Morsano di Strada (Morsan di Strade in friulano[1]) è l'unica frazione di Castions di Strada e contava poco meno di 1.000 abitanti al censimento 2001 .
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Morsano di Strada frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
EDR | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°54′20″N 13°12′50″E |
Altitudine | 18 m s.l.m. |
Abitanti | 1 000[non chiaro] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 33050 |
Prefisso | 0432 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | morsanesi |
Patrono | san Pellegrino Laziosi san Pellegrino delle Alpi[non chiaro] |
Cartografia | |
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Morsano di Strada si trova nel medio Friuli, tra Codroipo e Palmanova, presso la strada statale 252, a 19 km a sud del capoluogo di provincia, Udine. Si trova a 40 km dal mare Adriatico (Lignano Sabbiadoro e Grado), a 50 km dalle Alpi Carniche e due nazioni, la Slovenia e l'Austria distano meno di un'ora d'auto.
Confina a est con Gonars, a sud con Corgnolo (frazione di Porpetto), a ovest con il capoluogo del comune Castions di Strada e a nord con Gris (frazione di Bicinicco) e Chiasiellis (frazione di Mortegliano), verso i quali il confine è disegnato dalla statale n. 252.
Tradizionalmente, si suppone che il nome sia di origine latina e che derivi da un praedium Murcianum o Mursianum ("podere di Murcio" o "di Mursio"), come accade in genere ai toponimi terminanti in "-ano". L'origine di Morsano risalirebbe dunque probabilmente al II secolo a.C., durante il periodo della colonizzazione romana della zona di Aquileia e della bassa friulana, legata forse ad un'assegnazione di terre ad un colono romano di nome Murcius o Mursius. Un abitato si sviluppò in seguito alla vicinanza con la via Postumia, la via che percorreva il territorio, mettendo in comunicazione Genova e Aquileia. Una frequentazione della zona è attestata tuttavia solo da ritrovamenti sporadici nei dintorni (tombe, monete, utensili ecc.).
Durante il dominio longobardo si ebbe forse la dedica di una chiesa a Maria Maddalena, il cui culto era diffuso in particolare presso questo popolo.
La prima testimonianza scritta del nome Morsano risale al 13 luglio 1031 quando fu solennemente consacrata la rinnovata basilica di Aquileia: tra i beni di cui la chiesa viene dotata è la villa de Castellone con la villa de Mursiano e pertinenze, da Sant'Andrat fino a Gonars e al bosco. Il capitolo della cattedrale, prima di Aquileia e poi di Udine (dal 1751 mantenne la signoria feudale sulle terre di Morsano, fino all'abolizione dei domini feudali nel 1797. Nel XII secolo Morsano risulta una "villa" con una propria "curia" separata e mantenne una sua autonomia locale.
Le prime case in muratura, con tetto in coppi, sono attestate solo a partire dal XVI secolo. Nel corso della guerra di Gradisca del 1615 morirono di peste a Morsano dieci soldati veneziani, che vennero seppelliti nel cimitero del paese.
Morsano si trovò al confine tra la Repubblica di Venezia ed un'enclave dell'Impero asburgico che comprendeva Gonars, Fauglis e Castello, all'epoca "contea principesca di Gradisca" e accorpata nel 1754 alla contea di Gorizia ("contea di Gorizia e Gradisca"). Su un muro della canonica di Gonars si conserva una pietra che segnava il confine fra i due comuni, collocata nel 1753, dopo gli accordi fra l'impero austriaco e la Serenissima. Morsano godette quindi di un periodo di prosperità e la popolazione del paese, che non aveva mai superato il centinaio di abitanti, giunse a raddoppiare.
Durante l'occupazione napoleonica Morsano perdette nel 1806 la propria autonomia per divenire frazione di Castions. La chiesa centrale fu spogliata di tutti gli ornamenti di valore e la chiesetta di San Pellegrino fu demolita per favorire il movimento delle truppe.
Nell'Ottocento acquisì la denominazione di "Morsano di Strad' Alta" che divenne quindi parte integrante del nome. La via Postumia, che attraversava il paese (ne furono ritrovate le tracce nel 1862, in passato aveva infatti il nome di Stradalte, ovvero "Strada Alta", in contrapposizione ad una "strada bassa" , la via Annia (attuale statale triestina), la quale passa a qualche chilometro a sud. Viene invece chiamata impropriamente Stradalte la statale 252, che passa a nord del paese, ricalcando un tracciato di origine medioevale, percorso da crociati e pellegrini che si dirigevano ad Aquileia ad imbarcarsi per l'Oriente e desideravano evitare la zona paludosa verso sud. Tale strada fu anche spesso utilizzata per le incursioni provenienti dall'est, in particolare degli Ungari e viene infatti spesso chiamata "Ungarica" o "Ongaresca". Successivamente venne sistemata dai francesi durante le campagne napoleoniche contro gli austriaci ed è conosciuta anche come "Strada Napoleonica".
