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Pamparato (Pamparà in piemontese[4]) è un comune italiano di 289 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Fa parte dell'Unione Montana Valli Tanaro e Casotto.

Pamparato
comune
Pamparato – Veduta
Pamparato – Veduta
Veduta invernale
Localizzazione
Stato Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoFranco Borgna (lista civica Pamparato nel cuore) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°17′N 7°55′E
Altitudine816 (min 710 - max 2,004) m s.l.m.
Superficie34,51 km²
Abitanti289[1] (31-8-2020)
Densità8,37 ab./km²
FrazioniValcasotto, Serra
Comuni confinantiGaressio, Monasterolo Casotto, Roburent, Torre Mondovì, Viola
Altre informazioni
Cod. postale12087
Prefisso0174
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004159
Cod. catastaleG302
TargaCN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 327 GG[3]
Nome abitantipamparatesi
Patronosan Biagio
Giorno festivo3 febbraio
MottoHabent Panem Paratum
Cartografia
Pamparato
Pamparato – Mappa
Pamparato – Mappa
Posizione di Pamparato nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Pamparato si trova su un territorio interamente montagnoso, ad un'altezza di 816 m s.l.m.

È classificato nella zona sismica 3A[5](sismicità bassa).

Il comune di Pamparato, oltre al capoluogo, risulta composto anche dalle frazioni Serra, Valcasotto, Arotte, Surie, Tagliante.


Clima


Il comune è stato inserito nella zona climatica F ed ha un fabbisogno termico di 3327[6] gradi giorno. La normativa attuale non pone limiti all'accensione degli impianti di riscaldamento[7].


Origini del nome


Pamparato deriva dal latino panis paratus (pane pronto), probabilmente è legato alla produttività e fertilità del terreno, che rendeva particolarmente facile la produzione alimentare[8].

Esiste inoltre una leggenda, che legherebbe l'origine del toponimo Pamparato all'epoca delle incursioni saracene. Si narra che i mori, assediato il borgo per mesi, catturarono un cane del luogo che stava mangiando una pagnotta di pane condito. Gli assalitori, credendo ancora numerose le scorte dei cittadini assediati, al punto che si potevano permettere di nutrire in questo modo anche i cani, lasciarono il villaggio. Dall'esclamazione degli assalitori Habent panem paratum! (Hanno pane condito!) deriverebbe il nome di questo luogo[9].


Storia


Il castello di Pamparato
Il castello di Pamparato

Si hanno frammentarie testimonianze di un insediamento presente in zona durante l'epoca romana, ma la prima notizia sicura è del 10 settembre 911, data di un documento in cui Ludovico III del Sacro Romano Impero donò alcune terre limitrofe al comune di Asti e nel quale Pamparato viene menzionato per indicare i confini con dette terre.

Divenuto possesso del marchesato di Ceva, Pamparato venne ceduto dal marchese Guglielmo di Ceva ad Asti il 5 maggio 1214, per tornare successivamente sotto giurisdizione cebana.

Per l'intero XIII secolo l'area di Pamparato, come quelle circostanti, subirono l'influenza astigiana, resistendo inoltre con le armi alle mire espansionistiche della famiglia Bersani. Successivamente venne annesso assieme al cuneese ed al monregalese ai possedimenti di Carlo I d'Angiò.

Nel XIV secolo la zona di Pamparato venne contesa fra Savoia, Angiò, Visconti, Acaja e Monferrato, passando di mano più volte e subendo le lotte interne fra i fautori di una o di un'altra fazione. Notevole è comunque il fatto che i primi statuti di Pamparato vennero scritti proprio in questo periodo, nel 1391.

Con la morte dell'ultimo Acaja, nel 1418 Pamparato passò sotto il dominio dei Savoia con Amedeo VIII. Degna di nota è la presenza di un rappresentante della famiglia Cordero, avo dei futuri marchesi, nella delegazione di Mondovì inviata a trattare con il duca savoiardo le condizioni della sottomissione. Successivamente un Cordero, Baldassarre, sarà il primo a creare una stamperia in territorio piemontese, a Mondovì, nel 1472.

Il feudo di Pamparato era diviso in zone dette parcelle, controllate dalle famiglie Bonarda Mongarda, Beccaria ed in parte dal cardinale Maurizio di Savoia. I Cordero, presenti a Pamparato dal Seicento e chiamati signori iniziarono la loro ascesa ereditando le parcelle dei Bonarda Mongarda e dei Beccaria per vie matrimoniali, mentre la parte di Maurizio di Savoia venne ceduta alla famiglia Giannazzo che ottennero il titolo di conti. La famiglia Cordero ottenne infine il titolo marchionale, confermato ufficialmente sul finire del XVIII secolo.

Pamparato fu coinvolto nelle guerre del sale contro la corona sabauda, durante le quali probabilmente venne distrutto l'antico castello che sorgeva dove ora si trova quello eretto dai Cordero.

