Aci Catena è un comune italiano di 27 759 abitanti[1] della città metropolitana di Catania in Sicilia.
Aci Catena comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Margherita Rita Ferro (Partito Democratico, Forza Italia e liste civiche) dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 37°36′N 15°09′E |
Altitudine | 170 m s.l.m. |
Superficie | 8,53 km² |
Abitanti | 27 759[1] (30-6-2022) |
Densità | 3 254,28 ab./km² |
Frazioni | Aci San Filippo, Eremo Sant'Anna, Nizzeti, Reitana, San Nicolò |
Comuni confinanti | Aci Castello, Aci Sant'Antonio, Acireale, Valverde |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 95022 |
Prefisso | 095 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 087003 |
Cod. catastale | A027 |
Targa | CT |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 988 GG[3] |
Nome abitanti | catenoti |
Patrono | Maria Santissima della Catena |
Giorno festivo | 15 agosto e 11 gennaio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
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Il clima è generalmente mite. Gli inverni non sempre sono rigidi e le nevicate con accumulo sono rare ma non eccezionali (come accadde, per esempio, nel dicembre del 1925, nel 1956, nel dicembre del 1988, nel febbraio del 2006, nel gennaio del 2017, nel gennaio del 2019 e nel febbraio del 2021). Le estati risultano calde e secche. Le piogge, invece, concentrate soprattutto tra ottobre e marzo, sono talvolta intense a causa dell'effetto stau, protagonista della pluviometria della zona acese.
Aci Catena e le altre Aci si narra che trassero la propria origine da Xiphonia, misteriosa città greca oggi del tutto scomparsa. I poeti Virgilio e Ovidio fecero nascere il mito della fondazione alla storia d'amore tra una ninfa chiamata Galatea ed un pastorello chiamato Aci, e del ciclope Polifemo. In epoca greca e romana esisteva una città chiamata Akis (Ἄκις), che partecipò alle guerre puniche.
La storia della medievale Jachium e poi dell'araba Al-Yag coincide strettamente con quella del Castello di Aci da cui si può desumere buona parte degli avvenimenti storici ed a cui si rinvia. Di questo periodo è la fondazione del Santuario di Valverde.
La storia di Aci Catena sarà praticamente condivisa fino al XVII secolo con quella degli altri casali del territorio di Aci a cui si può far riferimento.
Sotto il dominio spagnolo, nel XVII secolo, il notevole sviluppo economico di Aquilia Nuova (Acireale) causò contrasti e rivalità con gli altri casali che chiedevano l'autonomia amministrativa. Vi è stata quindi la separazione dei casali di Aci. Nacquero così, oltre ad Aci Catena, i seguenti agglomerati: Aci Bonaccorsi (1652), Aci Castello (1647), Aci San Filippo ed Aci Sant'Antonio (1628), Aci Platani (frazione di Acireale), Aci Trezza (frazione di Aci Castello). Curiosamente la cittadina veniva citata in passato come Scarpi ("scarpe", forse per la presenza nella zona di calzolai), mentre la frazione di Aci San Filippo era detta Xacche.
Il sisma del 1693 interessò un'area vastissima della Sicilia orientale: da Messina a Val di Noto. Gli studiosi odierni, grazie alle fonti che ne hanno descritto gli effetti, hanno stimato l'intensità a 7.4 Richter o XI Mercalli. Anche Aci Catena fu distrutta in parte: la chiesa che custodiva una preziosa icona del XV secolo cadde, ma l'altare, la preziosa icona e il simulacro restarono integri.
A differenza dei paesi limitrofi, le cronache riportano che l'antica Scarpi ebbe meno di 100 vittime. Il popolo catenoto interpretò l'evento come un miracolo che allora attribuì alla Madre della Catena che li avrebbe protetti con il proprio manto. Il culto della Vergine della Catena si è nel frattempo espanso anche ed è ancora praticato anche nelle zone limitrofe. Ad esempio, a inizio 1900 il vescovo di Acireale e già prevosto di Aci Catena (Salvatore Bella) scrisse un inno commemorativo alla Vergine. La ricorrenza viene festeggiata annualmente dai fedeli l'11 gennaio.
