Sacile (Sacìl nella variante veneta liventina[4], Sacîl in friulano occidentale[5]) è un comune italiano di 19 987[1] abitanti del Friuli-Venezia Giulia.
Sacile comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Carlo Spagnol (Forza Italia) dal 14-5-2018 |
Territorio | |
Coordinate | 45°57′14.83″N 12°30′09.86″E |
Altitudine | 25 m s.l.m. |
Superficie | 32,74 km² |
Abitanti | 19 987[1] (30-4-2022) |
Densità | 610,48 ab./km² |
Frazioni | Cavolano, Cornadella, Ronche, San Giovanni del Tempio, San Giovanni di Livenza, San Liberale, San Michele, San Odorico, Schiavoi, Topaligo, Villorba, Vistorta |
Comuni confinanti | Brugnera, Caneva, Cordignano (TV), Fontanafredda, Gaiarine (TV) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 33077 |
Prefisso | 0434 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 093037 |
Cod. catastale | H657 |
Targa | PN |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 461 GG[3] |
Nome abitanti | sacilesi |
Patrono | san Nicolò |
Giorno festivo | 6 dicembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Sacile è la seconda città della provincia (di Pordenone) e la sesta della regione per numero di abitanti.
Il caratteristico centro storico sorge su due isole sul fiume Livenza, lungo le cui sponde si affacciano numerosi palazzi nobiliari del periodo veneziano. Per tale motivo viene spesso soprannominata come la piccola Venezia; molto utilizzato inoltre è l'appellativo di Giardino della Serenissima.
Sacile è suddivisa in numerose frazioni, fra cui: Camolli, Cavolano, Cornadella, Ronche, San Giovanni del Tempio, San Giovanni di Livenza, San Liberale, San Michele, San Odorico, Schiavoi, Topaligo, Villorba, Vistorta.
In epoca romana il territorio di Sacile rientrava nella giurisdizione del municipio di Oderzo, ma non è provata l'esistenza di un vero centro abitato. Dopo la distruzione di Oderzo da parte dei Longobardi di re Grimoaldo (667), la zona assunse importanza strategica in quanto localizzata nel punto in cui la strada che collegava Pavia (capitale del regno longobardo) a Cividale superava il Livenza tramite un ponte; in aggiunta, il fiume era divenuto un confine naturale tra i neoistituiti ducati di Ceneda e del Friuli.
Il primo riferimento alla zona di Sacile è contenuto nell'Historia Langobardorum di Paolo Diacono, dove è ricordato uno scontro tra i friulani fedeli a re Cuniperto e le truppe del ribelle Alachis avvenuto sul finire del VII secolo presso il ponte, posto nella selva di Capulanus (Cavolano). Si può supporre - con qualche riserva - che ancora Sacile non esistesse.
Alla luce di ciò, si ipotizza che Sacile sia stata fondata nell'VIII secolo come avamposto militare collocato presso un'isola artificiale (un "sacco", da cui il toponimo) ottenuta grazie all'escavo di una diversione del Livenza. Mantenne a lungo una condizione di centro di confine, stretto tra le giurisdizioni del castello di Cavolano, a sud, e del castello di Caneva, a nord e, dal punto di vista ecclesiastico, tra le diocesi di Ceneda e di Concordia[6].
Il fortilizio doveva essere ancora in piena attività nel X secolo, quando avrebbe sostenuto l'invasione degli Ungari, tuttavia con il tempo cominciò ad affiancare alle funzioni militari quelle di centro industriale e commerciale. Grazie alla presenza del Livenza che forniva l'energia meccanica necessaria, il borgo poté arricchirsi di impianti per la lavorazione dei metalli e la molitura. Lo stesso fiume, grazie ad alcune opere idrauliche, venne reso navigabile fino al mare, aprendolo ai traffici.
Discorso diverso per i mercati i quali, per questioni soprattutto igieniche, non potevano tenersi all'interno della città. La zona extramuraria, come si è visto, ricadeva però sotto altre giurisdizioni e i Sacilesi dovettero quindi faticare non poco per ottenere concessioni dai vicini, che talvolta si risolvevano in violenti liti.
