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Rovigo ([roˈviːɡo], Rovigo in veneto) è un comune italiano di 50 197 abitanti[1], capoluogo della provincia omonima nel Veneto.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Rovigo (disambigua).
Rovigo
comune
Rovigo – Veduta
Rovigo – Veduta
Piazza Vittorio Emanuele II
Localizzazione
Stato Italia
Regione Veneto
Provincia Rovigo
Amministrazione
SindacoEdoardo Gaffeo (indipendente di centro-sinistra) dal 13-6-2019
Territorio
Coordinate45°04′51.24″N 11°47′38.4″E
Altitudine7 m s.l.m.
Superficie108,81 km²
Abitanti50 197[1] (31-7-2022)
Densità461,33 ab./km²
FrazioniBoara Polesine, Borsea, Buso, Concadirame, Fenil del Turco, Granzette, Grignano Polesine, Mardimago, Roverdicrè, Cantonazzo, Sant'Apollinare, Sarzano[2]
Comuni confinantiAnguillara Veneta (PD), Arquà Polesine, Barbona (PD), Boara Pisani (PD), Bosaro, Ceregnano, Costa di Rovigo, Crespino, Lusia, Pontecchio Polesine, San Martino di Venezze, Vescovana (PD), Villadose, Villanova del Ghebbo
Altre informazioni
Cod. postale45100
Prefisso0425
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT029041
Cod. catastaleH620
TargaRO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 466 GG[4]
Nome abitantiRodigini
Patronosan Bellino vescovo
Giorno festivo26 novembre
Cartografia
Rovigo
Rovigo – Mappa
Rovigo – Mappa
Posizione del comune di Rovigo nell'omonima provincia
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Il comune di Rovigo si estende tra l'Adige a nord e il Canalbianco a sud, con l'eccezione della frazione di Fenil del Turco, che è situata tra il Canalbianco e lo scolo Zucca; si trova a circa 41 km dalla costa del mare Adriatico.

Il territorio è estremamente pianeggiante e l'altitudine varia tra i 5 e gli 8 metri sul livello del mare. È attraversato dall'Adigetto e da numerosi canali artificiali che servono sia per la bonifica idraulica sia per l'irrigazione. Tra questi il Ceresolo, il Rezzinella, il Valdentro, l'Adigetto, il Canalbianco, il Pontecchio, lo Zucca segnano, in alcuni tratti, i confini del comune; il Collettore Padano Polesano attraversa la frazione di Fenil del Turco.

Il terreno è molto fertile e adatto in particolare alla coltivazione del mais e di prodotti orticoli di qualità. Sul Canalbianco si apre l'interporto di Rovigo, diventato operativo nel 1998.

Il comune di Rovigo confina (in senso orario): a nord con i comuni di Barbona, Vescovana, Boara Pisani e Anguillara Veneta; a est con i comuni di San Martino di Venezze, Villadose e Ceregnano; a sud con i comuni di Crespino, Pontecchio Polesine e Bosaro; a ovest con i comuni di Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Villanova del Ghebbo e Lusia.


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Rovigo.

Il comune di Rovigo si trova nella zona climatica "E" (tra 2101 e 3000 GG) e nella zona sismica "4" (sismicità molto bassa).


Origini del nome


Citato per la prima volta nell'838 come Rodigo e poi come Rudi e Ruuigo, il toponimo sembra essere in relazione con il nome personale germanico Hrodico.

Secondo gli eruditi del passato, esso deriverebbe invece dal greco rhodon "rosa" (nell'Orlando furioso Ludovico Ariosto descrive la città come «la terra il cui produr di rose / le dié piacevol nome in greche voci»), il che lo ricollega alla leggenda che vorrebbe il Polesine colonizzato da un gruppo di Achei capitanati da Diomede. La tradizione ha valso a Rovigo il titolo di "Città delle rose"[5][6].


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Rovigo.

Alcuni reperti archeologici documentato la presenza di un insediamento di età romana all'interno dell'area occupata dall'attuale centro cittadino. Tuttavia nel territorio comunale o in aree immediatamente prossime, i primi insediamenti stabili risalgono al II millennio a.C. Un importante villaggio della tarda età del Bronzo (XII sec. a.C.), collegato alla cosiddetta "via dell'ambra", è quello di Campestrin di Grignano Polesine. Nell'età del Ferro (VI e V a.C.), nell'area di Rovigo fu attivo un insediamento collegato all'etrusca Adria, come documenta la necropoli di loc. Balone. I materiali archeologici su citati sono conservati presso il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo.

