Città Sant'Angelo è un comune italiano di 14 807 abitanti[1] della provincia di Pescara in Abruzzo. Fa parte dell'area metropolitana di Pescara[5], e grazie alla vicinanza con il capoluogo presenta uno dei maggiori tassi di crescita demografica sia a livello provinciale[6] che regionale[7][8][9].
Città Sant'Angelo comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | Pescara |
Amministrazione | |
Sindaco | Matteo Perazzetti (lista civica di centro-destra) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 42°31′N 14°03′E |
Altitudine | 320 m s.l.m. |
Superficie | 62,02 km² |
Abitanti | 14 807[1] (31-8-2022) |
Densità | 238,75 ab./km² |
Frazioni | Alzano, Annunziata, Centro Storico, Crocifisso, Fagnano, Fonte Umano, Gaglierano, Maddalena, Madonna della Pace, Marina di Città Sant'Angelo, Piano della Cona, Piano di Sacco, Ponticelli, Sant'Agnese, San Giacomo, San Martino, San Pietro, San Rocco, San Vittorito, Sorricchio, Sorripe, Vertonica, Villa Cipressi. |
Comuni confinanti | Atri (TE), Cappelle sul Tavo, Collecorvino, Elice, Montesilvano, Silvi (TE) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 65013 |
Prefisso | 085 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 068012 |
Cod. catastale | C750 |
Targa | PE |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 748 GG[3] |
Nome abitanti | angolani |
Patrono | san Michele Arcangelo |
Giorno festivo | lunedì dopo la terza domenica di settembre |
PIL | (nominale) 256 mln €[4] |
PIL procapite | (nominale) 17 173 €[4] |
Cartografia | |
Posizione del comune di Città Sant'Angelo all'interno della provincia di Pescara | |
Sito istituzionale | |
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Città Sant'Angelo è ubicata su una collina posta a 317 m s.l.m. a diciotto chilometri da Pescara. Il territorio è il terzo per estensione della Provincia di Pescara, preceduto da Penne e Caramanico Terme[10], e trentottesimo a livello regionale[11]. Esso ha una connotazione morfologica prettamente collinare che culmina in un lembo di terra, bagnato dalle acque del Mare Adriatico, il quale divide i comuni di Silvi e di Montesilvano distanziandoli per una misura inferiore al chilometro. Città Sant'Angelo è bagnata dal fiume Fino e dal fiume Tavo. Tra la zona di Marina di Città Sant'Angelo e Silvi Marina sfocia il fiume Piomba, mentre tra Città Sant'Angelo e Montesilvano sfocia il fiume Saline[12].
Il clima del territorio di Città Sant'Angelo è tipicamente sublitoraneo marittimo, definibile dunque come clima mediterraneo, con marcate differenze ravvisabili tra la zona costiera e quella collinare. Generalmente, le estati sono calde e secche (media massime luglio 28 °C, media minime luglio 18 °C nella zona collinare) ma ventilate e gradevoli per via dell'esposizione al Mare Adriatico, mentre sulla stretta fascia litoranea le massime superano spesso i 30 °C, e per via del notevole tasso di umidità ivi presente vengono percepiti valori ancor più elevati. Gli inverni (media massime gennaio 10 °C media minime gennaio 5 °C - zona collinare) si mantengono sostanzialmente miti se la circolazione in quota è prevalentemente occidentale, per via dei caldi e secchi venti di caduta appenninici; con queste configurazioni non è inusuale che la temperatura superi spesso i 20 °C anche in gennaio. Comuni sono le inversioni termiche diurne tra la costa e la collina durante soprattutto il semestre freddo, con differenze di temperatura anche di 5-6 °C.
