Exilles (Eissilhas in occitano nella norma classica[4], noto anche Isiya; Isìles in piemontese; italianizzato in Esille durante il regime fascista), è un comune italiano di 242 abitanti[1] della città metropolitana di Torino in Piemonte, che si trova in Alta Val di Susa.
Exilles comune
Exilles – VedutaIl paese di Exilles con l'omonimo Forte in primo piano
Champbons Inferiore, Champbons Superiore, Deveys, ai soli fini ISTAT Morliere (chiamata Cels e composta da tre borgate denominate Morliere, Rif e Ruinas), Plantà, San Colombano, Sapé di Exilles, Grange della Valle, Margheria inferiore e superiore
È l'antica gallo-romana Excingomagus[5] e si trova sul percorso storico della Via Francigena, nella variante proveniente dal Monginevro; è noto soprattutto perché vi sorge l'omonimo forte.
Geografia e topografia
Exilles sorge a 870 m s.l.m. in Alta Val di Susa all'interno di una stretta gola della Dora Riparia, a circa 67chilometri ad ovest da Torino. La valle ha qui un suo punto caratteristico chiudendosi, prima del vasto pianoro di Oulx, nella "Comba di Exilles". La costiera sud (a destra orografica) sale sino alla Testa dell'Assietta (2.566 m s.l.m.), quella nord fino al Monte Niblè (3.365 m s.l.m., massima altezza comunale), una delle vette del Massiccio dell'Ambin.
Plastico (plan-relief, in francese) del forte di Exilles e una parte del paese, 1695.
L'abitato di Exilles ha origine antichissima: grazie alla sua posizione strategica il sito attualmente occupato dal Forte era abitato già in epoca primitiva e poi in epoca celtica: solo dal 1155, sotto il comando dei conti d'Albon, si può confermare l'esistenza di un vero e proprio complesso fortificato. Da quella data, il forte di Exilles e il paese passarono di mano in mano, tra la dominazione piemontese e quella francese: una storia lunga, che vide contrapposte per lungo tempo le fazioni del Ducato di Savoia e quelle del Delfinato, e che diede anche origine alla famosa vicenda del miracolo eucaristico di Torino.
Nei primi giorni di giugno 1593 Exilles e dintorni passarono saldamente sotto il controllo di Carlo Emanuele I di Savoia, grazie anche all'operato che ebbe, nella spedizione militare, il suo alleato spagnolo don Rodrigo di Toledo, rimasto ucciso in un conflitto a fuoco nelle montagne e sepolto poi a Plan di Savoulx.
Passato alla Francia, la leggenda vuole che qui, tra il 1681 e il 1687, sia stato detenuto il celebre personaggio poi denominato la "Maschera di Ferro".
Dopo il Trattato di Utrecht, Exilles venne fortificato nuovamente dai Savoia, che ne fecero una piazzaforte inespugnabile. Nel settembre del 1745, nel corso della guerra di successione austriaca, le truppe francesi tentarono di aprirsi la strada verso la bassa valle di Susa attaccando il forte di Exilles, ma vennero respinte dalle cannonate della guarnigione del forte al comando del capitano Papacino d'Antoni.[6]
Il forte di Exilles in una foto del 2005
Nel 1796 i francesi ne ordinarono lo smantellamento: la città era infatti passata alla repubblica dopo il Trattato di Parigi e Vittorio Amedeo III di Savoia, come ricorda Luigi Cibrario:
Exilles tornò di vitale importanza nell'Ottocento, durante il periodo in cui l'Italia fu membro della Triplice Alleanza: in questo periodo, dovendo difendere i confini con la Francia, il governo italiano stanziò fondi per la ristrutturazione del forte, facendo diventare Exilles uno dei comuni più popolati della Valle Susa; con la decadenza della fortezza, avvenuta in seguito al ritiro delle forze armate, l'importanza del comune venne sempre più a scemare a livello strategico.
Fontana medievale nella piazza del municipio
Negli anni del fascismo la denominazione venne italianizzata in "Esille", ma la forma originale fu ripristinata nel 1953[7].
Società
Evoluzione demografica
Negli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente è diminuita dell'80% .
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 11 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Moldavia 5 (1,91%)
Arte
Lo stesso argomento in dettaglio: Forte di Exilles.
Il Forte, principale attrattiva artistica e storica di Exilles, che ha reso il paese punto di primaria importanza nella rete difensiva sabauda e francese, poiché i confini della zona portarono Exilles a passare dall'una all'altra potenza
La cappella di San Rocco, costruita nel 1660 su impianto romanico
La parrocchiale di S. Pietro Apostolo, originaria dell'XI secolo a tre navate con pregevole portale gotico e un importante campanile tardoromanico
La chiesa di San Colombano nella frazione di San Colombano[9]. L'attuale edificio fu edificato nel 1752 sul sito di una precedente cappella dedicata a Sant'Anna. La riedificazione fu decisa poiché l'antica chiesa di San Colombano venne distrutta durante gli eventi bellici del 1593.