Il primo documento storico sicuramente attendibile sulla città è dunque quello del 24 aprile 838, dove Rovigo viene definita in latino villa que nuncupatur Rodigo, ossia "borgo [rurale] detto Rodigo". Nel 920 il vescovo di Adria Paolo Cattaneo fece costruire una fortificazione in questo borgo per trasferirvi temporaneamente la sede vescovile al riparo dalle scorrerie ungare. Questa prima fortificazione è completata nel 954.

Antica mappa di Rovigo del XVII secolo durante la Repubblica Veneta
Antica mappa di Rovigo del XVII secolo durante la Repubblica Veneta

Gli Estensi erano presenti a Rovigo già nel 1117 e furono presumibilmente loro a promuovere l'ampliamento della fortificazione nel XII secolo, quando l'abitato di Rovigo si estendeva già su entrambi i lati dell'Adigetto, tombato nel 1937, che all'epoca era un vero e proprio fiume. Il maschio del castello, conosciuto come torre Donà, alto 66 metri è una delle più alte torri medievali italiane. Il dominio estense su Rovigo fu ufficializzato dall'Imperatore Enrico VI nel 1194, che ne nominò conte Azzo VI; a parte brevi parentesi, Rovigo rimase estense per quasi tre secoli.

Il XV secolo fu tormentato per Rovigo e tutto il Polesine, conteso dalla Repubblica di Venezia che cominciava in quel periodo a espandersi verso la terraferma. Durante i fatti della Guerra del sale, i Veneziani entrarono definitivamente a Rovigo nel 1482, e a parte la parentesi della Lega di Cambrai (1508–1511) ne mantennero il dominio per circa tre secoli. Per imprimere l'impronta della repubblica, fu costruita in piazza Maggiore (l'attuale piazza Vittorio Emanuele II) la torre civica in cui fu trasferita la campana che aveva suonato nel maschio del castello; nel 1519 fu costruita anche la colonna con il Leone di San Marco.

Alla fine del XVI secolo la Serenissima celebrò il proprio dominio edificando su progetto del bassanese Francesco Zamberlan il tempio della Beata Vergine del Soccorso, noto col nome di Rotonda, il cui interno è decorato con tele di elevato valore artistico e allegorico, raffiguranti i podestà veneziani che governarono su Rovigo fino agli anni 1660.

Durante il XVIII secolo fu ampliato il duomo la cui facciata rimase incompiuta; l'edilizia privata produsse piccoli capolavori come il palazzo Roncale e il palazzo Angeli. In questo periodo il borgo S. Bortolo cominciò ad assumere una sua identità di quartiere fuori porta. Rovigo conservò la sua pianta pentagonale circondata dalle mura e attraversata dall'Adigetto (che nei secoli perse progressivamente di importanza).

All'inizio del XIX secolo, in seguito alla caduta della Repubblica di Venezia e all'instaurarsi della dominazione francese, Rovigo conobbe un rinnovato impulso sociale e culturale alla crescita e allo sviluppo. In piazza Maggiore si trovò finalmente il posto per una sede di prestigio all'Accademia dei Concordi. Venne demolita la storica chiesa di Santa Giustina e al suo posto nacque la piazza minore ora intitolata a Giuseppe Garibaldi; affacciandosi su questo nuovo spazio pubblico nacquero in seguito, durante la dominazione austriaca, il teatro Sociale e il palazzo della borsa commerciale. Vennero abbattute quattro delle sei porte di accesso alla città e le fosse furono trasformate in passeggi pubblici per promuovere lo sviluppo della città all'esterno delle mura estensi.

L'economia era ancora prevalentemente basata su agricoltura e allevamento; il cavallo polesano divenne famoso in tutta Europa come la migliore razza di cavalli per il traino di carrozze. L'annessione al Regno d'Italia diede la spinta definitiva allo sviluppo; nel 1866 la città risentì favorevolmente della costruzione della linea ferroviaria Padova-Rovigo, subito prolungata verso Ferrara.

