San Vito al Torre (San Vît de Tor in friulano[4]) è un comune italiano di 1198 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.
San Vito al Torre comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Doretta Cettolo (Lista Civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°54′N 13°22′E |
Altitudine | 24 m s.l.m. |
Superficie | 11,58 km² |
Abitanti | 1 198[1] (08-09-2022) |
Densità | 103,45 ab./km² |
Frazioni | Crauglio (Crauì in friulano), Nogaredo al Torre (Naiarêt de Tôr in friulano) |
Comuni confinanti | Aiello del Friuli, Campolongo al Torre, Tapogliano, Chiopris, Viscone, Medea (GO), Jalmicco, Versa (GO), Trivignano Udinese, Visco |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano |
Cod. postale | 33050 |
Prefisso | 0432 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030105 |
Cod. catastale | I404 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 278 GG[3] |
Nome abitanti | sanvitesi |
Patrono | santi Vito, Modesto e Crescenzia |
Giorno festivo | 15 giugno |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il Comune di San Vito al Torre è situato Sud-Est di Palmanova in Friuli-Venezia Giulia, a circa 23km da Gorizia, 26km da Udine, 50km da Trieste, 70km da Pordenone e 115km da Venezia.
Il territorio, completamente pianeggiante, presenta il tipico paesaggio rurale della Bassa pianura friulana. Si trovano tre centri abitati, distribuiti lungo l'asse nord-sud della strada provinciale 2. Partendo da nord, essi sono Nogaredo (Naiarêt in friulano), San Vito (San Vît in friulano), e Crauglio (Crauì in friulano). Il prevalente andamento nord-sud viene rimarcato anche del corso del torrente Torre, che segna il confine orientale del territorio comunale, e diventa anche confine di provincia. È un Comune cerniera su cui insistono diverse entità territoriali: Bassa friulana, Palmarino e Distretto della Sedia.
Il territorio, probabilmente già compreso in un "praedium" romano dipendente da Aquileia, fu donato nel 981 dall'imperatore Ottone II al patriarca Rodoaldo, e permase nell'ambito del Patriarcato di Aquileia fino al Trattato di Noyon del 1516, quando passò a Massimiliano d'Austria. Rimase aggregato alla Contea Principesca di Gorizia e Gradisca all'interno dell'Impero d'Austria sino al 1918, quando venne annesso al Regno d'Italia. Solo nel 1923 venne inserito nella provincia di Udine, mentre fa tuttora parte della Arcidiocesi di Gorizia.
Il Comune di San Vito al Torre venne istituito nel 1889.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 3548 del 6 aprile 1987.
«Inquartato: nel primo di verde, alla mitra vescovile d'oro; nel secondo, tagliato di rosso e d'oro; nel terzo tagliato d'oro e di rosso; nel quarto, d'azzurro alla vacca d'argento, pascolante sulla pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.
]Il patrimonio architettonico conta su opere di carattere sia religioso che civile. A San Vito (San Vît in friulano) si trova la chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto Martiri, costruita nel 1778 in senso perpendicolare rispetto alla chiesa precedente, la cui abside è ora adibita a sagrestia e al suo interno si conserva un bel altare maggiore settecentesco di scuola goriziana. Settecentesca è anche la Cappella di Sant'Andrea a Nogaredo (Naiarêt in friulano), mentre risale al XV secolo la chiesa di San Canciano Martire a Crauglio (Crauì in friulano).
Tra le ville nobiliari, notevoli la Villa Maniago a Nogaredo, di chiaro stampo veneto e risalente al 1755; e Villa Steffaneo a Crauglio, del 1640, assai vasta e ricca di affreschi, per la maggior parte dipinti probabilmente verso il 1770 e di evidente ispirazione veneziana, in particolare per quanto riguarda le vedute architettoniche. Nel 2014 questa residenza storica ha subito gravi danni a causa di un incendio[5].
Abitanti censiti[6]
A San Vito al Torre, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[7].
La lingua friulana che si parla a San Vito al Torre rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[8].
C'è una divergenza tra le varianti impiegate nelle tre frazioni: a San Vito e a Nogaredo la terminazione dei nomi femminili è in -e (tipica del friulano centrale), mentre nella frazione di Crauglio questa è in -a (tipica del friulano goriziano).
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1985 | 1995 | Mario Marcon | DC | sindaco | |
1995 | 1999 | Laurino Giovanni Nardin | lista civica | sindaco | |
1999 | 2014 | Fabrizio de Marco | lista civica | sindaco | |
2014 | 2019 | Gabriele Zanin | lista civica | sindaco | |
2019 | in carica | Doretta Cettolo | lista civica | Sindaco | |
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 243890012 |
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