Tavernola Bergamasca [taˈvɛrnola beɾɡaˈmaska] (Taèrnola [taˈɛɾnola] in dialetto bergamasco[5]) è un comune italiano di 1 940 abitanti[1] della provincia di Bergamo in Lombardia. Situato sulla sponda occidentale del Lago d'Iseo, dista circa 38 chilometri a est dal capoluogo orobico.
Tavernola Bergamasca comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Ioris Danilo Pezzotti (lista civica Tavernola al futuro) dal 26-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°43′N 10°03′E |
Altitudine | 191 m s.l.m. |
Superficie | 11,17 km² |
Abitanti | 1 940[1] (30-06-2022) |
Densità | 173,68 ab./km² |
Frazioni | nessuna[2]; vedi elenco località |
Comuni confinanti | Iseo (BS), Monte Isola (BS), Parzanica, Predore, Vigolo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 24060 |
Prefisso | 035 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 016211 |
Cod. catastale | L073 |
Targa | BG |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 340 GG[4] |
Nome abitanti | tavernolesi |
Patrono | Madonna di Cortinica |
Giorno festivo | 2 luglio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Il comune di Tavernola Bergamasca si affaccia sul lago d'Iseo e, grazie al suo influsso termoregolatore, gode di un clima mite: fresco in estate e temperato in inverno. Si trova di fronte a Monte Isola, si possono vedere il santuario della Ceriola e il Monte Guglielmo.
Verso nord il lago si fa più cupo e stretto ai piedi del Corno Trentapassi ma non nasconde la vista di Lovere al suo estremo settentrionale. Verso sud il Corno di Predore è attraversato da una galleria che collega Tavernola a Predore.
Tavernola Bergamasca è urbanisticamente e paesaggisticamente consultabile attraverso lo stradario fotografico immersivo[6]. Il territorio dal lago ci si inerpica immediatamente sulle colline e poi sulle montagne per questo presenta pochi spazi per le nuove edificazioni.
Il centro urbano è attraversato dal torrente Rino che lo separa dalle località di Tavernola, Bianica, Campodosso e Gallinarga da una parte e Cambianica dall'altra.
Il toponimo riporterebbe a quello che doveva essere un piccolo posto di ristoro per i viaggiatori detto tabernula. Le piccole imbarcazioni che navigavano sul lago dovevano fermarsi a causa delle tempeste e delle burrasche. Le vie di collegamento romane, non si trovavano lungo la sponda del lago ma sulla costa della collina, furono i Romani a occupare per primi la zona del Sebino. L'antica strada collegava infatti Tavernola con Sarnega, Praetorium o luogo del presidio, e accampamento. Sulla riva del lago d'Iseo iniziarono quindi a formarsi lentamente locande di accoglienza dei viaggiatori, che divennero comunità e poi il paese di Tavernola.[7]
«[…] come suona grato questo nome che vien dall'età lontana ed oscura a ricordarci un piccolo albergo, tranquillo e fido rifugio a pescatori e naviganti contro le improvvise rabbie del lago» |
(Angelo Pinetti 1922) |
I primi a civilizzare la zona del Sebino furono i Romani, quando la zona doveva essere ancora molto selvaggia, questi costruirono la strada che collegava i vari paesi sparsi lungo la costa del lago e sulle colline. Il territorio fu cristianizzato nel IV secolo d.C., periodo in cui gli antichi fani furono distrutti o trasformati in pievi formando le prime comunità cristiane. Alcune testimonianze storiche rinvenute sul territorio, precisamente una serie di sepolture, risalgono all'epoca longobarda, sono databili attorno al VI secolo.
Nei secoli seguenti il borgo acquisì una sempre maggiore importanza, dovuta alla sua posizione litoranea che permetteva lo sviluppo dei commerci. In epoca medievale la zona fu quindi interessata da un notevole sviluppo, che implicò conseguentemente la costruzione di torri e fortificazioni a scopo difensivo, attorno alle quali si sviluppò il paese. La prima citazione in atti pubblici risale al 1047[8]. Visibile è la Torre Fenaroli, ora torre civica il cui concerto campanario è in uso alla chiesa parrocchiale.