Nel 1927 il territorio del comune fu allargato, inglobando i territori fino a quel momento autonomi di Boara Polesine, Buso Sarzano, Sant'Apollinare con Selva, Borsea, Grignano di Polesine e Concadirame. Inoltre, la costituzione del quartiere della Commenda e del nuovo centro sanatoriale favorirono lo sviluppo della città a nord, mentre a sud-ovest la località Tassina ormai diventava un quartiere periferico della città.

Nel 1938 il corso dell'Adigetto, ormai ridotto a un corso d'acqua di scarsa importanza, fu deviato a ovest; il progetto era quello di creare al suo posto una grandiosa via di celebrazione in stile fascista. Il progetto fu realizzato solo parzialmente, interrotto dalla seconda guerra mondiale; tra gli edifici costruiti, spiccano per imponenza e stile di realizzazione il palazzo delle poste e il palazzo INA. Il castello nel dopoguerra venne trasformato in giardino pubblico; il gruppo delle "due torri" sopravvissute nella cittadella diventò così uno dei simboli della città.

A partire dagli anni 1950 e 1960, Rovigo ha avuto un notevole sviluppo, sia come tradizionale mercato agricolo, sia come centro industriale, favorito dall'inserimento del Polesine nelle zone a economia depressa; furono costituiti la nuova parrocchia e quartiere di San Pio X per l'espansione della città a ovest, fu costruita la chiesa della Commenda e il quartiere fu ampliato ulteriormente a est; nel territorio a sud-est compreso tra l'abitato e la frazione di Borsea si è sviluppata un'organica zona industriale, che ora ha uno sbocco naturale sul porto appena realizzato sul Canalbianco.

A partire dagli anni 1980 è iniziato il recupero del patrimonio urbanistico e architettonico del centro cittadino.

In tempi recentissimi si sono sviluppati il nuovo polo ospedaliero a est e la zona commerciale a nord della città, dove si sono stabilite anche le sedi della Fiera e dell'Università.

Si sta infine completando in questi anni il recupero urbanistico dell'ex ghetto ebraico, incominciato negli anni 1930.

Grazie ai benefici della categorizzazione in zona depressa durante gli ultimi due decenni del XX secolo ha beneficiato di una positiva spinta economica che ha sradicato il capoluogo e parte della provincia dalla dipendenza dall'economia agricola. Un buon numero di industrie manifatturiere si sono sviluppate nella zona industriale della città.


Simboli


Lo stemma di Rovigo è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 7 ottobre 1938.

«Partito: al primo d'azzurro al muro al naturale, aperto e finestrato di due feritoie da sparo di nero e turrito di tre pezzi finestrati dello stesso, sormontati da un leone di San Marco, privo di nimbo, passante d'argento; al secondo troncato d'argento e di verde.»

Le tre torri, tradizionale emblema del Polesine, sono sormontate dal leone di San Marco, inequivocabile simbolo della Repubblica di Venezia. La partizione d'argento e di verde rappresenterebbe la fertile pianura della regione.[7]


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Gli edifici religiosi siti nel territorio municipale sono prettamente luoghi di culto della religione cristiano cattolica con qualche eccezione, tuttavia quelli edificati a questo scopo ed esistenti risalgono, nelle costruzioni più antiche, al XII secolo pur se ampiamente rimaneggiati e ampliati. Per l'amministrazione religiosa Rovigo si divide in due vicariati, detti zona urbana e zona suburbana: il primo incorpora le parrocchie di Santo Stefano, Cuore Immacolato di Maria, Santa Maria Madre di Dio, San Bartolomeo, San Pio X, Sant'Antonio, San Francesco e Santa Rita, il secondo riunisce le parrocchie di Boara, Borsea, Buso, Concadirame, Fenil del Turco, Granzette, Grignano, Mardimago, Roverdicrè, Sarzano, Sant'Apollinare. Tutte queste sono costituite da chiese, oratori e cappelle, questi ultimi sia aperti al pubblico culto sia privati. Alcune di queste, nate come chiese parrocchiali, sono state declassate a oratori quando la loro funzione venne sostituita da strutture più capienti, alcune sono state chiuse e sono in rovina, altre chiuse e sconsacrate, tuttavia recuperate per preservare la loro importanza storico-culturale. Altre sono scomparse, distrutte dagli eventi o smantellate per lasciare posto ad altri edifici. Di seguito si elencano gli edifici religiosi siti nel tessuto urbano e nelle frazioni del territorio comunale.

