Riccò del Golfo di Spezia (Ricò in ligure[3], Ricotium in Latino), denominato anche soltanto Riccò del Golfo o Riccò, è un comune italiano di 3 582 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria.
Riccò del Golfo di Spezia comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Loris Figoli (Cambiamo!) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) |
Data di istituzione | 1861 |
Territorio | |
Coordinate | 44°09′11″N 9°45′50″E |
Altitudine | 148 m s.l.m. |
Superficie | 37,76 km² |
Abitanti | 3 582[1] (31-8-2022) |
Densità | 94,86 ab./km² |
Frazioni | Vedi elenco |
Comuni confinanti | Beverino, Follo, La Spezia, Riomaggiore, Vernazza |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 19020 |
Prefisso | 0187 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 011023 |
Cod. catastale | H275 |
Targa | SP |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Nome abitanti | riccolesi |
Patrono | Santa Croce |
Giorno festivo | 3 maggio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Il territorio di Riccò del Golfo è situato nella parte più meridionale della media e bassa val di Vara, nella vallata minore del torrente Riccò, quest'ultimo affluente del fiume Vara, e alle spalle del Golfo della Spezia.
Il territorio fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara. Un sentiero boschivo, passante dalla frazione di Casella e dalla Sella della Cigoletta, segnato con il numero 7 dal CAI, permette il collegamento con Vernazza e quindi la costa delle Cinque Terre.
Secondo alcune ipotesi, non suffragate da fonti certe e documentabili, il toponimo "Riccò" deriverebbe dalla parola "ricovero": in epoca antica qui era una dimora della pieve di Pignone con annesso luogo di sosta e, per l'appunto, ricovero per viandanti.
In antico Riccò era una piccola dipendenza del castello di Ponzò, luogo di sosta di soldati e pellegrini posto lungo la strada che collega l'entroterra ligure all'alta Toscana.
La storia di Riccò è legata al castello di Carpena e al suo consorzio - fondato da alcune signorie feudali nel XII secolo[4] - che assieme al maniero di Ponzò era molto importante grazie alla sua favorevole geografica, posta tra le Cinque Terre ed il Golfo della Spezia.
Il borgo di Ponzò - e i suoi signori locali - da un antico documento databile al 1209 risultano annoverati tra le famiglie feudatarie genovesi. Tuttavia, per resistere all'espansione della Repubblica di Genova nel Levante ligure, i suoi signori feudali decisero di consegnare nel 1245 il castello a Oberto II Pallavicino, vicario di Federico II di Svevia. Genova, in lotta contro lo stesso Federico II, riuscì più tardi a riconquistare il castello; quest'ultimo venne poi acquistato dai Fieschi, nobile famiglia di Lavagna. Oberto Doria riprese nuovamente possesso del castello quando, alla fine della sua effimera signoria guelfa sulla Spezia ed il suo territorio, nel 1272 il conte Nicolò Fieschi fu costretto a venderlo alla Repubblica di Genova[4].
Il borgo di Carpena giurò, invece, fedeltà alla repubblica genovese, assieme ai Signori di Vezzano, che nel 1224[4] la elevò al titolo di podesteria con ampia giurisdizione sulla media e bassa val di Vara, sul golfo spezzino e una parte delle Cinque Terre[4].
Tuttavia i due principali borghi, e le attigue frazioni, furono nei secoli successivi in perenne lotta, come altri paesi della val di Vara, contro la stessa repubblica genovese accusata di concedere concessioni in "maniera diseguale" tra i diversi feudi del levante ligure.
Nel 1251[4] Carpena si ribellò a Genova, con la conseguente occupazione del locale castello, che tornò ai Genovesi solamente nel 1254[4]. Ponzò fu in seguito aggregato alla podesteria di Corvara (frazione odierna di Beverino), a quella di Carpena e infine a quella della Spezia dopo l'istituzione di quest'ultima nel 1343[4] che subentrò alla stessa Carpena nel predominio del territorio.
Il declino definitivo di Carpena avvenne nel 1412 quando il borgo appoggiò la Repubblica di Firenze contro Genova: al termine del conflitto, il suo castello venne distrutto per ritorsione da Antonio Doria.
Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, nell'ambito della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Riccò e Carpena rientrarono nel VI cantone, capoluogo Riccò, della Giurisdizione di Golfo di Venere. Dal 1803 furono centri principali del III cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere.
