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Castro (Casciu in dialetto salentino) è un comune italiano di 2 342 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia.

Castro
comune
Castro – Veduta
Castro – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Puglia
Provincia Lecce
Amministrazione
SindacoLuigi Fersini (lista civica) dal 12-6-2022
Territorio
Coordinate40°00′25.28″N 18°25′32.64″E
Altitudine98 m s.l.m.
Superficie4,56 km²
Abitanti2 342[1] (31-10-2021)
Densità513,6 ab./km²
Comuni confinantiDiso, Ortelle, Santa Cesarea Terme
Altre informazioni
Cod. postale73030
Prefisso0836
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT075096
Cod. catastaleM261
TargaLE
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 243 GG[3]
Nome abitanticastrensi o castrioti
PatronoMaria SS. Annunziata e Santa Dorotea
Giorno festivo25 aprile
Cartografia
Castro
Castro – Mappa
Castro – Mappa
Posizione del comune di Castro nella provincia di Lecce
Sito istituzionale

Situato lungo la costa orientale della penisola salentina, il comune è formato dall'abitato principale di origine medievale, posto su un promontorio a 98 m s.l.m. (Casciu de susu), e dalla parte bassa di Castro Marina (Casciu de sutta), sorta intorno al porto. Centro peschereccio e balneare, vanta origini antiche quale erede della romana Castrum Minervae. Fu una delle prime città del Salento ad essere elevata al rango di contea; fu anche sede vescovile fino al 1818.


Geografia fisica


Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.

Territorio


Il porto di Castro Marina
Il porto di Castro Marina

Il territorio comunale si estende per 4,44 km² ed è il terzultimo comune per superficie dell'intera regione[4]. È caratterizzato da modesti rilievi digradanti repentinamente verso il mare e raggiunge il punto più elevato con il Monte Mattia, 123 metri s.l.m. La morfologia del territorio è ondulata con pochi spazi in pianura, soprattutto nella parte nord occidentale del feudo. Dall'ottobre 2006 parte del suo territorio rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase istituito dalla regione Puglia.

Confina a nord con il comune di Santa Cesarea Terme, a nord-ovest con il comune di Ortelle, a sud con il comune di Diso (dal quale fu distaccato nel 1975), a est si affaccia sul mare.


Mare


Ai fini meteorologici (Meteomar) e delle Informazioni Nautiche degli Avvisi ai Naviganti, il limite marittimo tra Adriatico Meridionale e Ionio Settentrionale è dato dal 40º parallelo nord: sulla costa italiana corrisponde a Punta Mucurune proprio nei pressi di Castro: 40°00′00″N 18°25′48″E / 40, 18.43. Per altri invece il limite convenzionale si sposta più a sud a Punta Mèliso a Santa Maria di Leuca. In realtà per molti geografi la punta spartiacque vera tra Adriatico e Ionio sarebbe Punta Palascia a sud di Otranto.
Prendendo in considerazione la prima convenzione, Castro si affaccerebbe su entrambi i mari.


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Puglia e Stazione meteorologica di Santa Maria di Leuca.

Dal punto di vista meteorologico Castro rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle serre salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola[5].


Origini del nome


Il toponimo deriva dal latino Castrum (fortezza) e l'insediamento prese il nome di Castrum Minervae per la presenza di un tempio consacrato a Minerva. La voce latina fin dal secolo III risulta - come antico latinismo - anche in lingua greca, cioè Κάστρον (Kàstron).[7]


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Salento, Storia della Puglia e Diocesi di Castro di Puglia.
L'approdo di Enea
Il poeta Virgilio, nell'Eneide, colloca il primo approdo di Enea in Italia a Castrum Minervae (di fronte a Butroto, nell'Epiro); il suo porto era dominato da un alto promontorio alla sommità del quale si ergeva il maestoso tempio consacrato alla dea Minerva. Gli scavi del 2007, che hanno interessato l'acropoli di Castro, hanno portato alla luce le tracce di un santuario probabilmente dedicato a Minerva, l'Atena dei Greci. Questa scoperta conferma il centro salentino come la mitica Castrum Minervae, approdo di Enea[8].
Il viaggio di Enea da Troia a Roma
Il viaggio di Enea da Troia a Roma