Tempio della Beata Vergine del Soccorso, detto la Rotonda
Tempio della Beata Vergine del Soccorso, detto la Rotonda
Chiesa di San Pio X
Chiesa di San Pio X
Chiesa dei Santi Francesco e Giustina
Chiesa dei Santi Francesco e Giustina
Palazzo Roncale
Palazzo Roncale
Palazzo Ravenna
Palazzo Ravenna
Torre Civica
Torre Civica

Architetture civili


Palazzina Minelli
Palazzina Minelli
Torre Donà
Torre Donà

Architetture militari


Lo stesso argomento in dettaglio: Fortificazioni medievali di Rovigo.

Altro


Monumento a Domenico Piva, presso la Gran Guardia, Rovigo
Monumento a Domenico Piva, presso la Gran Guardia, Rovigo
Monumento equestre a Garibaldi
Monumento equestre a Garibaldi
Monumento a Vittorio Emanuele II
Monumento a Vittorio Emanuele II
Fontana della Riconoscenza
Fontana della Riconoscenza
Palazzo delle Poste e Telegrafi di Roberto Narducci
Palazzo delle Poste e Telegrafi di Roberto Narducci

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[30]


Stranieri


Al 1º gennaio 2019 gli stranieri residenti nel comune sono 5 102, ovvero il 10% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:

  1. Romania, 968
  2. Cina, 593
  3. Albania, 581
  4. Nigeria, 553
  5. Marocco, 521
  6. Moldavia, 447
  7. Ucraina, 380
  8. Polonia, 78
  9. Tunisia, 77
  10. Pakistan, 67

Istituzioni, enti e associazioni



Cultura



Istruzione



Biblioteche


Scuole superiori


Università

Facciata del palazzo che ospita l'Accademia dei Concordi
Facciata del palazzo che ospita l'Accademia dei Concordi

Musei


Media



Stampa


Radio


Televisione

Il Teatro Sociale
Il Teatro Sociale

Teatri



Geografia antropica


La Rovigo moderna ha uno sviluppo irregolare prevalentemente lungo le direttrici viarie che la collegano a Padova, Ferrara e Verona.

L'urbanizzazione di Rovigo si è estesa fino a comprendere le frazioni di Granzette e Boara Polesine a nord, Sarzano a est, Borsea a sud, Roverdicrè a ovest. Le frazioni di Concadirame, Fenil del Turco, Grignano Polesine e Sant'Apollinare sono centri abitati isolati. Circa il 6% dei residenti nel comune abita in nuclei isolati di dimensioni minori, tra i quali i più importanti per popolazione ed estensione sono le località di San Sisto e Ca' Bianca.[31] Pur facendo parte del territorio del comune di Rovigo, le frazioni di Buso e Mardimago, confinando rispettivamente con i comuni di Villadose e San Martino di Venezze, contribuiscono alla formazione dei centri abitati di questi comuni.


Frazioni


Secondo lo statuto, le frazioni del comune di Rovigo sono: Boara Polesine, Borsea, Buso, Concadirame, Fenil del Turco, Granzette, Grignano Polesine, Mardimago, Roverdicrè, Sant'Apollinare, Sarzano.

Sono riconosciute come località anche: Ca' Bianca[32], Cantonazzo[32], Grompo[32], San Sisto[33], Santa Rita, Spianata[34].

I quartieri di Rovigo sono: Centro Storico, Commenda Ovest, Commenda Est, San Bartolomeo, San Pio X e Tassina. La superficie, la popolazione residente e la densità di popolazione per ogni quartiere e frazione al 31 dicembre 2006 sono le seguenti:[35]

Quartiere o frazioneAbitantiSuperficie (km²)Densità
Centro Storico8.8421,495.934
Commenda Ovest5.4943,721.477
Commenda Est4.2933,361.278
San Bortolo4.2477,90538
San Pio X4.5723,231.415
Tassina3.9154,17939
Borsea2.9749,85302
Grignano Polesine3.0639,19333
Granzette2.0404,82423
Boara Polesine2.6168,12322
Sarzano1.84210,78171
Sant'Apollinare1.6899,40180
Mardimago1.9159,19208
Buso1.0883,40320
Concadirame1.15010,89106
Fenil del Turco5874,51130
Roverdicrè8664,45195

