli
Colonna Grotte di Montevicoli
Colonna Grotte di Montevicoli
Vista della grotta
Vista della grotta

Nel territorio di Ceglie risultano essere censite 53[9] tra cavità, grotte e fratture verticali chiamate dai contadini capivienti o vole[10]. Elenco delle grotte di Ceglie Messapica: Grotta Recupero 1 e 2, Grotte di Montevicoli, Grotta di Zizze, Grotta-Cripta di San Michele, Grotta-Cripta della Madonna della Grotta, Grotta Abbondanza 1,2 e 3, Grotta Masseria Iazzo (wanda), Grotta del Frantoio, Grotta Donna Lucrezia, Grotta di Nisco, Grotta Masseria le Croci 1 e 2, Grotta San Pietro, Grotta dei Grilli, Grotta Abate Nicola, Grotta Olmo, Grotta di Fedele Grande (Grotta del Cavaddone), Pozzo Alfieri, Vora dell'Olmo, Grotta Sardella 1, 2 e 3, Grotta dei Messapi, Grotta Antelmi, Grotta della Cantina, Grotta delle Meraviglie, Grotta Madonna Piccola, Grotta Tagliente, Grotta Marangi, Vora di Castelluzzo, Grotta Abate Amato, Vora Facciasquata, Inghiottitoio Facciasquata, Grotta Ciarlete, Grotta del Frantoio Scolepie, Grotta Angeluzzi 1 e 2, Grotta Montagnulo, Grave Vuotolo Rosso, Grotta specchia Abate Amato, Voraginetta Insarti, Inghiottitoio Lecci, Grottina di San Pietro, Grotta Madonna della Grotta 2, Grotta Masseria Tamburo, Grotta Insarti, Grotta del Campo Sportivo, Grotta del Monte Vecchio, Grotta Masseria San Pietro.


Idrografia


L'idrografia superficiale è quasi completamente assente dal territorio; le uniche forme riconducibili sono alcuni invasi artificiali di piccole dimensioni scavati nella roccia per raccogliere le acque piovane e chiamati comunemente “fogge”. Si pensa che le fogge abbiano un'origine tardo medioevale, bizantina o addirittura risalente all'epoca messapica. Quelle presenti nel territorio sono denominate Foggia Marangi, Foggia di Sant'Anna, Foggia Vetere, Foggia di Lamarina Nuova, Foggia di Casamassima e Foggia Palagogna. Nel sottosuolo, le acque di falda si rinvengono invece a più di 500 metri sotto il piano di campagna, presentando, sotto il profilo fisico e chimico, caratteristiche tra le migliori di Puglia, quasi per nulla interessate da fenomeni di inquinamento antropico e non sfiorate dall'ingressione delle acque marine.


Biohabitat



Flora

Roverella monumentale nell'agro di Ceglie Messapica
Roverella monumentale nell'agro di Ceglie Messapica
La collina del bosco di San Pietro
La collina del bosco di San Pietro

Da un punto di vista vegetazionale, il territorio di Ceglie Messapica è assimilabile all'intero territorio della Murgia di sud–est. Le aree boschive occupano il 4,5% della superficie comunale,[11] altrettanta estensione hanno le aree interessate da macchia mediterranea o gariga. La vegetazione potenziale del territorio è costituita prevalentemente da formazioni di latifoglie eliofile decidue con dominanza di querce, nel caso specifico di fragni. Oltre al fragno vanno ricordate anche la roverella, il cerro, il leccio ed, episodicamente, anche la sughera e altre specie come carpino orientale, acero campestre, orniello.

La situazione attuale della vegetazione naturale è molto distante sia dal quadro emerso dall'analisi della vegetazione potenziale sia da quanto deducibile da numerose fonti storiche che descrivevano un paesaggio strutturato da vasti e intricati boschi. La trasformazione dei caratteri originari del paesaggio è legata in primo luogo alla pressione delle attività antropiche: l'ampliamento della superficie destinata alle colture agrarie e il pascolo eccessivo. La forma più matura della vegetazione di questo territorio, è rilevabile solo in poche e poco estese aree (Masseria S. Pietro, Masseria Marcuccio, Masseria Montedoro). Lo strato arbustivo dei querceti è caratterizzato dalla presenza delle piante tipiche della macchia mediterranea, quali il lentisco, la fillirea, il terebinto, il biancospino, il perastro, le rose selvatiche, i cisti, associati a numerose piante rampicanti e lianose (smilax, vitalba, lonicera, ecc.).

Le aree interessate dalla macchia mediterranea si presentano caratterizzate da un fitto e intricato strato arbustivo, in cui le singole piante perdono la loro individualità per fondersi l'una con l'altra. Sono presenti piante termofile a carattere sempreverde. In alcuni casi l'ambiente si presenta più simile alla pseudo-macchia (macchia con presenza sparsa di querce allo stato arboreo).

Sono presenti aree interessate dal fenomeno della gariga, per esempio le aree marginali dei boschi, le aree percorse dal fuoco o quelle degradate dal pascolo eccessivo. Nel territorio di Ceglie le garighe sono in genere dominate dalla presenza del cisto di Montpellier e del timo.

Sono inoltre presenti:

Le aree boschive o interessate dalla presenza di macchia mediterranea aventi maggiore estensione sono le seguenti: bosco di San Pietro (120 ettari circa[6]; bosco e macchia di Montedoro (110 ettari); bosco e macchia di Facciasquata (100 ettari); bosco e macchia di Alfieri (41 ettari); bosco e macchia di Recupero; bosco e macchia di Tarturiello; macchia di Giuseppe Nisi; bosco di Montecchie; pineta Ulmo; bosco di Sacramento; bosco di Casina Vitale; bosco d'Insarti; macchia di Selvaggi; macchia di Sumerano; macchia di Epicocco; macchia di Donno Santo.

Nel territorio di Ceglie sono presenti tre alberi monumentali censiti dal corpo forestale dello Stato[12]:


Fauna

Per quanto riguarda la fauna, nel territorio di Ceglie Messapica si registra la presenza di una comunità faunistica non particolarmente numerosa, ma comunque di rilevante valore per il mantenimento degli equilibri ecologici del territorio. La limitata presenza di grandi mammiferi è strettamente connessa alla limitata estensione delle aree con vegetazione naturale e alla discontinuità di tali aree sul territorio. La fauna è caratterizzata dalla presenza di lepri, volpi, tassi, ricci, chiocciole, falchi, pettirossi, tordi, merli, rondini e diversi rapaci notturni come civetta, gufo, assiolo e barbagianni, e pipistrelli che trovano rifugio nelle numerose grotte.[senza fonte]


Clima


Ceglie gode di un tipico clima mediterraneo, mite e confortevole nei periodi primaverile e autunnale, estati caldo umide e inverni non eccessivamente freddi.

Le temperature medie mensili risentono dell'influenza degli eventi atmosferici del mediterraneo nord orientale e oscillano dai 7,4 °C nei mesi freddi, ai 23,8 °C nei mesi estivi. Rari i casi di forti escursioni termiche, i mesi con maggiore scarto termico fra massime e minime risultano essere i mesi estivi con una differenza tra massime e minime di circa 10 °C. Il vento influenza il clima della zona attraverso correnti fredde di origine balcanica (che in inverno rendono l'aria gelida), oppure calde di origine africana (che rendono l'estate afosa). Il territorio di Ceglie risulta avere una ventosità media annua, secondo l'atlante eolico italiano, tra i 5 e 6 m/s.

Non è infrequente che, durante le notti invernali, il termometro scenda sotto zero, anche di diversi gradi (−3 °C, −4 °C) con conseguente formazione di estese gelate, o che si registrino nevicate con importanti accumuli nevosi, soprattutto quando l'Adriatico meridionale è colpito da ondate di aria fredda di origine artico-continentale (come, ad esempio, nel 1987[13], 1993, 2001[14][15], 2006[16], 2009 e nel 2014). L'anno più nevoso risulta essere stato il 1956, quando nel febbraio cadde un metro di neve[senza fonte]. D'estate, invece, occasionalmente si verificano intense e lunghe ondate di calore, che rendono il clima torrido e portano le temperature su valori talvolta superiori ai 40 °C.

Le precipitazioni annuali si attestano sull'ordine dei 700 mm di pioggia, distribuiti prevalentemente nel periodo da ottobre a marzo. La primavera e l'estate sono caratterizzate da periodi di siccità.

A Ceglie Messapica, precisamente preso la masseria Nisi, dal 2008 è attiva[17] una stazione meteo amatoriale facente parte della rete di stazioni meteorologiche dell'associazione Meteo Valle D'Itria[18].

[19]

Ceglie Messapica Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 10,611,413,717,421,626,329,329,524,419,615,911,811,317,628,420,019,3
T. min. media (°C) 5,15,57,39,113,017,620,320,416,813,210,26,45,79,819,413,412,1
Precipitazioni (mm) 81,674,974,054,038,626,418,125,853,181,493,899,6256,1166,670,3228,3721,3
Giorni di pioggia 8,78,06,68,05,03,21,92,34,67,07,89,726,419,67,419,472,8
Umidità relativa media (%) 80747371655756586775818178,369,75774,369,8

Storia


Breve descrizione di Ceglie tratta dal manoscritto di Angelo Serafino Russo - Origine di Ceglie, … datato 1819

Questa Città di Ceglie, …, non vi è dubbio sia una bellissima Città, dove anticamente era la Rocca, e già si vedono le ruine delle sue antiche Mura, ch’erano di gran circuito. Ella è posta oggi nel numero delle Città. Oggi replico il suo circuito è di non poco ambito: onde le sue abitazioni sono assai strette essendo che peraltro sia di Popolo assai abbondante. È sita su di un alto Colle dipendente dall'Appennino, da dove con assai bella prospettiva, si scuoprono a colpo d'Occhio non solo il Mare supero, ma tutte le sottoposte Campagne. Abbonda molto di Grani, Biade, ed assai più di Oglio, possedendo un ampio spazioso Uliveto. I frutti sono abbondantissimi, e di ogni sorte. Il Terreno è produttivo di belli talenti. Il suo Aere salutevole, benché assai freddo. Insomma tutto vi è di commodo alla vita umana. E questo fu il motivo, che i Cretesi colsero il tempo del fondo di detta Città, e del Clima per essere non solo consimile alla Capitale Oria, anzi maggiore ancora…

Le Murge
Le Murge
Il Castello Ducale
Il Castello Ducale
Panoramica del centro storico di Ceglie
Panoramica del centro storico di Ceglie
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Ceglie Messapica.

Secondo la tradizione, la fondazione di Ceglie sarebbe legata all'arrivo in Italia del mitico popolo dei Messapi, al quale è attribuita la costruzione di manufatti megalitici noti con il nome di specchie.

Era nota ai Greci con il nome di Kailìa. Il nucleo urbano, esteso ai piedi di un colle (nella zona dove attualmente sorge la stazione ferroviaria delle Ferrovie Sud-Est), era difeso da fortificazioni i cui scarsi resti sono noti con il nome locale di "Paretone". Presso la città sarebbero sorti santuari extraurbani dedicati alle divinità greche Apollo (in corrispondenza dell'odierna chiesa di San Rocco), Venere (sulla collina di Montevicoli) e sotto la Basilica di Sant'Anna nel corso dei lavori di sondaggio i frammenti di ceramica votiva e resti del tempio della Dea Latona madre di Apollo e Diana (Archivio 1987).