Durante la seconda guerra mondiale le valli attorno Pamparato videro la nascita di importanti formazioni partigiane, alcune delle quali protagoniste della battaglia della Val Casotto nel 1944[8].


Simboli


Stemma
Stemma

Lo stemma di Pamparato si blasona:

«troncato: nel primo, di azzurro, alla colomba d'argento, volante, con la testa rivoltata, con la coda volta verso sinistra, essa colomba tenente nel becco il ramoscello di ulivo, esteso verso sinistra, di verde; nel secondo, di rosso, al cane di nero, rivoltato, fermo sulla pianura diminuita di verde, tenente in bocca la pagnotta d'oro macchiata di due di rosso. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero Habent panem paratum. Ornamenti esteriori da comune.[8]»

Gonfalone:

«drappo partito di bianco e di rosso…»

Stemma e gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 3 marzo 1998.[10]


Onorificenze


Medaglia d'argento al valor civile
«Piccolo centro montano si sollevava contro le truppe tedesche e fasciste, partecipando con coraggiosa determinazione ed altissima dignità morale alla Resistenza. La popolazione offrì una ammirevole prova di generoso spirito di solidarietà, prodigandosi nell'accogliere nelle proprie abitazioni partigiani e quanti avevano bisogno di aiuto. Oggetto di feroci rappresaglie, sorretta da profonda fede negli ideali di libertà e democrazia, sopportava la perdita di un numero elevato di vite umane, dando esempio di grande abnegazione ed encomiabile spirito patriottico. 1943-1945 Pamparato (CN)[11]
 Pamparato, 11 settembre 2011

Monumenti religiosi



Monumenti civili e luoghi di interesse



Società



Evoluzione demografica


Lo spopolamento delle valli alpine ha determinato negli ultimi cento anni, a partire dal 1911, una perdita del 85% della popolazione residente.

Abitanti censiti[12]


Cultura



Musei


È presente il “Museo degli Usi della Gente di Montagna”, nato nel 1987. Al suo interno troviamo attrezzi da lavoro e di vita quotidiani risalenti al periodo precedente all'avvento del mondo modernizzato.


Istruzione


Pamparato è conosciuto in quanto sede dell'Istituto di musica antica Stanislao Cordero di Pamparato, fondato nel 1969 e promotore di un festival locale.


Gastronomia


Pamparato è conosciuta per i Biscotti di Meliga, dolcetti locali con farina di mais, localmente chiamato "méliga" (in piemontese locale "melia"), prodotti anche dal biscottificio omonimo del paese.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2004 2009 Giovanni Balbo indipendente sindaco
8 giugno 2009 2014 Fausto Mulattieri indipendente sindaco
2014 2019 Fausto Mulattieri lista civica sindaco II mandato
2019 in carica Franco Borgna lista civica Pamparato nel cuore Sindaco

Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. gioventurapiemonteisa.net (PDF). URL consultato il 25 agosto 2011.
  5. Comuni obbligati al rispetto delle procedure di cui ai punti 4), 5), 7) e 8) della deliberazione. ZONAZIONE AI SENSI DELLA DGR 19 gennaio 2010, n. 11-13058 [collegamento interrotto], su arpa.piemonte.it. URL consultato il 25 agosto 2011.
  6. D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412, allegato 1 [collegamento interrotto], su normattiva.it. URL consultato il 25 agosto 2011.
  7. Pamparato: Clima e Dati Geografici, Riscaldamento, su comuni-italiani.it. URL consultato il 25 agosto 2011.
  8. Consiglio regionale del Piemonte, Comuni della provincia di Cuneo, Cuneo, Nerosubianco, 2008, pp. 348-349.
  9. Sito web del comune di Pamparato, su comune.pamparato.cn.it. URL consultato il 25 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2011).
  10. Pamparato, decreto 1998-03-03 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali. URL consultato il 30 giugno 2021.
  11. Medaglia d'argento al merito civile, su quirinale.it. URL consultato il 25 agosto 2011.
  12. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

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Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Pamparato

Pamparato ist eine Gemeinde mit 283 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der italienischen Provinz Cuneo (CN), Region Piemont.

[en] Pamparato

Pamparato is a comune (municipality) in the Province of Cuneo in the Italian region Piedmont, located about 90 kilometres (56 mi) south of Turin and about 30 kilometres (19 mi) southeast of Cuneo.

[es] Pamparato

Pamparato es una localidad y comune italiana de la provincia de Cuneo, región de Piamonte, con 372 habitantes.

[fr] Pamparato

Pamparato (en français Pamparas) est une commune italienne de la province de Coni dans la région Piémont en Italie.
- [it] Pamparato

[ru] Пампарато

Пампарато (итал. Pamparato) — коммуна в Италии, располагается в регионе Пьемонт, в провинции Кунео.



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