Cento è definita spesso terra di confine perché, nonostante sia in provincia di Ferrara, dista 25km da Bologna, 32 da Ferrara e 38 da Modena. Più volte si è discusso per cambiare provincia a quella di Bologna, senza mai concretizzare l'idea.[6]
Insieme alla vicina Pieve di Cento costituisce un unico agglomerato urbano di oltre 43000 abitanti, denominato territorio del Centopievese.
Cento inoltre è talvolta rinominata "La piccola Bologna" per via della struttura dei portici e del centro storico, in stile bolognese, e per la sua gastronomia, che presenta numerosi piatti tipici del capoluogo dell'Emilia-Romagna[7].
Geografia fisica
Cento presenta un territorio totalmente pianeggiante, agricolo, ricco di corsi d'acqua e di maceri (piccoli stagni, retaggio della coltivazione della canapa) che si insinua come un cuneo tra le province di Bologna e Modena.
La città dista 25 chilometri dal centro storico di Bologna, 35 dal centro storico di Ferrara e 38 dal centro storico di Modena.
Origini del nome
Esistono varie ipotesi sull'origine del nome Cento: quella più accreditata lo fa risalire all'epoca romana, da Centum, poiché all'epoca i territori venivano divisi in centurie agrimensorie, oppure, sempre risalente all'epoca del dominio romano, da "Cento iugeri", che sarebbe la porzione di territorio assegnato ai coloni all'epoca. Un'altra ipotesi è di origine longobarda, da "Centenario", una sorta di giudice che esercitava la giurisdizione per conto del Duca di Persiceta[8]. Un'altra ipotesi è che il nome della cittadina derivi dal Castello di Cento, il cui nome sarebbe stato dato dai Celti, chiamandolo appunto Celto, poi storpiato in Cento[9].
Storia
Nel medioevo
La prima comunità formalmente costituita nella zona risale al 1185, quando il vescovo di Bologna riconobbe giuridicamente la comunità costituita da contadini, impegnati nelle opere di bonifica del territorio[10].
All'inizio del Trecento, in concomitanza con la graduale perdita di potere del vescovo di Bologna, nacque la partecipanza agraria. In origine Cento era unita a Pieve di Cento, ma nel 1376, con decreto del principe centopieveseBernardo de Bonnevalle, vescovo di Bologna, venne separata da Pieve di Cento a cui fu riconosciuto lo status di "città autonoma". Dal 1502 fino al 1598 il territorio fece parte dei domini Estensi; Papa Alessandro VI cedette in dote Cento a Lucrezia Borgia in occasione delle nozze con il duca Alfonso della casata estense; Cento tornò ad essere amministrata da Bologna durante la reggenza dello Stato Pontificio a partire dal 1598.
Nel XVII secolo, il Comune di Cento fu definitivamente separato dalla sua originaria pieve da un evento naturale, quale fu la rotta del fiume Reno, avvenuta nel 1648, che fu talmente devastante da porre il letto del fiume nel mezzo dei due centri. In quello stesso periodo, negli anni tra il 1641 e il 1649, Cento venne coinvolta anche nella guerra di Castro[10].
Nel 1754 papa Benedetto XIV diede a Cento, con Bolla Papale, il rango di "Città" e durante la Repubblica Cisalpina (1797) venne scelta quale capoluogo del Dipartimento dell'Alta Padusa. All'inizio del XIX secolo Cento fece parte del regno napoleonico, che ebbe termine nel 1815 quando il cardinale Consalvi restaurò nella zona lo Stato Pontificio, riportando a Cento le opere d'arte trafugate da Napoleone. Durante l'occupazione francese, numerose opere d'arte vennero spedite in Francia come spoliazioni napoleoniche[11], e la maggior parte di queste non fece più ritorno.[12] Secondo il catalogo pubblicato nel Bulletin de la Société de l'art français del 1936[13], le opere che vi erano conservate fino a prima del periodo napoleonico e che non vennero restituite, sono:
San Francesco d'Assisi, Guercino, presso la chiesa di San Pietro, oggi al Louvre
La Gloria del Paradiso, Guercino, oggi presso in origine presso la chiesa del Santo Spirito, oggi Musée de Toulouse
Vergine e Gesu, Cesare Gennari, presso il Seminario di Cento, oggi al Musée d'Aurillac
Vergine e San Luigi, Guercino, chiesa di Sant'Agostino, oggi Musée de Bruxelles
San Bernardo, Guercino, presso la chiesa di San Pietro, oggi dispersa
I decenni successivi videro un grande fermento politico, con la comparsa di personaggi storici del risorgimento, come il centese Ugo Bassi, fucilato a Bologna nel 1849 dalle truppe austriache[10].