Economia


L'aspetto turistico e quello viario sono stati negli ultimi anni molto curati dalle varie amministrazioni, nel tentativo di riallacciare la città al patrimonio ambientale della provincia e in particolare del Parco del Delta del Po. Hanno visto così la luce l'Interporto, una struttura che cerca di sfruttare il trasporto delle merci e dei turisti via fiume; il "Museo dei grandi fiumi", ospitato nell'ex monastero degli olivetani, di fianco alla chiesa di San Bartolomeo; il Cen.Ser., grande struttura posta in viale Porta Adige e destinata ad ospitare le manifestazioni organizzate da "Rovigo Fiere"; il Distretto Ittico di Rovigo; il Cur, ovvero il Consorzio Universitario di Rovigo, che, tramite accordi stilati con le vicine università di Padova e Ferrara, ospita ora nelle città alcuni corsi universitari di primo e di secondo livello, tra i quali spicca il corso di laurea in Ingegneria Informatica erogato nella modalità teledidattica. In ambito agricolo Rovigo è un importante mercato di prodotti agricoli e zootecnici. In ambito industriale invece possiede anche un largo ventaglio di industrie operanti nei settori, metalmeccanico, chimico, tessile dell'abbigliamento e del legno.


Amministrazione


Gonfalone civico
Gonfalone civico

Sindaci


Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Rovigo.

Gemellaggi


Rovigo è gemellata con:

Nel 2004 ha inaugurato un "gemellaggio di cooperazione internazionale" con

Inoltre è "città amica" di:


Infrastrutture e trasporti



Strade


Rovigo ha 3 caselli per l'ingresso nell'Autostrada A13 Bo-Pd (Boara-Rovigo nord; Rovigo e Villamarzana-Rovigo sud). Da Rovigo parte anche la Transpolesana che la collega direttamente a Verona.


Ferrovie


La stazione di Rovigo è posta lungo la linea Padova-Bologna e dà origine alle linee Rovigo-Verona e Rovigo-Chioggia. Il servizio viaggiatori su queste ultime due ferrovie è espletato da Sistemi Territoriali, oltre che da RFI.


Sport


Rovigo, benché abbia negli anni conseguito numerosi traguardi a livello societario e individuale negli sport, viene principalmente associata al rugby, disciplina di cui vanta una tradizione sportiva ai massimi livelli del campionato italiano, nel quale ha conquistato con il Rugby Rovigo tredici titoli italiani assoluti, oltre a numerosi altri titoli nazionali con le formazioni giovanili.

Per quanto riguarda il baseball, la Baseball & Softball Club Rovigo milita stabilmente nel campionato italiano di Serie A2, conseguendo buoni risultati: è stata finalista nel 2011 e nel 2012.

Il pattinaggio artistico a rotelle vanta un'interessante tradizione sportiva. Nonostante i risultati ottenuti, al momento gli impianti a disposizione non risultano moderni, attraenti e particolarmente confortevoli, come, ad esempio, l'attuale Pattinodromo Comunale. Occorre ricordare, oltre naturalmente ai tanti nomi che nel corso degli anni in questa disciplina hanno ottenuto risultati interessanti, i recenti successi di Elena Lago, e prima ancora di Marika Zanforlin, con il compagno Federico Degli Esposti. All'attivo vantano diverse gare nazionali ed europee, i World Games e ben quattro titoli mondiali. Nel 2007 la coppia ha debuttato sul ghiaccio, qualificandosi per gli europei di Zagabria. A Rovigo sono attive tre società sportive, in questa disciplina: lo Skating Club Rovigo (corsa); Olimpica Skaters Rovigo (artistico) e Pattinaggio Artistico Rovigo.[senza fonte]

Rovigo ha una buona tradizione anche nel karate, dove militano atleti come: Luca Brancaleon (Campione del Mondo di Kata); Annalisa Penolazzi (bronzo mondiale a squadre nel Kata); Nicola Andreotti (terzo ai campionati italiani e con diversi podi internazionali di karate); Umberto Bedendo (Coppa del Mondo a squadre Shitō-ryū nel 1991, 4º ai Campionati del Mondo Gōjū-ryū nel 1994, Campione Europeo Goju Ryu dal 1997 al 1999 e nel 2003).

