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Santa Maria di Leuca (Lèviche in dialetto salentino, Λευκά[1] in greco) è una frazione di 1 263 abitanti[2] del comune di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce, nel Salento meridionale. Noto per la sua vocazione turistica, è posto all'estremità meridionale della Puglia.

Disambiguazione – "Leuca" rimanda qui. Se stai cercando l'isola greca del mar Ionio, vedi Leucade (isola).
Santa Maria di Leuca
frazione
Santa Maria di Leuca – Veduta
Santa Maria di Leuca – Veduta
Panorama del porto di Santa Maria di Leuca
Localizzazione
Stato Italia
Regione Puglia
Provincia Lecce
Comune Castrignano del Capo
Territorio
Coordinate39°48′03.6″N 18°21′25″E
Altitudine17 m s.l.m.
Abitanti1 263 (2011)
Altre informazioni
Cod. postale73040
Prefisso0833
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiLeucani
PatronoMaria S. di Leuca
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Santa Maria di Leuca

Origini del nome


Leuca è un nome che deriva dal greco λευκός (leukós), cioè "bianco", ed è comune ad altri toponimi quali Lèucade, isola greca. Secondo Strabone, promontorio originariamente denominato con il nome greco τα Λευκά (ta Leuká, le Bianche), probabilmente per le bianche rocce perpendicolari sul mare[3]. Da qui il nome di una pianta rarissima, presente solo in questa zona, detta Fiordaliso del Capo di Leuca (Centaurea leucadea Lacaita) (cfr. S. Pignatti, Flora d'Italia, Edagricole, 2018, vol. 3, p. 996).


Storia


In passato era amministrativamente divisa fra il comune di Gagliano del Capo, per la parte dove è ubicato il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, e il comune di Castrignano del Capo, per la parte compresa tra punta Ristola e Punta Meliso. La vicenda legale tra i comuni di Castrignano del Capo e Gagliano del Capo, conclusasi dopo 83 anni, ha stabilito che Leuca ricade interamente nel comune di Castrignano del Capo.

Punta Ristola
Punta Ristola

Più precisamente si intende per Santa Maria di Leuca la zona sopra il promontorio su cui si trovano la Basilica e il faro (che con la sua altezza di 48,60 metri e la sua collocazione a 102 metri sul livello del mare è uno dei più importanti d'Italia), mentre la Marina di Leuca è situata più in basso ed è compresa tra punta Mèliso a est, posta ai piedi del promontorio, e punta Ristola a ovest, estremo lembo meridionale del Salento.

Panorama di Leuca
Panorama di Leuca

Nonostante l'estremo tacco d'Italia sia identificabile con Punta Ristola, Punta Mèliso (probabilmente per l'importanza che le deriva dal sovrastante faro) chiude convenzionalmente, insieme a Punta Alice in Calabria, il Golfo di Taranto.

Sempre a punta Mèliso viene posto, secondo una convenzione nautica, il punto di separazione fra la costa adriatica (a est) e la costa ionica (a ovest). Si tratta comunque di semplificazioni di comodo che prevedono, quale linea di demarcazione fra le acque del Mar Adriatico e del Mar Ionio, un determinato parallelo: in questo caso il parallelo 39°47'N (che passa 50 metri più a nord di punta Mèliso), ma un'altra convenzione nautica, ad esempio, utilizza il parallelo 40°N.

Ma, al di là delle convenzioni, il fatto che da Santa Maria di Leuca sia talora visibile, in determinate condizioni, una linea di separazione longitudinale, ben distinguibile cromaticamente (dovuta in realtà all'incontro fra le correnti provenienti dal Golfo di Taranto e quelle dal Canale d'Otranto), ha da sempre suggerito alla fantasia popolare un confine fisico fra i due mari.

Dall'ottobre 2006 il territorio di Santa Maria di Leuca rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali.

Poco fuori Punta Ristola, a 85 metri sotto il livello del mare, giace lo scafo del sommergibile oceanico italiano Pietro Micca, affondato durante la seconda guerra mondiale col suo equipaggio di 58 marinai.

