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Monteaperta (Viškorša in sloveno, Montviarte o Monviarte in friulano), anche chiamata la piccola Cortina[1][2], è una frazione di 219 abitanti del comune italiano di Taipana, in provincia di Udine.

Monteaperta
frazione
Monteaperta – Veduta
Monteaperta – Veduta
Veduta di Borgo di Sopra
Localizzazione
Stato Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
EDR Udine
Comune Taipana
Territorio
Coordinate46°16′25″N 13°18′53″E
Altitudine659 m s.l.m.
Abitanti219 (31-10-2010)
Altre informazioni
Cod. postale33040
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
PatronoSan Michele arcangelo
Cartografia
Monteaperta

Un tempo chiamata Campo di Miglio, poi Monteaperto, infine Monteaperta, questo villaggio, una volta Villa indipendente (citato nell'ispezione canonica del 10 giugno 1737 come Villa di Monteaperta) che comprendeva anche le frazioni di Cornappo, di Ponte Sambo e di Debellis, è attualmente compreso nel comune di Taipana della provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia, che è distante 3,93 chilometri. Fa parte dell'Iter Aquileiense o Cammino Celeste, un passo o via di pellegrinaggio, con una lunghezza totale di 360 km, che collega il santuario di Maria Saal (Austria) e Brezje (Slovenia) ad Aquileia, in Italia.


Geografia fisica


Sorge a 659 m s.l.m., tra i rilievi delle Prealpi Giulie, nel bacino del rio di Monteaperta e del torrente Cornappo. La frazione si estende per oltre 2 km di lunghezza, tra 500 e 659 metri, in posizione panoramica ai piedi del Gran Monte, una grande catena montuosa situata tra i torrenti del Cornappo, del Torre e del fiume Isonzo. Il territorio su cui si estende Monteaperta fa parte di una vasta area denominata Alta Valle del Torre o Alta Val Torre della Slavia friulana (chiamata Benečija in sloveno). Da un punto di vista geomorfologico la catena del Gran Monte è, a partire dalla pianura friulana, il primo gruppo di monti di grandi dimensioni che costituiscono le Prealpi Giulie, di altitudine superiore ai 1600 metri. La roccia è calcarea, con fenomeni carsici (inghiottitoi, doline e grotte). L'area nei pressi della frazione è ricca di sorgenti (come la sorgente del Vescovo) che alimentano città vicine.

Amaurellina (Eocene) - Monteaperta, Campo Sportivo (2011)
Amaurellina (Eocene) - Monteaperta, Campo Sportivo (2011)

Geografia antropica



Suddivisioni storiche


A Monteaperta sono presenti due borghi principali rientranti nell'area delimitata dalla frazione attuale; inoltre si aggiungevano alcuni villaggi storici come le frazioni di Cornappo e di Tanaiauarie, di Ponte Sambo, di Debellis e casere isolate (come casa Pascolo in Valcalda o le casere del Pòuiac). Il sisma del 1976 ha distrutto altre casere situate fra il rio Dregna ed il rio Podrop, fra il Pòuiac e la Zuogna, e vecchie casere delle malghe del Gran Monte (Cuntia e Cecchin). Attraverso un comitato culturale, vengono organizzate feste e manifestazioni culturali in ogni borgo. I borghi principali sono:


Storia


Il territorio di Monteaperta fu abitato fin da epoca preistorica, lo dimostrano i resti di selce rinvenuti nelle grotte di tipo carsico sparse nel suo comprensorio. Fino a 3.000 anni a.C. il clima diventa caldo ed umido. L'uomo inizia ad allevare il bestiame ed a lavorare la terra. Nelle nostre valli, l'uomo del neolitico viveva principalmente nelle grotte e nelle capanne. A Monteaperta, rinvenimento di reperti diversi come asce di pietra dura ed una pietra rotonda da arrotare. Nel III secolo a.C. vi si insediarono gruppi di Celti (chiamati Galli dagli antichi Romani), poi di Carni. Si racconta che Giulio Cesare si sia spinto con le truppe per queste montagne (58-50 a.C.) passando per la gola di Cròsis sino al Cuel di Lanis per scendere indisturbato verso Gemona. Si parla anche di una strada romana e di un ponte romano che portavano da Nimis a Caporetto. Nel VI secolo si stabilirono nelle Prealpi Giulie degli Avari e quindi delle genti slave provenienti dalla Pannonia: da allora gli abitanti conservano la loro parlate d'origine (il dialetto slavo del Torre o po-našem in sloveno) fino ai giorni nostri. La denominazione slava di Monteaperta Viškorša deriva da una voce significante l'albero chiamato "sorbo degli uccellatori" in dialetto. Monteaperta inizia probabilmente a prendere consistenza durante il periodo del dominio longobardo (558-776). Nel 670 circa, il duca longobardo Vettari sconfigge gli Slavi nella battaglia di Broxas (Ponte San Quirino).