Le due famiglie più importanti del paese erano i Mugani e gli Antivari, che hanno lasciato le tombe di famiglia nel cimitero del paese e la villa Mugani. Si trattava dei proprietari della maggior parte dei terreni, nei quali gran parte della popolazione lavorava a mezzadria.
Come il resto del Friuli passò in seguito al trattato di Campoformio sotto il dominio austriaco e nel 1866 al regno d'Italia in seguito al plebiscito tenutosi alla fine della terza guerra di indipendenza. Le cronache riportano come tutti i morsanesi si siano recati alle urne circondati da bandiere tricolori spiegate e con il "SI" già stampato sulle schede infilate nel cappello. Il confine del regno d'Italia, tra il 21 luglio al 12 agosto 1866 (giorno dell'armistizio di Cormons tra italiani ed austriaci), divideva Morsano italiana dalla contigua Gonars austriaca.
Negli anni 1880 anche Morsano, che allora contava 500 abitanti, fu colpita dalla crisi agricola, che comportò l'inizio del fenomeno dell'emigrazione, prima verso l'Austria (incluso il Friuli austriaco) e la Germania, dove i friulani trovavano impiego nelle industrie tessili e nelle fornaci, e in seguito verso l'Argentina, il Canada e l'Australia. A Castions il clero locale fondò una società cooperativa ("Società cattolica cooperativa Sant'Antonio di mutuo soccorso delle disgrazie dei bovini e della latteria sociale") di cui fecero parte tutti gli agricoltori di Morsano.
Durante la prima guerra mondiale i reparti militari italiani si stanziarono a Morsano già dal 2 aprile del 1915. Dopo la rotta di Caporetto gli austriaci invasero il paese, causando saccheggi e distruzioni e deportando gli uomini nel Campo di internamento di Katzenau e nei campi di internamento di Milovitz (poi diventata Milovice) e Marchtrenk. Una violenta epidemia di tifo causò nel 1916 una quarantina di morti. Morsano venne liberata il 4 novembre del 1918.
La tradizione locale ricorda la partecipazione di alcuni giovani morsanesi all'Impresa di Fiume di Gabriele D'Annunzio, che tuttavia non è attestata da alcun documento.
Nel 1926 nacque la "Latteria sociale Turnaria" che fu il centro dell'economia del paese per i successivi sessant'anni. Alcuni morsanesi parteciparono alla conquista dell'Etiopia (1935-1936) e alla guerra civile di Spagna. Morsano vide inoltre l'emigrazione verso l'agro pontino che in quegli anni si andava bonificando.
Durante la seconda guerra mondiale anche Morsano ebbe i suoi caduti, in particolare sul fronte greco-albanese e in Africa, e subì le incursioni degli aerei alleati. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Morsano fece parte dell'"Adriatisches Küstenland", che incluse le province di Gorizia, Trieste, Lubiana, Fiume e Udine nella Germania. Morsano venne occupata da truppe naziste che comprendevano anche cosacchi a cavallo. Vi furono diversi rastrellamenti tedeschi contro i partigiani della "XI brigata Sguazzin", appartenente alla divisione partigiana "Osoppo", di ispirazione liberal-cattolica, e della "III brigata Montina" e della "brigata Rosso", che appartenevano invece alla divisione partigiana "Garibaldi", di ispirazione comunista.
Nel dopoguerra fu completata la bonifica delle zone a sud del paese ed estesa la rete idrica per l'irrigazione a tutti i terreni. Contemporaneamente si ebbe l'elettrificazione e l'asfaltatura delle strade. Le migliorate condizioni comportarono una crescita economica e demografica (negli anni ottanta furono raggiunta una popolazione di circa 1.000 abitanti).
Solo il 2,5 per cento dei morsanesi è impegnato nelle tradizionali attività di agricoltura e allevamento: la latteria sociale venne chiusa negli anni Ottanta e agli inizi degli anni novanta l'ultima stalla venne chiusa. L'economia si basa su piccole imprese artigianali (falegnami, costruttori edili e addetti a vario titolo all'industria meccanica).