Una famosa leggenda narra che Santa Maria di Leuca (o forse Porto Badisco, ma più probabilmente Castro) sarebbe stata il primo approdo di Enea. Successivamente sarebbe qui approdato San Pietro, il quale, arrivato dalla Palestina, iniziò la sua opera di evangelizzazione, per poi giungere a Roma. Il passaggio di San Pietro è anche celebrato dalla colonna corinzia del 1694 eretta sul piazzale della Basilica, recentemente ristrutturata.

Una scalinata di 296 gradini collega la Basilica al sottostante porto facendo da cornice alla cascata monumentale dell'Acquedotto Pugliese che, terminando a Leuca, sfocia in mare.


Le visite dei Papi a Leuca


Nel corso della storia, diverse sono state le visite dei papi a Santa Maria di Leuca. Nell'anno 343 papa Giulio I (337-352) si recò a Leuca per consacrare il santuario locale; la circostanza è ricordata da una lapide apposta sull'ingresso della Basilica.

Nell'anno 710 papa Costantino (708-715) fu di passaggio a Santa Maria di Leuca dopo la sosta a Otranto.

Il 14 giugno 2008, sul piazzale antistante la Basilica, ha celebrato la messa papa Benedetto XVI, atterrato in elicottero a Punta Ristola e giunto al santuario "de Finibus Terrae", dove ha presieduto la messa.

Nel 2009 fu inaugurata una statua di Bronzo di Benedetto XVI collocata nell'area del piazzale dove Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa. L'opera, voluta dal rettore-parroco della basilica, monsignor Giuseppe Stendardo, è stata realizzata e donata dalla fonderia artistica "Cubro", di Novate Milanese. Subito dopo è stata scoperta la targa in marmo collocata sulla facciata della Basilica.


Il clima


Il clima è mediterraneo, mitigato dalla presenza del mare. Gli inverni sono tiepidi e abbastanza piovosi, le temperature medie giornaliere di gennaio e febbraio si mantengono attorno ai +10 °C, con minime medie sui +7/+8 °C e massime comprese tra +12 e +13 °C. Le brinate sono molto sporadiche e comunque di lieve intensità, le nevicate sono del tutto inusuali. D'estate la temperatura aumenta notevolmente fino a raggiungere valori medi di +24/+25 °C tra luglio ed agosto, con minime medie di circa +20 °C e massime di +28/+29 °C, spesso abbinate a tassi di umidità molto alti che possono provocare condizioni di afa che però sono quasi sempre stemperate dalle brezze diurne. Temperature più alte, fino a +35 °C e talvolta oltre, sono possibili in occasioni di forti ondate di calore africano che, se abbinate a venti di scirocco, portano condizioni di clima torrido. Il clima di Leuca è comunque ventilato, gradevole, con scarse precipitazioni e cieli quasi sempre sereni per gran parte dell'anno. A Leuca si trova una delle varie sedi italiane dell'Aeronautica Militare, che quotidianamente effettua previsioni meteorologiche.


Monumenti e luoghi di interesse



Basilica di Santa Maria de finibus terrae


Lo stesso argomento in dettaglio: Basilica santuario di Santa Maria de Finibus Terrae.
La basilica di Santa Maria de finibus terrae
La basilica di Santa Maria de finibus terrae

Si tramanda che san Pietro in viaggio per Roma fece tappa a Leuca e da allora il tempio dedicato alla dea Minerva, posto sul promontorio japigeo, diventò un luogo di culto cristiano e uno dei principali centri di pellegrinaggio dell'età antica e medievale.

La devozione dei fedeli verso la Madonna di Leuca ha origine antica: si parla di un grande miracolo che avrebbe salvato i pescatori il 13 aprile del 365 da una burrasca[4].

L'attuale struttura fortificata della chiesa venne costruita tra il 1720 e il 1755 da monsignor Giovanni Giannelli per resistere ai numerosi e ripetuti attacchi da parte dei predatori turchi e saraceni.