Nel 705 circa sono gli Slavi che sconfiggono i Longobardi, guidati dal duca Ferdulfo: in una battaglia svoltasi su un imprecisato monte friulano, lo stesso duca troverà la morte. Nel 720 circa, gli Slavi vengono sconfitti dal duca longobardo Pemo nella battaglia di Lauriana (località oggi individuata in Mersino). Sconfitta contenuta in quanto l'accordo di pace fu stipulato sul campo e prevedeva il reciproco scambio dei territori per i pascoli. Il figlio di Pemo, Ratchis, nel 738 si dirige in Carniola dove combatte e sconfigge gli Slavi. In seguito saranno gli Slavi a sferrare un violento quanto improvviso attacco a Rachtis, il quale non riuscirà neppure ad afferrare la sua lancia, ma dovrà difendersi con un bastone. (Racconto di Paolo Diacono). La storia di Monteaperta risale al secolo XII, quando pastori provenienti da Venzone si unirono a formare un villaggio contro le incursioni di ladri e rapinatori. La prima notizia risale al 1300 ed è una denunzia feudale che fa di questa località il nobile Nicolò di Castellerio. Durante il secolo XIII, Monteaperta e Cornappo si trovano sotto la giurisdizione dei conti Savorgnan di Osoppo.

Rimasta prima sotto la giurisdizione del Patriarcato di Aquileia, in seguito a quella austro-ungarica, sotto la Repubblica di Venezia ad eccezione di una breve parentesi napoleonica (1797), fino all'annessione del Friuli all'Italia del 1866, Monteaperta e le frazioni vicine assunsero importanza e si svilupparono come Ville. Monteaperta e le Ville slave dei monti vicini furono sotto la giurisdizione religiosa della Pieve di Nimis. A capo della Villa, c'era una persona autorevole del luogo chiamata "degano" che regolava la vita della Villa, amministrava la giustizia, presiedeva le assemblee. I degani delle Ville elessero vicario. Dal giudizio del degano si poteva appellare al capitano di Osoppo, che negli ultimi anni risiedeva in Nimis. L'autore Ippolito Nievo si ispirò nel suo romanzo il Conte Pecoraio (1856). Questo villaggio, una volta Villa indipendente (citato nell'ispezione canonica del 10 giugno 1737 come Villa di Monteaperta) venne aggregato 1797 alla municipalità di Attimis per passare quindi sotto la vice-prefettura di Cividale. 1818 l'Impero Austriaco lo aggregò al distretto di Faedis e questo soppresso nel 1853 a quello di Cividale. 1861 finalmente Monteaperta venne unita al Distretto di Tarcento e fu collegata a Platischis (che fu sede comunale fino al 24 marzo 1929), è ora dipendente come frazione dalla sede comunale di Taipana.


Prima guerra mondiale


ex voto di Luigi Cobai (1902)
ex voto di Luigi Cobai (1902)

Durante la prima guerra mondiale Monteaperta ebbe una notevole importanza logistica, vista la sua posizione alle spalle del fronte. Di grande importanza l'ospedale militare del Gran Monte. Vittorio Emanuele III re d'Italia, vi soggiornò brevemente con il generale Luigi Cadorna e con il generale e senatore del Regno d'Italia Carlo Porro attorno al 25 ottobre 1917. Durante l'ispezione al fronte ed i combattimenti, esaminò la cima del Gran Monte difesa dagli alpini dei battaglioni Val Leogra e Bicocca. Dopo la rotta di Caporetto il 24 ottobre del 1917, Monteaperta fu occupata, nonostante la vana resistenza di reparti alpini, sul sovrastante Passo di Tanamea. Le forze austro-tedesche sfondarono il fronte dell'Isonzo a nord, accerchiando a Caporetto la Seconda Armata Italiana composto del Quarto corpo d'Armata ed il Ventisettesimo Corpo d'Armata, comandato dal generale Pietro Badoglio, dando origine a quella che passerà alla storia come la battaglia di Caporetto. Fu un periodo di grande carestia e miseria per la popolazione. Le campane furono rotte in pezzi e rubate dagli occupanti tedeschi ed austriaci. Nel 1918 l'intera area fu di nuovo occupata dall'esercito italiano.