La principale squadra calcistica invece è il Rovigo Calcio, che ha all'attivo diverse partecipazioni alla Serie C. Attualmente milita in Prima Categoria.

Nel basket il massimo risultato per la cittadina polesana è stata la serie C1 del Basket Rovigo, promosso dalla C2 nella stagione 2007-2008. Sotto la presidenza di Daniele Sprocatti rimase in C1 per due stagioni. Nel terzo anno la società non venne iscritta al campionato per mancanza di sponsor perdendo di conseguenza la categoria. Nel 2014 nasce però il Nuovo Basket Rovigo che è ripartito dalla I Divisione e, dal 2018 con la nuova dirigenza capitanata dal Presidente Gionata Morello, conquista due promozioni in tre campionati disputati, guadagnando la Serie C Silver nella splendida partita del 1º maggio 2022, in un palasport rodigino gremito, anche grazie all'incredibile record di 34 vittorie consecutive. Nella stessa stagione, il Nuovo Basket Rovigo diventa pure Campione Regionale di Serie D. A proposito di basket, da diversi anni ormai a Rovigo esiste anche la Rhodigium Basket, società che attualmente milita nella serie B femminile e che vanta un numerosissimo settore giovanile maschile e femminile.

Il 28 maggio 2001 la 9ª tappa del Giro d'Italia si è conclusa a Rovigo con la vittoria di Mario Cipollini.

Nel 2011 Rovigo ha dato i natali alla prima squadra italiana riconosciuta dalla GAA (Gaelic Athletic Association) di uno sport molto antico e popolare in Irlanda: il football gaelico. Proprio a Rovigo, sul campo comunale della frazione di Buso, il 27 ottobre 2012 l'Ascaro Rovigo Gaelic Football[37] ha incontrato il Padova Gaelic Football nel primo incontro di questo sport giocato in Italia.

Nella kickboxing l'eccellenza è rappresentata dalla società Area Sport del maestro Alessandro Milan, anche tecnico della nazionale azzurra di light contact della Federazione Italiana Kick Boxing Muay Thai Savate Shoot Boxe. Numerosissimi i titoli mondiali, europei e italiani del club rodigino. Gli ultimi, in ordine cronologico, sono: Francesca Barison (campionessa italiana senior di light contact nel 2017), Giulia Reale (campionessa italiana cadet di light contact nel 2017) e Lorenzo Corsini (campione italiano cadet di light contact e medaglia di bronzo europea nel 2017).

Presenti nel territorio di Rovigo anche due importanti società di pugilato. La Pugilistica Rodigina, fondata nel 1937, la cui sede è ubicata nella storica palestra di Viale Trieste e che negli anni ha raggiunto importanti risultati a livello anche internazionale e la seconda società, Rhodigium Boxe, fondata nel 2014 che vanta già diversi titoli nazionali


Impianti sportivi



Scomparsi


Società sportive


Di seguito sono elencate le società sportive per tipologia di sport:


