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Predore [pɾeˈdoːre] (Predùr [pɾɛˈduɾ] in dialetto bergamasco[5][6]) è un comune italiano di 1 864 abitanti[1] della provincia di Bergamo in Lombardia. Situato sulla sponda occidentale del lago d'Iseo, dista circa 31 chilometri a est dal capoluogo orobico.

Predore
comune
Predore – Veduta
Predore – Veduta
Panorama di Predore e del basso Sebino
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoPaolo Bertazzoli (lista civica) dal 16-5-2011
Territorio
Coordinate45°41′N 10°01′E
Altitudine189 m s.l.m.
Superficie10,96 km²
Abitanti1 864[1] (30-11-2021)
Densità170,07 ab./km²
Frazioninessuna[2]
Comuni confinantiIseo (BS), Sarnico, Tavernola Bergamasca, Viadanica, Vigolo
Altre informazioni
Cod. postale24060
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016174
Cod. catastaleH020
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 383 GG[4]
Nome abitantipredorini
PatronoNatività di san Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
SoprannomePiccola Sanremo, La perla del Sebino
Cartografia
Predore
Predore – Mappa
Predore – Mappa
Posizione del comune di Predore nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Origini del nome


Sicuramente i primi reperti ritrovati ci riportano all'epoca romana ed è al popolo dei latini a cui dobbiamo il nome Predore: infatti per quanto riguarda l'origine etimologica abbiamo due teorie, secondo la prima il nome deriva da PREDA, che significa bottino di caccia, mentre un'altra propone la teoria di PRAEDIUM, facendo riferimento al console e pretore romano Nonius Arius Mucianus che qui si stabilì nel III secolo. Preda in dialetto locale significa pietra ed altre teorie suppongono che dalla declinazione "Predù" derivi il nome del comune, in rapporto all'imponente carattere della parete del Corno.


Storia


Situato poco oltre la Valcalepio, sulla sponda destra del lago d'Iseo (il quale divide la provincia bresciana da quella bergamasca), non è facile stabilirne le origini.

Di tale epoca numerosi sono i reperti ritrovati: i resti di una strada romana che assieme all'antico porto faceva di Predore un centro attivo, alcune monete risalenti tutte al III secolo, residui di pavimentazione interna che per struttura e disegno precisavano l'epoca di formazione romana che vennero ritrovati scavando nella contrada del lago.

Inoltre ad inizio secolo facendo degli scavi per l'erezione del nuovo municipio si rinvenne la base di vasche balneari che fanno supporre che i romani venissero a villeggiare sulle nostre spiagge. Altra testimonianza della presenza romana è il tempio della dea Diana, dea dei boschi e delle selve, della selvaggina in sasso bianco alto 90 cm e largo 60 donato nel 1743 al comune di Bergamo.

Nel Medioevo Predore era un fortilizio sicuramente alla pari dei comuni vicini, in riva al lago sorgeva il palazzo del signorotto difeso da due torri, una merlata dimezzata e l'altra che risulta ora modificata, da una cinta muraria a nord e dalle barriere naturali costituite dal lago e dal fosso del torrente Rino. Per quanto riguarda gli spunti bellicosi in questo territorio si limitano al conflitto tra guelfi e ghibellini.

A Predore, comune a prevalenza guelfa, capeggiava la famiglia Foresti, tra cui va ricordato Micideno, erudito e autorevole, non mancavano però i ghibellini. La mezza torre, simbolo del Comune, si ricollega leggendariamente alle diatribe tra queste due fazioni.

Da ricordare anche il grande impegno e apporto dei Predoresi nei due conflitti mondiali che viene ricordato con il parco delle rimembranze presso San Rocco.

Durante un'esplorazione alla grotta Bus del Coren tra le rupi che sovrastano l'abitato, alcuni saggi nel terreno consentirono di portare alla luce importanti reperti del periodo Neolitico. Scoperta di notevole importanza archeologica, essendo queste le uniche attestazioni di insediamenti in grotta di tale periodo in tutto il territorio bergamasco.