La città fu punto di avvistamento del popolo dei Messapi con i centri di Oria e Brindisi a lungo in lotta contro la spartana Taranto che aspirava a uno sbocco sul mar Adriatico. In epoca romana la città era ormai decaduta.

Le dinamiche insediative di Ceglie medievale sono state ampiamente analizzate in un convegno di studi del 2009[21]. In età normanna Ceglie è nota come feudo, Castellum Caeje, sotto l'autorità del Castellano Paganus che delinea i suoi confini con la potente città di Ostuni[22]. In età Sveva il borgo è noto come Celie de Galdo (Ceglie della Foresta) ed era tenuto a contribuire, insieme al casale di Santa Maria dei Grani, alla manutenzione del castello di Oria[23]. Il suo feudatario più importante fu Glicerio de Persona (Glicerio de Matino) già feudatario di Matino e del Casale di Tuglie, signore delle Terre di Ceglie del Gualdo, di Mottola, di Soleto e del Casale di San Pietro in Galatina[23]. Glicerio parteggiò per Manfredi di Sicilia contro gli angioini. Caduto anche Corrado IV di Svevia figlio di Federico II di Svevia, Glicerio fu il capo dei difensori nell'assedio di Gallipoli che rappresentò l'ultimo tentativo di resistenza degli svevi contro gli angioini. Alla caduta di Gallipoli Glicerio fu catturato, condotto in carcere nel castello di Brindisi (insieme con i figli Gervasio, Giovanni e Perello) e condannato per fellonia, subì il patibolo.[24]. I possedimenti cegliesi furono confiscati e ceduti ad Anselino de Toucy.

Dotato di un piccolo castello, il feudo fu successivamente in possesso delle famiglie Orimi, Scisciò, Brancaccio, Dentice e Pignatelli, e degli arcivescovi di Brindisi.

Nel territorio circostante erano già stati fondati gli importanti monasteri dell'abbazia di Sant'Anna, alla periferia dell'odierno abitato e della Madonna della Grotta, di cui resta la chiesa, sulla via vicinale per Francavilla Fontana. Nel 1521 venne costruita al posto della chiesa matrice la collegiata, ingrandita e arricchita di decorazioni barocche nel 1786.

Il 24 ottobre 1584 il feudo venne ceduto in permuta da Cornelio Pignatelli a Ferdinando Sanseverino, conte di Saponara e barone di Viggianello. I Sanseverino ampliarono il castello e promossero la fondazione del convento dei Cappuccini, oggi scomparso, e di quello dei Domenicani, sede del comune fino al 2005. Ai Sanseverino subentrarono quindi i Lubrano e i Sisto y Britto: in seguito all'estinzione di questa casata con il duca Raffaele, nel 1862, il castello e le residue proprietà dell'ex feudo vennero ereditate dalla famiglia Verusio.

Durante il Risorgimento ebbe sede a Ceglie una vendita carbonara, da parte di Domenico Termetrio di Cisternino, e una sezione della Giovine Italia, da parte di Pietro Elia, amico personale di Giuseppe Mazzini[25]. Dopo l'annessione al Regno d'Italia visse un periodo di fioritura e agli inizi del XX secolo vide una crescita demografica, nonostante la presenza del fenomeno dell'emigrazione.

Un importante segno alla storia cittadina di fine Ottocento l'apportarono due sindaci, Giuseppe e Francesco Elia[26] (padre e figlio), che ottennero tra l'altro entrambi l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia; da loro fu avviato e poi seguito nel ruolo di membri del consiglio provinciale di Terra d'Otranto (Francesco fu anche vicepresidente del consiglio della provincia di Terra d'Otranto) il lungo processo durato quasi cinquant'anni che portò alla costruzione del tronco ferroviario Francavilla Fontana- Ceglie - Cisternino - Martina Franca - Locorotondo. La costruzione delle ferrovia fu praticamente realizzata però solo negli anni '20 del Novecento, infatti l'inaugurazione della stazione avvenne il 14 agosto 1924[27]. Qualche anno prima il territorio cegliese fu interessato dalla realizzazione di un'altra importante opera pubblica, la costruzione del canale principale dell'Acquedotto Pugliese.

Nel corso della seconda metà del 900 la cittadina si è modificata da un punto di vista sociale, si è persa infatti la vocazione prettamente agricola ed artigiana (principalmente nel settore tessile) della popolazione, gli abitanti di Ceglie infatti, come quelli della provincia sono stati assorbiti dalle grandi industrie nate a Brindisi e Taranto. Gli anni '60 sono stati, come nel resto del paese gli anni del boom edilizio, si è infatti assistito anche a Ceglie a uno sviluppo del tessuto urbano, gli anni in cui il "vecchio" lasciava il posto al "nuovo" (veniva abbattuto il convento dei Cappuccini con annessa Chiesa per far posto all'Ospedale Civile).

Rilevanti negli anni '80 furono le lotte bracciantili e sindacali contro il caporalato[28], che videro in prima linea tra gli altri la già Ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, e sviluppatesi anche in seguito a tragici eventi che videro coinvolte in incidenti stradali anche vittime cegliesi[29].

Gli anni '90 sono stati segnati dalla crisi definitiva del settore tessile, con la chiusura di vari stabilimenti.


Simboli


Un primo antico stemma di Ceglie rappresentava un castello con tre torri. Uno scudo con questa immagine si trova scolpito sulla facciata del carcere (attuale Piazza Vecchia) costruito nel 1568, e appare riprodotto, con l'aggiunta di una corona a tre punte, su un sigillo del 1752 conservato presso l'Archivio di Stato di Napoli. Con l'abolizione della feudalità, l'Università cegliese si dotò nel 1812 di un nuovo emblema: una torre rotonda, chiusa, con tre merli alla guelfa e su di essi un'aquila imperiale a volo spiegato. Nel 1864, fu scelto come nuovo simbolo un guerriero messapico armato con due lance, faretra con frecce, due saette, due stelle a otto punte, accompagnato dall'iscrizione in caratteri greci Kailinon.[30]

Lo stemma comunale attuale è stato riconosciuto con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 marzo 1953.[30][31]

«D'azzurro, alla torre aperta d'oro, merlata alla ghibellina di tre, sormontata da una corona all'antica dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 24 marzo 1981[31], è un drappo di giallo.


Onorificenze


Titolo di Città
«Il 15 settembre 1988[31] tramite decreto del presidente della Repubblica n. 4136 il comune di Ceglie Messapica viene insignito del titolo onorifico di Città.[32]»

Evoluzione dei nomi della città



Monumenti e luoghi d'interesse



Siti archeologici


Nella mappa l'ubicazione delle specchie e delle cinte murarie, note come paretoni, di epoca messapica facenti parte del sistema difensivo di Kalia (Καιλια), l'odierna Ceglie Messapica
Nella mappa l'ubicazione delle specchie e delle cinte murarie, note come paretoni, di epoca messapica facenti parte del sistema difensivo di Kalia (Καιλια), l'odierna Ceglie Messapica

Ceglie era una delle città della Dodecapoli messapica, il cui centro principale è costituito da Oria. Tra il 343 a.C. ed il 338 a.C. le città messapiche opposero strenua resistenza all'influenza di Taranto, la città fondata da coloni spartani che ambiva a conquistare tutta la Magna Grecia e a consolidare il proprio ruolo egemone sul mare Ionio sull'Adriatico meridionale. Taranto si impose definitivamente su tutta l'area pugliese dopo il 303 a.C. con un trattato che vietava alle navi romane di spingersi più a oriente del Promontorio Lacinio.

Della civiltà messapica rimangono numerosi resti archeologici: il sistema difensivo (specchie, fortini messapici, mura e muraglioni chiamati paretoni), necropoli oltre a iscrizioni, monete, vasi, trozzelle messapiche e reperti vari di natura ceramica o metallica.

Ceglie per la sua posizione naturale in cima a un colle e per il suo territorio collinare da cui era ben visibile Taranto, per i ritrovamenti archeologici (mura, specchie) può essere considerata come una roccaforte della Messapia. Il sistema difensivo era costituito da ben quattro cinte murarie (paretoni) delle quali la più esterna costituiva il collegamento tra le specchie (elevate fortificazioni, in blocchi megalitici, alte anche oltre 20 metri e diametro fino a 60 metri), la cinta di mura più interna aveva un perimetro di 5 km e racchiudeva una popolazione non inferiore ai 40 000 abitanti[38]. Proprio all'interno di tale cinta sono state individuate la maggior parte dei resti della città, i templi e le necropoli da dove provengono le iscrizioni, le monete, i vasi messapici tipo Gnatia e reperti vari, che costituivano i corredi funerari, conservati in piccolissima parte nel locale museo archeologico a Ceglie e nei musei di Taranto, Brindisi, Lecce ed Egnazia ma, in massima parte dispersi in collezioni private e pubbliche (ad esempio un vaso rinvenuto nel 1820 raffigurante la lotta tra Diomede e i Messapi si trova presso il museo di Berlino[39]).

Per quanto riguarda le mura e muraglioni chiamati paretoni, in passato si è teorizzata anche una loro origine bizantina riferibile a un limes, ma è oggi accertato che si tratta di sistemi di demarcazione territoriale riferibili all'età medievale[40].

Gli ultimi ritrovamenti archeologici risalgono al settembre 2006[41], durante alcuni lavori di ristrutturazione presso via Toniolo, quando fu ritrovata una tomba familiare risalente alla seconda metà del IV secolo a.C., contenente 5 scheletri e un corredo funerario di numerosi manufatti, fra i quali cinture in bronzo e forme ceramiche ornamentali e legate alle funzioni nutrizionali, al 2008 durante i lavori di ristrutturazione del castello di proprietà comunale nell'atrio interno e al 2014 quando in via sant'Aurelia sono emerse le fondamenta di un tratto della cinta muraria interna di epoca messapica.


Specchie

Specchia Puledri
Specchia Puledri

Nell'agro del comune di Ceglie Messapica sono presenti 18 specchie[42] che circondano l'abitato descrivendo una forma ellittica: Monte Pelusello, Talene, Facciasquata, Castelluzzo, S. Lucia, Tarantina II, Oliva, Puledri, Capece, La Selva, Cervarolo, Madonna della Grotta, Pezze di Ferro, Montefocaro, Virgilio, San Paolo, Sativa, Foggia Vetere e Specchia Tarantina. È da ritenere che le specchie, o almeno alcune, abbiano avuto anche una funzione sepolcrale. Ad esempio la specchia di Castelluzzo presenta una struttura architettonica a carattere difensivo ma all'interno sono state ritrovate celle funerarie e frammenti di terrecotte.


Siti e segnalazioni archeologiche

Oltre alle specchie sopracitate nel territorio comunale sono segnalati i seguenti siti archeologici: insediamento Preistorico Masseria San Pietro, abitato medioevale e necropoli romana Campo d'Orlando, abitato e necropoli Masseria Genovese, abitato e necropoli Conca di Scrina, grotte Masseria Le Croci, cripta Masseria Sant'Angelo, Paretone (antica cinta muraria della città di età messapica sottoposta a vincolo).