Con voto plebiscitario nel 1860 veniva sancita l'annessione al Regno dei Savoia. Il nuovo stato riportó la Città di origine bolognese sotto ľarea ferrarese mentre nel 1928 un decreto reale modificò il confine con Pieve di Cento, con il passaggio di quest'ultima alla provincia di Bologna[10].
Storia recente
Cento è stata colpita dai terremoti dell'Emilia del 2012 che nel comune hanno provocato una vittima. Nel territorio, è crollata la chiesa di Buonacompra, mentre molte altre sono rimaste danneggiate e chiuse al pubblico; si prevede che rimarranno tali per diversi anni in attesa della completa restaurazione[14].
Simboli
«Troncato: il primo, di azzurro, alla banda doppiomerlata d'oro, quattro merli per parte, accompagnata da sei stelle di otto raggi, dello stesso, tre e tre, alternanti i merli; il secondo, d'argento, al gambero di rosso, posto in palo, al capo di Angiò. Ornamenti esteriori da Città.»
(D.P.R. 3 novembre 2010)
Sullo stemma di Cento, nella parte inferiore, campeggia il gambero che ricorda l'origine pescosa del territorio un tempo invaso dall'acqua e ricco di gamberi, mentre nella parte alta è presente lo stemma della famiglia Aldobrandini, un cui componente fu papa Clemente VIII, che nel 1598 riportò il Ducato di Ferrara sotto lo stato pontificio. Il capo d'Angiò indicava l’appartenenza alla causa guelfa[15].
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Stemma attuale, adottato ufficialmente il 3 novembre 2010, seguente lo stile araldico italiano[16][17].
Stemma con il capo littorio, mandatorio in tutti gli stemmi italiani dal 1933 fino al 1944.
Antico stemma cittadino, così come mostrato in un documento dell'archivio storico[18].
Stemma nella verione aulica, de facto co-ufficiale dal 3 marzo 1937. Lo stemma non fu mai confermato dalla Consulta Araldica[16][17].
La struttura urbana risale al Medioevo ed è caratterizzata dalla presenza di portici che fiancheggiano le strade principali con palazzi storici e chiese di pregio artistico.
Architetture religiose
Santuario della Beata Vergine della Rocca, situato vicino alla Rocca di Cento. Vi è custodita un'immagine mariana considerata miracolosa secondo la tradizione[20].
Chiesa di San Pietro, tra le più antiche parrocchiali del comune. Risale al XIII secolo e conserva opere del Guercino.
Basilica collegiata di San Biagio Vescovo e Martire, antico oratorio risalente al primo millennio, fu ampliata e modificata fino alla sua totale ristrutturazione ad opera dell'architetto A. Torregiani, durata dal 1730 al 1745. La chiesa ha una pianta a croce latina, si eleva con a tre navate, transetto e abside e l'incrocio fra transetto e navata maggiore è sormontato da una cupola ellittica. Lo stile è barocco con reminiscenze rinascimentali. All'interno numerose opere d'arte fra le quali spicca la tela San Carlo Borromeo in orazione, opera di Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino, risalente al 1614; a questa si aggiungono opere di Antonio Rossi, Bartolomeo Cesi, Domenico Mona, Marcello Provenzali e Lorenzo Zucchetta. Nell'aprile 1980 è stata elevata al rango di basilica minore.[21] Sulla piazza antistante la basilica lo scultore Mauro Mazzali ha realizzato una grande fontana con la rappresentazione di San Michele Arcangelo che uccide il drago.
Chiesa di San Lorenzo, nella frazione di Casumaro, fu edificata fra il 1765 e il 1773 su disegno dell'architetto centese Pietro Alberto Cavalieri. Attualmente ospita una decina di opere del Guercino provenienti dalla locale pinacoteca civica temporaneamente chiusa per i danni subiti dal terremoto dell'Emilia del 2012[22].
Chiesa del Rosario, edificata fra il 1633 e il 1644 per volere dell'Arciconfraternita del Rosario, di cui in quegli anni fu priore il Guercino. Nell'interno, in stile barocco, la quinta cappella a sinistra è detta "la cappella del Guercino", in quanto il pittore la volle per sé e la propria famiglia, curandone l'allestimento: la pala principale raffigura la Crocifissione.[23]
Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco
Chiesa di Sant'Anna, parrocchiale nella frazione di Reno Centese.
Chiesa di San Giorgio, parrocchiale nella frazione di Corporeno.
Chiesa di Santa Maria e Sant'Isidoro, parrocchiale nella frazione di Penzale.
