Il comune fa parte del Parco regionale di Montevecchia e della Valle di Curone ed all'interno del territorio comunale, in località Valle Santa Croce, si trova la sorgente del torrente Molgoretta.
Origini del nome
Il nome del comune, nel tempo, è passato attraverso le denominazioni di: "Massalia"[5], "Massallia", "Masalia", "Massaria", "Massaia", e "Massaglia", mantenendo sempre quella radice massa che assume il significato di podere, nella consuetudine della lingua latina parlata. In effetti, le origini di Missaglia sono quelle di un grande podere[5].
Storia
Una serie di reperti archeologici riportati alla luce nei dintorni di Missaglia (tombe, pezzi di epigrafi e un'ara intitolata a Giove) lasciamo supporre a insediamenti sia gallici sia romani[5].
In epoca longobarda, il territorio missagliese fu dotato di fortificazioni[5].
Sede plebana già dall'VIII secolo, Missaglia fu per lungo tempo a capo dell'omonima pieve, donata da Berengario del Friuli al Capitolo del Duomo di Monza e successivamente in mano all'arcidiocesi di Milano[5]. Il territorio della pieve fu più volte infeudato, in alcuni casi a familiari dei vescovi stessi - come il caso di un certo Ubertino, il cui fratello era appunto arcivescovo di Milano[5]. Nel 1491 Missaglia e tutta la pieve divennero parte del feudo delle Quattro Pievi, conferito da Ludovico il Moro a Bartolomeo Calco[5]. Con lo scorporamento dal territorio delle Quattro Pievi, avvenuto nel 1538, Missaglia e la sua pieve passarono ai Brebbia[5]. Nel 1647 il feudo della pieve missagliese passò alla famiglia di Paolo Sormani (distintosi durante una vittoriosa battaglia contro i francesi a Lecco nel corso dell'anno precedente), la quale vi esercitò i propri diritti feudali fino al 1796[5].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Basilica preposturale di San Vittore martire, ha la dignità di basilica minore dal giugno 1946.[6]
Monastero di S. Maria della Misericordia, su monasterodellamisericordia.it. URL consultato il 2 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2010). Fondato da Michele Carcano, era dotato dell'omonima chiesa, consacrata nel 1498 dal vescovo di Sagona Guglielmo Speloncata e trasformata in magazzino nel 1797, a seguito della secolarizzazione dei beni ecclesiastici voluta da Napoleone[5]. Dei numerosi dipinti che ornavano l'interno della chiesa, sopravvivono oggi solo una Madonna col Bambino e San Sebastiano, attribuita al Foppa, una Morte di Santa, di mano morazzoniana, e alcuni quadri di Giovanni Antonio Cucchi[5]. Le opere sono oggi conservate presso il Municipio di Missaglia[5].
Annalisa Borghese, Missaglia, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp.306-307.
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
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