Architetture militari



Castello Ducale

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Ceglie Messapica.
Castello Ducale
Castello Ducale
Castello Ducale
Atrio del castello
Atrio del castello
Lato castello e scorcio chiesa matrice
Lato castello e scorcio chiesa matrice
Scalinata nell'atrio del castello
Scalinata nell'atrio del castello

Il castello si erge su uno dei due colli su cui è posta Ceglie. Alla struttura si accede attraverso un ampio portale con arco a tutto sesto e un ingresso con volta d'ogiva che immette nell'atrio di forma irregolare circondato dalle varie ali del castello. Il nucleo originario è costituito dalla Torre Normanna che costituisce la parte originaria del castello, risalente pressappoco al 1100[43]. A fianco alla Torre Normanna fu costruita nel XV secolo torre di forma quadrata che è il simbolo tradizionale della città, è alta 34 m. Nell'atrio, a ridosso della torre normanna è situato un pozzo sormontato da colonne. Sempre nell'atrio sono presenti gli stemmi delle famiglie nobili che si sono avvicendate alla guida del feudo. Di fronte all'ingresso sono posti una scalinata e un portale cinquecentesco che conducono a una delle parti residenziali (ala destra) che ospita la Sala del Consiglio. Il perimetro esterno inoltre comprende tre torrioni angioini di forma circolare.

Dal maggio 2016 nella parte di proprietà comunale sono state trasferite la biblioteca Pietro Gatti e la pinacoteca Emilio Notte.


Porte

Erano tre le porte di accesso alla città d'età medioevale, l'attuale centro storico. Gli ingressi erano tutti sorvegliati.

Porta del Monterrone
Porta del Monterrone

Per permettere l'ingresso nel centro storico in età successive sono stati realizzati altri punti di accesso che pertanto non possono essere considerati delle strutture di tipo militare. Uno è l'arco posto nei pressi del municipio (via Enrico De Nicola), posto al di sotto del palazzo Antelmy, che pur avendo caratteristiche simili alle altre porte fu creato solo come punto di sfogo. Al di sotto di questo arco è posto anche un affresco raffigurante la Madonna del Pozzo.


Mura

Dell'impianto murario di età medioevale oltre le due porte sopracitate resta ben poco, su di esso infatti è stata edificata la parte più esterna di quello che oggi viene considerato il centro storico racchiuso tra piazza Plebiscito, via Dante Alighieri, via Porta di Giuso, via Pendinello, via Muri e il castello.

Del sistema difensivo di età messapica restano maggiori tracce, sono visibili infatti i resti di tre distinte cinte murarie. La prima è posta a ridosso dell'attuale centro abitato, risale al V secolo a.C., ha un'altezza che varia da tra i 2,5 m e i 4 m, è composta in parte da blocchi di grosso taglio, alcuni dei quali lavorati, altri grezzi, mantenuti a secco. Le altre 2 cinte si trovano in direzione Francavilla a circa 4 km dall'abitato. La loro costruzione è successiva alla prima cinta, è da collocarsi alla fine del IV secolo a.C. quando la città ebbe bisogno di rafforzare il proprio sistema difensivo al fine di difendersi dagli attacchi tarantini. La cinta più esterna fungeva anche da collegamento fra le specchie, anch'esse parti del sistema difensivo, presenti in quella zona[44].


Architetture civili



Teatro

Facciata Teatro Comunale
Facciata Teatro Comunale

Alla fine dell'Ottocento l'intera città fu interessata da un processo espansivo con la costruzione di importanti edifici che per l'epoca rappresentarono un salto di qualità nella crescita economica e produttiva della città e della sua popolazione. Il teatro fu progettato dall'ingegnere Antonio Guariglia di Lecce. Il sindaco, Giuseppe Elia, ne avviò i lavori nel 1873 ma l'opera venne terminata molti anni dopo e venne inaugurato il 30 aprile del 1878. I lavori vennero eseguiti da maestranze locali. La facciata, il solo elemento originario che si conserva del Teatro Comunale, chiamato Politeama Giacosa, è in sobrio stile neoclassico e pochi elementi decorativi barocchi, con un solo ingresso ad arco a tutto sesto. Il manufatto architettonico ha svolto la sua funzione di teatro sino agli inizi dei XX secolo per poi diventare, nel corso del tempo, prima cinematografo, poi stalla durante la seconda guerra mondiale, quindi sala matrimoni, infine deposito della nettezza urbana. Dopo una lunga fase di restauro incominciata sul finire del XX secolo la struttura ha ricominciato a svolgere il suo ruolo originario di teatro pubblico.


Torre Civica dell'Orologio

Torre dell'Orologio
Torre dell'Orologio

La torre civica dell'orologio, comunemente nota come Torre dell'Orologio, si trova in piazza Plebiscito. Fu costruita nel 1890 su progetto dell'ingegnere Paolo Chirulli. La torre di forma quadrangolare si sviluppa su tre livelli per un'altezza di circa 12 m. Le facciate di aspetto neoclassico sono arricchite da decorazioni che alternano forme geometriche e motivi floreali. Al primo livello nella facciata principale è presente la porta d'accesso alla rampa di scale interna, mentre sulle altre facciate sono presenti delle false porte, ogni porta è sormonta da un rosone circolare. Al secondo livello è presente un balcone che circonda la torre, su ogni facciata è realizzata un porta. Nella parte superiore sono posti i 4 quadranti degli orologi. La torre è sormontata da 2 campane azionate dal meccanismo del orologio che segnano lo scoccare dei quarti e delle ore e da una banderuola dei venti.


Palazzi

Palazzo risalente al Settecento, il prospetto è stato rinnovato, in stile neoclassico, nel 1870, con conci in pietra gentile locale. Possiede due ampi portali sovrastati dagli stemmi araldici degli Allegretti e dei Cenci. Il palazzo posto nella cerchia esterna del centro storico affaccia sulla piazza Vecchia (fulcro un tempo della vita del centro storico) e su via porta di Giuso. Il palazzo è suddiviso in due ali entrambe proprietà privata.

Palazzo Chionna è posto nella cerchia esterna del centro storico di Ceglie, si affaccia sulle vie Vitali e Muri. Nato originariamente come casa religiosa abitata dai Paolotti o frati Minimi divenne in seguito la residenza gentilizia della famiglia Chionna. Di notevole pregio è il portale arcuato, impreziosito da 2 capitelli compositi, sormontato dallo stemma gentilizio e dalla statua litica di san Francesco di Paola[45].

Il palazzo è posto a ridosso del castello ducale in via forno del Duca. L'edificio è costituito da una parte settecentesca che include il portale a motivi floreali con stemma gentilizio, e una parte ottocentesca costruita in pietra di Ostuni.

Palazzi
Palazzo Allegretti
Palazzo Allegretti
Portale Palazzo Greco
Portale Palazzo Greco
Palazzo Vitale
Palazzo Vitale
Palazzo Lupoli - particolare del Portale
Palazzo Lupoli - particolare del Portale

Ubicato nell'omonima via, palazzo Greco è un palazzo posto alle spalle della Collegiata. Presenta un ampio portale d'ingresso su cui oltre a essere riportato lo stemma gentilizio della famiglia è riportata anche la data del primo restauro (1750) a cui corrispose un ampliamento della struttura e un rifacimento della facciata seguendo modelli vagamente neoclassici. All'interno del palazzo è presente anche una piccola cappella privata. Vi è un secondo portale d'ingresso A.D. 1887 con stemma gentilizio della famiglia in via Maddalena 10, in continuità alla Collegiata, di proprietà privata.

Palazzo Nannavecchia situato in via Maddalena, lateralmente alla Collegiata è un palazzo gentilizio seicentesco. È uno dei palazzi più grandi del centro storico; artisticamente costituisce un unicum nell'architettura salentina del periodo in particolare per il teatro privato posto nel piano superiore dell'edificio. La facciata principale del palazzo è arricchita da una loggia, il cui arco è sorretto da due colonne appena rastremate in alto[46], dallo stemma della famiglia e da due maschere apotropaiche. Il portale d'ingresso e una finestra sono sormontati da epigrafi. Il palazzo attualmente è disabitato e versa in stato di abbandono.

Palazzo Vitale è posto nella cerchia esterna del centro storico di Ceglie, si affaccia sulle vie Vitali e Muri e su largo Ognissanti. Costruito nel 1801 dall'architetto Salvatore Trinchera. Il pianterreno rimanda ai moduli del convesso bugnato fiorentino. Le bugne, in pietra forte hanno assunto con il tempo un colore ambra; la facciata risulta incompleta.


Masserie

Masseria Galante.
Masseria Galante.
Masseria Montecchie.
Masseria Montecchie.

Le masserie erano delle grandi aziende agricole abitate, a volte, anche dai proprietari terrieri. La grande costruzione rurale comprendeva gli alloggi dei contadini, anche solo stagionali, le stalle, i depositi per foraggi e i raccolti.

Le masserie dell'agro cegliese presentano fra loro caratteristiche simili. Si sviluppano principalmente intorno a delle corti su cui affacciano l'edificio principale sviluppato su due livelli, numerosi trulli usati come magazzini o stalle e in alcuni casi chiese o cappelle rurali (Masseria Madonna della Grotta, Masseria Epifani, Masseria Galante, Masseria la Selva e altre). Alcune masserie presentano anche delle fortificazioni.

Anche dal punto di vista agrario sono presenti delle similitudini, infatti spesso nei pressi masserie sono individuabili vaste aree di terreno utilizzate come pascolo o seminativo chiamate comunemente "pezze", boschi e aree di macchia mediterranea, più o meno vasti a seconda dei casi, e oliveti di grandi dimensioni.

Alcune masserie a partire dalla fine degli anni '90 sono state riconvertite, in seguito a opere di restauro, in strutture ricettive quali agriturismi, bed and breakfast e ristoranti.

Elenco delle masserie presenti nel territorio comunale[47].


Architetture religiose



Collegiata di Maria Vergine Assunta

Lo stesso argomento in dettaglio: Collegiata di Santa Maria Assunta (Ceglie Messapica).
Collegiata
Collegiata di Ceglie Messapica - Facciata
Collegiata di Ceglie Messapica - Facciata
Affresco del Carella nella navata sinistra della Collegiata
Affresco del Carella nella navata sinistra della Collegiata

Chiesa consacrata al culto della Vergine Assunta. La chiesa sorge sulla vecchia acropoli, le origini risalgono al 1521 mentre l'attuale edificio risale al 1786. Infatti tra il 1781 e il 1786 l'edificio sacro fu ampliato e ristrutto[48]. Il complesso risulta avere una pianta a croce greca ed è affiancato dalla torre campanaria, la facciata è in stile proto-neoclassico, la cupola è maiolicata[49]. L'interno appare maestoso, è decorato da numerosi affreschi opera di Domenico Carella ed è ricco di altari in marmi policromi di cui uno dedicato al santo patrono della città (sant'Antonio da Padova). Tra le opere visibili nella chiesa si ricorda: il "Crocifisso" ligneo del XVI secolo collocato nell'abside sinistro; la "statua di Sant'Antonio da Padova" del XVIII secolo; la pala posta sull'altare raffigurante "l'Immacolata Concezione", la scultura in pietra policroma raffigurante "Cristo uscente dal sepolcro", opera del XVI secolo attribuita a Raimondo da Francavilla e conservata nella sagrestia. Tra gli affreschi spicca quello raffigurante cena biblica con veduta prospettica della Ceglie di fine Settecento.


