San Giovanni al Natisone[5] (San Zuan dal Nadison in friulano moderno, San Zuan di Manzan in originale, San Zuan nella variante locale[6]) è un comune italiano di 6 095 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.
San Giovanni al Natisone comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Carlo Pali (lista civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°59′N 13°24′E |
Altitudine | 66 m s.l.m. |
Superficie | 24,06 km² |
Abitanti | 6 095[1] (30-9-2021) |
Densità | 253,33 ab./km² |
Frazioni | Dolegnano, Medeuzza, Villanova del Judrio
Località: Bolzano, Cascina Rinaldi[2] |
Comuni confinanti | Chiopris-Viscone, Cormons (GO), Corno di Rosazzo, Manzano, Trivignano Udinese |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano |
Cod. postale | 33048 |
Prefisso | 0432 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030101 |
Cod. catastale | H906 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 281 GG[4] |
Nome abitanti | sangiovannesi |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | 24 giugno |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Il comune è parte integrante del cosiddetto Triangolo della Sedia, afferente al più vasto comprensorio del Distretto industriale della sedia, importantissimo polo artigianale ed industriale ad alta densità di insediamento nel settore del mobile.
Il comune è situato ai limiti orientali della pianura friulana, ai piedi delle prime alture del Collio. Il territorio è lambito in senso longitudinale ad ovest dal fiume Natisone, che segna gran parte del confine con il comune di Manzano, e ad est dal fiume Iudrio, sul quale corre il confine col comune di Cormons e la provincia di Gorizia.
Abitanti censiti[7]
Al 31 dicembre 2009[8] contava 6.170 residenti, divisi in 2.546 nuclei familiari, confermando una tendenza demografica in aumento. Tra questi stanno accrescendo notevolmente negli ultimi anni i residenti d'origine straniera che in quella data ammontavano a 730 unità, pari quasi al 12% del totale. La comunità straniera più numerosa è quella magrebina (marocchini, algerini, tunisini) che conta 169 residenti, seguita dalla comunità di cittadini cinesi (134 residenti).
A San Giovanni al Natisone, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[9].
La lingua friulana che si parla a San Giovanni al Natisone rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[10].
Importante arteria di comunicazione e traffici è la strada regionale 56 che attraversa San Giovanni e rappresenta il collegamento più diretto tra le città di Udine e Gorizia.
San Giovanni viene nominato per la prima volta in un documento del 1070 quando fu donato all'abbazia di Rosazzo dal Patriarca Enrico. Alcuni resti archeologici rinvenuti nelle campagne fanno pensare che questo paese esistesse anche all'epoca romana in quanto era posto lungo la strada che da Aquileia portava a Cividale. È probabile che nel 610 nell'attuale territorio di San Giovanni avvenisse lo scontro tra il Duca longobardo Gisulfo e le orde avare che saccheggiarono poi Cividale e gran parte del Friuli.[11]
A Medeuzza, nella prima guerra mondiale venne creato a giugno 1915 un campo volo che rimase operativo fino alla Battaglia di Caporetto e che ospitava da fine giugno il Comando del Gruppo aviazione artiglieria dal quale dipendevano le 5 squadriglie di stanza nei campi di Medeuzza, Oleis di Manzano e Gonars e che venne trasferito a Oleis alla fine di quell’anno. Il 2 luglio 1915 qui erano di stanza la 1ª Squadriglia per l'artiglieria che vi rimase fino al 4 agosto e la 2ª Squadriglia per l'artiglieria che rimase fino a fine anno. Dal 18 luglio al 3 agosto vennero qui assegnati i 4 Farman 14 10ª Squadriglia da ricognizione e combattimento.
Il 24 settembre oltre alla 2ª arriva anche la 3ª Squadriglia per l'artiglieria, ma le squadriglie vennero provvisoriamente spostate entrambe, assieme al Comando Gruppo, dopo un cannoneggiamento di 30 pezzi da 130 mm. dell’artiglieria austriaca il 15 dicembre 1915. Alla fine dell’anno le squadriglie rientrarono a Medeuzza, ma in febbraio le unità andarono in altra sede. La 2ª e la 3ª cambiavano dal 15 aprile 1916 la numerazione in 42ª e 43ª. La 43ª Squadriglia rimane dal 15 aprile 1916 al 1º maggio, tornando dal 26 settembre 1917 al 15 ottobre. La 42ª Squadriglia fece la sua ricomparsa nel campo nel settembre 1916 e vi rimase fino al 15 ottobre 1917.
A Bolzano l'8 agosto 1916 arriva la 41ª Squadriglia fino al 18 novembre ed una Sezione della 79ª Squadriglia nell'ambito della Decima battaglia dell'Isonzo dalla fine di aprile 1917. Dalla fine del 1919 arrivano la 31ª Squadriglia fino al novembre 1920 e la 121ª Squadriglia.
Altri progetti
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