Nel III libro Enea pronuncia: "ci spingiamo innanzi sul mare (....) quando da lungi scorgiamo oscuri colli e il basso lido dell'Italia (...) Le invocate brezze rinforzano, e già più vicino si intravede un porto, e appare un tempio di Minerva su una rocca. I compagni ammainano le vele e volgono a riva le prore. Il porto è incurvato ad arco dalla corrente dell'Euro; i suoi moli rocciosi protesi nel mare schiumano di spruzzi salati, e lo nascondono; alti scogli infatti lo cingono con le loro braccia come un doppio muro, e ai nostri occhi il tempio si allontana dalla riva".

Nel luglio 2015 a Castro un gruppo di archeologi guidati da Amedeo Galati ha rinvenuto una statua mutila femminile di grandi dimensioni. L'opera è databile presumibilmente al IV secolo avanti Cristo e potrebbe raffigurare la dea Minerva, confermando così le ipotesi degli scopritori del reperto, anche se la veste con corto gonnellino potrebbe supporre che si tratti di un'Artemide. Custodita a tre metri dal sottosuolo del centro di Castro, la statua è sprovvista della testa e di altri dettagli anatomici, ma riporta eccezionali tracce di rosso porpora. Gli archeologi hanno rinvenuto anche la falange di un dito, un braccio e una mano e si spera di poter scoprire con il tempo anche gli altri elementi mancanti. Se si riuscisse a ricomporla, la statua risulterebbe alta almeno quattro metri.

Mappa di Soleto
Mappa di Soleto

Già nella preistoria le grotte costiere, in particolare la Romanelli e la Zinzulusa, hanno conosciuto la presenza umana. La nascita di un primo centro urbano avvenne al tempo delle migrazioni liburno-illiriche e pelasgiche (XVII-XVI secolo a.C.) quando dal vicino Epiro mossero verso occidente popolazioni provenienti dalla penisola balcanica. Fu abitato dai Messapi (col nome di ΛΙΚ ? sulla Mappa di Soleto) e dai Greci. Nel 123 a.C. divenne colonia romana con il nome di Castrum Minervae (così come lo si ritrova nella tavola peutingeriana).

Ricostruzione del Tempio di Minerva
Ricostruzione del Tempio di Minerva

In seguito alla divisione dell'impero romano, Castro divenne un possedimento di Bisanzio e subì frequenti attacchi ad opera degli Alani e degli Ostrogoti nel 378, dei Vandali nel 456, dei Goti nel 543, dei Longobardi e degli Ungari. Nel 682 fu una delle prime città del Salento ad essere eletta a sede vescovile da papa Leone II. Con la conquista normanna e la successiva dominazione sveva, divenne un fiorente centro commerciale e sicuro caposaldo militare. Venne conquistata dagli Arabi per undici anni che la considerarono centro importantissimo e nelle loro carte la indicarono come Al Qatara (il Castello).
Dal 1046 al 1068 Castro fu contesa tra Normanni e Bizantini. Nel 1103 fu elevata a Contea con la famiglia degli Altavilla. Nel 1270, la Contea di Castro, passò sotto il principato di Taranto. Nel corso dei secoli si succedettero i Biellotto, i De Franco, i De Bugiaco, gli Orsini del Balzo e i della Posta. Nel 1534 Carlo V concesse la Contea alla famiglia Gattinara. In questo secolo la città dovette subire devastanti incursioni ad opera dei pirati saraceni. Le più terribili, nel 1537 e nel 1573, la prostrarono definitivamente: conti e vescovi l'abbandonarono per sedi più comode e sicure; la popolazione superstite si trasferì nei casali dell'entroterra e l'antica Castrum Minervae rimase desolata. In seguito passò ai Ruiz de Castro, ai Lopez di Zunica e, dal 1777, alla famiglia Rossi che governò sino all'eversione della feudalità nel 1806[9].
L'abolizione della feudalità determinò il definitivo declino di Castro e la soppressione della diocesi nel 1818 ne fu il colpo di grazia. Il piccolo centro venne così aggregato al comune di Diso costituendone una semplice frazione.
La rinascita della cittadina e lo sviluppo della stessa in un attivo centro di pescatori, artigiani ed operatori turistici a partire dalla seconda metà del Novecento, determinò la restituzione dell'autonomia comunale nel 1975.