La storia del paese di Aci Catena è stata anche segnata, nei secoli, da altri eventi calamitosi. Si ricordano: l’alluvione del 4 settembre 1761 (a seguito di un violento nubifragio che causò la piena ed il conseguente straripamento del torrente Lavinaio che attraversa la cittadina), il sisma del 20 febbraio 1818 (magnitudo 6.0 con epicentro tra i comuni di Aci Catena ed Aci Sant’Antonio) ed il sisma del 26 dicembre 2018 (magnitudo 4.9, ad appena 1,2 km di profondità, con epicentro nella vicina Viagrande).
Fino al 1828 il Comune di Aci San Filippo e Catena amministrava anche Aci Trezza e Ficarazzi, che quell'anno passarono con decreto all'amministrazione di Aci Castello[4].
Abitanti censiti[5]
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Diverse sono le feste in occasione di festività religiose e in onore di santi
Il culto a "Scarpi" (oggi Aci Catena) del corpo santo di nome Candido risale al 1710, quando i Principi Riggio di Campofranco e Campofiorito, stabilitisi a Scarpi nel 1672, donarono alla Chiesa di Santa Maria della Catena le reliquie di San Candido Martire insieme ad un altare marmoreo dello stesso periodo. Le reliquie precedentemente prelevate dalla catacomba di San Callisto in Roma, furono donate dal Cardinal Vicario Gaspero Carpineo a don Pietro di Campofiorito e da questi al Principe Luigi II. Oggi il corpo santo è custodito in un'urna di cristallo sotto altare maggiore, anche se questa probabilmente non fu la sua originaria collocazione. A San Candido è intitolata una piazzetta del centro storico cittadino.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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21 marzo 1989 | 31 maggio 1990 | Antonino Quattocchi | Democrazia Cristiana | Sindaco | [6] |
31 maggio 1990 | 10 febbraio 1993 | Francesco Finocchiaro | Democrazia Cristiana | Sindaco | [6] |
22 marzo 1993 | 28 giugno 1993 | Raffaele Nicotra | Democrazia Cristiana | Sindaco | [6] |
28 giugno 1993 | 4 dicembre 1995 | Claudio Sammartino | Comm. straordinario | [6] | |
2 settembre 1993 | 4 dicembre 1995 | Salvatore D'Urso | Comm. straordinario | [6] | |
28 giugno 1993 | 4 dicembre 1995 | Anna Maria Polimeni | Comm. straordinario | [6] | |
5 dicembre 1995 | 29 novembre 1999 | Sebastiano Oliveri | Alleanza Nazionale | Sindaco | [6] |
29 novembre 1999 | 14 giugno 2004 | Ascenzio Maria Catena Maesano | Forza Italia, centro-sinistra | Sindaco | [6] |
14 giugno 2004 | 29 febbraio 2008 | Ascenzio Maria Catena Maesano | centro-destra | Sindaco | [6] |
31 marzo 2008 | 7 aprile 2008 | Giovanbattista Leone | Comm. straordinario | [6] | |
9 aprile 2008 | 17 giugno 2008 | Pietro Maria Di Miceli | Comm. straordinario | [6] | |
17 giugno 2008 | 8 novembre 2011 | Raffaele Nicotra | centro-destra | Sindaco | [6] |
8 novembre 2011 | 23 maggio 2012 | Pietro Di Miceli | Comm. straordinario | [6] | |
23 maggio 2012 | 21 ottobre 2016 | Ascenzio Maria Catena Maesano | centro-destra | Sindaco | [6] |
1º dicembre 2016 | 12 giugno 2017 | Vincenzo D'Agata | Comm. straordinario | [6] | |
12 giugno 2017 | 12 giugno 2022 | Sebastiano Oliveri | lista civica | Sindaco | [6] |
13 giugno 2022 | in carica | Margherita Rita
Ferro |
Partito Democratico, Forza Italia, Democrazia Cristiana e liste civiche | Sindaco | [6] |
Il comune di Aci Catena fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.7 (Colline litoranee di Acireale)[7].
Nel comune hanno sede le seguenti società sportive: Acicatena Calcio 1973[8], che ha disputato tra l’altro quattro campionato Serie D; la società di pallavolo femminile A.S.D. Liberamente Acicatena, che ha vinto il campionato di Serie C 2016-2017 e ha conquistato la promozione nel campionato nazionale di B2 (prima squadra catenota a raggiungere una categoria nazionale) e la squadra di rugby, Unione Rugby delle Aci.
Ad Aci Catena sono presenti lo stadio di calcio, Nino Bottino, il pattinodromo comunale Tommaso Onofri[9] e un campo sportivo polivalente con una capienza di circa 5.000 persone.
Altri progetti
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