Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[7]
Clima
Gli inverni sono generalmente freddi e le precipitazioni perlopiù nevose. Alcuni giorni possono essere mitigati dal Föhn. Le stati sono generalmente calde e a tratti anche afose, le precipitazioni sono di tipo temporalesco.
Storia
Preistoria ed epoca romana
Il territorio comunale è già occupato in epoca preistorica: nel 1917, nella piana di Champ Rotard laddove oggi sorge una centrale idroelettrica, sono scoperte venticinque tombe eneolitiche[8][9], mentre sul promontorio di Châtel-Argent è ritrovata una stele antropomorfa[10]. Successivamente, in epoca salassa e poi romana lo sperone roccioso, in posizione strategica, è occupato da una fortificazione a guardia della valle.[10] Di epoca romana sono anche alcune cave di marmo bardiglio oggi dismesse[11][12] e il tratto di via delle Gallie in località Champrotard, valorizzato nel 2014 con progetto Interreg[13]. Negli anni 1980, le indagini archeologiche a Châtel-Argent vi individuano anche un complesso liturgico paleocristiano.[14]
Da Villeneuve, in epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.
Medioevo
Secondo alcuni studiosi, il nome di Châtel-Argent deriva dalla zecca ("argent" in francese significa "denaro") che vi avrebbe avuto sede[9]. Indagini più recenti confermano che il toponimo Castrum Argenteum sia già in uso intorno al 1175[15][16].
Il castello di Châtel-Argent è costruito intorno al 1275, ad opera dell'architetto James of Saint Georges, per volere di Casa Savoia. Vi sono successivamente infeudati i signori di Bard, gli Challant, i Roncas, e altri.[15]
Storia moderna e contemporanea
Nell'Ottocento, la fonderia sita in località Martinet lavora il minerale proveniente dalle miniere di Cogne ed ha il suo massimo sviluppo sotto la guida dei mastri ferrai Gervasone, che vi fanno lavorare cento dipendenti[17] Qui fu fusa la fontana di ferro posta in piazza Émile Chanoux a Cogne nel 1809, per volere di César-Emmanuel Grappein.[18].
Villeneuve è stato sede cantonale all'interno dell'arrondissement d'Aoste, dal 1802 al 1814.
Durante il fascismo, dal 1926 al 1946, il comune cambia il nome in Villanova Baltea per libera iniziativa del suo podestà Francesco Ottoz, già presidente della Lega Esercenti e poi della Federazione Fascista dei Commercianti, che ne fa anche ampliare il territorio comprendendo quello dell'antico mandamento del Châtel-Argent[19]. Il comune di Villanova Baltea comprendeva anche il territorio degli attuali comuni di Saint-Pierre, Saint-Nicolas, Introd ed Aymavilles.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del Comune di Villeneuve sono stati concessi con decreto del presidente della Giunta regionale n. 641 del 21 dicembre 2000.[20][21]
«Troncato d'azzurro e di rosso, alla croce d'argento sul tutto, accompagnata nel quartiere destro del capo da un seminato di crocette potenziate dal piede aguzzo d'oro, ai due barbi addossati attraversanti sul seminato dello stesso, e nel quarto sinistro del capo da una torre d'argento, finestrata di nero, merlata di sei pezzi, di cui quattro visibili, addestrata da un doppio antimuro merlato di tre pezzi d’argento»
(D.P.G.R. n. 641 del 21 dicembre 2000)
La croce d'argento in campo rosso riproduce lo stemma sabaudo per ricordare la concessione della Carta delle Franchigie agli abitanti di Villeneuve il 1º febbraio 1273 da parte del conte Filippo I di Savoia. I due barbi d'oro su fondo azzurro sono ripresi dallo stemma dei signori di Bard che furono tra i primi feudatari del paese.[8] Nel secondo quarto è rappresentato il castello di Châtel-Argent che domina il borgo.[22]
Grazie alla sua posizione geografica, il paese è una base di partenza ideale per le escursioni nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, al quale appartengono i territori a sud, comprendenti la Valsavarenche e la Val di Rhêmes. In queste vallate sono presenti delle piste di sci di fondo, nonché itinerari alpinisitici lungo l'alta via n. 2.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
L'antica chiesa di Santa Maria, nei pressi del cimitero, è uno degli esempi più antichi di architettura romanica presenti in Valle d'Aosta. Per accedervi seguire le indicazioni dei cartelli per la Chiesa di San Rocco, a lui titolata nell'Ottocento.[23]
Nella piazza principale del paese, la chiesa di Santa Maria Assunta.
Nel cimitero la tomba di famiglia di Émile Chanoux.
Vicino ai resti del castello di Châtel-Argent si trova la cappella di Santa Colomba.
La chiesa di Champlong-Rosaire, l'unica di tutte le frazioni a possedere un piccolo campanile, è circondata da un'area verde con alberi da frutto.
Architetture militari
Resti del castello medievale di Châtel-Argent sul promontorio che domina il paese;
la Torre Colin (in francese Tour Colin) nei pressi dell'accesso al paese, sulla Statale 26, in località La Crête.