In paese sono presenti diversi impianti sportivi e per molti anni la squadra di calcio locale ha militato nelle serie dilettanti provinciali. Esiste la squadra degli Amatori Calcio Morsano che milita nel campionato della Lega del Friuli Collinare.
Nel 1982 viene realizzato un campo di tennis in cemento vicino al centro paesano. Successivamente si aggiungono anche gli spogliatoi; la struttura è utilizzata da un'associazione sportiva amatoriale.
Negli anni Ottanta esisteva anche una squadra ciclistica giovanile.
Tradizionalmente la manifestazione paesana più importante si teneva a settembre in concomitanza con la festa religiosa del "Perdón".
Per due volte, il 7 dicembre 2007 e nel settembre 2008, si è invece tenuta la festa paesana denominata "Morsan in Place" (Morsano in piazza) che ha richiamato centinaia di paesani ed è culminata con i fuochi d'artificio attorno alla colonna di San Pellegrino.
Molti dei cognomi presenti a Morsano nel '600, secolo in cui i registri parrocchiali iniziarono ad annotare i battesimi dei paesani, sono scomparsi. Tuttavia, i cognomi più diffusi hanno radici storiche che vanno indietro di qualche secolo. In particolare, i cognomi più vecchi, presenti in paese, sono (la data indica l'anno in cui il cognome appare annotato sui registri parrocchiali per la prima volta):
Fin dal 1929 i giovani morsanesi si riunivano a carnevale e vestendo delle maschere si esibivano in alcune recite satiriche, il più delle volte in friulano, esibendosi nelle piazze del paese ed in quelle dei paesi vicini. Le recite dei teatranti di Morsano all'epoca erano molto famose e si protrassero fino alla fine degli anni Cinquanta. All'epoca, "le mascarade di Morsan" o "Lis mascaris di Morsan" (le maschere di Morsano) come sinonimo di guasconi teatranti da strada che si esibivano in maschera in occasione del Carnevale, erano famosi a livello locale e le loro esibizioni erano ragione di attrattiva verso il paese.
Un libro "Le mascarade. Le recite dei teatranti in maschera a Morsano di Strada e Gonars negli anni Cinquanta" ricorda questa importante esperienza paesana.
Inoltre, da molti anni parecchi morsanesi sono attivi nella produzione di maschere carnascialesche tramite il gruppo paesano "Lis Mascaris Archiviato il 6 ottobre 2007 in Internet Archive." che ha portato questa produzione nelle sfilate più prestigiose del mondo (inclusi i carnevali di Rio de Janeiro, Avana, Caracas, Montevideo, Cento e Abano Terme).
Anche Mauro Paviotti, fotografo artistico, da anni residente a Morsano, si è cimentato nella realizzazione di foto il cui tema è la "maschera". Un esempio ne è la collezione "I Nuovi Guardiani[collegamento interrotto]" completata nel 2000.
Da tempo in paese c'è la volontà di cristallizzare queste esperienze ed interesse paesano per le maschere. Ultimamente si stanno moltiplicando le iniziative a sostegno concreto del progetto "Morsano Pais da Mascaris " (Morsano paese delle maschere).
Tra i progetti in corso di valutazione ci sono un monumento che ricordi i teatranti degli anni Cinquanta, la realizzazione di svariati Murales raffiguranti maschere e carnevali del mondo, intitolare una via a "Le Mascarade", un simposio internazionale sulle tecniche di costruzione di maschere, una festa biennale dedicata all'arte delle maschere.
Le varie idee sono in corso di realizzazione. Lo scopo ultimo è quello di far identificare Morsano di Strada come "Morsan da Mascaris" (in friulano "Morsano delle Maschere") ovvero "il paese delle maschere".
Tradizionalmente Morsano non ha mai avuto una divisione in borghi ben delimitata, ma piuttosto delle zone indicate con toponimi tradizionali. Di borghi si inizia a parlare in all'inizio degli anni ottanta quando venne istituito un locale torneo di calcio, il torneo dei borghi appunto. I borghi hanno poi assunto una maggiore rilevanza in particolare con l'istituzione delle varie feste del borgo, occasionalmente organizzate dagli abitanti di una specifica zona del paese.
Albo d'Oro del "Trofeo dai Borcs"
Albo d'Oro del Torneo dei borghi (Torneo di Briscola)
PS La Sedon di Len viene attribuita all'ultimo classificato.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 245875669 |
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