Seconda guerra mondiale


Tra il 1922 e il 1943 Monteaperta e i villaggi circostanti, che avevano una popolazione in maggioranza di lingua slovena, furono sottoposti all'italianizzazione imposta dal regime fascista. Tra il 1943 e il 1945 l'area venne occupata dalle forze armate naziste, cosicché si attivarono numerosi nuclei partigiani. Durante la seconda guerra mondiale il territorio della frazione fu coinvolto dalle attività della resistenza friulana con la partecipazione delle Brigate Garibaldi e delle Brigate Osoppo.

Palazzo Cobai - Sisma del 1976
Palazzo Cobai - Sisma del 1976

Terremoti



Il sisma del 1511


Il 26 marzo del 1511, ore 21:00, un terribile sisma di magnitudo 7 colpisce la zona di Gemona, Monteaperta e di Cividale.


Il sisma del 1976


Monteaperta è stata una delle zone più colpite dal terremoto del 1976. Il 6 maggio, ora 21:06 (epicentro il monte San Simeone presso Venzone), un terremoto di eccezionale intensità 9-10 dalla scala Mercalli ha sconvolto il paese. I danni del terremoto del mese di maggio furono amplificati a fine dell'estate da due altre scosse: l'11 settembre la terra tremò di nuovo, due scosse alle 18:31 e alle 18:40 che superano 7,5 e 8 gradi della scala Mercalli. Il 15 settembre, prima alle ore 5:00 e poi alle ore 11:30 si verificarono ulteriori scosse di oltre 10 gradi della scala Mercalli. Tutto quello che era rimasto ancora in piedi dopo il 6 maggio, crollò definitivamente. Il terremoto innescò in Italia ed all'estero una forte solidarietà sociale per una completa ricostruzione del paese (diverse case furono offerte da Slovenia, Svizzera e Croce Rossa Bavarese).


Il sisma del 1998


In un'area posta nella media valle della Soča, in Slovenia, a 15 km dal confine italiano, si è verificato un sisma di magnitudo 5,6. La scossa è stata avvertita anche a Monteaperta con magnitudo 4,2.


Società



Lingue e dialetti


Monteaperta / Viškorša
Monteaperta / Viškorša

L'idioma utilizzato comunemente dalla popolazione di Monteaperta, oltre alla lingua italiana, è il dialetto sloveno del Torre (tersko narečje chiamato "po našin"). Il censimento del 1971 riscontrava che il 74,4% della popolazione del comune (Taipana) si dichiarava appartenente alla minoranza linguistica slovena. Questo dato, in seguito al fenomeno dello spopolamento montano, ha visto ridursi drasticamente la minoranza linguistica slovena. Monteaperta fa parte dei territori in cui vige la tutela della legge n. 38 del 23 febbraio 2001, approvata da Decreto del Presidente della Repubblica il 12 settembre 2007[3]

Oltre all'italiano ed al dialetto sloveno del Torre, si segnalano piccole minoranze di lingua friulana, serbo-croata, tedesca e francese.


Sagre e feste


Il Bacio delle croci
Il "Bacio delle croci"

Economia


Viola da gamba maker Marco Ternovec.
Viola da gamba maker Marco Ternovec.

Monumenti e luoghi d'interesse


Chiesa della Ss. Trinità di Monteaperta
Chiesa della Ss. Trinità di Monteaperta
Chiesa parrocchiale di Monteaperta
Chiesa parrocchiale di Monteaperta

Nei pressi, un sasso reca, secondo la leggenda, l'impronta del piede della Madonna. La leggenda narra che i pastori erano presenti in quella posizione intorno al 1241, l'apparizione della Vergine Maria che ha lasciato una testimonianza della sua impronta ordinò la costruzione della Chiesa della Santissima Trinità. (Si trova ad un'altitudine di 673 metri, ai piedi del monte Testa Grande).