Resti di 4 opere militari denominate "sbarramento di Villanova Baltea" appartenenti al vallo alpino littorio anni 30
Architetture civili
Una casa cinquecentesca si trova in via Jean-Baptiste Cerlogne n. 18.
In località Champrotard, la Maison Carmagne.
In località Martinet si trovano i resti della fonderia ottocentesca, oggi archeologia industriale a tutela della memoria storica del paese. Spicca l'altoforno di 12 metri a carica dall'alto, ben conservato[17].
In località Champrotard, il tratto della Via delle Gallie.
Siti archeologici
Necropoli di Champrotard
Percorsi
Dal villaggio di Perranche è possibile percorrere un sentiero attraverso le vigne che conduce ai resti del Châtel-Argent, la cappella di Santa Colomba in stato di degrado e successivamente la già citata antica chiesa di Santa Maria.
Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano.
Cultura
La Centrale idroelettrica di Champagne 1, con la sua architettura del 1921 in stile Belle Époque, è oggi un sito di archeologia industriale visitabile su prenotazione[25]
Eventi
La Fiha di barmé (in patois villeneuvois significa Festa dei barmé) - una serata in cui i viticoltori aprono le loro cantine ricavate negli anfratti di un'antica frana su cui è costruito il paese stesso. All'interno dei barmé vengono proposte degustazioni di prodotti tradizionali e vini locali. La Fiha si svolge ogni anno il 16 agosto.
Economia
Come in molti comuni valdostani anche nel comune di Villeneuve si produce energia idroelettrica. In località Champagne la centrale idroelettrica di Champagne 1 e la centrale idroelettrica di Champagne 2 sono in gestione alla CVA e sfruttano rispettivamente le acque del torrente Dora di Rhêmes e le acque del fiume Dora Baltea, mentre la centrale idroelettrica di Chavonne, sempre in gestione a CVA, sfrutta le acque dei torrenti Grand Eyvia, Nomenon e Savara.[26]
Infrastrutture e trasporti
Il paese disponeva di una propria stazione ferroviaria vicino al centro della cittadina, posta lungo la ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier; tale linea nacque con scopi industriali e vi veniva svolto servizio passeggeri regolare ad opera di Trenitalia, nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Valle d'Aosta. Attualmente il servizio non è più attivo.
Maurizio Bergamini, Villeneuve, su inalto.org, www.inalto.org, 23 settembre 2008. URL consultato il 4 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2018).
Margherita Morra, Guida ai castelli della Val d'Aosta, Novara, Legenda, 2001, pp.109-111, ISBN88-509-0050-3.
Il castello di Châtel-Argent, su comune.villeneuve.ao.it, Comune di Villeneuve. URL consultato il 4 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2012).
Châtel-Argent, su regione.vda.it, Regione Valle d'Aosta. URL consultato il 4 gennaio 2012.
Da visitare, su prolocovilleneuve.it, Pro loco di Villeneuve. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
Powered www.portalbuilder.it, Chiesa di Santa Maria, su comune.villeneuve.ao.it. URL consultato l'8 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp.74-100, ISBN978-88-7032-878-3.
Bibliografia
Pietro Barocelli, Villeneuve: necropoli neolitica, in Notizie degli scavi, 1918, fasc. 15, 11-12, pp 254–257.
Piero Barocelli, Les âges préromains dans la Vallée d'Aoste, Torino: OGEB, 1923.
Damien Daudry (A cura di), Le bourg de Villeneuve et ses franchises, Aosta, ITLA, 1967.
Marielle Junod (a cura di), Il suffit de passer le pont... = Basta passare il ponte…, Aoste: Imprimerie valdôtaine, 2003.
Cesare Cossavella, L'olio di noci secondo la tradizione: a Villeneuve si produce ancora l'olio di noci con un metodo vecchio di secoli, in Pagine della Valle d'Aosta, fascicolo 10, dicembre 1999, pp.18–22.
Renato Perinetti, Chiesa di Santa Maria di Villeneuve: risultati delle prime campagne di scavo, Aosta, Tipografia valdostana, 1985.
Renato Perinetti, Gli edifici paleocristiani di Villeneuve, Ancona: Consiglio regionale delle Marche, 1985.
Edouard Bérard, Observations sur deux inscriptions romaines trouvées à Villeneuve près d'Aoste, Torino, Stamperia reale di G. B. Paravia, 1877.
Gerbore Rosito e Simon Christian, Gli eneolitici di Villeneuve. Analisi demografica e paleoantropologica, in Bulletin d'études préhistoriques et archéologiques alpines, fascicolo 3/4, 1992/1993, pp.117–140.
Cleto Corrain, I resti scheletrici della necropoli eneolitica di Villeneuve, Quart, Musumeci, 1986.
Paolo Papone, Da Santa Maria di Villeneuve a Sant'Orso di Aosta. Note iconologiche, in Archivum Augustanum, 3, 2003 pp.253 –331.
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