Chiesa di San Rocco

Chiesa di San Rocco di Ceglie Messapica
Chiesa di San Rocco di Ceglie Messapica

Il Santuario di San Rocco fu costruito sul punto più alto di una collina dove sorgeva una Cappella edificata intorno al XVI secolo dedicata al Santo di Montpellier. Su quel colle, si dice che in tempi remoti fosse ubicato un tempio pagano che cambiò nome quando la popolazione, afflitta da pestilenze, cominciò a rivolgersi al Santo protettore degli appestati[50]. Le prime notizie riguardanti la storia dell'edificio risalgono al 1595, quando fu compiuta una visita apostolica nella diocesi di Oria da parte di S.E. Mons. Camillo Borghesi[51],vescovo di Castro. Dalla relazione di questa visita si capisce che vi è la prima costruzione di una chiesa dedicata a San Rocco fuori dalle mura a Ceglie.

La struttura attuale del Tempio fu realizzata su progetto dell'ing. Antonio Guariglia di Lecce anche se fu attuato con notevoli variazioni. Non fu eseguito il pronao tetrastilo toscano. All'interno lo stile ionico fu sostituito dal composito. Al posto dell'attuale elegantissima cupola nel progetto si vede una semplice volta, allo stesso livello di quella della navata centrale. La facciata appare solenne soprattutto grazie alle ardite soluzioni architettoniche, ancora oggi, desta entusiasmo e ammirazione. Il Santuario fu costruito con la fattiva collaborazione dell'intera popolazione di Ceglie, principalmente dagli abitanti del rione (all'epoca contrada) “mammacara”. La chiesa è composta da tre navate, una centrale e due laterali e da una quarta trasversale che dà a tutto il Tempio una forma di croce. La facciata anteriore è dello stesso stile del Duomo di Taranto. A destra e a sinistra, della facciata, furono ricavate quattro nicchie in cui dovevano essere collocate altrettante statue con al centro e in alto quella di San Rocco. All'interno del Tempio, oltre alla statua lignea del Santo, datata XVIII secolo è custodita anche quella litica, datata XVI secolo, proveniente dalla vecchia Cappella, abbattuta per fare posto al nuovo edificio. Il campanile a quattro fornici, con altrettante campane di varie dimensioni e suoni è posto proprio sulla perpendicolare della originale sagrestia. La chiesa di San Rocco, fu eletta a Parrocchia, nel marzo del 1855, da S.E. Mons. Luigi Margarita, vescovo della diocesi di Oria, a seguito dell'assenso concesso da Ferdinando II di Borbone, Re delle due Sicilie.


Chiesa di San Gioacchino

Statua di San Gioacchino, venerata a Ceglie Messapica, opera dello scultore napoletano Giuseppe Maffia e datata 1868.
Statua di San Gioacchino, venerata a Ceglie Messapica, opera dello scultore napoletano Giuseppe Maffia e datata 1868.
Chiesa di San Gioacchino
Chiesa di San Gioacchino

Chiesa dedicata al culto di San Gioacchino, fa parte dei beni della Parrocchia Maria Santissima Assunta di Ceglie. Fu eretta, a partire dal 1869, su suolo donato da alcuni cittadini, con il fattivo contributo del popolo di Ceglie. Il progetto e la costruzione furono affidati ai fratelli Cavallo (maestri muratori del posto). L'edificio ha una pianta ottagonale lungo il cui perimetro si elevano le murature portanti atte a sostenere il tamburo e la volta emisferica, la cupola secondo il progetto originario doveva essere rivestita con maioliche colorate. L'intera struttura richiama nella sua forma il Pantheon di Roma. Nell'interno spiccano: il pavimento costituito da quadrati di graniglia di cemento, gli affreschi del pittore Abruzzese datati 1876, due dipinti raffiguranti S. Francesco di Paola e la “deposizione”, del pittore martinese Giuseppe di Giuseppe, le di San Lorenzo, S. Gioacchino con Bambina opera dello scultore Giuseppe Maffia datata 1868, di S. Anna, Cristo risorto e la statua dell'Addolorata che veniva portata in processione la sera del giovedì santo, per tutta la notte. Dopo accurati restauri, recentemente è stata riconsegnata al culto. La chiesa tra il 2015 e il 2018 ha ospitato temporaneamente la parrocchia Maria Immacolata della Divina Provvidenza di Ceglie.


Chiesa di San Domenico

Chiesa di San Domenico
Facciata della Chiesa di San Domenico di Ceglie Messapica
Facciata della Chiesa di San Domenico di Ceglie Messapica
Chiesa di San Domenico, altare della Presentazione al Tempio di Gesù
Chiesa di San Domenico, altare della Presentazione al Tempio di Gesù

La chiesa è annessa a un ex convento monacale dell'ordine domenicano che ha ospitato per anni (fino al 2004) la sede del palazzo di città. Il complesso fu edificato tra il 1534 e il 1570, una delle sue ali ha ospitato anche un sanatorio. L'attuale chiesa, costruita tra il 1688 e il 1700, è in stile barocchetto leccese, l'edificio è a una sola navata a cui si affiancano 6 ambienti collaterali, di cui 5 cappelle e un ambiente che conduce all'ingresso laterale.

All'interno della navata, sulla porta centrale, è posta l'Ultima Cena opera del Casale datata 1776. Barocco è l'altare maggiore in marmo, con il portello del ciborio donato da Pietro Allegretti Cavallo nel 1866; sulla cantoria, collocata sopra l'altare maggiore, lo splendido organo positivo che necessita di un urgente restauro. Nell'abside, dietro l'altare maggiore, il coro ligneo del XVII secolo. Al centro della chiesa, due pulpiti in legno: a sinistra è posto quello più antico, di età medievale, opera di grande pregio artistico; a destra, in posizione elevata, il pulpito del XVII secolo (anno 1717), impreziosito dagli intagli delle colonnine tortili e dei pannelli decorativi.
Le 5 cappelle laterali dai caratteristici altari barocchi in pietra sormontati da pale e medaglioni ed accomunate dalla presenza di colonne tortili o bombate, stemmi dell'Ordine dei Domenicani, statue litiche di santi domenicani, puttini, fregi e decorazioni dorate, sono separate, attraverso balaustre in pietra e cancelletti, e rialzate rispetto alla navata centrale.

Nel lato destro troviamo 3 cappelle, la prima entrando, era la cappella dedicata a San Vincenzo Ferreri, infatti ospitava sull'altare una grande tela del santo, purtroppo andata irrimediabilmente persa a causa delle infiltrazioni d'acqua a cui ancora oggi la cappella è soggetta; la tela fu poi sostituita da una croce processionale della Congrega dell'Immacolata. A seguire la cappella centrale con l'altare dedicato a San Domenico, anche in questo caso è presente una grande tela. Per ultima troviamo la cappella con l'altare della Presentazione al tempio di Gesù. In una nicchia della cappella è collocata la statua lignea di S. Domenico di Guzman, Padre Fondatore dell'Ordine. Un'altra statua (un semi busto), sempre di San Domenico, è presente sul portale laterale della chiesa in via Elia. Le cappelle sul lato sinistro sono invece due, al posto della centrale infatti è stato ricavato un ambiente che conduce all'ingresso laterale in cui sono collocati degli armadi contenenti l'Addolorata e la Madonna della Vittoria o del Rosario, con abito riccamente decorato. La prima cappella ha l'altare dedicato a San Tommaso d'Aquino raffigurato su una tela, mentre in una nicchia è collocata la statua lignea di San Vincenzo Ferreri, sicuramente non nella sua collocazione originale, il simulacro infatti presenta le ali smontate per l'esiguità dello spazio. Passata lo spazio centrale si trova la cappella dedicata Madonna del Rosario, a circondare la grande tela centrale dell'altare troviamo 15 ovali raffiguranti la vita di Gesù.

Nella sagrestia a sinistra, piccolo ambiente posto nelle adiacenze della chiesa per le monache di clausura che per breve periodo hanno abitato il convento, è collocato il sacello della duchessa Isabella Noirot del Belgio, consorte del duca di Ceglie Diego Lubrano, deceduta giovanissima nel 1641[52]. Anche nel lato destro, alle spalle dell'altare, si trova un ambiente affrescato nel 1719, sicuramente utilizzato in passato per raggiungere il chiostro e da cui oggi è possibile raggiungere la scala in pietra che conduce alla cantoria e da cui si azionavano le campane del doppio campanile a vela.

Nella chiesa sono state conservate tra il novembre 1968 e il settembre 2016[53] le settecentesche statue dei Misteri, portate in processione il venerdì Santo.


Abbazia di Sant'Anna

Abbazia di Sant'Anna di Ceglie Messapica.
Abbazia di Sant'Anna di Ceglie Messapica.

Costruita sui resti di un tempio pagano – come recenti indagini hanno accertato in modo credibile – dedicato presumibilmente alla dea Latona, l'abbazia è datare nel IX secolo d.C., le prime notizie documentate risalgono al 1182 e sono contenute nel Codice Diplomatico Brindisino[54]. La facciata dell'abbazia, semplice e lineare, è caratterizzata dai campanili a vela a un fornice, simili a quelli della chiesa dell'Annunziata e della chiesa della Madonna della Grotta. Nella parte posteriore, sotto la calce si riconosce un protiro trecentesco di stile gotico. L'interno, a una sola navata, spicca per la vivace policromia delle pareti: sopra l'ingresso è visibile il grande affresco trecentesco raffigurante la Morte della Santa. Di notevole pregio una tela di autore ignoto raffigurante la Sacra Famiglia, e il dipinto a olio ottocentesco attribuito a Vito Nicola Galeone, raffigurante la Madonna col Bambino e santi Cosimo, Damiano e Antonio da Padova. L'altare, tipicamente barocco nelle forme, conserva la statua lignea della Santa del XVIII secolo[55]; sulla sommità è collocato il dipinto della Presentazione di Maria al Tempio.


Altre strutture religiose

Chiesa rurale della Madonna della Grotta.
Chiesa rurale della Madonna della Grotta.
Chiesa dell'Annunziata
Chiesa dell'Annunziata

Piazze e vie principali


Piazza Plebiscito
Ceglie Messapica - Piazza Plebiscito
Ceglie Messapica - Piazza Plebiscito
Scorcio della piazza e del castello nel periodo natalizio
Scorcio della piazza e del castello nel periodo natalizio
La piazza, uno scorcio del Castello e la Torre dell'Orologio
La piazza, uno scorcio del Castello e la Torre dell'Orologio
Panorama dal Belvedere
Panorama dal Belvedere

Parchi e aree naturali


L'area naturale foggia di Sant'Anna a Ceglie Messapica
L'area naturale foggia di Sant'Anna a Ceglie Messapica

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[73]

Nella tabella si nota l'evoluzione del numero della popolazione residente a Ceglie dal 2005 al 2015.[74]

AnnoResidentiVariazione
200520 751
200620 678-0,4%
200720 668-0,1%
200820 7060,2%
200920 671-0,2%
201020 6900,1%
201120 184-2,4%
201220 089-0,5%
201320 032-0,3%
201420 2431,1%
201520 2690,1%

Etnie e minoranze straniere


Al 31 dicembre 2014 nel territorio comunale si registra la presenza di 461[75] stranieri regolari (182 maschi e 279 femmine), pari circa allo 2,3% della popolazione cegliese. Per quanto riguarda la suddivisione per paese d'origine degli stranieri, i dati sono sempre riferiti al 31 dicembre 2014, si evince che sono presenti (si riportano paese d'origine e numero individui per le nazionalità più consistenti):


Dialetto


Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetti della Puglia.
Dove è parlato il dialetto cegliese
Dove è parlato il dialetto cegliese

Il dialetto parlato a Ceglie Messapica è «un idioma irto e arcaico, chiuso in un'enclave, o meglio al discrimine tra diverse aree linguistiche [...] sicché ha goduto nel tempo di una propria insularità che l'ha preservato da contaminazioni massificanti e imbastardimenti consumistici»[76]. I vocaboli usati sono nella maggioranza tarantini, ma la sua cadenza rimanda molto spesso ai dialetti pugliesi della fascia centrale. Nonostante una quasi coincidenza col vocabolario tarantino, si trovano anche vocaboli condivisi con tale fascia: ne sono un esempio i pronomi dimostrativi, cusse (questo) e cudde (quello), a differenza del tarantino che li indica con quiste (questo) e quidde (quello). I dialetti dei piccoli centri limitrofi di San Michele Salentino e Villa Castelli[77] derivano direttamente dal cegliese, per cui ne conservano moltissime assonanze e similitudini (le due cittadine furono infatti fondate da contadini e coloni cegliesi ivi trapiantatisi secoli or sono) soprattutto quello castellano.


