Chiesa della Santa CroceLa torre campanaria del 1404.
Il suo territorio comunale è il più occidentale del Polesine ed è collocato nella zona d'incontro tra le province di Mantova, Verona e Rovigo.
Storia
Le origini del centro di Melara non sono certe, ma reperti in ceramica, palco di cervo, bronzo e vetro ritrovati in località Mariconda[4], attestano che il territorio era frequentato almeno dall'età del Bronzo. L'insediamento protovillanoviano di Mariconda, datato al XII - XI sec.a.C. doveva trovarsi sulle rive dell'antico Po di Adria, analogamente a Frattesina di Fratta Polesine. Con questo sito protourbano, Mariconda condivideva anche la lavorazione del vetro, attività artigianale all'epoca sconosciuta in gran parte d'Europa. Prodotti vetrari tipici dei villaggi del Veneto meridionale (perle monocrome o decorate) si trovano in molti siti archeologici dell'Europa centrale, lungo la cosiddetta "via dell'ambra".
Il toponimo sembra sia da risalire all'epoca romana dove "melara" potrebbe identificare il territorio come zona di produzione di miele.[5]
In epoca più recente, interventi di bonifica ad opera dei monaci benedettini prima e, dopo l'acquisizione del territorio, dagli estensi migliorarono le condizioni di vita. Questi ultimi, grazie all'importanza strategica data dalla possibilità di controllare il confine naturale del Po, edificarono un castello una rocca ed altre opere di fortificazione ora scomparse.[5] Fino al Congresso di Vienna il centro fu sottoposto alla sovranità degli Stati della Chiesa (Oltrepo ferrarese).
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Per la Chiesa cattolica il territorio è amministrativamente parte del vicariato di Castelmassa, a sua volta divisione amministrativa della diocesi di Adria-Rovigo.[6]
Chiesa di San Materno. Chiesa arcipretale e parrocchiale intitolata a San Materno, vescovo di Milano, edificata nel diciottesimo secolo su progetto degli architetti ferraresiSante e Vincenzo Santini[7] dove sorgeva un preesistente edificio religioso. Il campanile, situato davanti alla facciata, risale al XV secolo e sorge sui ruderi del castello.[5][8]
Oratorio della Beata Vergine di Loreto[10]Oratorio della Beata Vergine di Loreto
Oratorio della Beata Vergine Addolorata
Cappella del cimitero
Architetture civili
Palazzo municipale
Villa Borghi Leati (XVI secolo) già dimora del Visconte Governatore estense
Villa Patrizia (fine XIX secolo)
Altro
Arco Chigi (XVII secolo) Situato sulla parte opposta della torre campanaria, è decorato con gli stemmi dei cardinali Chigi e Rospigliosi.[5]
Monumento ad Amos Bernini (XX secolo)
Il monumento originale in bronzo era opera dello scultore melarese Policronio Carletti[11]. Venne posizionato nel cortile delle scuole su una colonna di marmo ed inaugurato nel maggio 1911. Il busto venne fuso durante il secondo conflitto mondiale e solo nel marzo 1957 venne a lui dedicata una nuova piazza e nel giugno del 1958 si inaugurò il nuovo monumento davanti al municipio (recentemente restaurato in occasione del centenario della morte)[12].
Annuario della Diocesi di Adria-Rovigo, anno 2011, pag. 108
ARCHITETTURE E MAGISTERI MURARI DELL '700 PADANO, a cura di Ugo Soragni, Rovigo, Minelliana, 2002.
Melara in Portale Ufficiale del Turismo della Provincia di Rovigo.
Raffaele Ridolfi, Primi studi sulla chiesa della Santa Croce, Melara, Associazione Culturale Mellaria, 2001.
Raffaele Ridolfi, NIGRA SUM, Melara, Associazione Culturale Mellaria, 2011.
Sulla vita e le opere di veda Antonio Romagnolo, POLICRONIO CARLETTI, Rovigo, Minelliana, 1991.
In memoria dell'Avvocato Commendatore AMOS BERNINI, a cura di Raffaele Ridolfi, Melara, Associazione Culturale Mellaria-Amministrazione Comunale di Melara, 2009.
Sergio Garbato (aggiornamento a cura di), Rovigo e la sua provincia - Guida Turistica e culturale, seconda edizione, Amministrazione Provinciale di Rovigo, assessorato al turismo, 2003, ISBN non esistente.
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