Simboli


Stemma civico
Stemma civico

Descrizione araldica dello stemma:

«D'argento al castello di rosso, mattonato di nero, formato da tre torri, riunite da due cortine di muro, la torre centrale più alta, le torri munite di forti barbacani, merlate alla guelfa di quattro e prive di finestre, le cortine prive di merli e munite di due finestrelle, di nero, una e una, la torre centrale chiusa di nero, esso castello fondato sulla campagna di azzurro, fluttuosa di argento, e accompagnato negli angoli del capo da due lettere maiuscole "C", di azzurro, una e una. Ornamenti esteriori da Comune.»

(D.P.R. del 29 marzo 1995)

Il gonfalone è un drappo di rosso.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Chiesa dell'Annunziata
Chiesa dell'Annunziata
Resti della basilica bizantina
Resti della basilica bizantina

Altre chiese


Architetture militari



Castello

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Castro.
Ingresso del Castello
Ingresso del Castello
Torrione delle Mura
Torrione delle Mura

L'impianto più antico dell'attuale castello aragonese risale al XII-XIII secolo e fu costruito sui resti della rocca bizantina. La struttura castellare medievale, verosimilmente ad impianto quadrilatero, con torrioni quadrangolari su tre lati. in seguito all'attacco turco del 1480 fu aggiunto un torrione circolare scarpato di marca maianesco-martiniana[10]. In seguito ad un ulteriore saccheggio di Castro, avvenuto nella prima metà del Cinquecento la città fu iquasi abbandonata e successivamente ripopolata. Nuovi e ripetuti danneggiamenti costrinsero successivamente il viceré spagnolo don Pedro de Toledo a potenziare ulteriormente la struttura. Si deve alla seconda metà del Cinquecento l'aggiunta dello sperone bastionato, molto probabilmente ad opera dell'Ingegnere senese, Tiburzio Spannocchi. L'architetto-ingegnere senese Tiburzio Spannocchi adeguò, aggiornandolo l'assetto difensivo, proprio con la costruzione del bastione suddetto a protezione della Porta Terra, detto Torre del Catalano, e di una cinta fortificata ad impianto pseudo-esagonale allungato, inglobando gli antichi baluardi e torri di cortina medievali, posti lungo la cortina trecentesca.

Il castello, a pianta rettangolare con quattro torri angolari di varia forma e dimensione, risulta composto da un ingresso protetto da un fossato e da ponte levatoio, ormai rimosso. Entrando si trova un cortile anticamente destinato al deposito di prodotti agricoli che venivano commercializzati, e un'ampia scala, ora scomparsa, con la quale si accedeva ai piani superiori. Nel cortile si affacciano inoltre le porte delle stanze del piano terra. La stanza di ponente si affaccia sul mare ed è dotata di un accesso esterno che porta agli orti sottostanti.


Mura

La cinta muraria che racchiude il centro storico di Castro si sviluppa per un perimetro complessivo di circa 700 metri ed è rafforzata dal poderoso castello e da alcune torri. La manutenzione delle mura, fu assicurata dal feudatario sino al 1806, anno in cui fu abolita la feudalità. Gran parte delle mura furono nel corso dei decenni utilizzate come fondamenta delle case perimetrali dell'antico abitato; restano comunque lunghi tratti di cortina e quattro tra torri e bastioni di varie dimensioni e forma.