Simboli


Lo stemma del Comune di Predore è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 16 ottobre 1954.[7]

«Inquartato: nel 1° e nel 4° d'azzurro, all'arco cordato, teso e incoccato d'argento; nel 2° e 3° d'argento, alla torre al naturale, mattonata di nero, finestrata del campo e merlata alla guelfa. Ornamenti esteriori da Comune.[8]»

(D.P.R. 16.10.1954 concessione di stemma e gonfalone)

La mezza torre ricorda le vicende feudali del paese; l'arco con la freccia fa riferimento all'ipotesi che l'etimologia del nome provenga da Preda.[9]


Monumenti e luoghi d'interesse


Arrivando da Sarnico, dopo la località Eurovil, si trova la chiesetta romanica di San Giorgio, dove alcuni interventi di ripristino hanno evidenziato le caratteristiche architettoniche medievali del piccolo edificio.

Proseguendo per circa un chilometro si giunge nel centro del paese, posto su un declivio tra lago e collina, formato dai sedimenti del torrente Rino, che qui trova sfogo nel lago d'Iseo.

Nell'ariosa piazza Vittorio Veneto, sorge il municipio, affiancato a sinistra dalla storica fontana dell'anno 1709 e dall'olmo a cui un tempo era intitolata la piazza.

Panorama del comune
Panorama del comune

L'antica pieve, sconsacrata, venne eretta prima dell'anno 1000 nell'antico borgo a lago di Predore, e nel corso dei secoli subì molteplici trasformazioni che ne compromisero la struttura altomedievale. La facciata orientata verso il lago è semplice nella forma, la pianta è ad unica navata di stile barocco, la copertura è a capriate e sostituisce la volta che è crollata per via del periodo di abbandono che ha subito, nei primi anni 2000 è stata interessata da un intervento di riqualificazione atto a renderla idonea come Centro Civico polivalente.

In riva al lago, all'interno della pregevole villa fam. Lago -poi Lanza- si trova la Mezza Torre del XII secolo, che faceva parte della fortificazione di Predore. Le credenze popolari raccontano di due fratelli, l'uno guelfo e l'altro ghibellino, venuti a contesa e che vollero uno lasciare in piedi, e l'altro abbattere la torre. In realtà non è certo che cosa sia stato a provocare il crollo del mastio.

L'altro centro storico arroccato a monte della strada rivierasca conserva alcuni resti dell'antico borgo fortificato e del castello medievale; caratteristiche sono invece le strette viuzze che si articolano in ripido pendio fino ai margini più elevati del nucleo abitato.

A nord del paese, in una stupenda posizione a mezza montagna sorge il Santuario della Madonna della Neve, edificato nel XV secolo; esso subì in successione profonde trasformazioni e ampliamenti. Il santuario è accessibile per una strada particolarmente ripida, o a piedi per una scalinata di ben 288 gradini. Ottimo da qui il panorama sul lago e sulla riserva ambientale delle Torbiere di Iseo.

Nella parte orientale del comune sorge il cosiddetto Corno di Predore, area di grande interesse scientifico e naturalistico.


Chiesa arcipresbiterale plebana


Chiesa arcipresbiterale plebana del Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista
Chiesa arcipresbiterale plebana del Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista

In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta nel 1659, la vicaria foranea di Predore risultava composta dal medesimo nucleo di parrocchie, ossia Predore, Tavernola, Vigolo e Parzanica (Montanari 1997). E ancora nell'intera serie dei registri manoscritti relativi allo Stato del clero della diocesi di Bergamo, contenenti le relazioni dei vicari foranei circa l'assetto delle parrocchie da essi visitate a partire dall'anno 1734, la parrocchia di Predore risultava a capo di una circoscrizione vicariale che si mantenne stabile nei propri confini (Stati del clero 1734-1822).