Il 23 settembre 1708, Monteaperta supplica il Senato Veneto di elevare la loro chiesa in battesimale e sacramentale: si conferma che ad onta della distanza e della difficoltà delle vie, nessuna chiesa in montagna è sacramentale. Bambini morti senza battesimo, ed adulti senza sacramenti. Il Cornappo si attraversava 4 volte. La chiesa parrocchiale fu fatta solo sacramentale il 6 settembre 1710. Il 4 dicembre 1710, il Monsignore Patriarca permette finalmente di amministrare il battesimo in chiesa a Monteaperta. Monsignore Alessio Pievano di Nimis eleva con il decretto del 19 dicembre 1912 la chiesa San Michele Arcangelo a curaziale.

Storia dell'antico organo.

Organo della chiesa parrocchiale di Monteaperta.
Organo della chiesa parrocchiale di Monteaperta.

Non si sa molto dell'origine dell'organo, infatti nell'archivio parrocchiale c'è scarsa documentazione, e solo in modo parziale è possibile ricostruire la storia di questo strumento. La cantoria che si trova sopra la porta d'ingresso della chiesa è stata costruita tra il 1899 - 1900 su disegni di Luigi Comelli di Qualso (Ud). L'organo fu acquistato dopo oltre trent'anni dalla fine della ricostruzione della chiesa parrocchiale, dalla ditta Achille Bianchi di Udine e fu inaugurato il 26 luglio 1936 in occasione della prima messa dal sacerdote don Arturo Blasutto di Monteaperta. Negli anni '50 fu riparato dalla ditta "La Fonica". Lo strumento sembra provenire, come ha testimoniato l'allora parroco di Monteaperta Giuseppe Rojatti, dalla chiesa collegiale di Cividale del Friuli, ma la notizia non è stata possibile verificare. Dopo il terremoto del 1976 l'organo è stato restaurato dalla ditta organaria Cav. Francesco Zanin di Codroipo e l'inaugurazione ha avuto luogo il 10 agosto 2013. L'ultimo pezzo dell'organo " il fregio" che mancava, grazie a Carloni Giuseppe che l'aveva recuperato dalle macerie e da Pascolo Lucien (1932-2014) che con pazienza e grande abilità l'aveva restaurato, è stato inaugurato il 1.4.2018, giorno di Pasqua, grazie a Cramaro Giovanni e Grando Luigino che l'hanno posizionato sulla balaustra. Oggi possiamo senz'altro dire che l'organo è completo.

L'emigrante, scultura di Franco Maschio, Monteaperta
L'emigrante, scultura di Franco Maschio, Monteaperta

Il parco naturale comunale del Gran Monte


Leontopodium alpinum
Leontopodium alpinum

La sua estensione è di 3533 ettari. È gestito dal comune di Taipana ed è stato classificato. È caratterizzato da un paesaggio prealpino, con vasti boschi, fiumi, torrenti, cascate, pascoli e prati.

Il parco comprende due aree: "Area di Rilevante Interesse Ambientale n. 10" e "Sito di Interesse Comunitario IT3320017". L'area confina con la Slovenia. Presenta una vegetazione rara collinare (Buphthalmum salicifolium, Aquilegia, narcisi) ed una vegetazione alpina notevole (Asphodelus albus, Rosa alpina, Rosa glauca, Leontopodium alpinum, erica, ciclamini, daphne, viole, primula alpina). La sua fauna è protetta.


Curiosità



Galleria d'immagini



Note


  1. "Frazioni Della Provincia di Udine", ISBN 1231996218
  2. B&B a Udine e Friuli… | B&B Udine Friuli Venice * Italy * ElmAgos Archiviato il 9 marzo 2014 in Internet Archive.
  3. Elenco del Ministero dell'Interno Archiviato l'11 novembre 2011 in Internet Archive.
  4. "Dom", 15/06/2010.
  5. [collegamento interrotto]
  6. DOM / SLOVIT, Archive » Prossenicco rende omaggio ai suoi emigranti » DOM / SLOVIT

Bibliografia



Voci correlate



Collegamenti esterni


Portale Friuli-Venezia Giulia
Portale Udine



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