Chiesa di San Martino, parrocchiale nella frazione di Buonacompra.
Chiesa di San Sebastiano, parrocchiale nella frazione di Renazzo.
Oratori mariani di Cento. Piccoli edifici sacri destinati alla preghiera, attigui ad una chiesa o ad un monastero, o talvolta ad abitazioni private. Possono essere corrispondenti a pilastrini religiosi. La tradizione vuole che gli oratori elencati siano posti sull'asse di collegamento tra la Via Francigena propriamente detta e quella che scendendo dal Brennero giungeva a Roma fungendo da tappe intermedie di pellegrinaggio. Venivano e vengono usati per ricorrenze religiose come recite di rosari, processioni e funzioni sacre e sono anche percorsi devozionali locali sostituendo i lunghi pellegrinaggi che non tutti erano in grado di affrontare.
Oratorio di Santa Liberata e Oratorio di Santo Prato Fiorito. Dotati di diversi affreschi di santi, il secondo è piuttosto ampio e dedicato in particolare a san Sebastiano. Altri due oratori sono quello dell'Ariosto e quello della Crocetta, edificati ancor prima del XIX secolo. La chiesetta della Crocetta, nonostante le modeste dimensioni, era un punto di riferimento per i pellegrini locali[24].
Architetture civili
Palazzo del Governatore, fatto costruire dagli Estensi nel 1502 in occasione del matrimonio tra Alfonso I d'Este e Lucrezia Borgia[25]
Casa Pannini.
Antica Rocca, sede d'iniziative estive
Teatro Giuseppe Borgatti, dedicato all'omonimo tenore centese[26]
Pinacoteca civica, con numerose opere di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, genio del Barocco, che a Cento ha vissuto gran parte della sua vita. L'edificio è temporaneamente chiuso per restauri.[27]
Gli stranieri residenti nel comune, alla fine del 2014, erano 4 050, ovvero il 11,3% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[30]:
Marocco, 952
Pakistan, 639
Romania, 510
Albania, 435
Cina, 369
Ucraina, 221
Tunisia, 183
Moldavia, 120
Polonia, 88
Nigeria, 71
Lingue e dialetti
Il dialetto parlato è il dialetto centese, parlato anche nei territori limitrofi, come Pieve di Cento e San Matteo della Decima, oltre che nelle frazioni. In queste ultime, soprattutto quelle più a nord, il centese subisce influenze più forti dal dialetto ferrarese, a differenza del resto del territorio che ha più influenze dal dialetto bolognese. Si possono avvertire anche somiglianze di parlata con il dialetto modenese essendo il territorio di Cento situato al centro tra le tre province.
Istituzioni, enti e associazioni
Ospedale Santissima Annunziata
L'Ospedale Santissima Annunziata è la struttura ospedaliera principale di Cento ed appartiene al gruppo dei quattro nosocomi pubblici della provincia di Ferrara. Tra questi l'Arcispedale Sant'Anna di Ferrara è l'Hub, ed ha il ruolo di capofila mentre il nosocomio Santissima Annunziata, coi suoi 13 tra reparti e poliambulatori, ha il ruolo di spoke[31]
Cultura
Cinema
Permette? Rocco Papaleo (Ettore Scola, 1971): una scena girata presso il Salumificio Negrini[32]
Carnevale di Cento: carnevale storico, rappresentato già nel 1615 in un affresco del Guercino.[39]
Fiera di Cento: si svolge durante il settembre Centese, evento che caratterizza il comune ferrarese per tutto il mese di settembre con manifestazioni artistiche e teatrali all'aperto.[40]
Pasqua rosata: manifestazione storico-culturale in stile rinascimentale che si svolge nel centro cittadino. Oltre ai costumi del tempo vengono riproposte scene d'armi ed esibizioni di buskers.[41]
Festa di San Biagio: si tiene il 3 febbraio, giorno del Santo patrono di Cento.[42]
Premio Cento, premio letterario
Cento Street Festival, festival estivo con spettacoli di strada e altre iniziative.[43]
Corporeno, in cui è situato il primo monumento ai caduti della prima guerra mondiale d’Italia.
Dodici Morelli
Molino Albergati
Renazzo, nota per aver dato il nome all'omonimo meteorite caduto nel 1824, e considerato il capostipite di una classe di condriti carbonacee note come "classe CR" (dove la "R" viene dal nome Renazzo).[45]
Penzale, che non è una vera e propria frazione ma più un quartiere che, date le sue dimensioni, viene spesso inserito all’interno di esse.