Dal 7 ottobre 1990 il santuario è stato eletto a Basilica minore.

L'interno del santuario è a unica navata con sei altari laterali. Sull'altar maggiore è collocato il dipinto della Madonna con Bambino detto "Madonna de finibus terrae, di Jacopo Palma il Giovane. Tra gli altri dipinti presenti nella chiesa sono quelli del pittore Francesco Saverio Mercaldi (San Francesco da Paola, datato al 1898 e il Trittico della Confessione). Su un lato si trova un organo, da poco restaurato, datato al 1885.

All'interno della chiesa, sul lato destro dell'ingresso, un grosso masso monolitico è noto come "Ara a Minerva", testimonianza del culto pagano nel luogo. Sul lato sinistro, è posta una targa in bronzo a commemorazione dell'equipaggio dell'incrociatore francese Léon Gambetta, affondato al largo di Leuca la notte del 26 aprile 1915 con circa 700 uomini.

Nel 2000 sui tre ingressi sono state realizzate porte in bronzo, opera dello scultore Armando Marrocco (Janua Coeli il portale centrale, Esodo il portale di destra e Stella Maris il portale di sinistra. Nei pressi della chiesa è stata inoltre costruita una sala per conferenze e una sede museale che ospita opere di artisti contemporanei.

Nel piazzale antistante la basilica, il 21 ottobre del 1901 venne eretta una croce monumentale con quattro iscrizioni. Sul viale che conduce alla basilica tra gli alberi della pineta, si trova la "Croce pietrina", in ricordo del passaggio di san Pietro.

Due rampe di scale ognuna di 296 gradini collegano il santuario con il porto vecchio. Vennero costruite nel periodo fascista in occasione delle opere terminali dell'acquedotto. Le due scalinate sono separate da una cascata artificiale aperta solo in occasioni particolari. A piedi delle scale si eleva la "colonna romana" del 1939.


Museo Vito Mele


Lo stesso argomento in dettaglio: Museo Vito Mele.

Allestito in locali adiacenti al santuario, il Museo presenta una suggestiva raccolta di scultura e di pittura contemporanea.


Chiesa di Cristo Re


Si trova nel centro della marina di Leuca. I lavori di costruzione iniziarono nel 1896 su progetto dell'ingegnere Pasquale Ruggieri. L'apertura ai fedeli e al pubblico avvenne però, solo 40 anni dopo nel 1935. Realizzata in carparo, è in stile romanico e gotico. L'interno si divide in tre navate. Molto bello il pavimento in mosaico, completato nel 1934, e il rosone della facciata principale. I grandi finestroni delle navate laterali recano i nomi e gli stemmi delle famiglie nobili che parteciparono alla costruzione della chiesa.


Le ville ottocentesche


Leuca è una località turistica famosa soprattutto per le ville ottocentesche, costruite secondo vari stili per la maggior parte dagli architetti Ruggieri e Rossi. Verso la fine del XIX secolo si contavano per la precisione 43 ville, molte delle quali oggi sono in disuso o appaiono profondamente trasformate rispetto al passato.

Infatti, durante la II guerra mondiale, a molte ville furono sottratti gli elementi decorativi metallici (balaustre, ringhiere, ecc.) necessari per la produzione di armi; inoltre nello stesso periodo quasi tutte le ville furono requisite ai proprietari e utilizzate per l'accoglienza agli sfollati. Alcune subirono gravi danni e, alla fine della guerra, furono ristrutturate in maniera tanto radicale da essere spesso rovinate. Altre ville sono andate in disuso, mentre solo alcune conservano ancora l'aspetto originario, sia esterno sia interno.

Tra le ville meglio conservate e che più caratterizzano il luogo si ricordano:

Nonostante le diverse caratteristiche architettoniche, gli elementi che in ogni villa non potevano mancare erano:

A seguito delle varie ristrutturazioni questi elementi nella maggior parte dei casi sono stati trasformati tanto da essere attualmente poco o per niente riconoscibili.