Economia
L'economia di Exilles si basa essenzialmente sul turismo, recentemente sviluppatosi attorno al Forte, e sull'agricoltura: grazie a particolari condizioni climatiche a monte del paese esistono dei rari vitigni di montagna.
Attualmente la C.M.A.V.S., con sede in Oulx, ha avviato il progetto "Mille viti a quota mille metri" collocato nella zona "Clote", sopra l'abitato della frazione Deveys.
Trasporti
Exilles è raggiungibile da un bivio sulla Strada statale 24 del Monginevro che la collega a Torino; l'uscita dell'Autostrada A32, Torino-Bardonecchia è a Susa Est; è possibile uscire anche a Oulx Est, ma ciò comporta il pagamento del pedaggio al casello di Salbertrand.
La stazione di Exilles è situata sulla linea ferroviaria Torino-Modane, anche se nessun treno ormai vi effettua più la fermata (stazione disabilitata, dipendente da quella di Salbertrand); rimane solamente un autoservizio in direzione Bardonecchia e l'autolinea feriale festiva della Arriva nella tratta Torino-Susa-Oulx-Alta Valle Susa e Briançon.
Geografia antropica
Frazioni
Il comune di Exilles è composto dalle frazioni: Cels, Deveys, San Colombano, Champbons e Plantà. Esse hanno seguito la storia del paese perché dipendenti dall'economia scaturita dalla presenza del forte. Tra esse si ricordano:
San Colombano: sito a 1.391m il paese era noto nel passato per la coltivazione delle patate; noto dai carteggi almeno dal quattrocento, San Colombano venne completamente distrutto dalla battaglia che qui si svolse tra i francesi e i piemontesi il 5 maggio 1593: a suo tempo, esso sorgeva non nella sua ubicazione attuale, ma spostato verso il torrente Galambra. Resti del paese vecchio sono ancora visibili, semisepolti, ma testimone della distruzione operata dai francesi è la fontana, che riporta ancora la data "1582"
Deveys, frazione poco lontana dal centro di Exilles, è ricordata per la tremenda valanga che il 18 gennaio 1885 si staccò dal monte Charbiere (o di Papillon, o di Deveis) a quota 2390 m, travolse la frazione seppellendovi 36 persone, inutilmente soccorse dagli Alpini del battaglione Val Dora di Susa: esse sono ricordate sulla lapide posta sulla parete della cappella
Champbons, frazione sita nel fondovalle, a 913m s.l.m., è articolata in due gruppi di case: Champbons superiore, in sponda destra, e Champbons inferiore, in sponda sinistra
Plantà, sita prima del capoluogo, salendo da Chiomonte, adiacente alla S.S. 24 del Monginevro e prospiciente al Forte (zona casa cantoniera ANAS)
Morliere, chiamata Cels e composta da tre borgate denominate Morliere, Rif e Ruinas
Stemma e gonfalone
Stemma: partito d'argento e di rosso, al castello merlato alla guelfa, turrito e finestrato, rosso nel campo d'argento e d'argento nel campo rosso.
Gonfalone: drappo partito di rosso e di verde e caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in alto: "Comune di Exilles".
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
D. Sumien, 2021, “Eissilhas: un toponim plen d’istòria e de chambiaments lingüistics”, Jornalet 18.10.2021
Gian Vittorio Avondo e Marco Comello, Frontiere contese tra Italia e Francia, Torino, Edizioni del Capricorno, 2012, ISBN 978-88-7707-160-6, p. 84
Michele Ruggiero, Storia della valle di Susa, p. 312
Decreto del presidente della Repubblica12 maggio 1953, n. 468, in materia di "Cambiamento della denominazione del comune di Esille, in provincia di Torino, in quella di "Exilles"."
Francesco Barrera, I sette forti di Exilles, metamorfosi architettonica di un complesso fortificato, Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi - Cai - Torino - Regione Piemonte
Riccardo Humbert, Exilles, giochi, favole, leggende e del paese altre faccende, Edizioni Il Bugigattolo, Exilles
Riccardo Humbert, Exilles, piccola guida per visitare il paese e uscirne praticamente incolumi, Edizioni Il Bugigattolo, Exilles
Fulvio Norse, La Via e lou Vio, la Val e la Varadde, Guida all'esplorazione del territorio exillese, Edizioni Il Bugigattolo, Exilles
Andrea Maria Ludovici, Deveys: la borgata e la sua cappella, Edizioni del Graffio
Massimo Centini, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità dei castelli del Piemonte, Newton Compton Editori
Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, Itinerari di arte religiosa alpina, Valle di Susa, Borgone Susa 2009
Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, Itinerari di Cultura e Natura alpina, Valle di Susa, Borgone Susa 2010
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