Poggio Mirteto è un comune italiano di 6 142 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio.
Poggio Mirteto comune | ||
---|---|---|
| ||
![]() | ||
Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Giancarlo Micarelli (Solidarietà e progresso – Patto per la Sabina) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) | |
Territorio | ||
Coordinate | 42°16′02″N 12°41′19″E | |
Altitudine | 246 m s.l.m. | |
Superficie | 26,4 km² | |
Abitanti | 6 142[1] (31-1-2022) | |
Densità | 232,65 ab./km² | |
Frazioni | Briccaro, Castel San Pietro Sabino, Fuori Dazio, Misericordia, Poggio Mirteto Scalo, San Luigi, San Valentino | |
Comuni confinanti | Filacciano (RM), Forano, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Salisano, Torrita Tiberina (RM) | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 02047 | |
Prefisso | 0765 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 057053 | |
Cod. catastale | G763 | |
Targa | RI | |
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media)[2] | |
Cl. climatica | zona D, 1 901 GG[3] | |
Nome abitanti | Mirtensi (detti anche Poggiani). | |
Patrono | san Gaetano di Thiene | |
Giorno festivo | 7 agosto | |
Cartografia | ||
![]() | ||
Sito istituzionale | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Poggio Mirteto, nella valle del Tevere, sorge a 250 m s.l.m. su un colle alle falde del monte S. Cosimo a pochi chilometri dal fiume Tevere. Il comune ha un'isola amministrativa circondata dai comuni di Salisano e Montopoli di Sabina[4].
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Poggio Mirteto. |
Poggio Mirteto (anticamente Podium Myrtetum) venne fondato nella prima metà del Duecento dagli abitanti di alcuni castelli vicini che si riunirono per ragioni difensive. Alcuni degli abitati fondatori sono: Volpignano,Marcigliana,Montorso (che controllava il fiume Tevere) e San Valentino.
Già possedimento dell'Abbazia di Farfa, nel Cinquecento cadde nelle mani prima dei Farnese e poi di altre famiglie, finché non fu incorporato nello Stato Pontificio.
Nell'Ottocento si andò affermando come principale centro economico e culturale della zona ed ebbe parte ai moti per l'unità d'Italia. Gregorio XVI conferì a Poggio Mirteto il titolo di città nel 1837.
Il 24 febbraio 1861, nel cuore dei tumulti italici per l'unificazione nazionale, mentre Poggio Mirteto era ancora sotto la sovranità dello Stato Pontificio, scoppiò una rivolta popolare originata dalla decapitazione di un suddito del papa - re. I rivoltosi inviarono una delegazione a Rieti, dove il 27 febbraio 1861 il marchese Gioacchino Napoleone Pepoli, Commissario Generale dell'Umbria, decretò l'annessione di Poggio Mirteto al nascituro Regno d'Italia. Poggio Mirteto fu capoluogo del suo distretto e mandamento (sia durante l'occupazione francese tra '700 e '800 sia durante l'occupazione pontificia ed anche durante il regno d'italia) tanto che ancora oggi il prefisso 0765 di Poggio Mirteto include tutta la Bassa Sabina , i comuni romani di Fiano Romano,Nazzano,Torrita Tiberina,Ponzano Romano ,Civitella San Paolo e Filacciano ,la valle dell'olio (zona di Fara in Sabina, Poggio Nativo, Osteria Nuova e Poggio Moiano),la zona del Turano e dell'alta Sabina (da Belmonte in sabina e Concerviano ,vicino Rieti, fino a Orvinio,Nespolo e Turania (vicino il confine abbruzzese, e fino a Varco e Marcetelli vicini al Lago del Salto). Poggio Mirteto fu anche centro del suo tribunale che comprendeva ,oltre alla Bassa Sabina, anche i comuni di Fiano Romano, Nazzano, Torrita Tiberina, Ponzano Romano, Civitella San Paolo e Filacciano; oggi è rimasto solo il giudice di pace poiché il tribunale è stato soppresso a favore di quello di Rieti.
La sua Banda partecipò al seguito di Giuseppe Garibaldi alla sfortunata Campagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma del 1867. A memoria e merito di tale partecipazione dal 1967, in occasione delle celebrazioni per il centenario delle battaglie di Monterotondo e Mentana, il complesso fu ufficialmente riconosciuto dall'A.N.V.R.G. come Banda Comunale di Poggio Mirteto - Nazionale Garibaldina. Sulla facciata di un edificio del centro storico, una targa ricorda che la moglie di Giuseppe Garibaldi Anita Garibaldi, già gravemente malata, venne ospitata ed accudita presso la famiglia proprietaria dell'edificio stesso. A Poggio Mirteto lavorò Nazareno Strampelli e il paese fino agli anni '90 era fornito di molti più servizi tra cui ospedale,cinema,artigiani,fabbri,fabbrica di munizioni e consorzio agrario. Purtroppo oggi Poggio Mirteto vive problemi di degrado legati al centro storico,chiusura di molte attività e abbandono dell'agricoltura ma continua ad aumentare grazie alla vicinanza con Passo Corese e Roma ,il clima decisamente migliore rispetto a tutte le città più vicine (Roma,Terni,Rieti,Viterbo e l'Aquila) e lo sviluppo della zona intorno alla stazione ferroviaria.
Poggio Mirteto è sede della diocesi suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto, oltre che di scuole di diverso ordine e grado e di numerosi servizi.Gli abitanti venivano chiamati anche "pallonari".
![]() | Titolo di Città |
«Decreto del Presidente della Repubblica» — 28 febbraio 2018[5] |
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Cattedrale di Poggio Mirteto. |
Dopo aver percorso un viale di platani si accede all'ottocentesca Piazza Martiri della Libertà sulla quale si affacciano la cattedrale dell'Assunta, realizzata tra il 1641 ed il 1725, con facciata in cotto ed interno a tre navate, con tele raffiguranti una Madonna in trono con bambino, un Transito di San Giuseppe e il Battesimo di Cristo, e la Chiesa di San Rocco dalle linee baroccheggianti, ultimata nell'anno 1779.
A poca distanza dalla grande piazza sorge la bella Chiesa di San Paolo risalente al XIII secolo: a navata unica presenta quattro archi a sesto acuto e notevoli affreschi di cui i più importanti si trovano nel vano absidale, nella controfacciata e nella terza campata a sinistra. Dei numerosi affreschi, che vanno dal Duecento al Cinquecento, si citano: la Conversione di San Paolo, Incoronazione di Maria, sopra l'abside, opera del 1521 di Lorenzo Torresani, Incoronazione del cavaliere coronato con un'iscrizione in antico dialetto umbro, affreschi del ciclo dei Bianchi. La torre campanaria presenta due livelli di bifore.
In asse con la Chiesa di San Rocco, sul lato opposto, si trova la Porta Farnese, rinascimentale con arricchimenti barocchi che introduce al nucleo medievale di Poggio Mirteto, il Borgo antico che il Marocco ebbe a definire graziosissimo,ritenendo anche di dover evidenziare la particolarità, già in quegli anni, della grande Piazza, misurandone la lunghezza, dal Borgo alla gradinata della Chiesa di San Rocco, in circa 840 palmi romani.
Oltrepassata la Porta Farnese si apre un suggestivo scorcio sulla Torre dell'Orologio della metà del Cinquecento, custodisce le campane, originariamente appartenenti alla Chiesa di San Paolo del XIII secolo, sulle quali è incisa la data dell'anno 1290.Sulla destra si trova la Chiesa di San Giovanni Decollato, risalente al Seicento, costruita dall'Architetto Angelo Savi, e l'imponente mole del Palazzo Episcopale. Oltre la Torre dell'Orologio si trova la ex Chiesa della SS.Trinità del XV secolo, oggi Sala Farnese. Proseguendo, attraverso vicoli, archi e piazzette, si giunge ad un'altra imponente porta di accesso al nucleo medievale detta "Porta di Sotto" dalla quale si può ammirare un ampio panorama sulla Valle del Tevere ed il Monte Soratte.
Risalendo verso la grande piazza si può notare, in Piazza della Vetreria, la Ciminiera che assieme a altri edifici limitrofi rappresenta tutto ciò che resta della grande Vetreria dei primi dell'Ottocento, la prima di carattere industriale che fu costruita in Italia. Di questa importante "fabbrica di cristalli" ne parla Giuseppe Marocco nel testo Monumenti dello Stato Pontificio e relazione topografica di ogni paese pag.85 secondo il quale "l'opificio di cristalli" suscitava "l'ammirazione dei colti stranieri e degli artisti" e, aggiungeva, in essa ogni sorta di cristalli si fanno con eccellenza.
In passato, nel territorio di Poggio Mirteto sono stati documentati da parte del prof. Ercole Nardi (1885) molti ruderi d'epoca romana, tra cui i ruderi delle terme sul fosso di Volpignano, i ruderi delle Prata nelle Ferrare, i ruderi di Monte Vascello e resti più ragguardevoli come quelli situati nella frazione di San Valentino, consistenti in resti di due ville di epoca romana, una delle quali attribuita a Marco Terenzio Varrone (chiamata anche Casoni) e l'altra è la Villa romana dei Bagni di Lucilla da un'iscrizione rinvenuta nel sito archeologico, dalla quale proviene il pregevole mosaico di una Diana Efesina o Diana di Efeso. Tale mosaico rinvenuto nel 1801[6] e trasportato poi al museo Chiaromonti nei Musei Vaticani.[7] Altri siti archeologici sono castellacce di montorso (che anticamente era un ricco abitato situato in una zona fertile sulle rive del tevere dove era presente anche un porto), selva marcigliana (dove oltre a dei ruderi di un abitato è presente un monumento che commemora una battaglia datato tra tardo impero romano e alto medioevo) e valle del lago (tra Poggio Mirteto e Poggio Catino)
Il fiume Tevere scorre nel territorio di Poggio Mirteto a circa 4 km dal centro abitato, ai confini della Riserva naturale di Nazzano, Tevere-Farfa.
Abitanti censiti[8]
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come la produzione di mobili in stile.[9]
Poggio Mirteto sorge lungo la strada provinciale n. 48 "di Finocchieto", che esce dal paese in direzione nord e in direzione ovest. A ovest la provinciale collega l'abitato a Poggio Mirteto Scalo, la località dove si trova la stazione ferroviaria e la strada statale 313, che rappresenta il collegamento più veloce per raggiungere Passo Corese e da lì la capitale Roma (per mezzo dell'autostrada A1 o della SS4 Salaria). A nord la SP48 lo collega invece con Poggio Catino, Roccantica, Casperia, Montasola, Cottanello e Configni, in direzione di Terni e dell'Umbria.
A sud, varie strade comunali collegano l'abitato a Montopoli di Sabina e alla strada provinciale n. 42 "Mirtense". Quest'ultima collega Poggio Mirteto ad Osteria Nuova e quindi alla Strada statale 4, l'antica Via Salaria, che costituisce il collegamento più agevole per il capoluogo provinciale Rieti.
A Poggio Mirteto ha inizio anche la strada provinciale n. 46 "Via Tancia", che collega il comune al capoluogo Rieti con un percorso più breve ma piuttosto tortuoso, passando per la valle del Canera.
In località Poggio Mirteto Scalo, a circa 8 km dall'abitato, si trova la stazione di Poggio Mirteto, posta lungo la ferrovia Roma-Firenze (linea lenta). Su di essa opera il servizio della linea regionale FL1 che unisce Poggio Mirteto con Roma, l'aeroporto di Fiumicino ed Orte; i treni effettuano numerose fermate nella città di Roma, alcune delle quali collegate con le linee della metropolitana.
Poggio Mirteto è servito da 7 linee di Servizio Urbano che uniscono i principali luoghi della città con le frazioni, la stazione ferroviaria di Poggio Mirteto Scalo e le località della Sabina.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1985 | 1989 | Lanfranco Santini | DC - PSI - PRI | Sindaco | |
1989 | 1990 | Edilio Proietti | DC - PSI - PRI | Sindaco | |
1990 | 1995 | Pasqualino Carconi | PDS - PSI | Sindaco | |
1995 | 2004 | Giuseppe Rinaldi | lista civica "Solidarietà e progresso" Centro Sinistra | Sindaco | |
2004 | 2009 | Fabio Refrigeri | lista civica "Solidarietà e progresso" Centro Sinistra | Sindaco | |
2009 | 2013 | Fabio Refrigeri | lista civica "Solidarietà e progresso Poggio democratica" Centro Sinistra | Sindaco |
in seguito alle sue dimissioni è stato sostituito dal vice sindaco Romano Renato Renzi |
2014 | in carica | Giancarlo Micarelli | lista civica "Solidarietà e progresso, patto per la Sabina" Centro Sinistra | Sindaco | |
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 241192357 · SBN MUSL002760 |
---|
![]() |