Autori in dialetto cegliese

«A terra mea bbone, / come se disce a lle muèrte de case, / c'angore vìvene atturne: / le rape forte i ambunne / d'a grameggne, ca na ppué scappà tutte sane, / scapuzzate a ffatìe, i ppo sobbe a lle mascere / da ppeccià u tiembe de fiche, / a sera tarde: i sccattarizze de cardune / i vvambe sembe cchjù jerte a sserpiende de fueche / i jùcchele i zzumbe de le peccinne, / ca u core te rite chjine de priésce / scurdànnese pe nnu picche. / [...] »

«La terra mia buona, / come si dice ai morti di casa, / che ancora vivono attorno; le radici tenaci e profonde / della gramigna, che non puoi svellere intere, / strappate a fatica, e poi sui cumuli / di stoppia da incendiare al tempo dei fichi / a sera tarda: e scoppiettii di cardi / e vampe sempre più alte a serpenti di fuoco / e strilli e salti dei ragazzi, / che il cuore ti ride colmo di allegrezza / dimenticandosi per un poco. [...]»

(Pietro Gatti, «A terra meje / La terra mia» (Grafischena, Fasano, 1976, p. 19 sgg.), in «Le parole di legno. Poesia in dialetto nel '900 italiano», a cura di Mario Chiesa e Giovanni Tesio, Milano, Mondadori, vol. II, pp. 250-260)

Religione


La religione più diffusa sul territorio è il Cristianesimo nella confessione cattolica. Risalgono all'ètà medioevale le prime tracce storiche di tipo religioso rinvenute nel territorio comunale e manifestano la presenza di comunità legate sia al culto di tipo romano sia greco-bizantino. In particolare sono presenti nel territorio comunale una cripta basiliana all'interno della grotta di S. Michele, in cui, grazie agli affreschi di chiara influenza bizantina e ai resti rinvenuti, è stato possibile stabilire la frequentazione della cavità da parte dei monaci bizantini basiliani già nell'VIII secolo. Oltre alla cripta altre strutture religiose di chiara origine medioevale sono la chiesa della Madonna della Grotta, la chiesa dell'Annunziata e l'abbazia di Sant'Anna. Nel corso dei secoli sono state costruite chiese, cappelle votive e piccole edicole per rafforzare e tener viva la religiosità cittadina. Attualmente Ceglie rientra nella giurisdizione episcopale della Diocesi di Oria e venera il patrono sant'Antonio da Padova e i compatroni san Rocco da Montpellier e sant'Anna. Ceglie ospita inoltre le spoglie di sant'Aurelia vergine e martire[78].
Il territorio comunale è suddiviso in quattro parrocchie[79].

Tra le minoranze religiose vi sono i Testimoni di Geova, che hanno anche un proprio luogo di culto e, come diretta conseguenza dell'immigrazione alcuni ortodossi.


Tradizioni e folclore


Processione dei Misteri
Processione dei Misteri a Ceglie Messapica
Processione dei Misteri a Ceglie Messapica
Statua di Cristo nell'orto
Statua di Cristo nell'orto
Statua di Cristo alla colonna
Statua di Cristo alla colonna
Statua di Cristo alla loggia
Statua di Cristo alla loggia
Statua di Cristo sotto la croce
Statua di Cristo sotto la croce
Statua del Crocifisso
Statua del Crocifisso
Statua di Cristo morto nella bara
Statua di Cristo morto nella bara
Statua L’Addolorata
Statua L’Addolorata

Molto sentite dalla popolazione, sono le feste patronali, i festeggiamenti in onore del patrono della città, Sant'Antonio risalenti al 1630[80], di Sant'Anna[81] e del compatrono San Rocco[82].
Durante il periodo pasquale in città si svolgono i riti della Settimana Santa che includono le processioni della Domenica delle Palme, il pellegrinaggio ai Sepolcri e la processione dei Misteri, risalenti alla prima metà del 1700[83].

Particolarmente sentita è l'antica tradizione dei giovedì di settembre, le prime fonti scritte risalgono al 1812[84].


Cultura



Istruzione



Scuole

L'istruzione di primo grado a Ceglie è offerta da 2 istituti comprensivi[85][86], di circa 800 alunni, suddivisi in vari plessi scolastici. Fino al 2011, anno in cui è avvenuta la riorganizzazione degli istituti dell'istruzione primaria, Ceglie contava 2 circoli didattici, Edmondo De Amicis e Giovanni Bosco, per il coordinamento delle scuole elementari e materne e una scuola media inferiore intitolata a Giovanni Pascoli. È inoltre presente la Scuola Elementare e Materna privata intitolata al "Sacro Cuore di Gesù" retta dalle Suore domenicane missionarie di San Sisto.

L'istruzione di secondo grado è offerta dall'I.I.S.S. "Cataldo Agostinelli"[87]. L'istituto nato nel 2000 per popolazione scolastica è uno dei maggiori della provincia e offre un'offerta formativa molto variegata, infatti la scuola conta 6 diversi indirizzi didattici:


Università e corsi post diploma

Ceglie ospita una sede distaccata del conservatorio statale Tito Schipa di Lecce[88].

Ceglie è sede del Centro Internazionale di Gastronomia Mediterranea[89], denominato Med Cooking School. Il centro nato nell'ambito del progetto IN.C.O.ME finanziato con fondi europei degli INTERR GRECIA-ITALIA 2000/2006 e 2007/2013 si pone l'obbiettivo creare la prima scuola di Alta cucina completamente dedicata alla tipicità e, con in più, di tipo Mediterraneo[90]. La scuola nel 2009 ha offerto un primo corso di studi programmato e diretto dall'Università di Bari – Facoltà di Agraria[91]. Per il maggio 2013 sono stati organizzati nuovi corsi didattici, in particolare di cucina e pasticceria mediterranea a cura di chef ed esperti gastronomici. Dall'ottobre 2014 la scuola ha incominciato una collaborazione con la scuola internazionale di cucina italiana ALMA[92], offrendo nella sua sede il corso sulle Tecniche di Base[93].

Ceglie inoltre è sede dell'Università della Terza Età.


Biblioteca – Pinacoteca


La Crocifissione nº 2 dell'artista Emilio Notte esposta presso il Castello Ducale nella pinacoteca comunale dedicata all'artista.
La Crocifissione nº 2 dell'artista Emilio Notte esposta presso il Castello Ducale nella pinacoteca comunale dedicata all'artista.

La Biblioteca Pietro Gatti e la Pinacoteca Emilio Notte sono allocati in due distinte ali del Castello Ducale.

La Biblioteca comunale intitolata[94] al poeta dialettale cegliese possiede testi e libri che riguardano la città di Ceglie, alcune pubblicazioni del poeta e numerosi testi da lui donati e il lascito (manoscritti, documenti e libri) del matematico Cataldo Agostinelli[95]. Il patrimonio librario si può quantificare in quasi 16 000 testi[96].

La Pinacoteca Emilio Notte ospita alcune opere dell'artista futurista di origine cegliese donate dallo stesso alla civica amministrazione, tra le quali l'opera la “Crocefissione”[97].


Museo


Ceramica Messapica - Centro Documentazione Archeologica Ceglie Messapica
Ceramica Messapica - Centro Documentazione Archeologica Ceglie Messapica

Il museo comunale MAAC[98], Museo Archeologico e di Arte Contemporanea è allocato nei locali Ex OMNI in via Enrico De Nicola. Il museo è strutturato su tre livelli, al piano terra rialzato è presente il Museo Archeologico[99] ex Centro di Documentazione Archeologica comunale e al piano primo il Museo di Arte Contemporanea che ospita le opere che nelle varie edizioni hanno partecipato al concorso nazionale Emilio Notte[100]. Il MAAC è stato riaperto al pubblico nel maggio 2016[101] dopo lavori di restauro della struttura realizzati nell'ambito di un progetto finanziato con fondi europei che ha aveva il fine di rimodulare e riorganizzare l'offerta dell'intero sistema museale cegliese denominato "Sistema Gusto d'Arte".

Il museo archeologico, centro di documentazione archeologica[102] ospita la mostra “Messapica Ceglie” organizzata dall'amministrazione comunale, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e con la collaborazione scientifica dell'Università di Lecce. La mostra comprende alcuni dei numerosi reperti archeologici ( trozzelle messapiche, corredi funerari, iscrizioni ed epigrafi e monete) rinvenuti nel territorio comunale che spaziano dalla Preistoria all'età ellenistica corredati da documentazioni e cartografie riguardanti le attività di scavo effettuate negli ultimi decenni a Ceglie. Inoltre un ampio settore è dedicato al sistema difensivo della città di epoca messapica, costituito da cinte murarie, localmente note come "Paretoni" e Specchie. All'interno del museo inoltre sono presenti anche il calco della Tana delle Iene, cavità carsica scoperta nel 2000 in cui furono rinvenuti alcuni resti dell'età Paleolitico Inferiore Medio e un settore espositivo dedicato alle asce neolitiche rinvenute nel territorio comunale[103].


Media


Media
Music Italia TV, Video M Italia, Radio Ceglie, Radio Stella.
TV
Nella seconda edizione di MasterChef Ceglie è stata scelta come città per lo svolgimento della quinta prova in esterna. Ceglie Messapica viene definita da uno dei conduttori Tempio della Cucina Pugliese. Durante lo svolgimento della prova i concorrenti hanno preparato alcuni dei piatti tipici della gastronomia cegliese tra i quali le orecchiette al pomodoro fresco e basilico, fave e cicorie, grano pesto al ragù di carne e infine le braciole di carne al sugo.
Cinema
Nel 1979, presso la discoteca "Io Valentino", furono girate alcune scene del film L'infermiera di notte, con Gloria Guida che canta e balla e d.j. d'eccezione l'attore Lucio Montanaro.

Nel 2011, presso la stazione ferroviaria sono state girate alcune scene del film 100 metri dal paradiso, con Giulia Bevilacqua, Giorgio Colangeli, Jordi Mollà, Domenico Fortunato per la regia di Raffaele Verzillo.


