Silvi è un comune italiano sparso di 15 289 abitanti[1] della provincia di Teramo in Abruzzo. Sede del comune è la frazione di Silvi Marina, al confine con la provincia di Pescara[2].
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Silvi comune | |
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Silvi Marina | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | Teramo |
Amministrazione | |
Sindaco | Andrea Scordella (Lega Nord) dal 25-6-2018 |
Territorio | |
Coordinate | 42°33′N 14°07′E |
Altitudine | 2 m s.l.m. |
Superficie | 20,63 km² |
Abitanti | 15 289[1] (31-8-2022) |
Densità | 741,11 ab./km² |
Frazioni | Silvi Marina (sede comunale), Silville, Pianacce, San Silvestre, Santo Stefano[2] |
Comuni confinanti | Atri, Città Sant'Angelo (PE), Pineto[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 64028 |
Prefisso | 085 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 067040 |
Cod. catastale | I741 |
Targa | TE |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona C, 1 278 GG[4] |
Nome abitanti | silvaroli[5] |
Patrono | san Leone |
Giorno festivo | 29 maggio |
PIL | (nominale) 235,8 mln €[6] |
PIL procapite | (nominale) 15 254 €[6] |
Soprannome | Perla dell'Adriatico o Maldive d'Abruzzo |
Motto | Olim Castrum Silvii |
Cartografia | |
Posizione del comune di Silvi all'interno della provincia di Teramo | |
Sito istituzionale | |
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Situato ai piedi delle colline di Città Sant'Angelo ed Atri, è il comune più meridionale della costa teramana. La cittadina, definita "la perla dell'Adriatico"[7] per l'unicità dei suoi 6 km di arenile, è una frequentata stazione balneare, mentre Il centro storico è situato sulle colline retrostanti a un'altitudine di 242 m s.l.m.
Il comune nasce nel 1931 guadagnando l'autonomia da Atri, e nei primi del Novecento era insieme a Giulianova e Pescara la marineria più importante d'Abruzzo.[senza fonte]
Il centro storico di Silvi paese è situato su un colle di 242 m s.l.m. che domina tutta la costa circostante.
La città moderna si estende ai piedi del colle lungo 9 km di costa, dalla foce del torrente Cerrano, a nord, fino al torrente Piomba a sud. Il comune è attraversato da numerosi corsi d'acqua, tra cui il fiume Piomba, il fosso del gallo, il torrente Cerrano, fosso Concio e fosso Marinelli San Silvestro. Il comune confina a nord con Pineto, ad ovest con Atri, a sud con Città Sant'Angelo e a est col mare Adriatico.
Sul nome di Silvi due opinioni dividono gli storici, la prima vuole il nome derivare da Silvae, per l'abbondanza dei boschi e la seconda dal nome del Dio Silvano, antica divinità delle foreste. In età romana il comune era noto col nome prima di Matrinum e poi Silvae mentre nel Medioevo come Castel Belfiore o Castrum Silvi.
Nata come piccolo borgo collinare e troppo piccola per una storia antica propria, le sorti di Silvi furono condivise, nel VI e V secolo a.C., con la potente Hatria Picena (Atri), la trimillenaria città d'arte che, secondo alcuni eminenti storici, diede il nome al mare Adriatico e che fu conquistata nel 290 a.C. dai Romani. È nel periodo del predominio romano che il borgo di Silvi venne unito, presidiato e fortificato, diventando il "Castrum Silvae".
La cittadina soffrì frequenti invasioni dei corsari Turchi e Saraceni, che sbarcavano di notte sulla costa e risalivano la collina depredando il territorio e deportando molti abitanti, che finivano in schiavitù, ma sarà proprio nel periodo medievale che il borgo inizierà a strutturarsi in una vera e propria cittadina.
Il borgo era circondato da una cinta muraria, con tre torri di controllo di otto metri ciascuna, tra le quali la Torre Belfiore, così chiamata poiché di fronte al pentagonale Castelbelfiore, con una vista strategica sul mare e sui monti, da est ad ovest e da nord a sud.