L'ingresso al borgo antico avveniva e avviene tuttora, attraverso l'unica entrata, la cosiddetta Porta Terra, di cui è rimasto soltanto il nome, non essendoci più nessuna porta. Il nucleo antico di Castro costituisce l'unico esempio, nell'intera provincia, di cittadella fortificata situata su un'altura rocciosa prospiciente il mare.

Torri Costiere

Edificata nel XVI Secolo, ormai nello stato di rudere, Torre Diso è la torre costiera di Castro Marina che comunicava a Sud con Torre Capo Lupo e a Nord con le fortificazioni di Castro.


Aree naturali



Grotte

Ingresso Grotta Zinzulusa
Ingresso Grotta Zinzulusa
Lo stesso argomento in dettaglio: Grotta Zinzulusa e Grotta Romanelli.

Sulla costa, si trova la grotta Zinzulusa, unico sito carsico italiano tra i dieci mondiali segnalati dal Karst Waters Institute (KWI) come meritevole di tutela. Esistono inoltre altre grotte, come la grotta Romanelli, la grotta Azzurra e la grotta Palombara.


Bosco dello Scarra

Panorama dell'area Frasciule, al centro. A destra il Bosco Scarra
Panorama dell'area Frasciule, al centro. A destra il Bosco Scarra

Il Bosco, più recentemente denominato Parco delle Querce o dello Scarra è ubicato a Ovest dell'abitato, in un'area cinta da muretti a secco. È un bosco di lecci di notevole interesse, anche perché rara testimonianza dei lembi boschivi lungo la fascia costiera orientale del Salento.

È diviso in due parti: una pianeggiante a nord-est ed una rocciosa e scoscesa a sud-ovest, quest'ultima presenta un canale che costituiva il letto di un fiume. La parte pianeggiante è caratterizzata dalla presenza di notevoli esemplari di leccio (Quercus ilex) con tronchi che superano il metro di diametro, quella scoscesa è più fitta e impenetrabile. Il sottobosco è ricco di esemplari vegetali fra cui è possibile trovare: l'alloro (Laurus nobilis), il nespolo selvatico (Mespilus germanica), il biancospino comune (Crataegus monogyna), il terebinto (Pistacia terebinthus) l'edera comune (Hedera helix), l'elleborine minore (Epipactis microphylla), un'orchidea molto rara, e la scrofularia nodosa (Scrophularia nodosa) molto diffusa nel Salento.

Il bosco, inoltre, ospita un numero elevato di specie animali, fra le quali il pettirosso, la tortora, l'occhiotto, l'upupa, la civetta, il fringuello e l'usignolo.


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[11]


Etnie e minoranze straniere


Al 31 dicembre 2020 a Castro risultano residenti 27 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:[12]


Lingue e dialetti


Diffusione del dialetto salentino
Diffusione del dialetto salentino

Il dialetto parlato a Castro è il dialetto salentino nella sua variante meridionale. Il dialetto salentino, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli.


Cultura



Eventi


L'evento principale della cittadina di Castro è la festa patronale in onore di Maria Santissima Annunziata, del 24-26 aprile: nella sera del 24 aprile si svolge una gara di fuochi pirotecnici a cui segue la "sagra del pesce a sarsa".

Altro evento rilevante è la rappresentazione storico medievale del Natale, che prende il nome di Natale in Contea, un presepe vivente ambientato nel Medioevo e realizzato nell'intero centro storico di Castro. Particolarità di questa rappresentazione sono i costumi, infatti, questi, sono stati realizzati da sarte del loco interamente a mano.

Dal 22 al 24 maggio 2015 si è svolta la seconda tappa del campionato mondiale di Aquabike, l'unica in Italia.

Il 12 e il 13 agosto si festeggia la Madonna del Rosario di Pompei tramite una processione in mare, seguita da uno spettacolo pirotecnico.[13]


Economia


Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.