Quando la circolazione dei venti si dispone invece dai quadranti nord-orientali, la forte esposizione riesce a regalare picchi di freddo notevoli ed inusuali per la latitudine a tutto il territorio, con significative precipitazioni nevose da stau che interessano principalmente l'area collinare (con tempi di ritorno di circa 3-4 anni). Le precipitazioni tendono a concentrarsi nel tardo autunno, e il loro livello medio è leggermente inferiore alla media nazionale, aggirandosi attorno agli 800 mm; infatti, per via della copertura montuosa del Gran Sasso sul lato occidentale, talvolta le classiche perturbazioni atlantiche non riescono a sfondare ed il territorio rimane in ombra pluviometrica, con tesi venti di caduta.
Il livello medio di umidità è elevato sulla zona costiera per via della presenza dell'area umida protetta del fiume Saline: fenomeno caratteristico, soprattutto in autunno e inverno con venti da SE, è quello della cosiddetta guazza, con la risalita dell'umidità dai bassi strati e la formazione di fitte nebbie che risalgono dalla costa fino a raggiungere e coprire a volte l'intera area collinare.
Nel Catalogus baronum del XI secolo viene citata come Civitatem Sancti Angeli. Il toponimo deriva da quello dell'antica città romana di Angulum, la cui localizzazione è però incerta e che si ritiene non corrisponda a Città Sant'Angelo ma con maggiori probabilità alla vicina Spoltore. Il nome Angulum è comunque di origine preromana, essendo la variante latinizzata di un precedente termine italico dal significato di valle curva.[13]
Le origini di Città Sant'Angelo sono incerte ed hanno costituito sempre motivo di discussione storica: probabilmente i primi a creare un insediamento sul colle furono i Vestini, ma il primo atto ufficiale reperito dove si parla del comune menziona di una concessione da parte dell'imperatore Ludovico II che accorda un privilegio al Monastero di Casauria sul luogo chiamato "CIVITATE S. ANGELI" dove si trovavano un castello ed un porto ed è datato 13 ottobre 875[14]. I numerosi ritrovamenti archeologici, decisamente più antichi, tra la foce del Piomba e quella del Saline[14], e la presenza di piccoli aggregati urbani in corrispondenza della località oggi denominata Marina di Città Sant'Angelo[15] fanno risalire le origini della città al periodo romano, quando Angulum, di cui gli abitanti ne conservano ancora il nome di "angolani", viene nominata da Plinio il Vecchio nella sua descrizione delle terre vestine nel libro Naturalis Historia (libro II 12.106); non è da escludere l'ipotesi di qualche storico che la Angulum citata fosse invece la vicina Spoltore. Comunque intorno al 400 sorsero le prime chiese nella zona tra Città Sant'Angelo e Atri. L'abitato vestino-romano, che sarebbe stato ubicato nel vicinissimo Colle di Sale, fu probabilmente distrutto nell'alto Medioevo; i Longobardi avrebbero ricostruito il paese ex novo nell'odierna ubicazione, lasciando, come traccia della loro presenza, il culto dell'Angelo. Testimonianze di questo culto sono presenti sia nel toponimo, sia nello stemma comunale, che rappresenta, appunto, San Michele Arcangelo che uccide il dragone.
Nel XII secolo è aggregata alla contea di Loreto, e nel secolo successivo (1239) fu distrutta da Boemondo Pissone o Pissonus[16], giustiziere di Federico II, in quanto Città Sant'Angelo, città guelfa, era troppo schierata in favore di Papa Gregorio IX, nella lotta contro il Sacro Romano Impero[14]. Successivamente, lo stesso Imperatore svevo concesse ai superstiti la facoltà di ricostruire l'abitato in tre casali[17]. Lo sviluppo urbano seguì tre diversi momenti storici: la ricostruzione, iniziata dopo il 1240, del nucleo fortificato a semicerchio, delimitato attualmente da Strada Castello, Strada Minerva, Via del Ghetto e Via del Grottone. I nomi più altisonanti furono quelli degli Zizza e dei Salomone che rivestirono sempre ruoli primari all'interno della comunità angolana dell'Ancien Régime.[18] Con la venuta degli ordini monastici nella prima metà del XIV secolo si vide l'ampliamento delle chiese esistenti e la realizzazione di monasteri.
