Vira Gambarogno trae l'origine del nome da un nucleo, protetto da cancelli e palizzate, sorto a protezione della strada per Bellinzona[1].
Storia
L'insediamento è di origine preistorica[2] e un tempo deteneva diritti doganali; nella zona furono molte le fortificazioni di origine longobarda[1].
Il territorio del comune di Vira Gambarogno prima degli accorpamenti comunali del 2010
Già comune autonomo dal quale nel 1843 era stata scorporata la località di Magadino, divenuta comune autonomo, e che si estendeva per 11,9km², nel 2010 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Caviano, Contone, Gerra Gambarogno, Indemini, Magadino, Piazzogna, San Nazzaro e Sant'Abbondio per formare il comune di Gambarogno. La fusione è stata decisa dal Consiglio di Stato il 16 aprile 2008 e approvata dal Gran Consiglio ticinese il 23 giugno successivo[3].
Monumenti e luoghi d'interesse
La chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, risalente al IV o all'VIII secolo e ricostruita nel 1613-1615[2];
Oratorio di Santa Maria Maddalena, menzionato a partire dal XVI secolo[senzafonte];
Oratorio di Santa Maria di Loreto in località Fosano, risalente al Tardo Medioevo e ampliato nel XVII e nel XIX secolo[senzafonte];
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.
Note
Ottavio Lurati, Ghirla e ghirlanda (Inferno XIV, 10) e le ghirlande di Leonardo in salda muratura...; enigmi semantici, in Paolo D'Achille, Enzo Caffarelli (a cura di), Quaderni Internazionali di RION 3 (2008), Società Editrice Romana, Roma 2008, p. 53.
Graziano Tarilli, Vira Gambarogno, in Dizionario storico della Svizzera, 12 gennaio 2017. URL consultato il 24 settembre 2017.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 397, 477, 583.
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
Rinaldo Giambonini, Agostino Robertini, Silvano Toppi, Vira Gambarogno, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1971, 307-315.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 147, 149-151.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
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