L'economia cittadina si basa soprattutto sul turismo balneare e sui settori ad esso legato. La pesca, in passato fondamentale per l'economia locale, oggi rappresenta solo una nicchia. Negli ultimi anni, il numero di alloggi e di strutture turistiche nel paese è salito considerevolmente. Al contrario, i piccoli impresari sono sempre più in difficoltà a causa del costante aumento di grossi e medi centri commerciali locali e di paesi limitrofi.


Infrastrutture e trasporti


Veduta di Castro
Veduta di Castro

Strade


I collegamenti stradali che interessano il comune sono:


Amministrazione


Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 giugno 1988 7 giugno 1993 Luigi Carrozzo Partito Socialista Italiano Sindaco [14]
7 giugno 1993 11 maggio 1997 Giuseppe Coluccia Democrazia Cristiana Sindaco [14]
11 maggio 1997 17 novembre 1997 Claudio Sergi Comm. pref. [14]
17 novembre 1997 28 maggio 2002 Pasquale Ciriolo lista civica Sindaco [14]
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Pasquale Ciriolo centro-destra Sindaco [14]
29 maggio 2007 7 maggio 2012 Luigi Carrozzo lista civica Sindaco [14]
7 maggio 2012 11 giugno 2017 Alfonso Capraro lista civica Sindaco [14]
11 giugno 2017 in carica Luigi Fersini lista civica Sindaco [14]

Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2021 (dato provvisorio).
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Comuni della Puglia per superficie
  5. Tabelle climatiche 1971-2000 dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare Archiviato l'11 marzo 2014 in Internet Archive.
  6. Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
  7. Gerhard Rohlfs, Toponomastica Greca nel Salento (PDF), su emeroteca.provincia.brindisi.it, 1964, p. 7. URL consultato il 7 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2017).
  8. Articolo pubblicato sul quotidiano LA REPUBBLICA del 26 aprile 2007 - Cronaca Nazionale - Pagina 37
  9. L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto - Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994
  10. F. Canali e V. C. Galati, Architetture e ornamentazioni dalla Toscana agli 'Umanesimi baronali' del Regno di Napoli alla fine del Quattrocento. ... tra Giuliano da Maiano e Francesco di Giorgio Martini. : il Castro, l'antica città di Minerva e i Del Balzo (ANgilberto e Raimondo): i nuovi apprestamenti ossidionali di fine Quattrocento, «Bollettino della Società di Studi Fiorenti», 24, 25, 2015-1016, p. 173-177..
  11. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. Dati Istat
  13. http://www.infolecce.it/tradizioni-popolari/fiere-e-feste-religiose-nel-salento.html
  14. http://amministratori.interno.it/

Bibliografia



Voci correlate



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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 161006994 · LCCN (EN) n2010080999 · J9U (EN, HE) 987009293894905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n2010080999
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На других языках


[de] Castro (Apulien)

Castro ist eine südostitalienische Gemeinde (comune) mit 2344 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) 98 m über dem Meer auf dem Pizzo Mmucurune in der Provinz Lecce in Apulien. Die Gemeinde liegt etwa 35 Kilometer südsüdöstlich von Lecce im Salento an der Adriaküste. Zahlreiche Grotten und ein kleiner Hafen befinden sich dort.

[en] Castro, Apulia

Castro (Salentino: Casciu) is a town and comune in the Italian province of Lecce in the Apulia region of south-eastern Italy.

[es] Castro (Puglia)

Castro es una localidad italiana de la provincia de Lecce, región de Puglia, con 2.543 habitantes.[3]

[fr] Castro (Lecce)

Castro est une commune de la province de Lecce dans les Pouilles en Italie.
- [it] Castro (Puglia)

[ru] Кастро (Апулия)

Кастро (итал. Castro) — коммуна в Италии, располагается в регионе Апулия, в провинции Лечче.



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