Il 5 ottobre 1273 in seguito alla divisione del giustizierato d'Abruzzo sancita nel Diploma di Alife, Silvi viene menzionata nel "demanium Adriae" quale terra di pertinenza dell'abbazia di San Giovanni in Venere.
Nel 1393, re Ladislao d'Angiò Durazzo vende per trentacinquemila ducati le città di Atri e di Teramo, e tra queste anche Silvi, al duca Antonio Acquaviva con tutti i loro diritti e pertinenze.
In seguito all'istituzione del Regno di Napoli di Giuseppe Bonaparte fu abolita la feudalità e le universitas trasformate in comune. Nella riforma amministrativa, Silvi fu affrancata da Atri e divenne un comune autonomo.
Sul finire del XIX secolo inizia a svilupparsi sulla pianura costiera che separa il colle di Silvi dal mare il primo nucleo della cittadina marittima, che conoscerà un sostenuto sviluppo demografico e turistico veicolato dalla costruzione nel 1863 della ferrovia Adriatica.
La vicinanza con Pescara ha permesso a Silvi, così come a molte città limitrofe, di svilupparsi demograficamente[8]. Attualmente Silvi è il quinto comune della provincia per abitanti[9] e diciassettesimo a livello regionale[10].Abitanti censiti[11]
La parlata originaria di Silvi, ancora in uso nel paese alto, è ascrivibile al sottogruppo atriano nell'ambito dei dialetti teramani, cioè abruzzesi centro-settentrionali. Tuttavia nella popolosa frazione della Marina è sempre più diffuso un dialetto fortemente influenzato dal pescarese, specialmente tra i giovani, poiché come accennato in precedenza Silvi forma ormai quasi un unico agglomerato urbano con Montesilvano (e quindi con la stessa Pescara) senza soluzioni di continuità, per cui la popolazione considera la conurbazione pescarese come il loro vero unico punto di riferimento lavorativo, ricreativo ed anche linguistico. È possibile infatti parlare di "koinè dialettale pescarese", in uso dall'area costiera meridionale della provincia di Teramo fino ai comuni più settentrionali della provincia di Chieti come Francavilla al mare e San Giovanni Teatino.
Una tradizione nata nel XVI secolo, legata alle vicende dei predoni turchi, è quella del "Ciancialone". Si festeggia l'ultima domenica di maggio nella frazione Silvi Paese (chiamata anche "Belvedere di Silvi") e impegna tutto il paese nell'allestimento di un grosso cilindro costituito di canne legate tra loro, alto fino a dieci metri al quale viene appiccato il fuoco[12].
Il patrono della Città di Silvi è san Leone Martire. Il santo morì martire in Turchia verso il III-IV secolo d.C.; venne prima torturato, poi buttato con una pietra al collo da un burrone e, rimasto ancora vivo, decapitato. Il culto si sviluppò sulle coste del Montenegro e in particolare a Dulcigno (Julcini), dove è ancora patrono.
Silvi è una nota località balneare, e dal 2008 ha ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 13 giugno 2004 | Giuseppe Di Febo | Lista Civica di Centro-sinistra | Sindaco | [13][14] |
14 giugno 2004 | 3 gennaio 2014 | Gaetano Vallescura | Lista Civica di Centro-destra Silvi per la Libertà | Sindaco | [15][16] |
8 giugno 2014 | 23 aprile 2017 | Francesco Comignani | PD | Sindaco | [17] |
28 aprile 2017 | 24 giugno 2018 | Samuele De Lucia | Commissario prefettizio | [18] | |
25 giugno 2018 | in carica | Andrea Scordella | Lega Nord | Sindaco | |
La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Silvi che milita nel campionato di Promozione abruzzese. I colori sociali sono il rosso ed il blu. La squadra gioca le proprie partite casalinghe presso lo stadio "Ughetto Di Febo", impianto con 2 400 posti a sedere e dotato di manto erboso naturale.
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