Nel 1804[4] le due municipalità di Ponzò e Valdipino furono annesse a Riccò, mentre il comune di Carpena aggregò[4] la municipalità di San Benedetto di Riccò; nel 1806 lo stesso territorio comunale di Carpena venne unito[4] al nuovo comune di Riccò. Annessi al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.
Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Levante del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Spezia del circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi. Nel 1863 assunse l'odierna denominazione di Riccò del Golfo di Spezia per regio decreto[5].
Subisce infine gli ultimi aggiustamenti e assestamenti del territorio comunale nel 1929 con l'aggregazione della frazione di Polverara dal comune di Follo[6].
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana della Media e Bassa Val di Vara e, fino al 2011, della Comunità montana Val di Vara. Dal 2015 al 2017 ha fatto parte dell'Unione dei comuni delle Terre Verticali.
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«D'azzurro, al castello d'argento di tre torri, aperto del campo, sormontato da una stella d'oro, accostata da due stelle d'argento. Il castello fondato sulla pianura erbosa, al naturale, con una strada tortuosa passante nella porta del castello» |
(Descrizione araldica dello stemma[7]) |
«Drappo di bianco…» |
(Descrizione araldica del gonfalone[7]) |
Lo stemma è stato concesso con il regio decreto dell'8 giugno 1902[7].
![]() | Medaglia di bronzo al valor militare |
«Nella lotta di Liberazione, la popolazione riccolese seppe fornire splendidi esempi di solidarietà nel premuroso soccorso dato ai militari italiani e alleati dopo l'8 settembre 1943, accogliendo con generoso slancio le moltitudini di sinistrati sfuggiti ai bombardamenti delle vicine città. Attraverso l'azione di uomini illuminati e ardimentosi, che diedero vita ai primi nuclei della Resistenza, furono scritte pagine luminose di abnegazione e sacrificio, di coraggio ed eroismo, che valsero significativamente al riscatto del nostro popolo. Rappresaglie, eccidi e deportazioni non fiaccarono i nobili sentimenti patriottici, né scalfirono la fede purissima di quanti anelavano, operando con audacia, alla riconquista della libertà». Riccò del Golfo di Spezia (La Spezia), 8 settembre 1943 - 24 aprile 1945.» — 16 luglio 2018[8] |
Abitanti censiti[13]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Riccò del Golfo di Spezia sono 118[14], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[15]:
Nel 2007 il Comune di Riccò del Golfo di Spezia ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001.[16]
L'ente comunale è costituito dalle frazioni di Bovecchio, Bardona, Camedone, Caresana Vecchia, Caresana Nuova, Carpena, Case Molinari, Casella, Castè, Codeglia, Debbio, Falabiana, Val Graveglia, Monte Tenero, Montecapri, Pian di Barca, Polverara, Ponzò, Porcale Superiore, Porcale Inferiore, Quaratica, San Benedetto e Valdipino per un totale di 37,76 km².
Confina a nord con il comune di Beverino, a sud con Riomaggiore e La Spezia, ad ovest con Beverino e Vernazza e ad est con Follo e La Spezia.
Carpena è oggi una piccola frazione che dista quattro chilometri dal comune di Riccò, sulle colline retrostanti il golfo della Spezia. In epoca medioevale la sua posizione tra le Cinque Terre e il golfo della Spezia la rese il centro più importante della bassa val di Vara. Il borgo di Carpena viene citato a partire dal XII secolo quando svolse la funzione di capitale di un consorzio che univa le diverse famiglie di spicco del territorio.
Alcuni signori di Carpena decisero di vendere i diritti del borgo e del castello a Ottobono Fieschi (che poco tempo dopo salirà al soglio papale con il nome di Adriano V).
Quando Oberto Doria espugnò La Spezia ed i possedimenti di Nicolò Fieschi, Carpena, insieme a Vezzano, giurò fedeltà alla Repubblica di Genova che nel 1273 la elevò a Podesteria con giurisdizione sui borghi vicini, i relativi castelli e anche sulla vicina Spezia.