In questa era, Città Sant'Angelo fu una delle tre città principali della diocesi Penne-Atri, insieme alle due sedi vescovili. Questa rivalità spesso si traduceva in guerre[19], soprattutto per il controllo del porto, al confine tra le attuali Silvi Marina e Pineto, in provincia di Teramo. Nel XVI secolo fu marchesato della famiglia Castriota insieme con le terre di Spoltore, Moscufo e Montesilvano[20]. Successivamente fu de Piccolomini conti di Celano, che poi la cedettero ai Pinelli. Nel XVII secolo si conclude la ricostruzione vera e propria con il completamento di case e palazzi gentilizi della borghesia agraria. Questo è il motivo per l'attuale impianto "a fuso": esso si è costituito, man mano, grazie a successive espansioni ed aggregazioni dei nuclei abitativi precedenti, fino a formare un forte coagulo urbanistico determinando la sistemazione del centro storico così come ancora oggi lo vediamo.
Detto impianto è attraversato da un lungo corso, intersecato da una serie di stradine e vicoli chiusi, denominati in dialetto locale 'li ruve', entro la cinta muraria e con le porte parzialmente conservate[21]. Il 18 febbraio 1699 Lucrezia Camerlengo compra per conto del figlio Francesco Figliola il marchesato angolano dai Pinelli per 130000 ducati. Francesco Figliola trasformò il marchesato in ducato. Tra il 1300 e il 1700, Città Sant'Angelo, nonostante numerosi attacchi di Francesi e Spagnoli, conobbe un periodo di splendore. Nel Trattato di Aquisgrana del 1748 la città passò definitivamente sotto il Regno di Napoli fino all'Unità d'Italia. Nel marzo del 1814 Città Sant'Angelo – assieme ai comuni di Penne, Castiglione Messer Raimondo e Penna Sant'Andrea – fu protagonista delle prime sollevazioni della Carboneria del Risorgimento Italiano.
La rivolta fu repressa dalle truppe di Gioacchino Murat, guidate dal generale Florestano Pepe, grazie al tradimento di un congiurato ed alla mancata adesione di diversi comuni che dopo aver dato il loro parere positivo rimasero quieti. I capi angolani della rivolta, Filippo La Noce e Domenico Marulli vennero fucilati a Penne e le loro teste furono barbaramente esposte sulla Porta Sant'Angelo, porta principale del paese[14], mentre Michelangelo Castagna, un altro capo della rivolta riuscì a scappare trovando ricovero dalla sorella nella città di Atri. Prima dell'annessione al Regno di Sardegna, il futuro Regno d'Italia, Città Sant'Angelo fu capoluogo dal 1837 al 1848 del Distretto di Città Sant'Angelo, un'unità amministrativa dell'Abruzzo Ulteriore Primo (la futura Provincia di Teramo), provincia del Regno delle Due Sicilie, in seguito tornato Distretto di Penne quando il capoluogo venne rispostato a Penne. Nel 1932, l'attuale zona di Marina di Città Sant'Angelo si scorporò da Atri entrando a far parte di Città Sant'Angelo[19].
Memorie più recenti raccontano la triste storia della seconda guerra mondiale quando nell'aprile del 1940 il Ministero dell'Interno inquadrò e prese in affitto lo stabile dell'Ex Manifattura Tabacchi, nel centro storico della città, per adibirlo ad unico campo di concentramento della provincia di Pescara con circa 200 posti letto dove furono carcerati uomini per lo più di nazionalità jugoslava. Dalle relazioni inviate alla Prefettura circa l'andamento del campo, risultava che, nonostante l'attivo lavoro di vigilanza degli agenti di P. S., gli internati riuscivano ad avere troppi rapporti con gli abitanti del comune, di indole troppo ospitali.[22] Il campo rimase attivo fino all'aprile del 1944. Attualmente oltre ad essere un "Luogo della Memoria" ospita permanentemente il Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea. Il 22 maggio 1944 l'Aeronautica Militare statunitense bombardò il rione di Marina; persero la vita diciassette angolani, oltre ai militari tedeschi. La Germania però non rese noti il numero dei militari morti nel bombardamento alleato[23][24]. Lunedì 12 giugno 1944 Città Sant'Angelo viene liberata dagli Alleati[25].