Nel cinema


Rovigo è stata il set di alcune scene del Bmovie Cornetti alla crema.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Comune di Rovigo - Statuto (PDF), su dait.interno.gov.it. URL consultato il 12 giugno 2019.
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 551.
  6. La città delle rose, su veneto.to, Portale turistico della Regione Veneto. URL consultato il 20 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2013).
  7. Città di Rovigo – (RO), su araldicacivica.it. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  8. Leobaldo Traniello, Le realizzazioni di Giovanni Paolo Giuriati, in «Ventaglio Novanta», 25, giugno 2002, pp. 95-97; Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, p. 208
  9. (A cura di) Pia e Gino Braggion. Il Sacro nel Polesine - Gli Oratori nella Diocesi di Adria 1985.
  10. Antonello Nave, Eugenio Piva disegnatore e cultore di memorie urbane nella Rovigo di fine Ottocento, in «Acta Concordum», 35, ottobre 2015, pp. 85-126 (http://www.concordi.it/accademia/pdf/Acta2015-4.pdf)..
  11. Francesca Magon, Ventaglio n. 28 - AMBIENTE-TURISMO-CULTURA: La Chiesetta delle Fosse, su Ventaglio90 "Rivista On-Line", ventaglio90.it, gennaio 2994. URL consultato il 22 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2012).
  12. Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 27-29
  13. Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 184-188
  14. Rovigo. Ritratto di una Città, Rovigo, Minelliana, 1988, pp. 202-203; Antonello Nave, Orlando Veronese architetto e urbanista negli anni del fascismo, in «Ferrariae Decus», 2005, pp. 39–49
  15. Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 205-207
  16. Roberta Reali, Palazzo Camerini di Rovigo, Adria, Apogeo, 2019.
  17. Aa.Vv., Leobaldo Traniello (a cura di), Rovigo. Ritratto di una città, Rovigo, Minelliana, 1988, p. 114.
  18. Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, p. 31.
  19. Antonello Nave, Pio Pullini. Un pittore riscoperto, Roma, Armando Editore, 2001, pp. 31, 39; Id., Il pittore Pio Pullini negli anni del soggiorno a Rovigo, con alcuni inediti, in «Studi Polesani», VII, 2015-2016, 9-10, pp. 44-46.
  20. Palazzo Montalti già Patella, su Istituto Tecnico Statale per Geometri "Amos Bernini", itsgberninirovigo.it. URL consultato il 30 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2009).
  21. Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 170-180.
  22. Archivio di Stato di Rovigo. Storia della sede, su archiviodistatorovigo.cultura.gov.it. URL consultato il 2 novembre 2022.
  23. A. Nave, Un profilo di Gaetano Oliva (1837-1907), filologo ed educatore, in «Acta Concordium», Accademia dei Concordi di Rovigo, 11, aprile 2009, pp. 35-46 (https://www.concordi.it/acta/Acta2009-2.pdf)
  24. Antonello Nave, Augusto Sanavio. Uno scultore fra Padova e il Polesine, in «Padova e il suo territorio», XVIII, 104, luglio-agosto 2003, pp. 23-28; Id., Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 36-38
  25. Gigi Salvagnini, Armando Zago: lo scultore del dolore, Pescia, Centro "Libero Andreotti", 2003
  26. Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 26-27
  27. Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 57-64
  28. Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rvigo, Minelliana, 2004, pp. 36-38
  29. Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 210 ss.
  30. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  31. Dati ISTAT, 2001.
  32. Pur non essendo frazioni nello statuto, sono citate come tali nel Modulo Segnalazioni, su Sito istituzionale. URL consultato il 03-07-2009 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
  33. La località è definita "centro rurale" nella variante al piano regolatore generale: PRG varianti, su Sito istituzionale. URL consultato il 03-07-2009 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2015).
  34. Pur non essendo una frazione nello statuto, la località è definita come tale nel piano regolatore generale PRG vigente, su Sito istituzionale. URL consultato il 03-07-2009 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2015).
  35. Carla Cibola, Luca Chioetto, Pierluigi Venturini e Dario Bozzo, Rovigo ed i suoi numeri. Anno 2007 (PDF), Comune di Rovigo, 2007. URL consultato il 22 giugno 2021.
  36. Città gemellate con Tulcea [collegamento interrotto], su primaria-tulcea.ro. URL consultato il 9 gennaio 2012.
  37. Il Calcio Gaelico Archiviato il 28 luglio 2012 in Internet Archive.
  38. Polisportiva Marzana Granzette
  39. Copia archiviata, su rovigogaelic.altervista.org. URL consultato l'11 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012).

Bibliografia



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[de] Rovigo

Rovigo ist eine Stadt in der norditalienischen Region Venetien und Hauptstadt der Provinz Rovigo. Sie liegt 40 km südwestlich von Padua in einer Ebene am Kanal Adigetto, einem 1124 durch Dammbruch entstandenen Arm der Etsch.

[en] Rovigo

Rovigo (Italian: [roˈviːɡo] (listen), Venetian: [ɾoˈviɡo]; Emilian: Ruig) is a city and comune in the Veneto region of Northeast Italy, the capital of the eponymous province.[3]

[es] Rovigo

Rovigo es un municipio italiano, capital de la provincia homónima, en la región del Véneto. Cuenta con 49 691 habitantes.

[fr] Rovigo

Rovigo est une ville italienne d'environ 50 000 habitants (2022) située en Vénétie, dans la province du même nom, dans la région de la plaine du Pô.
- [it] Rovigo

[ru] Ровиго

Рови́го (итал. и вен. Rovigo) — город в итальянской области Венеция, на канале Адиджетто (ит.), на полпути между Феррарой (южнее) и Падуей (севернее), административный центр одноимённой провинции.



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