A partire dall'XI secolo la città poté godere di ulteriori vantaggi in concomitanza con la formazione dello Stato patriarcale. I principi-vescovi, infatti, scelsero Sacile per trascorrervi lunghi soggiorni durante i quali emetteva sentenze, incontrava ambasciatori, organizzava feste. Nel 1190 l'abitato ottenne le libertà comunali, ovvero la concessione dell'autonomia amministrativa mediante la stesura di propri statuti. In età medievale, dunque, Sacile rappresentava un centro aperto e dinamico, decisamente opposto alle ristrette realtà dei feudi confinanti[7].
Nel 1366, precisamente l'8 novembre, a Sacile furono promulgate le Constitutiones Patriae Foriiulii (Costituzioni della Patria del Friuli) una delle più antiche costituzioni scritte della storia.
Nel 1420 Sacile, come il resto del Friuli, venne annessa alla Repubblica di Venezia; durante il periodo veneziano ci fu un grande sviluppo grazie ai commerci, soprattutto fluviali e molte famiglie nobili eressero i loro palazzi lungo il fiume e i suoi canali. Nel 1797, alla caduta della Serenissima, Sacile perse il potere sui territori dei paesi vicini ed entrò in una crisi economica.
Il 3 aprile 1809, a Camolli nei pressi di Sacile ci fu una battaglia tra le truppe austriache e quelle francesi ed italiane che furono sconfitte e furono costrette a ritirarsi.
Nel 1816 con la Restaurazione Sacile entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto; nel 1855 arrivò la ferrovia Venezia-Udine che contribuì a rilanciare l'economia.
Con l'annessione al Regno d'Italia nel 1866 sorsero anche le prime attività industriali. Il terremoto del 18 ottobre 1936 provocò gravi danni agli edifici, danneggiando anche l'antica cinta muraria.
«Drappo di bianco crociato di rosso...» |
(Descrizione araldica del gonfalone[8]) |
Nello scacchiere geopolitico del Friuli, Sacile è stata considerata dalla Forze armate italiane una località strategica dal punto di vista militare, dotata di una autonoma stazione sull'importante linea ferroviaria Venezia-Udine. Il distretto militare di Sacile fu istituito nel 1907 ed ebbe importanza durante la prima guerra mondiale (esiste una cartolina con le "nuove caserme" spedita nel 1916) e fino agli anni 1960.
Una prima caserma fu eretta sui resti di un antico convento acquistato dal Comune e ospitò un reparto di bersaglieri e un distaccamento del terzo cavalleggieri "Savoia". Dopo il primo conflitto la caserma fu intitolata allo scrittore triestino e volontario irredentista Scipio Slataper. Da allora la caserma ha ospitato sempre importanti reparti militari di fanteria. Dal 1949 al 1976 è stata sede del 182º Reggimento Fanteria Corazzata Garibaldi. Attualmente ospita il "7º Reggimento Trasmissioni".
A causa dell'importanza logistica di Sacile fu ripetutamente bombardata sia durante la prima che nella seconda guerra mondiale.
Sacile è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[9]:
![]() | Medaglia di bronzo al valor militare |
![]() | Titolo di Città |
Il territorio presenta 5 edifici tutelati dall'Istituto Regionale Ville Venete (IRVV), di seguito elencati in ordine alfabetico:
Altri edifici degni di menzione sono:
Con riguardo all'architettura militare, il centro storico preserva i resti delle antiche fortificazioni trecentesche, tra cui i torrioni di Prà Castelvecchio e largo Salvadorini.