Pilastrello
Reno Centese. Nella frazione il 9 luglio di ogni anno si ricorda sant'Elia Facchini alla presenza delle autorità civili e religiose. Nella piazza è collocata una statua bronzea del santo, offerta da un benefattore del luogo a ricordo del religioso che si recò ad annunciare e testimoniare la sua fede in Cina, per poi essere ucciso a Taiyuan.
Economia
La lunga fase di bonifica dei terreni paludosi e il loro recupero all'agricoltura furono operati soprattutto tramite la Partecipanza agraria di Cento dove gli abitanti del paese partecipavano agli oneri e ai vantaggi, mantenendo la proprietà collettiva.[46] Ancora oggi l'agricoltura (cereali, frutta, ortaggi) ricopre un ruolo di nota nell'economia locale.
Le maggiori aziende del territorio sono legate alla gastronomia (molini, di essiccatoi e di linee industriali per la pasta, pasta di semola e all'uovo, insaccati), al riscaldamento e condizionamento, alla produzione di motori, fra le quali si ricorda l'azienda motoristica VM Motori fondata a Cento nel 1947.[47]
Infrastrutture e trasporti
Strade
Cento è collegata a Modena e Ferrara tramite l'ex strada statale 255 di San Matteo della Decima, oggi classificata come strada provinciale. La strada provinciale 42 Centese è invece la via di comunicazione con la vicina Pieve di Cento ed il Bolognese.
Ferrovie
Era presente una stazione sulla ferrovia Ferrara-Modena, fino alla chiusura di questa nel 1956.
Fino al 1955 era anche presente nella vicina Pieve di Cento la Tranvia Bologna - Pieve di Cento che collegava il centro di Cento una navetta. L'intera tratta oggi è sostituita dal servizio autobus TPer dalla tratta 97c.
La più nota squadra di basket centese è sicuramente la Benedetto XIV, che tra la fine degli anni novanta e i primi anni 2000 ha partecipato più volte al campionato di B1, sfiorando più volte la promozione in Serie A2. Nel 2012 ha conseguito la promozione in Divisione Nazionale B. Nel 2018 sponsorizzata Baltur, viene promossa in Serie A2, dopo un travolgente campionato, battendo San Severo alle Final Four di Montecatini.
Nel 2020 viene ripescata in serie A2 dopo l'annullamento dei campionati causa Covid19
Calcio
La principale squadra di calcio della città è l'U.S. Centese 1913 Calcio A.S.D.. Disputò anche un campionato in Serie B nel 1947-1948, e per diversi anni, negli anni ottanta e novanta, militò nelle Serie C1 e C2. Nel 2015-2016 disputa il campionato di Promozione[51], dal 2018 disputa il campionato di Promozione.
Squadre delle frazioni centesi sono l'S.P. Reno Centese 1973 che milita nel girone C emiliano-romagnolo di Promozione, dopo essere stato alcuni anni in Serie D[52], il Casumaro Football Club, la Polisportiva XII Morelli A.S.D. e la Bevilacquese, tutte e tre queste ultime militanti nel girone F emiliano-romagnolo di 1ª Categoria.[53]
Ciclismo
Nel 1995 Cento è stata sede di arrivo della 12ª tappa del Giro d'Italia, partita da Borgo a Mozzano e vinta da Ján Svorada.
La città di Cento, su centovive.it. URL consultato il 9 giugno 2014.
Giuseppe Landi, Storia dell'antica terra di Pieve presso Cento, Diocesi di Bologna parte prima redatta dal parroco Giuseppe Landi, Tipi Gamberini e Parmeggiani, 1855, p.15.
Premessa Storica, su Comune di Cento. URL consultato il 28 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2012).
(FR) Notice de tableaux dont plusieurs ont été recueillis à Parme et à Venise: exposés dans le grand salon du Musée Napoléon, ouvert le 27 thermidor an XIII, De l'imprimerie des sciences et des arts, Paris.
(FR) Marie-Louise Blumer, Catalogue des peintures transportées d'Italie en Francce de 1796 à 1814, in Bulletin de la Société de l'art français, fascicule 2, 1936.
Comune di Ferrara, Servizio Biblioteche e Archivio Storico, Archivio Storico del Comune di Cento, su siafe.comune.fe.it. URL consultato il 9 ottobre 2022.
Comune, in araldicacivica, 6 febbraio 2010. URL consultato il 7 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
Gemellaggi, su comune.cento.fe.it, Comune di Cento. URL consultato il 23 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2016).
Gemellaggio Cento - L'Aquila, su comune.cento.fe.it, Comune di Cento, 28 agosto 2015. URL consultato il 23 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2016).
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