Montalto delle Marche è un comune italiano di 1 925 abitanti[1] della provincia di Ascoli Piceno.
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Montalto delle Marche comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Daniel Matricardi (lista civica) dal 27-5-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 42°59′14.11″N 13°36′24.67″E | ||
Altitudine | 513 m s.l.m. | ||
Superficie | 33,94 km² | ||
Abitanti | 1 925[1] (30-4-2022) | ||
Densità | 56,72 ab./km² | ||
Frazioni | Madonna del Lago, Patrignone, Porchia | ||
Comuni confinanti | Carassai, Castignano, Cossignano, Monte Rinaldo (FM), Montedinove, Montelparo (FM), Ortezzano (FM) | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 63068 | ||
Prefisso | 0736 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 044032 | ||
Cod. catastale | F415 | ||
Targa | AP | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 240 GG[3] | ||
Nome abitanti | montaltesi | ||
Patrono | san Vito | ||
Giorno festivo | 15 giugno | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Il Comune di Montalto delle Marche è sito nella fascia collinare che va dalla costa Adriatica alla Catena dei Sibillini, ad una distanza percorribile in venti minuti, sia dal mare che dalla montagna. Il territorio comunale nelle sue caratteristiche morfologiche, si estende su una superficie di 34 km² con un'altezza di 513 mt s.l.m.
La composizione abitativa è strutturata in un insediamento centrale, costituito da Montalto capoluogo e tre frazioni: Porchia, Patrignone e un consistente agglomerato urbano in c.da Lago (in zona Valdaso). Le frazioni di Porchia e Patrignone sono paesi di origine medievale con parti di mura di cinta e torri ancora esistenti, un tempo comuni autonomi.
Nel capoluogo Montalto delle Marche sono ben conservate 3 porte di ingresso al paese, nonché l'intero borgo medievale, che si suddivide in tre zone principali: il Cassero, la Peracchia e Piazza Umberto I.
Il territorio era frequentato già nella preistoria: nel Museo Civico sono raccolti numerosi reperti del neolitico (6.000 a.c.) e della cultura appenninica (2.500 a.c.), picena (VII sec. a.c.), romana e successive. Nel XIV secolo le comunità locali si organizzano nei liberi comuni di Montalto, Patrignone, Porchia.
Nel 1418 Montalto elegge autonomamente il Podestà e nel XV secolo è terra di Consulta dove si tengono le sedute del Presidato Farfense, all'interno dello Stato Pontificio.
Dal 1586, su volontà del Pontefice Sisto V (originario di Montalto) la città è sede del Presidato omonimo che comprendeva 13 comuni (Stato di Montalto). Per volere del Papa, inoltre, viene fondata una Zecca.
Nel 1798, durante l'invasione francese, Montalto insorge contro l'esercito napoleonico: il vescovo mons. Castiglioni, futuro papa Pio VIII, sarà arrestato per ordine di Napoleone e deportato a Mantova.
Con la restaurazione del 1816, Montalto diviene Capoluogo di distretto e include i Governi di Amandola, Offida, Ripatransone e dal 1832, quello di San Benedetto del Tronto. Il Presidato di Montalto verrà infine soppresso definitivamente nel 1861 con la fine dello Stato Pontificio e l'Unità d'Italia.
Abitanti censiti[4]
Vi sono conservati pregevoli antichi documenti tutti restaurati, oltre 350 pergamene di cui la più antica un "Breve Recordationis" del 1170, il Castrum Vetustior del 1320 e i manoscritti di Felice Peretti. Al suo interno, una biblioteca storica con numerose cinquecentine e pregevoli edizioni storiche curata dal Centro Studi "Sisto V".
Il museo è ospitato nel palazzo dei Presidi fatto costruire da Papa Sisto V tra il 1587-1588 come sede al governo dello Stato di Montalto. Anticamente questi locali costituivano la residenza del capo delle guardie carcerarie e sono collegati direttamente con il piano superiore oggi sede del Museo delle Carceri.
L'ingresso al Museo si trova in Piazza Umberto I, 12. Le collezioni del Museo Archeologico raccolgono reperti delle epoche preistoriche, paleocristiana, del periodo piceno e del periodo romano.
