«Magadign senza fortuna: d'invern senza soo, d'estàa senza luna.»
(IT)
«Magadino senza fortuna: d'inverno senza sole, d'estate senza luna.»
(Proverbio ticinese[senzafonte])
Magadino si affaccia sul Lago Maggiore. [senzafonte].
Storia
Il territorio del comune di Magadino prima degli accorpamenti comunali del 2010
Già comune autonomo istituito nel 1843 per scorporo dal comune di Vira Gambarogno[1] e che si estendeva per 7,3km², nel 2010 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Caviano, Contone, Gerra Gambarogno, Indemini, Piazzogna, San Nazzaro, Sant'Abbondio e Vira Gambarogno per formare il comune di Gambarogno, del quale Magadino è sede comunale. La fusione è stata decisa dal Consiglio di Stato il 16 aprile 2008 e approvata dal Gran Consiglio ticinese il 23 giugno successivo[2].
Monumenti e luoghi d'interesse
La chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo
Chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo, del 1844-1846[1];
Oratorio di Sant'Antonio da Padova in località Orgnana, documentato nel 1591[senzafonte];
Villa Ghisle, costruita nel 1843-1844[senzafonte];
Forte Olimpio[senzafonte];
Quattro massi cuppellari preistorici[senzafonte].
Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione. L'ufficio patriziale, rieletto il 26 aprile 2009, è presieduto da Maurizio Sargenti[senzafonte].
Note
Graziano Tarilli, Magadino, in Dizionario storico della Svizzera, 11 gennaio 2017. URL consultato il 24 settembre 2017.
Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, Bellinzona 1894, 195.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 334, 366, 397, (Quartino 305, 334, 349, 370, 397).
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 159-161, 210.
Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 228, 229, 232, 247, 360.
Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa, Bernardino Scapi, detto Bernardino Luini. Santa Caterina d'Alessandria. San Bernardino da Siena, in Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa, Marco Tanzi (a cura di), «Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini», Officina Libraria, Milano 2010.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии