Montopoli di Sabina è un comune italiano di 3 944 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio, noto anche come Il paese dei corsari.
Montopoli di Sabina comune | |||
---|---|---|---|
| |||
![]() | |||
Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Andrea Fiori (lista civica) dal 27-5-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 42°15′N 12°41′E | ||
Altitudine | 331 m s.l.m. | ||
Superficie | 37,94 km² | ||
Abitanti | 3 944[1] (31-1-2022) | ||
Densità | 103,95 ab./km² | ||
Frazioni | Bocchignano, Casenove, Ferruti, Granica di Montopoli, Ponte Sfondato, Ponticchio, Santa Maria | ||
Comuni confinanti | Castelnuovo di Farfa, Fara in Sabina, Fiano Romano (RM), Montelibretti (RM), Nazzano (RM), Poggio Mirteto, Salisano, Torrita Tiberina (RM) | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 02034 | ||
Prefisso | 0765 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 057044 | ||
Cod. catastale | F687 | ||
Targa | RI | ||
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona D, 2 056 GG[3] | ||
Nome abitanti | montopolesi | ||
Patrono | san Michele Arcangelo | ||
Giorno festivo | 29 settembre | ||
Cartografia | |||
![]() | |||
Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il fiume Farfa scorre nel territorio comunale.
![]() |
Questa sezione sull'argomento centri abitati d'Italia è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
|
Il territorio di Montopoli era abitato fin dall’età del Bronzo da un importante insediamento protostorico e poi arcaico venuto alla luce sul colle di Volpignano e sul prospiciente Colle Ballone[4]. Questo abitato ebbe una continuità di vita ancora fino al IV e III secolo a.C. Le necropoli, come di consuetudine, erano collocate al di fuori dell’abitato. Non lontano dal Tevere, in località Grotte Pinte, sono presenti alcune tombe a camera di età arcaica, scavate nel tufo[5]. Nella frazione di Colonnetta spicca la presenza di un tumulo di proporzioni imponenti, noto come “Tumulo di S. Pietro”, alto circa 25 metri e dal diametro di 40 metri, di cui si tramandano notizie del rinvenimento di armi in ferro e ceramica in stile orientalizzante.
Oggi questo insediamento è stato identificato con Orvinium[6], antica città degli Aborigeni, che secondo Dionigi di Alicarnasso sorgeva a circa 7 km di distanza da Mefula (Fara in Sabina, loc. Monte San Martino)[7]. Dalle parole di Dionigi si deduce che Orvinium fu il centro più importante degli Aborigeni in epoca protostorica, come confermato dai ritrovamenti archeologici. Dionigi riporta la presenza di tombe a tumulo (non numerosissime peraltro in Sabina), così come effettivamente sono presenti in zona (il tumulo di S. Pietro). Il precoce sviluppo urbano sarebbe all’origine del nome stesso di Orvinium (da urbs). Il ruolo egemone di Orvinium sembra andare perduto con l’arrivo dei Sabini e con la fondazione della nuova capitale Cures.
![]() |
Questa sezione sull'argomento storia è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
|
Nel Medioevo era noto come Castellum Montis Opuli, di cui si conserva il mastio a pianta quadrangolare e resti delle mura di cinta. La prima citazione del comune nelle carte dell'Abbazia di Farfa è datata il 4 febbraio 1055.[senza fonte]. Nel Palazzo Comunale si conservano gli “Statuti terrae Montisopuli”, in pergamena miniata e risalenti al Cinquecento.
Sorge su un preesistente tempio pagano dedicato a una divinità della terra (la dea Opi) di cui si rinvenne un simulacro nel 1912. Presenta un bel campanile che domina l'abitato sottostante. Sul sagrato della chiesa è stata murata un'iscrizione dedicata a una certa Emilia, rinvenuta nella Villa romana degli Emili-Scipioni a Rovane, loc. Caravilla, e cita quanto segue:
(LA)
«DIS MANIBUS |
(IT)
«Agli dei Mani. |
È conosciuta come Torre Ugonesca dal nome dell'abate di Farfa Ugo I a difesa dell'Abbazia di Farfa. La Torre è completamente visitabile durante i giorni di festa del paese.
Gode di una vista a 360 gradi su tutti i comuni circostanti e il territorio limitrofo: a nord possiamo ammirare i Monti del Tancia e il Monte San Pancrazio (Umbria); a est il Monte Terminillo, il Gran Sasso e i Monti Sabini; a ovest il Monte Soratte e la Valle del Tevere; a sud, in mancanza di foschia, è possibile ammirare la Cupola di San Pietro.
Ex Chiesa di San Sebastiano in Pretoriolo, finemente ristrutturata nei primi anni del 2000 in seguito a una serie di progetti di restauro e di riqualificazione mirata. All'interno un grande soppalco diversifica la biblioteca in due ambienti, e grazie alla struttura a navata unica, unita a un'acustica straordinaria, è spesso sede di concerti, proiezioni e spettacoli teatrali. Dal 2014 la Biblioteca Comunale è intitolata ad Angelo Vassallo, il "sindaco pescatore" di Pollica (SA) ucciso il 5 settembre 2010 in un attentato di chiara matrice camorristica.
Abitanti censiti[8]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Bocchignano. |
Più antico ancora di Montopoli è il pittoresco borgo di Bocchignano, adagiato su una modesta altura e circondato da tre cerchia di mura e da tre fossati. Il borgo risalirebbe al X secolo. Gli abitanti di Bocchignano, in virtù dell'infelice posizione in cui si trova il paese (dentro una vallata angusta stretta dalle colline e circondato da tre fossi) vengono da secoli ironicamente chiamati ranocchiari[senza fonte].
Vi è un castello costruito su un accampamento romano.
Le case di questa frazione sono state costruite presso una presunta Villa di Pollione, i cui ruderi si trovano a breve distanza dal centro abitato (vedi Grottoni-Torrette).
In questo nucleo vi era il castello Sorbiliano e la Villa Torlonia.
Era abitato dai servi della gleba presso la chiesa di Sant'Andrea in Scorticariis attualmente chiamata Madonna dei Carozzi). In questo centro abitato vi era il castello di Moricelli "de Palumba". Nel 1861 sono stati sgominati i partigiani del corpo dei Cacciatori del Tevere.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Ponte Sfondato. |
Il comune di Montopoli di Sabina si estende anche oltre il torrente Farfa dal 15 gennaio 1489, giorno in cui acquisì tali terre. Nella cosiddetta terra "di Coltimoni", oltre il Farfa per l'appunto, si trovano oggi le frazioni di Ponte Sfondato e Ponticchio. Ponte Sfondato deve il suo nome a un'ammirevole opera della natura: un ponte naturale scavato nel tufo dal torrente Farfa nel corso dei millenni. Ma fu minato durante l'ultimo conflitto e inesorabilmente crollò in una notte del 1961 lasciando oggi solo enormi blocchi di tufo spezzati nel greto del torrente sottostante. La rocca tufacea che lo domina è in realtà ciò che resta del diruto castello di Tribuco (o Tribico) in cui nell'anno 1111 l'imperatore tedesco Enrico V vi tenne prigioniero papa Pasquale II durante la lotta per le investiture che caratterizzò quei secoli. Il castello, di cui dalla statale 313 se ne può ammirare solo qualche muro confuso col colore ocra del tufo, nacque per difendere il guado di San Getulio: primo martire sabino che qui (in fundo capreolis), nel territorio di Ponte Sfondato fu martirizzato, sepolto e venerato nei secoli successivi fino alla traslazione della salma nel IX secolo per difenderla dalle incursioni saracene. La memoria liturgica ricorre il 10 giugno.
Nei pressi vi è "fosso delle armi".
Frazione posta in basso, presso il bivio della strada regionale 313 di Passo Corese (ex strada statale 313), detta anche via Ternana.
Granari
Frazione situata a sud del centro storico, fra le frazioni di Casenuove e Colonnetta. Il nome deriva dalla presenza di locali adibiti alla conservazione del grano.
La coltivazione prevalente è quella dell'olivo, il cui olio costituisce il principale prodotto tipico della zona.
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come la lavorazione e l'arte del ferro.[9]
Nel 1923 passa dalla provincia di Perugia in Umbria, alla provincia di Roma nel Lazio, e nel 1927, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali stabilito dal regio decreto N°1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Rieti, Montopoli di Sabina passa a quella di Rieti.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1999 | 2009 | Giancarlo Felici | lista civica | Sindaco | |
2009 | 2019 | Antimo Grilli | lista civica | Sindaco | |
2019 | in carica | Andrea Fiori | lista civica | Sindaco | |
Il comune fa parte della Unione di comuni Bassa sabina e dell'Associazione nazionale città dell'olio. Il suo territorio è parzialmente incluso nella Riserva naturale di Nazzano, Tevere-Farfa.
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 392159474194327662022 |
---|
![]() |