Santo Stefano al Mare (San Steva in ligure[4]) è un comune italiano di 2 043 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.
Santo Stefano al Mare comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Marcello Pallini (lista civica "Insieme") dal 22-9-2020 | |
Data di istituzione | 1954 | |
Territorio | ||
Coordinate | 43°50′14.04″N 7°53′57.52″E | |
Altitudine | 7 m s.l.m. | |
Superficie | 2,69 km² | |
Abitanti | 2 043[1] (31-5-2022) | |
Densità | 759,48 ab./km² | |
Comuni confinanti | Cipressa, Pompeiana, Riva Ligure, Terzorio | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 18010 | |
Prefisso | 0184 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 008056 | |
Cod. catastale | I365 | |
Targa | IM | |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | |
Cl. climatica | zona C, 1 062 GG[3] | |
Nome abitanti | santostefanesi o sanstevani | |
Patrono | santo Stefano | |
Giorno festivo | 3 agosto | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
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Il territorio comunale santostefanese si estende lungo la costa della Riviera di Ponente.
La particolare posizione geografica favorisce un clima eccezionalmente mite, con temperature che durante l'inverno non scendono mai sotto gli 0° e d'estate molto raramente superano i 30°.
Il borgo fu un antico fondo dell'Impero romano denominato Porciana e divenne in seguito un importante feudo di Adelaide di Susa, chiamato anticamente Villaregia.
Si ebbe quindi la fondazione monastica dell'antico Fundus Porcianus, documentato ancora nell'atto del 1029 che ne conferma il possesso assieme a Villa Regia come feudo regio. Pochi anni dopo, nel 1049, Adelaide di Susa donò il borgo, che in seguito divenne il principato monastico di Villaregia (con i feudi di Cipressa, Pompeiana, Riva Ligure, Terzorio, Taggia, parte di Castellaro, Civezza, Costarainera, Pietrabruna e di San Lorenzo al Mare), ai monaci benedettini dell'abbazia di Santo Stefano di Genova (dipendente sempre dall'abbazia di Bobbio); santo che diede definitivamente il nome alla cittadina favorendo così lo sviluppo economico e culturale.
Nel 1284 partecipò al fianco della Repubblica di Genova - inviando un nocchiero con venti vogatori - nella vittoriosa battaglia della Meloria contro la flotta navale di Pisa per la supremazia commerciale genovese nel mar Mediterraneo. Pochi anni dopo partecipò, sempre alleandosi con la repubblica genovese, alla conquista di Cagliari nel 1290 inviando cinque combattenti.
Si sottomise ufficialmente al governo della repubblica genovese nel 1353 ottenendo la nomina di due consoli eletti dal popolo sanstevano, lasciando inoltre invariato il precedente statuto comunale. A seguito delle numerose invasioni e scorribande dei pirati saraceni - tra queste nel 1544 ad opera di Aly Amat - il borgo marinaro fu dotato di notevoli torri per la difesa e avvistamento del territorio. Una di queste torri, dalle forme ennagonali e risalente al 1566, è dal 1987 sede del municipio.
Con la caduta della repubblica genovese, sul finire del 1797, e la conseguente istituzione della napoleonica Repubblica Ligure, il territorio di Santo Stefano divenne municipalità autonoma che fu inquadrata nel cantone di Taggia nella giurisdizione delle Palme, con capoluogo Sanremo. Dal 1805, con il passaggio della Repubblica Ligure nel Primo Impero francese, rientrò nel circondario di Porto Maurizio del Dipartimento di Montenotte[5].
Fu annesso al Regno di Sardegna nel 1815[5] dopo il congresso di Vienna del 1814, a seguito della caduta di Napoleone Bonaparte. Facente parte del Regno d'Italia dal 1861, dal 1859 al 1926 il comune di Santo Stefano al Mare fu compreso nel V mandamento omonimo del circondario di Sanremo facente parte della provincia di Nizza (poi provincia di Porto Maurizio e, dal 1923, di Imperia)[5].
Nel 1923 le fu aggregato il soppresso comune di Castellaro, poi ricostituito nel 1925.