Caratteristica di alcune di queste dimore (soprattutto quelle prospicienti il lungomare) era, inoltre, di avere sulla scogliera dei "capanni", alcuni in muratura e altri in legno, detti "bagnarole", che nascondevano alla vista del popolo le signore mentre godevano dei bagni nei mesi estivi. Ogni bagnarola apparteneva ad una villa, di cui ne riportava lo stile o, soprattutto, i colori. Oggi le bagnarole in legno sono state completamente eliminate, mentre tra quelle in muratura ne rimangono solo un paio, ma in disuso.


La Torre dell'Omomorto


Lo stesso argomento in dettaglio: Torre dell'Omomorto.

La Torre dell'Uomo Morto o Torre dell'Omomorto è una delle centinaia di torri che si trovano con cadenza regolare lungo tutta la fascia costiera salentina. Oltre che come elementi di difesa, tali torri servivano soprattutto ad avvistare l'eventuale presenza e avvicinamento delle navi dei Turchi, che per lungo tempo hanno invaso Otranto e altre aree della penisola salentina, e a dare l'allarme verso l'entroterra attraverso segnali luminosi che venivano immediatamente trasmessi da una torre a quella successiva.

La Torre dell'Uomo Morto si trova all'inizio del Lungomare Cristoforo Colombo e risale al XVI secolo ad opera di Andrea Gonzaga. Possiede base troncoconica e sopra il cordolo si sviluppa cilindrica con terrazzo dotato di merloni per la postazione delle artiglierie. Viene comunemente assegnata al genere delle torri "a martello", ma ha una peculiarità: al posto della cannoneria, alla base, si trova una porta. La denominazione Uomo Morto è dovuta ad alcune ossa umane ritrovate al suo interno. Sfortunatamente è in degrado e non ci sono lavori di ristrutturazione in corso.


Il faro di Leuca


Il faro di Santa Maria di Leuca
Il faro di Santa Maria di Leuca
Il faro di Santa Maria di Leuca e la colonna corinzia
Il faro di Santa Maria di Leuca e la colonna corinzia

Il faro di Santa Maria di Leuca è situato sulla Punta Meliso. Fu progettato dall'ingegner Achille Rossi su commissione del Genio civile, con macchina a luce fissa variata a splendori 30 cm in 30 secondi. Attivato per la prima volta il 6 settembre 1866, è alto 48,60 m dalla base e si trova a 102 m sul livello del mare. Emette tre fasci di luce che, in particolari condizioni meteorologiche, sono visibili a oltre 40 km. Con una scala a chiocciola di 254 gradini si può salire alla gabbia dell'apparato di proiezione.

Nel 1937 l'alimentazione del faro, che fino a quel momento era a petrolio, fu trasformata a energia elettrica. La lanterna originale venne costruita a Parigi e sostituita più volte (1941 e 1954) insieme all'apparato rotatorio. Attualmente il guardiano del faro è Antonio Maggio, che iniziò il suo lavoro come il più giovane dei fanalisti. Precedentemente il faro era sotto la custodia di Francesco Ferrari, che ne fu il guardiano dal 1971 sino al 1996.

Il faro di Santa Maria di Leuca visto dal mare
Il faro di Santa Maria di Leuca visto dal mare

La Cascata Monumentale


La scalinata monumentale posta alla fine dell'acquedotto a Leuca
La scalinata monumentale posta alla fine dell'acquedotto a Leuca

La cascata costituisce il punto terminale dell'Acquedotto Pugliese.

La costruzione dell'opera iniziò nel 1906, poi, all'inizio della prima guerra mondiale, i lavori si fermarono e furono ripresi solo dopo la conclusione della guerra. Quindi l'Acquedotto Pugliese giunse a Leuca nel 1939, anno in cui l'opera fu completata.[5] La monumentale scalinata e la colonna romana che ne segna il termine furono inviate da Roma; la colonna fu un omaggio di Benito Mussolini in persona per celebrare il compiersi di un’opera d’ardua fattura, qual era l’intero acquedotto pugliese a quei tempi, tuttora fulgido esempio di alta ingegneria idraulica in Europa. Lo stile romano della colonna serviva a ricordare e collegare l’impresa della costruzione dell’acquedotto pugliese con i celebri acquedotti romani.

