Osogna (in tedesco Usonien, desueto[1], in dialetto ticinese Osögna[2]) è una frazione di 1.069 abitanti del comune svizzero di Riviera, nel Cantone Ticino (distretto di Riviera).
Osogna frazione | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Cantone | ![]() | |
Distretto | Riviera | |
Comune | Riviera | |
Territorio | ||
Coordinate | 46°18′45″N 8°59′13″E | |
Altitudine | 279 m s.l.m. | |
Superficie | 18,97 km² | |
Abitanti | 1 069 (31/12/2016) | |
Densità | 56,35 ab./km² | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 6703 | |
Prefisso | 091 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice OFS | 5286 | |
Targa | TI | |
Cartografia | ||
Sito istituzionale | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Osogna è a 15 km a nord di Bellinzona e a 5 km a sud di Biasca, sulla sponda sinistra del fiume Ticino. La cima più alta è il Torrone Alto (2 952 m s.l.m.).
Il torrente Nala divide in due il borgo; il torrente Boggera segna il confine con la frazione di Cresciano. Le rocce della regione sono lo gneiss e il granito. La vegetazione è costituita castagni, faggi e altre latifoglie fino a 900 m s.l.m. e in seguito da conifere (abete, larice) fino a 2 000 m s.l.m.[3] Il Ticino allagava sovente i prati e i campi del piano. Ancora oggi, malgrado i ripari, capita che alcune zone vengano allagate[4].
La località viene nominata per la prima volta nel 1210 (Usonia)[1], ma presso il torrente Nala sono state trovate tombe romane.
L'agricoltura era l'attività principale della popolazione: castagne, vigneti (nella corrispondenza tra il duca di Milano e Giovanni Molo, vicario di Claro e Osogna, nel 1459 tale Giacomo da Cornon voleva costringere il comune a ricostruire il muro della sua vigna, indebitamente abbattuto), grano (i covoni di grano erano battuti e messi a seccare sulla rascana, struttura in legno simile a una scala a pioli, nella zona chiamata appunto Rascana) e segale.
Nella valle di Osogna c'erano molti animali selvatici: l'ultimo orso è stato ucciso da Giuseppe Mattei nel 1811. Il cantone versava 50 lire di Milano per ogni orso ucciso (bisognava consegnare la zampa destra)[5].
Un regolamento della vicinanza di Osogna del 1410 precisava che se una famiglia aveva più di dieci capre doveva pagare una decima (un capretto buono). Nell'assemblea dei vicini del 3 agosto 1448 si decise la locazione di un edificio per una segheria: i presenti erano designati solo con il nome. Il godimento dei pascoli durante l'estate era diviso fra le famiglie patrizie. Questa attività agricola tipica delle regioni alpine (transumanza statica: si cominciava a salire sui primi monti per terminare sui pascoli a 2 000 m s.l.m. alla fine dell'estate) fu abbandonata nel 1950.[6][7]
Osogna fu il capoluogo del baliaggio di Riviera dal 1573 al 1798 e del distretto di Riviera dal 1803[1]. Il balivo o landfogto rappresentava il potere dei tre cantoni sovrani (Uri, Svitto e Untervaldo) e amministrava la giustizia; le esecuzioni capitali avevano luogo alla "Giustizia" fra Biasca e Osogna (ad esempio quelle comminate a assassini, stregoni, eretici e streghe).[2]
Il villaggio era un luogo di passaggio sulla strada del passo del San Gottardo; alcune osterie si occupavano dei passeggeri e dei cavalli che si fermavano per la notte. L'apertura della ferrovia del Gottardo (nel 1882) permise a diversi abitanti di lavorare come operai per la manutenzione della linea, meccanici alle officine di Biasca e Bellinzona o ferrovieri sui treni. L'emigrazione verso gli Stati Uniti e l'America Latina fu molto forte dal XIX secolo e fino alla seconda guerra mondiale. Dopo la prima guerra mondiale, la scuola elementare di Osogna fu conosciuta nel Cantone e all'estero poiché la maestra Giovannina Mattei-Alberti praticava il metodo Montessori.[8]
L'estrazione del granito si sviluppò dalla fine del XIX secolo[1], con l'apertura della ferrovia del Gottardo; nel 1899 lavoravano 1 500 operai nelle cave di Osogna: era una delle principali industrie ticinesi, molto dipendente dall'attività edilizia. Nel 1908 la produzione era già diminuita di metà e la concorrenza del calcestruzzo armato diventava sempre più forte. Gli operai provenivano dall'Italia e la silicosi era una malattia professionale tipica per gli scalpellini. Gli scioperi per ottenere delle migliori condizioni di lavoro e di salario erano frequenti. Le ultime cave furono attive fino al 1960; oggi, le cave ancora aperte si trovano a Cresciano.[9]
Già comune autonomo che si estendeva per 18,97 km², il 2 aprile 2017 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Cresciano, Iragna e Lodrino per formare il comune di Riviera, del quale Osogna è capoluogo.
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[10]
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione. Il patriziato di Osogna possiede tutta la zona montana, in particolare i boschi e i pascoli della valle di Osogna, e risale alla vicinia del Medioevo[11].
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