Rocca di Cave è un comune italiano di 363 abitanti[1] della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Rocca di Cave comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Città metropolitana | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Gabriella Federici (Progetto Insieme Rocca Viva) dal 4-10-2021 | |
Territorio | ||
Coordinate | 41°51′N 12°57′E | |
Altitudine | 933 m s.l.m. | |
Superficie | 11,09 km² | |
Abitanti | 363[1] (31-8-2020) | |
Densità | 32,73 ab./km² | |
Comuni confinanti | Capranica Prenestina, Castel San Pietro Romano, Cave, Genazzano, Palestrina | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 00030 | |
Prefisso | 06 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 058085 | |
Cod. catastale | H401 | |
Targa | RM | |
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media)[2] | |
Cl. climatica | zona E, 2 958 GG[3] | |
Nome abitanti | roccheggiani | |
Patrono | sant'Egidio Abate | |
Giorno festivo | 1º settembre | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
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Rocca di Cave si trova nella catena subappeninica laziale, precisamente nel versante meridionale dei Monti Prenestini ad un'altezza di 933 metri s.l.m. Il paese è infatti considerato il secondo comune più alto della provincia di Roma (primo Cervara di Roma) e nono in tutto il Lazio. Circa 100 milioni di anni fa tutta la catena dei Monti Prenestini, compreso il Monte Manno su cui si erge Rocca Di Cave, si trovava al di sotto del livello del mare costituendo un'imponente barriera corallina. Anche oggi si possono vedere fossili attribuiti a quel periodo. Ci sono sentieri appositi che possono essere percorsi con visite guidate concordate con il museo A. Desio del paese. Il Monte Manno, oltre ad aver fatto parte alla barriera corallina per moltissimi milioni di anni, fu anche un vulcano che restò attivo fino a pochi milioni di anni fa, motivo per cui si possono trovare anche rocce di tipo vulcaniche. Molto importante è stata anche la scoperta, nel 2016, dei resti ossei di un sauropede, vissuto circa 112 milioni di anni fa e ribattezzato con il nome Tito. Ciò ha fatto sì che gli esperti potessero arrivare a dire che, durante il Cretaceo Inferiore, la paleo-penisola italiana era molto più estesa, e tale da favorire gli spostamenti dei dinosauri dall'Africa all'Europa.
Il quadrante prenestino, ove è situata Rocca di Cave, fu anticamente territorio dei Latini, confinanti a nord con gli Equi e i Sabini, ad est con gli Ernici e a sud-ovest con i Volsci. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente e dopo una fase di disgregazione e decadenza, il territorio a sud di Roma vide la presenza dei feudatari e dei monaci benedettini sublacensi che, sia pure con intenti diversi, riorganizzarono la società. Ci fu una ripresa dell'economia agricola e il conseguente sviluppo degli insediamenti rurali, frequentemente attaccati da pirati saraceni e normanni. Le scorrerie dei pirati determinarono la necessità di proteggere gli abitati, edificando gli insediamenti su alture e fornendoli di cinte murarie e rocche. In questo contesto i monaci benedettini di Subiaco, intorno all'850, provvidero alla costruzione della Rocca come difesa dalle incursioni saracene. Se le ricerche documentali non hanno evidenziato alcuna testimonianza che si riferisca espressamente alle origini del paese, si sa però che fra il IX e l'XI secolo veniva chiamato "Castello dei Santi Tre" dai titolari delle chiese ivi esistenti di Santa Maria, San Pietro e San Michele Arcangelo.
Il nome Rocca di Cave compare per la prima volta nel 1125. Rocca di Cave, conquistata nel 1101 da Pietro Colonna, fu quasi sempre proprietà della famiglia Colonna, fino alla fine del secolo XIX, attraverso vicende che vedono brevemente succedersi nel predominio i Conti, gli Annibaldi e gli Orsini e attraverso contrasti continui con il papato.
Rocca di Cave venne unita a Cave durante l'occupazione francese, alla cui conclusione riottenne la sua autonomia. La popolazione, che viveva nel borgo di Rocca, era costituita prevalentemente da contadini poveri e vessati da numerose tasse. Alla fine del 1800 la critica situazione economica provocò una forte emigrazione verso gli Stati Uniti, tanto che il comune di Rocca di Cave chiese di unirsi a quello di Cave. Una targa commemorativa, posta nella sala consiliare ricorda l'autonomia amministrativa riconquistata per l'intervento di Giulio Venzi, deputato del Regno d'Italia.
Gli alberi della pineta, a sud dell'abitato vennero piantati in memoria dei caduti della prima guerra mondiale.
Abitanti censiti[4]
Al 31 dicembre 2015 a Rocca di Cave risultavano residenti 17 cittadini stranieri[5] (4,51%) e la nazionalità più rappresentata era:
Altri progetti
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