Titolo di Città | |
— D.P.R. del 10 dicembre 1990[26] |
Medaglia d'argento al Merito Civile | |
«Cittadina abruzzese fu sede, durante la seconda guerra mondiale, di un campo di concentramento per confinati. La popolazione, animata da profonda fede negli ideali di libertà, offrì un'ammirevole prova di generoso spirito di solidarietà, prodigandosi nell'accogliere nelle proprie abitazioni sfollati, ex internati e quanti avevano bisogno di aiuto, esponendosi alle ritorsioni delle truppe nazifasciste. Oggetto di un violento bombardamento, sopportava la perdita di numerose vite umane e diversi feriti. Chiaro esempio di spirito di sacrificio ed elette virtù civiche. 1941/1944.» — 5 giugno 2012[27] |
Nel 1840 la popolazione ammontava a 5 441 persone[38]. Nel primo censimento del Regno d'Italia, nel 1861, la popolazione angolana era di 6341 abitanti[39]. Dopo l'Unità d'Italia, Città Sant'Angelo è arrivata a contare 9453 abitanti nel 1921[39]. La popolazione è però scesa nel 1931[39]. Negli anni del miracolo economico, Città Sant'Angelo, così come molti altri centri rurali, ha perso residenti[39] a vantaggio delle città maggiori. Tuttavia, a partire dagli anni ‘90, specie dall 1993, le giovani coppie hanno scelto le zone a valle[40], portando alla nascita delle frazioni di San Martino e Fonte Umano. Oggi Città Sant'Angelo vive un periodo di discreta crescita demografica, favorita anche dalle industrie e dai centri commerciali nella parte bassa[41].
Abitanti censiti[42]
Al 1º gennaio 2018 i cittadini di origine straniera residenti a Città Sant'Angelo sono 858[43] e rappresentano il 5,5% della popolazione totale. Le minoranze maggiormente rappresentate sono quella proveniente dalla Romania (325 abitanti, ovvero il 2,16% della popolazione complessiva), quella proveniente dal Marocco (69 residenti, quindi lo 0,45%) e quella proveniente dall'Albania (67 residenti, vale a dire lo 0,44%)[44].
Essendo Città Sant’Angelo situata al confine tra la provincia di Pescara e la provincia di Teramo, il dialetto angolano (ciusandagnilésë) è una parlata di transizione tra la famiglia teramana e quella vestina, in cui si verificano i seguenti mutamenti vocalici:
Vigono poi gli infiniti in -are che volgono in -ì se in posizione pretonica (allundanì per allontanare, cucinì per cucinare): è un fenomeno tipico di molti dialetti della provincia di Teramo, specie a Teramo città, nonché lungo le vallate del Tordino e del Vomano e lungo la costa da Silvi fino a Roseto degli Abruzzi.
In occasione della festività del carnevale si svolge l'ormai classica sfilata a tema delle varie contrade per le vie della città; la manifestazione è un richiamo per tutte le persone della provincia. Il carnevale di Città Sant'Angelo ha radici antiche e ruota attorno alla figura di "'Ndirucce" (al secolo Antero De Tollis), personaggio realmente esistito alla fine dell'Ottocento che svolgeva il lavoro di calzolaio, ed animava il carnevale paesano salendo in cattedra nella piazza principale e sfoggiando i suoi ttavitte, sonetti in rima baciata e con ritmo e musica particolare coi quali 'Ndirucce riportava i fatti di cronaca scandalistica cittadina, malefatte, contestava le disposizioni amministrative comunali e prendeva in giro vari personaggi[45].