Cucina


Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina pugliese e Cucina salentina.
Biscotto di Ceglie Messapica - Presidio Slow Food
Biscotto di Ceglie Messapica - Presidio Slow Food

La cittadina vanta un'affermata tradizione gastronomica che, dagli anni cinquanta, le ha procurato diversi riconoscimenti, soprattutto nell'ambito della gelateria, della pasticceria e dei prodotti da forno.[senza fonte]

La città e tutto il territorio sono disseminati da numerosi ristoranti molti dei quali sono di notevole caratura e annoverati dalle migliori guide gastronomiche, che offrono i piatti tipici della tradizione locale a base di verdure o carne in alcuni casi rivisitati in chiave moderna.[senza fonte]

A Ceglie sono presenti un Istituto Alberghiero e una Scuola Internazionale di Gastronomia (Med Cooking School), dove si formano e si specializzano nuovi talenti della cucina.

Tra i prodotti maggiormente apprezzati della cucina cegliese[104] troviamo il biscotto cegliese e il panino cegliese.


Biscotto cegliese

Il "Biscotto di Ceglie", è riconosciuto come "Presidio Slow Food" e come prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.). Si tratta di un pasticcino a base di mandorle tostate, con marmellata di amarene e limone, ricoperto con una glassa a base di zucchero e cacao (u sceléppe). Per la sua realizzazione sono impiegate mandorle di produzione locale, di una varietà chiamata "cegliese" contraddistinta dal guscio semiduro. In passato, i biscotti cegliesi erano prodotti dalle famiglie contadine in occasione delle feste importanti e dei banchetti nuziali.


Panino cegliese

L'invenzione e diffusione del panino cegliese viene attribuita a Vincenzo Zito (bottegaio di generi alimentari) che per primo commercializzo il panino con la sua originale ricetta. Si tratta di un panino (rosetta o pagnotta) farcito con tonno e olio extravergine d'oliva brindisino, fette di provolone stagionato e piccante, capperi dissalati e fette di mortadella.[105]


Geografia antropica


Scorcio del centro storico
Scorcio del centro storico

L'attuale centro urbano è il risultato di uno sviluppo urbanistico durato più secoli.

Il nucleo originario è individuabile nell'attuale centro storico, intorno a esso, soprattutto a partire dall'Ottocento, si svilupparono nuovi quartieri o rioni, tra i quali i rioni Mammacara e Ospizio, e vennero costruiti nuovi edifici pubblici quali: il Teatro comunale, la chiesa di San Rocco, la chiesa di San Gioacchino, il Calvario, la Torre dell'Orologio e il macello comunale.

Nel corso del Novecento la città ha teso da prima a svilupparsi lungo le principali direttrici viarie, in direzione della stazione ferroviaria e soprattutto a partire dagli anni settanta si è assistito a una nuova espansione della città con la realizzazioni di nuove lottizzazioni e quartieri che comunque hanno mantenuto impianto urbanistico simile a quello originario, caratterizzato da una compattezza dell'edificato e da assi viari aventi sezioni minime. Gli ultimi importanti interventi urbanistici hanno riguardato l'area a sud dell'abitato, quando a partire dagli anni ottanta lungo la direttrice per Francavilla Fontana, in maniera non contigua all'impianto urbano persistente, sono stati realizzati una zona abitativa PEEP e di edilizia popolare legge n. 167, la zona P.I.P. a servizio del quartiere in cui hanno sede attività di tipo artigianale.

Inoltre a ridosso dell'abito, soprattutto nella contrada Montevicoli e sulla strada che conduce a Martina Franca, sono sorte delle zone periurbane residenziali caratterizzate da bassa densità insediativa che comunque hanno comportato un notevole frazionamento del tessuto agrario.


Centro storico


Centro Storico
Vicolo del centro storico, sulla sinistra una delle tipiche finestre
Vicolo del centro storico, sulla sinistra una delle tipiche finestre
Stradine del centro storico
Stradine del centro storico
Stradine del centro storico
Stradine del centro storico
Stradine del centro storico
Stradine del centro storico

Il centro storico di impianto medioevale sorge nella parte finale di uno dei 2 colli su cui si è sviluppata la città. Per le caratteristiche geomorfologiche, che permettevano una facile fortificazione dell'area attraverso cinte murarie, il sito già in età messapica fu scelto come punto per realizzare l'acropoli e i tempi.

L'attuale tessuto urbano è invece sormontato dal Castello Ducale e dalla Collegiata, intorno a essi seguendo le linee morfologiche del colle si sviluppano, quasi a formare una figura circolare, una fitta rete di viuzze strette e tortuose, vie e scalinate (quasi tutte lastricate in pietra locale con le cosiddette chianche), interrotte da spiazzi o larghi (i più grandi: Largo Ognissanti, Largo Celso e Piazza Vecchia) e qualche sottopasso[106]. Sulle caratteristiche viuzze si affacciano per lo più piccole unità immobiliari sviluppate su 2 livelli, in rari casi su 3. Le unità immobiliari si caratterizzano per la presenza di piccole porte di accesso, scalinate esterne, piccoli balconcini realizzati ai livelli superiori e le caratteristiche finestre che hanno la particolarità di avere 4 piedritti sporgenti rispetto alle facciate in corrispondenza degli angoli. Le piccole abitazioni, scialbate con latte di calce, l'una simile all'altra, danno ai vicoli quasi un aspetto uniforme che viene interrotto episodicamente dalla presenza di edifici di maggiori dimensioni come: il Castello, le chiese, il convento dei domenicani e i palazzi gentilizi.

Il centro storico per essere “un unicum ambientale-architettonico di notevole valore” è interamente sottoposto a vincolo paesaggistico al fine di tutelare l'area di “notevole interesse pubblico” dal D.M. del 18 maggio 1999[107].


Rioni ottocenteschi


I rioni sono nati come naturale espansione del centro medioevale, in parte su quelli che un tempo dovevano essere gli orti a servizio della città, infatti alcune delle principali vie di questi quartieri conservano nel loro nome la dicitura orto (esempi: via Orto Nannavecchia, via Orto di Burla, via Orto del Capitolo e via Orto Lamarina). I nuovi rioni sorti a partire dei primi anni dell'Ottocento riunivano in un certo modo la città alle strutture religiose che nei secoli precedenti erano sorte nelle sue vicinanze, in particolare all'abbazia medioevale di Sant'Anna, al convento cinquecentesco dei frati cappuccini e alla cappella, poi divenuta chiesa nella seconda metà del secolo, dedicata a san Rocco. Le abitazioni appaiono simili a quelle del centro storico, anche se sviluppate principalmente su tre livelli, i lotti restano di piccole dimensioni. Il tessuto urbano appare più organizzato, le strade si allargano leggermente e si sviluppano in maniera rettilinea e ortogonale. Il tessuto urbano viene interrotto dalle due piazze (Plebiscito e Sant'Antonio), da vie più ampie (corso Garibaldi, via Dante Alighieri, via San Rocco e via Sant'Anna) e da alcuni edifici di maggiori dimensioni (chiese, alcuni palazzi e gli edifici pubblici costruiti in quel periodo).

Anche questa zona è tutelata dallo stesso vicolo paesaggistico del centro storico.


Economia


Albero di olivo monumentale fotografato nelle campagne di Ceglie
Albero di olivo monumentale fotografato nelle campagne di Ceglie
Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.

L'economia è basata prevalentemente sull'agricoltura (soprattutto ulivi e viti), anche se non mancano attività manifatturiere.

In notevole crescita anche il turismo, non solo enogastronomico ma anche artistico e rurale grazie alla campagna cegliese ricca di trulli, masserie e ulivi secolari; notevole anche l'afflusso di sempre più inglesi, francesi e tedeschi.[senza fonte]


Agricoltura


Il settore agricolo è quello che occupa maggior numero di lavoratori per ettaro[non chiaro]. Si basa principalmente sulla coltura dell'olivo, del mandorlo, del fico. della vite e del ciliegio.La produzione di mandorle serve per la produzione dolciaria, soprattutto del biscotto cegliese. Nel territorio è molto attivo anche l'allevamento di bovini ovini, suini e caprini.

Il territorio di Ceglie rientra nell'area di produzione della DOP Olio Collina di Brindisi[108].


Infrastrutture e trasporti


Il sistema viario extraurbano di Ceglie Messapica è imperniato su alcune arterie di rilevanza locale:

La stazione ferroviaria di Ceglie è posta sulla linea Martina Franca - Lecce delle Ferrovie del Sud Est, che collega diversi comuni interni del Salento.


Amministrazione



Tabella Sindaci


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
maggio 1945[109] ottobre 1945 Rocco Spina Partito Comunista Italiano Sindaco
1945 1946 Francesco Allegretti Cenci Democrazia Cristiana Sindaco
1946 Carlo Colucci Sindaco
1946 1947 Alessandro Argentiero Sindaco
1947 Martino Quarto Sindaco
1947 Comm. pref.
1947 13 aprile 1948 Martino Quarto Sindaco
13 aprile 1948[111] 18 maggio 1949 Pasquale Bevilacqua Comm. pref.
18 maggio 1949[113] 1953 Alberto Montesani Democrazia Cristiana Sindaco
1953 2 maggio 1954 Luigi Ricci Democrazia Cristiana Sindaco
2 maggio 1954[115] 13 gennaio 1965 Cosimo Mastro Democrazia Cristiana Sindaco elezioni comunali 1954, 1958 e 1962
13 gennaio 1965[117] 30 agosto 1978 Camillo Caliandro Democrazia Cristiana Sindaco elezioni comunali 1967 e 1972
31 agosto 1978[119] 19 gennaio 1980[109] Vincenzo De Fazio Democrazia Cristiana Sindaco elezioni comunali 1978
19 gennaio 1980[121] 8 settembre 1981 Oronzo Elia Democrazia Cristiana Sindaco
25 settembre 1981[123] 11 ottobre 1983 Cosimo Gioia Democrazia Cristiana e PSDI Sindaco
11 ottobre 1983[125] 18 luglio 1986 Cosimo Mastro Democrazia Cristiana e PSI Sindaco elezioni comunali 1983
19 luglio 1986[127] 20 aprile 1993 Paolo Locorotondo Democrazia Cristiana e PSDI Sindaco elezioni comunali 1988
20 aprile 1993 6 dicembre 1993 Mario Giannuzzi Comm. pref.
6 dicembre 1993[128] 30 dicembre 1994 Pietro Mita Centro-Sinistra Sindaco
gennaio 1995 giugno 1995 Rosa Maria Simone Comm. pref.
9 giugno 1995[128] 27 giugno 1999 Pietro Mita Rifondazione Comunista Sindaco
27 giugno 1999[128] 30 marzo 2001 Pietro Magno Centro-Destra Sindaco
30 marzo 2001 27 maggio 2002 Rosa Maria Simone Comm. pref.
27 maggio 2002[128] 31 maggio 2004 Mario Annese Centro-Destra Sindaco
31 maggio 2004 18 aprile 2005 Clara Minerva Comm. pref.
18 aprile 2005[128] 12 aprile 2010 Pietro Federico Centro-Sinistra Sindaco
12 aprile 2010[128] 2 ottobre 2019 Luigi Caroli vari partiti di Centro-Destra Sindaco
4 ottobre 2019[130] 5 ottobre 2020 Pasqua Erminia Cicoria Comm. pref.
5 ottobre 2020[132] in carica Angelo Palmisano Fratelli d'Italia e liste civiche Sindaco

Sport


La principale squadra di calcio della città è la società A.S.D Calcio Ceglie che milita in Prima Categoria dopo aver conseguito due promozioni di fila nei campionati di terza e seconda categoria

Le due squadre cittadine del Volley Ceglie e della Nuova Pallavolo Ceglie disputano i campionati regionali maschili in Serie C e in Serie D; la Nuova Pallavolo Ceglie ha una compagine femminile militante in Prima Divisione.