Situato all'interno delle antiche carceri del Presidato Sistino, il Museo delle Carceri del Presidato Sistino ha al suo interno essenziali arredi ricostruiti sulla base di un Inventarium del 1604 che unitamente ai graffiti ed ai disegni dei reclusi sulle pareti delle celle , contribuiscono al recupero della dimensione storica dell’ambiente . Al suo interno è installato un impianto fonico con cui si raccontano le storie autentiche dei carcerati drammatizzate da una compagnia teatrale . Per oltre quattro secoli attraverso questa struttura carceraria sono transitati rei di fatti delittuosi talvolta compiuti con gli stessi oggetti del quotidiano lavoro agricolo trasmutati in pericolose armi di offesa : un rastrello, una falce … , ma anche persone povere , carcerate per debiti contratti in conseguenza di carestie , epidemie ecc.
Presso il Seminario Vescovile (Diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto), l'archivio del capitolo, con i preziosi documenti dell'antica Diocesi di Montalto creata da Sisto V
La Pinacoteca è ubicata all’ultimo piano del palazzo municipale. In essa vi sono raccolti paramenti, dipinti ed opere di vario genere salvate dalla dispersione e tutte sistematicamente restaurate. Tra le opere più interessanti: arredi e abiti dei Magistrati (chiamati Priori) della fine del ‘500, la collezione di medaglie d’oro che il Papa Sisto V volle a corredo del loro abbigliamento; il quattrino della zecca di Montalto ; alcuni dipinti a soggetto sacro del XVII – XVIII secolo ; una serie di ritratti, tra cui quelli di Papa Sisto V e di sua sorella Camilla Peretti ; una porta della città del XVII secolo in legno intagliato detta Porta dei Leoni; un raro dipinto ad olio su rame raffigurante l'adorazione dei Magi del XVII sec. ; raccolta di fotografie storiche di Montalto e del territorio della fine dell’800 e dei primi del ‘900 ; in una stanza è stato ricomposto lo studio dell’arch. Giuseppe Sacconi , autore dell’Altare della Patria a Roma . È divisa in quattro sale principali (Montalto /Sistina, Patrignone , Porchia, Valdaso) a significare l’unità territoriale delle 4 comunità che attualmente costituiscono il comune di Montalto.
Il museo etno antropologico denominato “L’ACQUA, LA TERRA , LA TELA” è allestito nel sottosuolo del palazzo municipale . Gli ambienti offrono una suggestiva architettura, con volte reali , archi , un antico pozzo per l’acqua nonché , nel sottosuolo, un piccolo labirinto di grotte con incroci di cunicoli a volta . Gli oggetti e gli attrezzi depositati, in perfetto stato di conservazione e restaurati, sono illustrati da pannelli descrittivi a carattere didattico : le pale di un mulino , i telai, il carro , gli aratri, i gioghi ecc.
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come l'arte del merletto rinomata in tutta Italia.[5]
Nella città esistono molte associazioni attive, tra cui la Pro Loco Montalto delle Marche, l'Associazione Giovanile "MyClan" e l'Associazione "Streghe e Folletti".
Ideata e allestita per la prima volta nell'Agosto del 1991 dalla Pro Loco, "La Notte delle Streghe e dei Folletti" è l'evento caratteristico di Montalto delle Marche. Si svolge ogni anno, il 12-13-14 agosto, grazie all'organizzazione dell'Associazione "Streghe e Folletti". Nell'entroterra piceno, rivivono, nell'incanto delle fiabe, streghe e folletti, nel suggestivo centro storico, tra vicoli e piazzette della cittadina, fino al rogo della strega.
Fondata dai ragazzi di Montalto delle Marche nel 1º aprile 2010, l'Associazione Giovanile Montaltese, meglio nota con il nome "MyClan", è una delle associazioni più attive del territorio. Organizza numerosi eventi (tornei sportivi, mostre, presentazioni di libri, concerti, party a tema), oltre alla festa patronale di San Vito martire e alla "Casserata. Una Sagra del Cassero", che si tiene tutti gli anni nel terzo fine settimana di luglio.