La parrocchia di Predore restò a capo dell'omonima vicaria, comprensiva delle suddette quattro comunità, fino alle successive modifiche dell'assetto territoriale della diocesi di Bergamo. Dal 1971, sotto l'episcopato di Clemente Gaddi, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), la diocesi venne divisa in diciotto circoscrizioni e la vicaria di Predore, insieme alle parrocchie delle vicarie di Calepio, Telgate e con l'aggiunta della parrocchia di Bolgare gravitante sulla Val Calepio, entrò a far parte della zona pastorale XIII. A quest'epoca la vicaria di Predore, si presentava inalterata nei suoi confini che comprendevano sempre le medesime quattro parrocchie di Predore, Parzanica, Tavernola e Vigolo.

Con l'abolizione dei vicariati foranei e l'erezione dei vicariati locali nella diocesi, fu istituito il vicariato di Predore, in cui confluirono le suddette parrocchie, con l'aggiunta di Adrara San Rocco, Adrara San Martino, Collepiano, Costa d'Adrara, Credaro, Foresto Sparso, Gandosso, Paratico, Sarnico, Viadanica, Villongo Sant'Alessandro, Villongo San Filastro, provenienti dal vicariato di Calepio (decreto 27 maggio 1979). Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, dal 2018 ha riformato l’organizzazione vicariale portando alla fusione del vicariato di Predore e del vicariato di Calepio nella nuova Comunità Ecclesiale Territoriale Calepio - Predore.


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[10]


Amministrazione


Il municipio
Il municipio

Il sindaco è Paolo Bertazzoli, della lista Insieme per Predore, eletto il 16/05/2011 ed attualmente impegnato nel suo secondo mandato.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2006 2011 Lorenzo Girelli lista civica Sindaco
2011 2016 Paolo Bertazzoli lista civica Sindaco
2016 2021 Paolo Bertazzoli[11] lista civica Insieme per Predore Sindaco II mandato
2021 in carica Paolo Bertazzoli[11] lista civica Insieme per Predore Sindaco III mandato

Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2021 (dato provvisorio).
  2. Comune di Predore - Statuto
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  6. AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 519, ISBN 88-11-30500-4.
  7. Ufficio araldico, Fascicoli comunali, Predore, DPR 1954-10-16, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato. URL consultato il 2 marzo 2021.
  8. Comune di Predore – (BG), su araldicacivica.it. URL consultato il 2 marzo 2021.
  9. Predore, su stemmiprovinciabergamo.it, Stemmi dei comuni bergamaschi. URL consultato il 2 marzo 2021.
  10. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 31-12-2019.
  11. Comune di Predore, www.repubblica.it/

Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Bergamo
Portale Lombardia

На других языках


[de] Predore

Predore ist eine Gemeinde mit 1880 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der italienischen Provinz Bergamo, Region Lombardei.

[en] Predore

Predore (Bergamasque: Predùr) is a comune (municipality) in the Province of Bergamo in the Italian region of Lombardy, located about 70 kilometres (43 mi) northeast of Milan and about 25 kilometres (16 mi) east of Bergamo. As of 31 December 2004, it had a population of 1,837 and an area of 11.6 square kilometres (4.5 sq mi).[3]

[es] Predore

Predore es una localidad y comune italiana de la provincia de Bérgamo, región de Lombardía, con 1.896 habitantes.

[fr] Predore

Predore [predóre][2] .mw-parser-output .prononciation>a{background:url("//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/8a/Loudspeaker.svg/11px-Loudspeaker.svg.png")center left no-repeat;padding-left:15px;font-size:smaller}écoute (Predùr en dialecte) est une commune italienne de 1 886 habitants[3] de la province de Bergame en Lombardie. La ville se trouve à 36 kilomètres du chef-lieu.
- [it] Predore

[ru] Предоре

Предоре (итал. Predore) — коммуна в Италии, располагается в регионе Ломбардия, подчиняется административному центру Бергамо.



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