Con regio decreto del 1928 i comuni soppressi di Pompeiana, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare, Terzorio furono riuniti nel costituito comune di Riva Santo Stefano; nel 1947 Pompeiana e Terzorio furono distaccati da Riva Santo Stefano, comune che definitivamente venne soppresso nel 1954 con la separazione in due distinti ed attuali enti municipali.
«Partito: nel primo di azzurro, al veliero di tre alberi a vele spiegate, navigante su di un mare al naturale, al capo di rosso caricato su di una corona di oro all'antica, sormontata da una lettera "V" maiuscola romana dello stesso; nel secondo, d'argento, alla figura di santo Stefano, aureolata posta di tre quarti e ferma sulla terrazza di verde, tenente con la sinistra un ramo di palma in sbarra sulla spalla e con la destra la sopravveste con pietre sollevate a grembo, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune» |
(Descrizione araldica dello stemma[6]) |
«Drappo partito di bianco e di azzurro...» |
(Descrizione araldica del gonfalone[6]) |
Lo stemma è stato concesso con il decreto del presidente della Repubblica datato al 20 gennaio 1961[6].
Abitanti censiti[8]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Santo Stefano al Mare sono 166[9], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[10]:
La località ha ottenuto dalla FEE-Italia (Foundation for Environmental Education) il conferimento della Bandiera blu per la qualità delle sue spiagge e per la qualità dei servizi del porto turistico ("Marina degli Aregai").
Ogni due anni si tiene l'infiorata, tipica festa paesana e legata all'alta floricoltura, sostentamento per molti abitanti; la festa viene organizzata usualmente nel mese di maggio.
Il territorio comunale è costituito dal capoluogo comunale e dal nucleo di Aregai per una superficie territoriale di 2,69 km²[11].
Confina a nord con i comuni di Pompeiana e Terzorio, a sud è bagnato dal mar Ligure, ad ovest con Riva Ligure e Pompeiana e ad est con Cipressa.
Le principali risorse economiche del comune sono le attività legate al turismo vacanziero e all'agricoltura, specie la floricoltura.
Il territorio di Santo Stefano al Mare è attraversato principalmente dalla strada statale 1 Via Aurelia che permette il collegamento stradale con Riva Ligure, ad ovest, e Cipressa ad est.
In passato Santo Stefano al Mare era attraversato dalla linea ferroviaria Genova-Ventimiglia e aveva una propria stazione. Il tracciato originario è stato spostato più a monte e il percorso, sgomberato, è stato adibito a pista ciclabile. Questa pista - denominata Pista ciclabile della Riviera Ligure - parte dalla vicina San Lorenzo al Mare e attraversa Santo Stefano, Taggia e raggiunge Sanremo.
Il territorio comunale di Santo Stefano al Mare è attraversato dalla pista ciclabile della Riviera Ligure, lunga 24 km, che da ovest verso est collega i vari comuni costieri di Ospedaletti, Sanremo, Taggia, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare, Cipressa, Costarainera e San Lorenzo al Mare lungo il vecchio tracciato della ferrovia Genova-Ventimiglia.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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17 giugno 1988 | 7 giugno 1993 | Sergio D'Aloisio | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | |
8 giugno 1993 | 28 aprile 1997 | Sergio D'Aloisio | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | |
28 aprile 1997 | 14 maggio 2001 | Sergio D'Aloisio | lista civica di centro-sinistra | Sindaco | |
14 maggio 2001 | 7 febbraio 2005 | Angela Caterina Faraldi | ista civica | Sindaco | [12] |
7 febbraio 2005 | 5 aprile 2005 | Biagio De Girolamo | Comm. straord. | [13] | |
5 aprile 2005 | 30 marzo 2010 | Marcello Pallini | lista civica | Sindaco | |
30 marzo 2010 | 1º giugno 2015 | Marcello Pallini | Venti nuovi (lista civica) |
Sindaco | |
1º giugno 2015 | 22 settembre 2020 | Elio Di Placido | Continuiamo insieme (lista civica) |
Sindaco | |
22 settembre 2020 | in carica | Marcello Pallini | Insieme (lista civica) |
Sindaco | |
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 240578914 |
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