La squadra di basket maschile Nuova Pallacanestro Ceglie 2001[133] milita nel campionato di promozione

Avevano sede nel comune la società New Basket Ceglie e la Maicard Basket Ceglie, non più attive[134]. Nativo della località è Damiano Faggiano.


Ciclismo


Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Messapica.

Dal 1952 si disputa nel comune e dintorni la Coppa Messapica, una competizione ciclistica di rilevanza nazionale riservata alle categorie Elite e Under 23; nella 58ª edizione, quella del 2017, la Coppa è valsa per l'assegnazione dei titoli di campione italiano delle predette categorie[135]. Nel 1982 la competizione valse come prova unica del campionato italiano femminile di ciclismo su strada[136] juniores e seniores, le vincitrici per le due categorie furono rispettivamente Roberta Bonanomi e Maria Canins.
L'abitato di Ceglie è stato attraversato tre volte dalla carovana del Giro d'Italia, in particolare nella 17ª[137], 87ª e 100ª edizione. Ceglie è stata scelta più volte anche come partenza o arrivo di tappa del Giro di Puglia.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Portale turistico Regione Puglia, scheda Ceglie Messapica, su viaggiareinpuglia.it.
  5. Dati ISTAT superfici comunali aggiornati al 2011, su istat.it.
  6. Rilevazioni da Google Earth.
  7. Classificazione sismica dei comuni italiani (a cura della Protezione Civile) (PDF), su protezionecivile.it. URL consultato l'11 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2009).
  8. Ceglie Messapica, su Tuttitalia.
  9. Catasto delle cavità naturali della Puglia- a cura della Federazione Speleologica Pugliese, su fspuglia.it. URL consultato l'11 maggio 2013.
  10. Silvio Laddomada e Arcangelo Leporale, PROBLEMI E PROSPETTIVE DEL PATRIMONIO SPELEOLOGICO NELLE AREE CARSICHE DELL’ALTO SALENTO:L’ESEMPIO DI CEGLIE MESSAPICA, in Thalassia Salentina, 29 supplemento, 2006. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  11. Ceglie Messapica, su terredelmediterraneo.org. URL consultato il 3 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2008).
  12. elenco alberi monumentali Puglia - sito MoliseAlberi.com, su molisealberi.com. URL consultato il 12 settembre 2014.
  13. Riconoscimento stato di calamità eccezionale per gelate e nevicate, marzo 1987 - Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato l'8 agosto 2014.
  14. Neve e ghiaccio, il maltempo non risparmia Ceglie – 17 dicembre 2001.
  15. Ceglie in ginocchio per la neve e la disorganizzazione – 20 dicembre 2001.
  16. Ceglie sotto la neve, disagi per il traffico, domani scuole chiuse – 6 febbraio 2006.
  17. attivazione stazione meteo masseria Nisi - Ceglie Messapica.
  18. stazione meteo masseria Nisi - associazione meteo valle d'itria
  19. Dati piovosità e giorni pioggia media anni dal 1923 al 2015 ottenuti utilizzando valori dal 1923 al 2012 (del centro analisi/elaborazione dati protezione civile Puglia, su protezionecivile.puglia.it. URL consultato il 9 febbraio 2016.) e per il 2013, 2014 e 2015 i dati della centralina Meteo Valle d'Itria
  20. Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 07-01-2009 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
  21. si veda: C. D. Fonseca - I. Conte (a cura di), Dal castello al territorio. Dinamiche insediative a Ceglie Messapica tra XII e XV secolo. Atti della giornata di studio, Ceglie Messapica 28 aprile 2009, Bari 2010
  22. L. Pepe (a cura di), Libro rosso della città di Ostuni, codice diplomatico, compilato nel 1609 da Pietro Vincenti ed ora per la prima volta pubblicato con altri diplomi e note premesse le notizie bibliografiche del Vincenti da Ludovico Pepe, Scuola Tipografica editrice Bartolo Longo, Valle di Pompei 1888
  23. B. Ligorio, Federico II. Ebrei, castelli e Ordini monastici in Puglia nella prima metà del XIII secolo, prefazione di S. Bernardi, Artebaria ed., Martina Franca 2011.
  24. Archivio di Stato di Napoli, Documento Angioino, reg. 1269, b.4, fg.39; Camillo Minieri Riccio, Documenti di Carlo I d'Angiò
  25. Biografia di Pietro Elia, Patria Decor Oggi di M. Ciracì e N. Santoro, pagg. 132-133
  26. Biografia di Francesco Elia, Patria Decor Oggi di M. Ciracì e N. Santoro, pp. 122-123.
  27. L'inaugurazione della Ferrovia Francavilla-Ceglie - La Provincia di Lecce 24 agosto 1924.
  28. In 5 mila hanno detto basta al Caporalato - L'Unità 25 maggio 1980.
  29. Pompea, Lucia e Donata: tre donne che sognavano un futuro libero, felice e indipendente. - Associazione Libera, su vivi.libera.it.
  30. Pasquale Elia, Ceglie, gli stemmi araldici, su Studi su Ceglie Messapica. URL consultato il 12 novembre 2022.
  31. Ceglie Messapico, su Archivio Centrale dello Stato.
  32. Archivio centrale dello Stato, ufficio araldico-fascicoli comunali, su 151.12.58.148:8080. URL consultato il 29 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2013).
  33. G. Scatigna Minghetti, Vestigia di icone sacre a Ceglie Messapica, Ceglie Messapica, 1995, p. 5.
  34. «[…] nel 1100, Accardo, signore e padrone di Ostuni e di Lecce, per indicare la nostra Ceglie usò il termine Castillo Cilij e non città di Ceglie […]» Ceglie, origini e mutamenti del nome- P. Elia, su ideanews.it. URL consultato il 17 maggio 2013.
  35. «Nel 1273, Carlo II d'Angiò, la indica solo CILIA […]» Ceglie, il mistero sull'origine del nome- P. Elia, su ideanews.it. URL consultato il 17 maggio 2013.
  36. La Puglia, carta geografica G. Botero, Relazioni Universali, 1591-1596.
  37. «Con l'abolizione della feudalità (decreto 2-4 agosto 1806) gli amministratori cegliesi eliminano il predicato GAUDO […]» Ceglie, il mistero sull'origine del nome- P. Elia, su ideanews.it. URL consultato il 17 maggio 2013.
  38. G. Neglia, Il fenomeno delle cinte di Specchie nella penisola salentina, Edizioni Adriatica, Bari 1970
  39. Un vaso rinvenuto nel 1820 raffigurante la lotta tra Diomede e i Messapi che si trova presso il museo di Berlino)
  40. G. Stranieri, Un limes bizantino nel Salento? La frontiera bizantino-longobarda nella Puglia meridionale. Realtà e mito del “limitone dei greci”, Archeologia Medievale XXVII, pagg. 333-355, ed. All'Insegna del Giglio, 2000.
  41. Tomba messapica ritrovata durante lavori in una scuola di Ceglie - 13 settembre 2006. URL consultato il 21 maggio 2012.
  42. Specchie - Comune di Ceglie Messapica. URL consultato il 29 maggio 2014.
  43. Il Castello di Ceglie Messapica - Barocco Pugliese, su itriabarocco.net. URL consultato il 29 maggio 2014.
    «Il nucleo più antico della struttura fortificata è costituito dalla torre quadrangolare, edificata, intorno all'XI secolo, sotto il dominio normanno»
  44. Comune di Ceglie Messapica-Mura, su egov.hseweb.it. URL consultato il 15 agosto 2014.
  45. Palazzi di Ceglie: Chionna, Vitale, Chirulli, Cenci, Contuzzi, Allegretti - Barocco Pugliese itriabarocco.net, su itriabarocco.net. URL consultato il 22 novembre 2013.
  46. Palazzi di Ceglie: Principali, Greco, Cavallo, Nannavecchia - Barocco Pugliese itriabarocco.net, su itriabarocco.net. URL consultato il 22 novembre 2013.
  47. Toponimi da cartografia IGM
  48. La Chiesa Matrice di Ceglie Messapica - Barocco Pugliese, su itriabarocco.net. URL consultato il 29 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2014).
  49. Chiesa Matrice Maria Santissima Assunta - sec. XVI, su italiavirtualtour.it. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  50. Chiesa di San Rocco, su italiavirtualtour.it. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  51. elenco vescovi Diocesi di Castro di Puglia
  52. La Chiesa Di San Domenico Ceglie Messapica - Barocco Pugliese, su itriabarocco.net. URL consultato il 29 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2014).
  53. Ceglie, oggi ricollocate a S. Demetrio le statue dei Misteri, in Gazzetta del Mezzogiorno ed. pugliese, 14 settembre 2016, p. 16.
  54. https://unosguardosuceglie-dg.blogspot.com/2010/10/abbazia-di-santanna-ii-parte.html
  55. Abbazia di Sant'Anna - Arte e Pittura, su rilievo.stereofot.it.
  56. Grotta di San Michele a Ceglie - salentoacolory.it, su salentoacolory.it. URL consultato il 22 febbraio 2015.
  57. Chiesa e culto di sant'Antonio Abate, Ceglie Messapica - Barocco Pugliese itri@.net, su itriabarocco.net. URL consultato il 22 febbraio 2015.
  58. La chiesa di san Demetrio, Ceglie Messapica - Barocco Pugliese itri@.net, su itriabarocco.net. URL consultato il 22 febbraio 2015.
  59. Ceglie Messapico, S. Demetrio 2011-2012 di D. Tasella, E. Caliandro, P. Semeraro, D. Tamborrino
  60. Chiesa di San Giuseppe - italiavirtualtour.it, su italiavirtualtour.it. URL consultato il 3 giugno 2014.
    «Eretta 1901 dal maestro Ambrogio Lisi e ricostruita nel 1966, la chiesa e l'annesso Convento di San Giuseppe si trovano alla periferia sud-est dell'abitato di Ceglie Messapica»
  61. Storia dell'Opera Don Guanella a Ceglie Messapica 1946-2008, Cosimo Urso, 2015, Sogno Edizioni.
  62. Chiesa del Sacro Cuore - sec.XIX, su italiavirtualtour.it.
  63. Comunità dei Passionisti Ceglie Messapica, su passionistceglie.altervista.org. URL consultato il 22 agosto 2014.
  64. I Passionisti a Ceglie Messapica 1897 – 1997. Celebrazioni e Storia - Parte III I Figli di S. Paolo della Croce a Ceglie Messapica. Scansioni socio-storiche di un'esperienza centenaria a cura di G. Scatigna Minghetti, pagg. 181-182
  65. Inaugurato a Ceglie l'Istituto Maria Immacolata, in Gazzetta del Mezzogiorno, 12 ottobre 1955.
    «Con una solenne Cerimonia si è inaugurato l'Istituto Maria Immacolata che i Figli di Don Guanella hanno potuto vedere realizzato col generoso concorso di Benefattori, quali la signorina Rosina Lodedo ... La benedizione dei locali è stata impartita dal Vescovo. Quindi in Chiesa...»
  66. Parrocchia Maria Immacolata Madre della Divina Provvidenza, su diocesidioria.it. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  67. NUOVA CHIESA MARIA IMMACOLATA MDP, ECCO I VIDEO E LE FOTO, su ceglieoggi.it. URL consultato il 16 aprile 2018.