Il coro "La Cordata" di Montalto delle Marche è un coro di ispirazione alpina e popolare di sole voci maschili. Nel 1984, durante un'escursione al monastero di S. Leonardo poco sopra le gole dell'Infernaccio sui Monti Sibillini, un piccolo gruppo di ragazzi improvvisò a quattro voci il “Signore delle Cime” suscitando in Padre Pietro Lavini, ammirazione ed incoraggiamento a proseguire. Tre anni più tardi quel piccolo coro che cantava con tanto entusiasmo, con l'aiuto di altri amici divenne “La Cordata”, una formazione maschile, composta da 30 elementi, che attraverso lo studio del canto della montagna, alpino e popolare, si ritrovano per la gioia di cantare insieme. Nasce il 29 maggio 1987 a Montalto Marche, un centro ricco di storia e tradizioni musicali, situato sulle verdi colline dell'entroterra marchigiano, poco distante dalla catena dei monti Sibillini. L'8 dicembre dello stesso anno nella Chiesa S. Maria in Viminatu di Patrignone, Don Tiberio Caferri battezza il neonato coro nel suo primo concerto, Renato Cacciamani ne inventa il nome realizzando graficamente lo stemma e trenta timidi coristi in pantaloni neri e maglione rosso, presentati da Patrizia Serafini intonano il primo canto “Sul Ponte di Perati”, nell'armonizzazione di Don Fernando Morresi. Da quel giorno si propone di migliorare la propria vocalità, mantenendo inalterato il modo semplice di cantare tipico della canzone d'ispirazione popolare. Maturando progressivamente la preparazione musicale, partecipa ad oltre 265 importanti concerti e rassegne corali in varie città italiane e straniere, riscuotendo ovunque unanimi consensi di pubblico e di critica, con giudizi positivi di commissioni d'ascolto ed illustri personaggi della coralità italiana come Giorgio Vacchi (Coro Stelutis Bologna), Mario Lanaro (Coro Brigata Alpina Julia), Gianni Malatesta (Coro Tre Pini Padova), Bepi De Marzi (Coro "I Crodaioli”, Arzignano), Silvio e Mauro Pedrotti direttori del coro della SAT di Trento. Da segnalare il Concerto nell'Aula Magna del Conservatorio Giuseppe Verdi (Torino). Il coro è diretto fin dalla fondazione dal M° Patrizio Paci, alpino durante il servizio militare a Trento, dove matura la passione per i canti della montagna, interpretati secondo lo stile tradizionale tipico del modello trentino, da cui trae ispirazione per vocalità e repertorio, fino a personali armonizzazioni ed elaborazioni corali di melodie popolari italiane, in particolare marchigiane, alcune interpretate ed incise anche da celebri cori, Veneti, Trentini, Emiliani, Piemontesi e Friulani, lavori di prossima pubblicazione e consultabili nel sito: www.labachecadellepartiture.blogspot.com. Nel 1992 viene conferito al coro il Premio ARCOM (Ass. Reg. Cori Marchigiani), per impegno continuo e crescita musicale costante. Partecipa inoltre a trasmissioni radiofoniche e televisive, come “Andar per Cori”, trasmessa dalla sede regionale RAI - Ancona ed “Utile e futile” in diretta su Raiuno. Dal 1988 organizza il Festival degli Appennini, ospitando il meglio della coralità popolare.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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4 giugno 1985 | 20 maggio 1990 | Raffaele Tassotti | Democrazia Cristiana | Sindaco | [6] |
20 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Raffaele Tassotti | Democrazia Cristiana | Sindaco | [6] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Raffaele Tassotti | Centro | Sindaco | [6] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Raffaele Tassotti | Lista civica | Sindaco | [6] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Guido Mastrosani | Lista civica | Sindaco | [6] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Guido Mastrosani | Lista civica Democratica | Sindaco | [6] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Raffaele Tassotti | Lista civica Montalto viva | Sindaco | [6] |
27 maggio 2019 | in carica | Daniel Matricardi | Lista civica Montalto viva | Sindaco | [6] |
In contrada Lugugnano è attiva dal 2001 una pista di motocross (Lugugnano Cross Park) conosciuta a livello internazionale, che richiama molti piloti sia amatoriali che professionisti.È anche attiva una scuola di motocross e una squadra corse (Lmt Racing Team) che pratica agonismo sia a livello regionale che nazionale.
La squadra della città è F.C. Montalto 1979 che milita nel girone B marchigiano di Promozione. È nato nel 1979. I colori sociali sono il giallo ed il rosso.
Vedi anche la frazione Porchia
Dal 2012 è stato ripristinato il circolo tennis "Il Salice" un campo in terra rossa che ha visto crescere gli appassionati di questo sport del comune Piceno.
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