Da maggio 2015 è dotata di un impianto di illuminazione artistica.


Grotte



Le Grotte della Rada


Le Grotte di Ponente


Le Grotte di Levante

Allontanandosi da Leuca verso il territorio di Gagliano del Capo si possono incontrare altre grotte, in ordine sparso, delle Capeddhe, di Musconovo, della Totola fino ad arrivare alla suggestiva grotta grande del Ciolo, nei pressi dell'omonima insenatura.


Tradizioni locali


Il 15 agosto di ogni anno si festeggia la Madonna di Santa Maria di Leuca. La statua della Madonna, dopo essere stata trasferita dal Santuario alla Chiesa del Cristo Re il giorno prima nella manifestazione detta "l'intorciata", viene portata in processione per tutto il paese alla presenza del Vescovo e delle autorità civili e militari, fino ad arrivare al porto. Qui viene imbarcata su una paranza di pescatori, precedentemente estratta a sorte e addobbata a festa per l'occasione, e viene seguita in processione da tutte le altre paranze e da centinaia di natanti privati. Giunta nei pressi della marina di San Gregorio, sempre via mare ritorna a Leuca, dove nuovamente viene ricollocata nella chiesa del Cristo Re e poi trasferita nuovamente nel Santuario.

La festa si conclude intorno a mezzanotte con lo spettacolo pirotecnico. La devozione verso la Madonna di Leuca è dovuta al fatto che è considerata la protettrice dei pescatori in base a un episodio avvenuto nel XVI secolo. Si racconta infatti che una terribile bufera mise in pericolo le barche dei pescatori e la stessa Leuca, e che per intercessione della Madonna i pescatori e gli abitanti di Leuca ottennero la fine della burrasca e la salvezza delle barche.

In una domenica di maggio, stabilita di volta in volta ogni anno, si svolge "Ville in festa", manifestazione in cui le ville ottocentesche vengono aperte al pubblico e ne vengono illustrate le caratteristiche storiche ed architettoniche ai visitatori. Il percorso guidato prevede all'interno di ogni villa la degustazione di specialità enogastronomiche o l'esposizione di composizioni floro-vivaicole. L'accesso alle ville, comunque gratuito, è regolato dai proprietari, i quali decidono di far visitare solo i parchi o anche gli interni.

Fino agli anni '20 era tradizione quella di uscire in mare la notte di San Nicola portando con sé i cani randagi presenti in città. Tutti gli animali che riuscivano a tornare a riva venivano adottati dai bambini del paese. L'avvento del fascismo ha portato a un rapido abbandono di questa suggestiva quanto discutibile pratica, considerata poco decorosa e inadatta a una nazione proiettata verso la modernità.


Note


  1. Nicolaos Lorentis: Lexicon ton archaion kyrion onomaton tis mythologias, istorias kai geographias. Vienna 1837, p. 179
  2. Censimento 2011.
  3. Don Mauro Cassoni: Griko-Italiano, Vocabolario. Argo Editore, 1999, ISBN 88-8234-072-4, p. 280
  4. Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Edizioni Ares, 2020, p.158 (formato Kindle).
  5. La Cascata Monumentale di Leuca http://www.vivereleuca.it/cascata/

Bibliografia



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[de] Santa Maria di Leuca

Santa Maria di Leuca (manchmal auch nur Leuca genannt) ist eine am Meer gelegene Fraktion der italienischen Gemeinde Castrignano del Capo in der Provinz Lecce, Region Apulien.

[es] Santa María de Leuca

Santa Maria di Leuca es un cabo de la extremidad sureste de Italia, en la Tierra de Otranto, región de Apulia. Es el llamado talón de la bota de Italia y notable por la gran columna que hay cerca del convento que se eleva encima de él.
- [it] Santa Maria di Leuca



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