Manifestazione culturale nata nel 2003 dal gemellaggio tra il comune di Città Sant'Angelo e Nicolosi, comune nella città metropolitana di Catania, in Sicilia. Si tiene ogni anno, solitamente a luglio, dove è possibile mangiare prodotti tipici delle due città e conoscere le tradizioni popolari della cultura abruzzese e quella siciliana[46].
Luigi Pirandello, Premio Nobel per la letteratura nel 1934, fu presidente della Commissione nella sessione d'esame 1905-1906 nell'Istituto Magistrale "Bertrando Spaventa". Della sua presenza a Città Sant'Angelo resta una traccia indelebile nella novella Notte, compresa nel I volume di Novelle per un anno. A giudicare dal testo non sembra che lo scrittore sia rimasto particolarmente entusiasta del paese:
«Prima che in Abruzzo era stato professore un anno in Calabria; un altro anno, in Basilicata. A Città Sant'Angelo, vinto e accecato dal bisogno cocente e smanioso d'un affetto che gli riempisse il vuoto in cui si vedeva sperduto, aveva commesso la follia di prender moglie; e s'era inchiodato lì, per sempre. La moglie, nata e cresciuta in quell'alto umido paesello, privo anche d'acqua, coi pregiudizii angustiosi, le gretterie meschine e la scontrosità e la rilassatezza della pigra sciocca vita provinciale, anziché dargli compagnia, gli aveva accresciuto attorno la solitudine, facendogli sentire ogni momento quanto fosse lontano dall'intimità d'una famiglia che avrebbe dovuto esser sua, e nella quale invece né un suo pensiero, né un suo sentimento riuscivano mai a penetrare.» |
(L. Pirandello, "Novelle per un anno", "Notte"[47]) |
La città da sempre ha posseduto un'istituzione come la scuola, in quanto l'istituto "Bertrando Spaventa" esiste dal 1º maggio 1878. Esso comprende il liceo linguistico, il liceo scientifico sportivo, e il liceo delle scienze umane (con l'opzione economico-sociale)[48]. L'atto ufficiale della nascita è rappresentato da un manifesto di notifica ancora presente negli archivi della scuola dal quale si evince che in base all'articolo 13 della legge Coppino sull'istruzione obbligatoria quella di Città Sant'Angelo è la prima scuola governativa maschile sorta in Abruzzo per l'educazione magistrale, nonché la prima in tutto il Regno fra le scuole Magistrali Rurali in base al Decreto Ministeriale 1º maggio 1878 promulgato dal ministro Francesco De Sanctis. Detto Istituto occupa lo stesso stabile dal 1884.
Sino agli anni '60-'60 l'economia angolana era basata sull'agricoltura. Successivamente, con la progressiva espansione del comune di Montesilvano e di Silvi Marina lungo il fiume Saline, e con la successiva realizzazione dell'Autostrada A14, con casello "Pescara Nord-Città Sant'Angelo" in località San Martino Bassa-Marina, il comune ha visto sempre di più crescere il settore dell'industria, con la realizzazione di concessionarie, officine, mercati all'ingresso, poi in epoca recente una fabbrica di fuochi pirotecnici di fama regionale e qualche centro commerciale. Quanto a turismo, il centro storico essendo stato decorato con la bandiera dell'associazione italiana dei borghi più belli d'Italia, attira visitatori per le bellezze storico-artistiche ed eno-gastronomiche, mentre il quartiere della Marina, sviluppatosi a mare, tra Montesilvano Marina nord e Silvi Marina sud, offre un diretto collegamento all'ingresso dell'autostrada, e l'estate servizi turistici per la stagiona balneare.