  68. Parrocchia di San Lorenzo da Brindisi, su diocesidioria.it. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  69. Piazza Plebiscito, su italiavirtualtour.it. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  70. Ceglie Messapica villa comunale del Calvario, su giardinidellapuglia.it.
  71. Gazzetta del Mezzogiorno 2 settembre 1975, pag. 15, Campi da Tennis a Ceglie
  72. Villa dei Pini, su italiavirtualtour.it. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  73. Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  74. Dati sito comuni-italiani, su comuni-italiani.it. URL consultato il 3 febbraio 2016.
  75. dati DEMO ISTAT cittadini stranieri 2014, su demo.istat.it. URL consultato il 2 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2019).
  76. Albarosa Macrí Tronci.
  77. A. G. Chirulli, Vocabolario del dialetto di Villa Castelli, Martina Franca, Edizioni Pugliesi, 2005.
  78. Sant'Aurelia-Comunità Passionisti di Ceglie Messapica, su passionistceglie.altervista.org. URL consultato il 22 agosto 2014.
  79. Parrocchie Ceglie Messapica-Diocesi di Oria, su diocesidioria.it. URL consultato il 22 agosto 2014.
  80. Uno sguardo su Ceglie nella prima metà del '700 … di Gallone Gianfranco pag. 130 (relazione dell'arciprete) cit.: ...In questa Terra vi sono tre feste, una del glorioso Sant'Antonio da Padova protettore...
  81. Uno sguardo su Ceglie nella prima metà del '700 … di Gallone Gianfranco pag. 47 (processione con simulacri) cit.: Processione con simulacro di Sant'Anna...introdotta da 30 anni in qua, nel quale tempo si fece la statua (nella nota n.57 si specifica 1717)
  82. Affaritaliani.it -Il culto di San Rocco a Ceglie Messapica. URL consultato il 9 giugno 2015.
    «...16 agosto del 1771 come prima volta in cui si porta in processione la statua di San Rocco... i rappresentanti della comunità, eleggono con voto segreto San Rocco come Compatrono di Ceglie Messapica. Il Capitolo accoglie la richiesta ed il 10 novembre dello stesso anno vota anch'esso a scrutinio segreto eleggendo San Rocco Compatrono della città»
  83. Processioni devozionali e con simulacri pagg. 46 e 47 Uno sguardo su Ceglie nella prima metà del '700 - La Relazione dell'Arciprete Donato M. Lombardi
  84. I Giovedì di settembre, in Affaritaliani.it, 6 settembre 2012. URL consultato il 13 gennaio 2016.
  85. Il sito del 1° Istituto Comprensivo Statale De Amicis di Ceglie Messapica, su deamicisceglie.gov.it. URL consultato il 7 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2014).
  86. Il sito del 2° Istituto Comprensivo Statale di Ceglie Messapica, su secondoistitutocomprensivostataleceglie.it. URL consultato il 7 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2013).
  87. Il sito dell'IISS C. Agostinelli, su istitutoagostinelli.gov.it. URL consultato il 27 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2018).
  88. Conservatorio di Lecce - Sede Distaccata Ceglie Messapica, su conservatoriolecce.it. URL consultato il 30 gennaio 2016.
  89. il sito ufficiale della scuola, su medcookingschool.com. URL consultato il 2 marzo 2013.
  90. Iscrizioni gratuite a Scuola cucina-pasticceria Ceglie Messapica - In Breve - Terra&Gusto - ANSA.it
  91. Bilancio di mandato aprile 2005- marzo 2010 a cura dell'amministrazione comunale
  92. ALMA, Corso Tecniche di Base di Cucina, su alma.scuolacucina.it. URL consultato il 7 dicembre 2014.
    «Il Corso Tecniche di Base di Cucina ALMA ha anche un'edizione in Puglia. La Mediterranean Cooking School di Ceglie Messapica (BR) è la sede didattica nel Mezzogiorno che ospita il percorso propedeutico al Corso Superiore di Cucina Italiana ALMA»
  93. corsi Med Cooking School, su medcookingschool.com. URL consultato il 7 dicembre 2014.
  94. Delibera Consiglio Comunale n.9 del 29-03-2016 "INTITOLAZIONE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE AL POETA CONCITTADINO PIETRO GATTI"
  95. La storia delle biblioteche a Ceglie - Ceglie Plurale, su ceglieplurale.it.
  96. Sito ufficiale sistema museale Ceglie Messapica denominato Sistema Gusto d'Arte, sezione Biblioteca, su cegliesistemagustodarte.it (archiviato l'11 febbraio 2017).
  97. Sito ufficiale sistema museale Ceglie Messapica denominato Sistema Gusto d'Arte, sezione Pinacoteca, su cegliesistemagustodarte.it (archiviato l'11 febbraio 2017).
  98. Sito ufficiale sistema museale Ceglie Messapica denominato "Sistema Gusto d'Arte", sezione MAAC, su cegliesistemagustodarte.it.
  99. Sito ufficiale sistema museale Ceglie Messapica denominato "Sistema Gusto d'Arte", sezione museo archeologico, su cegliesistemagustodarte.it (archiviato l'11 febbraio 2017).
  100. Associazione Nazionale Emilio Notte, Concorso Emilio Notte, su associazioneemilionotte.blogspot.it.
  101. Ceglie Messapica, inaugurato il MAAC Museo Archeologico e di Arte Contemporanea. URL consultato il 14 giugno 2016.
  102. sito Centro Documentazione Archeologica - Comune di Ceglie Messapica, su egov.hseweb.it. URL consultato il 13 maggio 2013.
  103. Le asce in pietra levigata del Neolitico, su archeoclubceglie.blogspot.it. URL consultato il 14 giugno 2016.
  104. Il sito che elenca i prodotti tipici della Puglia, comune per comune Archiviato il 24 febbraio 2009 in Internet Archive.
  105. Ultimo giro d'autore, addio a Zito, in La Repubblica, Bari, 30 agosto 2014. URL consultato il 13 gennaio 2016.
    «Nella bottega di papà Vincenzo è nato il panino cegliese, farcito con tonno in olio extravergine d'oliva, fette di provolone stagionato e piccante, capperi dissalati e fette di mortadella, boccone che di cegliese ha l'intuizione di Zito»
  106. Vicoli di Ceglie Messapica, su italiavirtualtour.it. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  107. Gazzetta ufficiale - D.M. del 18.05.99, su gazzettaufficiale.it.
  108. Disciplinare DOP Collina di Brindisi (PDF), su oliodopcollinadibrindisi.it.
  109. Elenco dei Sindaci e Podestà della Città di Ceglie Messapica fino al 1980 a p.169 del libro Ceglie Messapica una Città di M. Ciracì e G. Scatigna Minghetti.
  110. D.P.R. del 13/04/1948 pubblicato in elenco n. 58423 della Gazzetta Ufficiale. Titolo: "SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CEGLIE MESSAPICO (BRINDISI) E NOMINA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO"
  111. D.P.R. del 13/04/1948 pubblicato in elenco n. 58423 della Gazzetta Ufficiale. Titolo: "SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CEGLIE MESSAPICO (BRINDISI) E NOMINA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO"
  112. Gazzetta del Mezzogiorno 19 maggio 1949, Consiglio Comunale a Ceglie Messapico. Nomina del Sindaco e degli Assessori
  113. Gazzetta del Mezzogiorno 19 maggio 1949, Consiglio Comunale a Ceglie Messapico. Nomina del Sindaco e degli Assessori
  114. Gazzetta del Mezzogiorno 3 maggio 1965, pag. 8, Il prof. Cosimo Mastro eletto sindaco di Ceglie M.
  115. Gazzetta del Mezzogiorno 3 maggio 1965, pag. 8, Il prof. Cosimo Mastro eletto sindaco di Ceglie M.
  116. Gazzetta del Mezzogiorno 14 gennaio 1965, pag. 11, L'avv. Caliandro (DC) nuovo sindaco di Ceglie - Sostituisce il dimissionario Mastro
  117. Gazzetta del Mezzogiorno 14 gennaio 1965, pag. 11, L'avv. Caliandro (DC) nuovo sindaco di Ceglie - Sostituisce il dimissionario Mastro
  118. Gazzetta del Mezzogiorno 1º settembre 1978, De Fazio (Dc) il nuovo sindaco di Ceglie M.
  119. Gazzetta del Mezzogiorno 1º settembre 1978, De Fazio (Dc) il nuovo sindaco di Ceglie M.
  120. Gazzetta del Mezzogiorno 20 settembre 1980, Ha giurato ieri il Sindaco di Ceglie M.
  121. Gazzetta del Mezzogiorno 20 settembre 1980, Ha giurato ieri il Sindaco di Ceglie M.
  122. Gazzetta del Mezzogiorno 26 settembre 1981, Il DC Gioia nuovo sindaco di Ceglie M.
  123. Gazzetta del Mezzogiorno 26 settembre 1981, Il DC Gioia nuovo sindaco di Ceglie M.
  124. Gazzetta del Mezzogiorno 12 ottobre 1983, Sindaco dc eletto a Ceglie M.
  125. Gazzetta del Mezzogiorno 12 ottobre 1983, Sindaco dc eletto a Ceglie M.
  126. Gazzetta del Mezzogiorno 20 luglio 1986, Eletto il Democristiano Locorotondo - Rattificato in consiglio l'accordo fra Dc e Psdi
  127. Gazzetta del Mezzogiorno 20 luglio 1986, Eletto il Democristiano Locorotondo - Rattificato in consiglio l'accordo fra Dc e Psdi
  128. archivio elezioni Ministero dell'Interno - ricerca ente, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  129. Caduta dell’amministrazione Caroli, Erminia Cicoria nominata commissario prefettizio.
  130. Caduta dell’amministrazione Caroli, Erminia Cicoria nominata commissario prefettizio.
  131. Ministero dell'interno. Risultati comunali 2020, su elezioni.interno.gov.it.
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  133. Sito (blog) ufficiale Nuova Pallacanestro Ceglie 2001, su npc2001.blogspot.it.
  134. Campionato serie B dilettanti 2010-2011 gironi (PDF), su fip.it.
  135. Tricolori in Puglia: emozioni e fuochi d'artificio, in . URL consultato il 27 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2017).
  136. Coppa Messapica - sito ufficiale, su coppamessapica.it. URL consultato il 30 gennaio 2016.
  137. Francesco Moro - Giusi Pignatelli, 60 Anni di Coppa Messapica, 2019; pag.2

Bibliografia



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[de] Ceglie Messapica

Ceglie Messapica (.mw-parser-output .IPA a{text-decoration:none}[ˈtʃeʎʎe mesˈsaːpika]) ist eine Kommune in Apulien.

[en] Ceglie Messapica

Ceglie Messapica (Italian pronunciation: [ˈtʃɛʎʎe mesˈsaːpika]; Brindisino: Cégghie) is a town, and comune, located in the province of Brindisi and region of Apulia, in southern Italy, in the traditional area called Salento.

[es] Ceglie Messapica

Ceglie Messapica es una localidad italiana de la provincia de Brindisi, región de Apulia, con 20.706 habitantes.[3]

[fr] Ceglie Messapica

Ceglie Messapica (prononcé : [ˈtʃeʎʎe mesˈsaːpika]) est une commune de la province de Brindisi dans les Pouilles en Italie.
- [it] Ceglie Messapica

[ru] Челье-Мессапика

Челье-Мессапика (итал. Ceglie Messapica) — коммуна в Италии, располагается в регионе Апулия, в провинции Бриндизи.



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