Ma con il tempo La Spezia andava crescendo d'importanza così che, nel 1343, vi fu costituita una podesteria distinta da quella di Carpena. Si venne così a creare una rivalità tra le due podesterie fino a quando esse, nel 1371, furono accorpate dal governo genovese in un'unica amministrazione, scegliendo Spezia come sede.
Tuttavia la rivalità tra i due centri rimase latente. Carpena colse l'occasione delle lotte sopravvenute tra Genova e Firenze per cercare di ribellarsi al dominio genovese. La reazione di Genova fu estremamente dura: Antonio Doria, con l'aiuto degli Spezzini, nel 1411 assediò il borgo e distrusse completamente l'antico castello di cui oggi non rimangono che pochi ruderi, tracce delle mura di cinta e la base della torre.
Il borgo di Polverara è situato ad oriente della via Aurelia, tra La Spezia e Borghetto di Vara.
Già possesso degli Estensi, nel XII secolo divenne dominio della famiglia Malaspina. Nel 1223, insieme al borgo di Beverino, entrò a far parte della Campagna.
Dal 1253 si confermò possesso feudale di Nicolò Fieschi, signore della famiglia dei conti di Lavagna, che cercava di stabilire un proprio principato nel Levante ligure. Durante la guerra tra Carlo I d'Angiò e la Repubblica di Genova, il feudo di Polverara fu occupata dalle truppe dell'Angiò ricevendo tra l'altro l'appoggio del conte Fieschi e della popolazione locale. Genova reagì al "tradimento" del Fieschi e occupò il borgo con le truppe di Oberto Doria, emanando l'ordine di distruggerne il castello. Il castello non fu poi raso al suolo poiché lo stesso Nicolò Fieschi dovette cederlo poco dopo alla Repubblica di Genova.
Verso la fine del XIII secolo, nel 1299, il feudo divenne possedimento del duca di Modena Azzo VIII d'Este.
Situata ai piedi del monte San Bernardo e attraversata dal torrente che le dà il nome, la frazione di Graveglia non vanta una storia precisa e remota. Prima dell'ingresso della frazione di Polverara nel comune di Riccò del Golfo nel 1929, Graveglia dipendeva da quest'ultima: era un piccolo nucleo di case sparse (se ne contavano 10 nel 1919 [17]). Divenne frazione autonoma, tanto da vedere edificata una chiesa nel suo territorio negli anni Cinquanta del secolo scorso.
Valdipino è situato a nord del capoluogo comunale, in una stretta valle. Originariamente era dipendente assieme al borgo di Casella dalla parrocchia di Ponzò, da cui si staccarono nel 1554. Il borgo fu dominio dei Malaspina, degli Este, dei Fieschi, dei vescovi di Luni e della Repubblica di Genova. Nel territorio di Valdipino si trovano la chiesa di San Giovanni Battista alla quale era affiancato un ospizio per i viandanti e i malati nel 1600 e il santuario di Nostra Signora dell'Agostina. Famoso era un tempo il mestiere dello scalpellino, largamente praticato a Valdipino, dove abbondava l'arenaria.
La principale risorsa economica del comune è legata all'attività agricola, in particolar modo la coltivazione dei cereali e, nella prima collina, della vite e dell'ulivo.
Il territorio comunale di Riccò del Golfo di Spezia è attraversato principalmente dalla strada statale 1 Via Aurelia che gli permette il collegamento stradale con Beverino, a nord, e il capoluogo spezzino a sud. Ulteriori collegamenti viari del territorio sono la provinciale 38 per Trezzo (Beverino) - innestandosi con l'Aurelia presso il centro di Pian di Barca - e la provinciale 17, al bivio di San Benedetto sulla statale 1, sconfinante a nord nel territorio comunale beverinese.
Dai comuni di Beverino, Brugnato, La Spezia, Sesta Godano, Varese Ligure un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Riccò del Golfo di Spezia e per le altre località del territorio comunale.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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26 luglio 1985 | 24 maggio 1990 | Mario Paganini | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
24 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Stefano Lupi | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Stefano Lupi | lista civica | Sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Roberto Figoli | lista civica | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Roberto Figoli | lista civica di centro-sinistra | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Carlo Mazza | Partito Democratico | Sindaco | |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Loris Figoli | PropostaRiccò (lista civica di centro-destra) |
Sindaco | |
27 maggio 2019 | in carica | Loris Figoli | Cambiamo! | Sindaco | |
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