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come la produzione di sculture in ferro.[49]
Importanti sono le aziende agricole, sparse su tutto il territorio angolano, che producono vino, olio, patate e altri prodotti della campagna angolana. Città Sant'Angelo fa parte dell'Associazione Nazionale Città dell'olio e di Città Slow[50][51].
Il paese appartiene alle associazioni I borghi più belli d'Italia[52], città dell'olio[53], città del vino[54] e Cittaslow[51].
Il centro storico costituisce il nucleo principale di Città Sant'Angelo, sviluppato ad ellisse molto allungata, delimitato da una circonvallazione a sud che mediante viale D'Annunzio permette l'accesso al corso Vittorio Emanuele da est, all'altezza dell'istituto superiore "B. Spaventa", e alla circonvallazione nord Cavour, che parte dal prato del giardino comunale, presso la chiesa di Sant'Antonio. L'asse viario maggiore che divise orizzontalmente in due il centro è il corso Vittorio Emanuele, parallelo alla seconda grande strada del corso Umberto I, che lambisce i due complessi monastici di San Bernardo e Santa Chiara. Lungo il corso, da oriente a occidente, si trovano la chiesa collegiata di San Michele, i palazzi signorili come il Coppa Zuccari, il palazzo baronale, il Municipio con accanto l'ex convento di San Francesco, il Palazzo Castagna e il sagrato della chiesa di Sant'Agostino, posta nel rione Casale, il primitivo nucleo longobardo dove si trovano i resti del castello. Dietro questo crinale, in posizione sud-ovest, si trova il sobborgo del ghetto ebraico.
Alzano, Annunziata, Centro Storico, Crocifisso, Fagnano, Fonte Umano, Gaglierano, Maddalena, Madonna della Pace, Marina di Città Sant'Angelo, Piano della Cona, Piano di Sacco, Ponticelli, Sant'Agnese, San Giacomo, San Martino, San Pietro, San Rocco, San Vittorito, Sorricchio, Sorripe, Vertonica, Villa Cipressi
La città è servita dall'Autostrada A14 Adriatica/E55, attraverso l'uscita "Pescara Nord - Città Sant'Angelo", e dalla Strada statale 16 Adriatica. In prossimità del casello autostradale sono situate due fermate autobus servite da diverse autolinee a lunga percorrenza[55][56] che collegano Città Sant'Angelo ad alcuni fra i principali centri italiani.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 12 giugno 2004 | Bruno Catena | Lista civica di centro-sinistra | Sindaco | [57][58] |
13 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Graziano Gabriele | Lista civica di centro-sinistra | Sindaco | [59] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2019 | Gabriele Florindi | Lista civica Insieme per crescere - PD | Sindaco | [60][61] |
27 maggio 2019 | in carica | Matteo Perazzetti | Lista civica di centro-destra | Sindaco | |
Città Sant'Angelo è gemellata dal 2001 con Nicolosi, comune alle pendici dell'Etna nella città metropolitana di Catania[62]. Da questo gemellaggio ha preso vita la manifestazione Dall'Etna al Gran Sasso, che si tiene una settimana all'anno nel periodo estivo e nel quale è possibile osservare lo sfoggio di costumi e consuetudini delle due comunità, contornate dall'esposizione dei prodotti tipici abruzzesi e siciliani[63][64].
Le principali squadre cittadine sono la società di pallamano Pallamano Città Sant'Angelo, fondata nel 1978, e le società calcistiche Renato Curi Angolana, fondata nel 1949 e militante in Eccellenza, Angelese e Città Sant'Angelo, che militano in Seconda Categoria[65]. La squadra di calcio a 5 è la società Acqua e Sapone Calcio a 5, fondata nel 2000, che milita in Serie A e nel 2017-2018 si è laureata Campione d'Italia.
Nel 2010 ha avuto luogo la dodicesima tappa del Giro d'Italia, Città Sant'Angelo-Porto Recanati.[66]
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