Questi sono i principali edifici cittadini che ospitano manifestazioni teatrali e di spettacolo:
Nella città ha sede uno dei maggiori produttori di pianoforti da concerto del mondo, la Fazioli Pianoforti S.p.A.[13], fondata nel 1981 dall'ingegner Paolo Fazioli, produce mediamente dai 120 ai 150 strumenti all'anno con una costruzione completamente artigianale[14]. La produzione si distingue da modelli di varie lunghezze, da cui poi derivano i nomi, dal quarto di coda F156 al gran coda F308. Per quanto riguarda l'artigianato, la città è rinomata soprattutto per la lavorazione del ferro battuto.[15]
Abitanti censiti[16]
Al 31 dicembre 2019 gli stranieri residenti nel comune erano 2 008, ovvero il 10,12% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[17]:
A Sacile viene parlato il liventino, una varietà della lingua veneta appartenente ai dialetti settentrionali e tipico dell'area compresa tra Piave e Livenza[18][19]. Una ricerca eseguita da Renato Appi nel 1968 constatava una notevole differenza tra il dialetto dei giovani e il dialetto degli anziani e che anche tra gli emigranti si conservava una parlata arcaica[20].
Dal 1274, la prima domenica dopo ferragosto a Sacile si tiene la Sagra dei Osei, fiera-mercato di uccelli e animali da cortile, mostra nazionale canina, eventi e concorsi cinematografici. È la più antica fiera d'Europa. Particolare è la gara di chioccolo in cui i concorrenti imitano il canto degli uccelli. La manifestazione si svolge anche in forma ridotta a primavera.
Tra giugno e agosto viene organizzata una rassegna di musica da camera nell'ambito del Friuli Venezia Giulia International Music Meeting. Si tratta di un festival con concerti aperti al pubblico e masterclass riservate ai musicisti.[24]
Per alcuni anni la città ha ospitato le Giornate del Cinema Muto: si tratta di un'iniziativa partita nei primi anni 2000 contestualmente alla ristrutturazione del Teatro Verdi nella città di Pordenone, sede originale della manifestazione. Il festival di cinema è ora condotto in concomitanza in entrambe le città.
Nel periodo estivo si svolgono diverse manifestazioni culturali ed enogastronomiche nelle diverse frazioni di Sacile che si concludono nel mese di settembre con la storica "Sagra di San Michele" organizzata dall'Associazione Nuova Ronche - San Michele.
Da fine novembre a inizio gennaio, in tutto il centro storico, viene allestito un mercatino con delle casette di legno, ornate da luci e addobbi natalizi.
Il 24 maggio 2021 la città ha funto da punto di partenza per la sedicesima tappa del Giro d'Italia.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2 settembre 1993 | 23 ottobre 2003 | Gina Fasan | DC/PPI | Sindaco | [25] |
23 ottobre 2003 | 28 giugno 2004 | Loris Monai | AN | Vicesindaco f.f. | |
28 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Roberto Cappuzzo | PD | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 20 febbraio 2018 | Roberto Ceraolo | PdL/FI | Sindaco | [26] |
20 febbraio 2018 | 13 maggio 2018 | Claudio Salvador | Civica per Sacile | Vicesindaco f.f. | [27] |
13 maggio 2018 | in carica | Carlo Spagnol | Forza Italia | Sindaco | |
Sacile è attraversata dalla strada statale 13 Pontebbana ed è servita dalle uscite di Sacile Est e Sacile Ovest dell'autostrada A28 Conegliano-Pordenone-Portogruaro.
Sacile possiede due stazioni ferroviarie. La stazione di Sacile, la principale, si trova sulla linea Venezia-Udine ed è capolinea della linea Sacile-Pinzano-Gemona.
A circa 2 km dalla stazione di Sacile si trova la fermata ferroviaria di Sacile San Liberale, che si trova lungo la linea Sacile-Pinzano-Gemona.
La tradizione canoistica sacilese viene portata avanti, sin dalla prima metà del Novecento, dal Canoa Club Sacile, riconosciuto ufficialmente da CONI e FICK dal 1977. Amatori e agonisti si incontrano sulle acque del Livenza, fiume placido con un carattere torrentizio, che permette una navigazione prettamente turistica per gli amatori e una corretta preparazione condizionale e tecnica per gli atleti del Canoa Club, i quali durante il periodo agonistico collezionano titoli nazionali e internazionali.[senza fonte]
La principale società calcistica di Sacile è la Società Sportiva Sacilese Calcio ed è affiliata al L.R. Vicenza[32].
La principale società di ginnastica artistica e ritmica è la Ginnastica Moderna Sacile.
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