La famiglia predominante agli inizi dell'XI secolo era quella dei Fenaroli di fazione guelfa, che approfittò della scarsa influenza esercitata dal vescovo di Bergamo, feudatario della zona dopo l'investitura ricevuta dagli imperatori del Sacro Romano Impero. Un documento del 1391 decretò l'unione di Cambianica e Bianica a Tavernola da parte del comune di Bergamo, questo confermerebbe il numero maggiore di abitanti di Tavernola rispetto alle altre lopcalità, mentre nel 1395 un documento autorizzò l'autonomia a Vigolo e Parzanica.[9]
Nel 1428 il paese passò sotto la Repubblica Veneta e il doge Francesco Foscari con un documento concesse ai tre poveri paesei di Tavernola, Vigolo e Parzanica il privilegio all'esenzione delle tasse daziali. Fu proprio in questo secolo che il borgo si sviluppò grazie alla nuova politica che diede impulso ai traffici con le altre zone lacustri. Il paese fino al XVIII secolo era raggiungibile solo via lago, la strada che collegava con la terraferma fu infatti realizzata tra il 1832 e il 1848.[10]
Il paese si sviluppava dalla costa con le abitazioni dei pescatori, il Pio Ricovero Cacciamatta, che ospitava piccole orfani, e antiche case della famiglia Fenaroli, fino alla chiesa di San Pietro. Proprio la parte costruita sulla sponda del lago subì nel 1906 un grave disastro alluvionale. I primi segnali si ebbero la mattina del 3 marzo 1906 quando, dopo una notte disturbata da rumori e dal ribollire delle acque del lago, cadde il loggiato della villa Grasselli signori di Cremona e realizzato da Carlo Donegani.[11] Non tutti gli abitanti percepirono il pericolo che stava correndo il territorio, e pensando che la situazione si fosse ormai stabilizzata, restarono nelle proprie case, ma il giorno successivo i crolli furono maggiori e parte delle abitazioni sprofondarono nelle acque del lago. Complessivamente furono inghiottiti dalle acque una grande villa, una torre medioevale, un setificio e parecchie case, piazzette ed orti[8]. Solo una vittima fu registrata: Pietro Zenni che non aveva voluto abbandonare la sua abitazione, mentre il figlio fu salvato dalle acque del lago dai soccorritori.
L'evento fu raccontato dalla stampa locale e nazionale:
«"Tavernola […] ha visto franare improvvisamente nel lago tutta la propria parte anteriore, posta sul lago, le cui acque di un azzurro marino trasparentissimo [??] hanno inghiottito d'improvviso, la mattina del 3, il muro a parapetti, la strada, la villa dei signori Grasselli di Cremona […] ed il magnifico giardino annessovi; la chiesa parrocchiale, l'ufficio della posta e telegrafo; una parte dello stabilimento Fenaroli, la casa del farmacista Foresti, altre case di minor valore, la piazzetta verso il pontile…» |
(17 marzo 1906 L'Illustrazione Popolare Giornale per Famiglie, Fratelli Treves Editori di Milano) |
e ancora:
«"Il lago volle pure, come abbiam detto, la sua vittima umana: certo […], d'anni 68, barcajuolo. Questi abitava con un suo figlio in una casetta verso il porto. Dopo il crollo di sabato mattina, egli abbandonò momentaneamente la propria abitazione per evitare di essere travolto. Ma sabato di notte non seppe resistere alla tentazione di avvicinarsi ad essa, in barca, col figlio, per cercare di trarre in salvo il modesto gruzzolo che vi aveva lasciato e le suppellettili più care. Proprio in quel momento, avvenne il secondo crollo e la barca violentemente sbattuta, gettò nel lago i due che vi si trovavano. Il figlio poté ancora salvarsi a nuoto, ma del padre più nulla si seppe."» |
(5 marzo 1906 L'Illustrazione Popolare Giornale per Famiglie, Fratelli Treves Editori di Milano) |
Verrà poi indicato con il termine tecnico di avvallamento.[12] L'evento fu studiato anche a livello scientifico perché particolarmente intenso, con uno studio del territorio atto a comprenderne le cause[13] Dopo un parziale declino, negli ultimi decenni il paese ha cominciato a rinverdire i propri fasti grazie all'industria turistica, che può contare su attività commerciali volte alla valorizzazione del territorio.
Questo non fu però un evento unico, nel 1993 si ripeté ma in misura minore. Nel 1888 fu il paese di Castro interessato all'evento e Lovere nel 1909.
Lo stemma del Comune è stato concesso con Decreto del presidente della Repubblica il 23 ottobre 1997.[14]
«Campo di cielo, al monte posto a destra di verde, unito al fianco sinistro con sottile striscia di terra dello stesso, striscia e monte fondati sullo specchio d’acqua d'azzurro, mareggiato di argento, il monte munito di grotta di nero, lo specchio d'acqua sostenente la barca d'oro, con il barcaiolo con il viso e le braccia di carnagione, vestito di verde, in atto di remare verso la grotta, il tutto accompagnato nel cantone sinistro del capo dalla cometa d'oro, costituita dalla stella di sei raggi, cinque raggi normali, il sesto all'ingiù prolungato in palo, formante la coda.» |
(D.P.R. 23 ottobre 1997) |
Tra gli edifici civili di pregio vi è villa Fenaroli che, risalente al XVI secolo, possiede un ampio parco botanico dotato di alcune specie rare.
Abitanti censiti[17]
Di seguito l'elenco completo delle località[2]:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Leandro Soggetti | Lista civica - Impegno civico | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 25 maggio 2014 | Massimo Zanni | Lista civica - Progetto Tavernola | Sindaco | |
26 maggio 2014 | 25 maggio 2019 | Filippo Colosio | Lista civica - Insieme per Tavernola | Sindaco | |
25 maggio 2019 | in carica | Ioris Danilo Pezzotti | Lista civica - Tavernola al Futuro | Sindaco | |
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