Sito a metà strada fra il lago di Lecco e Milano, il comune si trova nella parte più elevata della Brianza, sui fianchi del Monte di San Genesio (832 m.s.m.)[5], noto appunto come Colle di Brianza.
In epoca medievale, il territorio faceva parte del Contado della Martesana e della Pieve di Missaglia.[5]
Nel 1648 la terra fu infeudata ai Sormani, già affidatari del feudo di Missaglia.[5]
Significativo per la storia non solo di Colle Brianza ma di tutta la zona è il cosiddetto Campanone di Brianza, una torre a pianta quadrata contenente una grossa campana che, in caso di invasione da parte di eserciti stranieri, veniva fatta suonare a distesa per intimare a tutti gli abitanti della zona di rifugiarsi sul Monte San Genesio.[5]
Il comune di Colle Brianza venne istituito nel 1927 dalla fusione dei tre comuni di Cagliano, Nava e Ravellino[5] (anticamente denominato Tegnone).
Simboli
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 settembre 1963.[6]
«Interzato in fascia: il primo d'argento, al castello di rosso, aperto del campo, merlato di cinque e torricellato di un pezzo centrale merlato di tre, fondato sulla partizione; il secondo di rosso, alla cometa d'oro, ondeggiante in banda; il terzo d'azzurro, alla fontana zampillante d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
L'interzato riunisce i simboli dei comuni che hanno formato Colle Brianza: Nava, Ravellino e Cagliano. Il primo (Nava) ricorda un antico castello, dove vennero rinvenute tracce di pitture del periodo giottesco, simili a quelle esistenti nella cappella di Teodolinda a Monza. Per Ravellino la cometa, simbolo di fama e chiarezza di nome, fa riferimento allo storiografo Giuseppe Ripamonti nato in questo paese e che raccolse le testimonianze da Milano nel periodo della peste. Per Cagliano una fontana ricorda la sorgente di acqua solforosa detta la Pirenta.
Il gonfalone è un drappo interzato in fascia di rosso, di bianco, di azzurro.
Campanone di Brianza[7], campanile di 23 m[8] edificato in età comunale su una precedente torre semaforica[5][9]. Ricostruito nel XIX secolo dopo un crollo, fu restaurato negli anni Sessanta[5]
Chiesa di San Genesio[10], con annesso un eremo costruito nel 1591 laddove si trovava una piccola cappella già attestata nel X secolo[5]
Parrocchiale di San Michele (XVI secolo), il cui campanile fu realizzato sulla base di una torre di epoca medievale[11][12]
Chiesa di San Martino a Bestetto, dotata di struttura tardoromanica[12] ma storicamente menzionata solo a partire dal 1567[13]
La montagna su cui sorge Colle Brianza, che ha la sua massima vetta nel monte Crocione (895 m s.l.m.), è molto frequentata dagli appassionati di ciclismo. Vi sono molti possibili percorsi, con vari livelli di difficoltà. La strada asfaltata più difficile è quella che da Santa Maria Hoè sale a Cagliano attraverso la piccola località Paù: sono circa 3km con pendenza media del 10%, con un tratto ripidissimo all'ingresso di Cagliano (pendenza massima circa 20%). Da qui con mountain bike si può salire ancora su strada in parte sterrata fino all'Eremo San Genesio (quota 832 m), in questo caso il dislivello totale è di poco meno di 500 metri (fermandosi a Cagliano invece sono poco più di 300).
Con il nome "Colle Brianza" i ciclisti intendono in genere la strada che sale da Dolzago alla località Piecastello (quota circa 536 m): si tratta di circa 4km per un dislivello di circa 250 metri (pendenza media circa 6%). La strada sale regolare, in buona parte esposta al sole, con un breve tratto pianeggiante poco prima di metà salita in località Brianzola. Questa salita è stata spesso inserita nel percorso del Giro di Lombardia.
Note
Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
Annalisa Borghese, Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992.
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, p.26.
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